Invecchiamento e performance lavorativa: fattori e teorie

Documento di Università su invecchiamento e performance lavorativa. Il Pdf esplora le teorie sull'invecchiamento e le modificazioni fisiologiche, la valutazione della capacità lavorativa e l'approccio del lavoratore all'infortunio, utile per studenti universitari.

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15 Pages

ARGOMENTO
Invecchiamento e performance
lavorativa
PROF.
L. Di Giampaolo
DATA
29/04/2024
La performance lavorativa è influenzata da una moltitudine di fattori, tra cui i rischi psicosociali ovvero
aspetti di progettazione, organizzazione e gestione del lavoro, nonché i rispettivi contesti ambientali e
sociali, che potenzialmente possono arrecare danni alla salute psico-fisica del lavoratore, peggioramento
dell’abilità fisica, stanchezza, stress. Per questa commistione di cause, la performance lavorativa muta nel
corso degli anni e varia fortemente tra i lavoratori di età progressivamente maggiore.
Pare esistano 4 stagioni nella vita di ogni uomo, a tal proposito Nietzsche afferma:
Il ruolo del medico del lavoro nei confronti dei soggetti anziani lavoratori, è quello di accompagnarli e
preservarli negli anni, in una condizione tale da consentire un buono svolgimento delle attività.
È stato stimano dall’UE che nel 2030 si avrà un aumento dei lavoratori tra i 55 - 64 anni del 16,2% e una
riduzione dei lavoratori giovani del 5-15% (sec. fasce di età).
La popolazione lavorativa sarà la più anziana nella sua storia perché corrisponderà a più del 30% della forza
lavoro. Ad oggi, più del 50% dei soggetti abbandona il proprio lavoro, spesso per motivi di salute, prima del
pensionamento.
L’OMS definisce:
- aging worker: il lavoratore che invecchia (>45 anni)
- aged worker: il lavoratore anziano (>55 anni)
L’aumento dell’età comporta ridotte funzioni psico-fisiologiche, aumento di disabilità e malattie, con
peggioramento della performance lavorativa.
Un paziente si considera anziano a partire dai 65 anni. Questo “cut-offnasce dalla Germania e dal suo
programma di pensionamento che coinvolge i cittadini a partire da quest’età. L’età in cui un paziente è
considerato anziano è contestabile in base al