Spunti Utili per l'Esposizione della Lezione Simulata
Insegnante Inclusivo
Non esiste una formula per poter definire un docente inclusivo, né possiamo pensare di
racchiudere in un decalogo tutte le sfumature e i talenti di un insegnante, di certo ci sono
due principi fondamentali sui quali l'azione educativa deve fondare e sono il concetto di
equità, come già citato sopra, e la fiducia nello studente, che apre le porte alla relazione
educativa. È essenziale partire proprio dalle differenze, valorizzando le diversità e l'unicità di
ciascun alunno; per fare questo occorre avere un atteggiamento flessibile ed empatico. Per
maturare questa profonda consapevolezza pedagogica sono necessarie delle competenze
inclusive che devono in primis essere possedute dal docente, per essere poi trasmesse ai
suoi alunni.
- Innanzitutto, un clima di collaborazione e un rapporto di condivisione con i colleghi, che
non releghi il docente all'isolamento professionale, ma crei una rete educativa di supporto e
di apporto alla didattica, in un'ottica di continuità trasversale anche con il territorio e le altre
agenzie educative.
- Occorre inoltre avere una formazione mirata e approfondita, una padronanza delle tecniche
cooperative e collaborative, che favoriscano momenti di integrazione e attività di didattica
cooperativa, promuovendo così l'aiuto tra pari, attività di tutoring e il cooperative learning.
Una didattica che metta i bambini al centro del loro processo di apprendimento e sposti il
focus dal contenuto alla rielaborazione attiva dei contenuti, favorendo la riflessione, la
condivisione e la relazione con l'altro.
Nelle prossime pagine proveremo ad offrire una panoramica su alcune strategie didattiche,
con possibili ambiti di applicazione, affinché questo approfondimento diventi uno strumento
utile ad arricchire la didattica, creando un'offerta formativa differenziata ed inclusiva.
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Setting Educativo
Alcune persone hanno bisogno di spazi delimitati, altre di spazi aperti, alcune dell'ordine e
altre del disordine: per questo variare il contesto ha una valenza educativa importante,
perché permette a ciascun alunno e alunna di trovare la sua dimensione. Si possono
utilizzare locali scolastici come:
- biblioteca;
- laboratori musicali, laboratori scientifici;
- corridoio (se spazioso);· palestra;
- cortile/giardino;
- aule multimediali.
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Questi sono solo alcune delle soluzioni possibili, tanto meglio se si ha la fortuna di avere una
scuola grande, che offra ulteriori possibilità e spazi. Anche all'interno dell'aula stessa è
possibile creare una varietà, ad esempio proponendo attività a terra, o, ancora, cambiando
frequentemente posto agli alunni, oppure alternando la sistemazione dei banchi.
Ecco alcune modalità di disposizione dei banchi con possibili applicazioni, punti di forza e
criticità.
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Tipologie di Disposizione dei Banchi
Tipologie più utilizzate
Caratteristiche
Applicazioni
Fila tradizionale
Didattica a lezione frontale
- migliora la visibilità della lava-
gna, della LIM o di altri strumenti
didattici
- ascolto del referente (insegnante o
alunno): attività di lettura, presenta
zione, relazione, spiegazione
- lavoro individuale
- lavoro di coppia
Ferro di cavallo o anfiteatro
- permette il contatto visivo fra tutti
gli alunni
- ascolto del referente (insegnanten)
alunno)
Lezione con partecipazione
attiva degli studenti
- permette di proporre il "giro di in-
terventi" per alzata di mano: tutti
sono sollecitati a esprimere il pro-
prio pensiero
- conversazioni/discussioni collettive
- lavoro individuale
- attività di drammatizzazione e gio-
chi di ruolo
A gruppi
- maggiore libertà di movimento
- conversazioni/discussioni di
gruppo
4 o 6 banchi riuniti a formare
dei rettangoli o dei triangoli;
laboratori o lavori di gruppo
- il referente (l'insegnante, l'alun-
no) non è l'elemento centrale
dell'insegnamento/apprendimento
- lavoro di gruppo
- laboratori
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Storia
Da (grandi guide) Raffaello editore
tempi di lavoro (quando)
Il tempo è una variabile molto particolare, proprio perché ci racconta in maniera ancor più
evidente l'eterogenei-tà dei nostri ragazzi: i loro tempi di lavoro, infatti, spesso oscillano da
prestazioni molto buone a intervalli molto brevi e discontinui. Il primo passo da fare per un
intervento calibrato è basato sull'osservazione.
- Osservare il gruppo e stabilire un tempo più o meno adeguato almeno per la maggior
parte della classe (l'età dei ragazzi è un altro indicatore essenziale che ci permette di
individuare un target indicativo in relazione all'età di sviluppo; in linea di massima, ad
esempio, in una classe quarta della Scuola Primaria ogni 40 minuti circa dovremmo fare una
breve pausa).
- Organizzare l'attività didattica tenendo conto di un'alternanza lavoro-riposo-lavoro-riposo.
Es. Timeline classe quarta Scuola Primaria
5
- suggerisce e potenzia la centra-
lità di un referente (insegnante o
alunno)1ª sessione 40'
PAUSA 5'-10'
2ª sessione 40'
PAUSA 5'-10'
- Condividere il programma-orario con ragazzi e ragazze, aiutandoli a visualizzare
sull'orologio i tempi di lavoro e riposo: questo permetterà loro una migliore consapevolezza e
una migliore gestione delle risorse.
- Un tempo troppo dilatato è un tempo difficile da gestire! Al contrario di quanto si pensi,
dare troppo tempo non sempre aiuta chi è in difficoltà.
- Prevedere delle attività integrative (cornicette, disegni, coloritura) per permettere a chi è
veloce di rilassarsi e a chi ha dei ritmi più blandi di rimettersi in carreggiata.
- Abituare i ragazzi e le ragazze a osservare il tempo, a pianificarlo con l'insegnante, a fare
una stima del tempo di cui necessitano: questo li aiuterà moltissimo nella pianificazione delle
attività.
La Luce
Variare le risorse luminose può servire a diversificare l'insegnamento e a creare momenti
distinti di lavoro. Ci sono inoltre delle accortezze che possono fare la differenza, ad esempio
evitare una luce diretta può agevolare chi porta gli occhiali da vista, così come è
generalmente preferibile la luce naturale a quella artificiale. In alternanza si può usare:
- luce diffusa, per creare un ambiente confortevole;
- luce concentrata, per attirare l'attenzione su determinati elementi o per momenti di
maggiore concentrazione;
- un po'di oscurità, per favorire l'ascolto e il riposo.
I Suoni e la Voce
Se è vero che per poter apprendere occorre avere una situazione di calma e silenzio, a volte
l'apprendimento può essere stimolato anche da sensazioni uditive. Recenti studi delle
neuroscienze hanno infatti dimostrato come la musica a determinate frequenze non solo
favorisca la concentrazione, ma addirittura agisca sul nostro sistema nervoso, creando un
senso di benessere diffuso.
- Silenzio: creare dei momenti di riposo uditivo, aiuta a ripartire con più slancio.
- Sottofondo musicale: stimola la creatività e favorisce il benessere (si suggeriscono brani
strumentali).
- Interventi attivi: partecipare alla lezione con considerazioni oppure predisporre momenti di
riflessione a coppie.
- Giochi di modulazione della voce: per una migliore consapevolezza e padronanza della
voce.
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Sviluppo delle Funzioni Cognitive
chi
Gardner ci parla di intelligenza corporeo-cinestetica e le neuroscienze hanno dimostrato
come in realtà lo sviluppo delle funzioni cognitive passi attraverso la nostra fisicità. Bastipensare alla risonanza che le emozioni hanno sul nostro corpo o a come lo stato di salute
fisico condizioni, ad esempio, la nostra psiche. Impossibile ragionare per categorie e ambiti
di competenza, siamo pervasi da un sentire diffuso
Strategie e Strumenti per una Didattica dell'Inclusione
- L'innovazione tecnologica è al momento uno dei principali ambiti su cui è importante
aggiornarsi, sia per poter raggiungere tutti gli studenti, sia pensando alla necessità di
proporre un'attività didattica accattivante e variegata (si pensi alle infinite possibilità del
web).
- L'innovazione didattica, ovvero conoscere ed approfondire le tematiche relative all'agire
educativo, permette a ciascun docente di ripensarsi, di rinnovarsi creando una rete di
scambio e un dialogo professionale con colleghi ed enti territoriali di supporto.
- La didattica ludica, la didattica laboratoriale, la didattica speciale: tanti modi per ridefinire
l'ora di lezione, aprendo le porte all'esperienza, all'applicazione delle competenze e alla
generalizzazione delle abilità di ciascun alunno, sperimentandosi in modi nuovi di essere
alunno e di essere insegnante.
- Modalità di lavoro cooperativo: flipped classroom, outdoor education, peer education,
giochi di ruolo sono solo alcuni dei modi possibili.
- Strategie metacognitive e di metodo di studio, flessibilità e varietà dei contenuti: si pensi ad
esempio all'uso di anticipatori e di organizzatori, di sintesi, di mappe concettuali, di slide
comprensibili e sintetiche, di immagini esemplificative, ecc.
- Alternanza nell'utilizzo di spazi, siano essi reali e virtuali, statici e dinamici, e dei tempi:
prevedere pause frequenti per sollecitare e sostenere l'attenzione, tempi dedicati al libero
scambio tra compagni, momenti di riflessione individuale, dove poter riflettere su quanto
appreso, ecc.
- Approfondire la conoscenza e quindi padronanza delle abilità utili alla gestione della
classe: programmi come il coping power, la mindfulness, attività di circle time ed altre
strategie per la gestione della classe, riduzione dello stress e favorire il ben-essere insieme.
- Approfondire la conoscenza e quindi padronanza delle abilità utili al lavoro in team:
ampliare le competenze relazionali, favorire il dialogo, il confronto, l'ascolto attivo.
- Creare un equo dialogo e una fattiva collaborazione tra scuola e famiglia al fine di
realizzare l'auspicato
patto di corresponsabilità tra le due agenzie educative.
- Favorire sempre la collegialità come processo complesso fondato su decisioni condivise e
partecipate attraverso il dialogo e il confronto nella realizzazione di un sistema educativo
integrato e includente.
- Potenziare le azioni di monitoraggio e valutazione di processo, di prodotto e di esito del
sistema educativo in relazione al gradimento, all'efficacia e all'efficienza, tenendo conto di
tutti i professionisti coinvolti nel processo inclusivo di rete.
- Accettare e accogliere le sfide del nostro tempo: solo vivendo appieno questo tempo così
articolato e complesso potremmo essere parte di questo cambiamento e fautori del nostro
futuro.
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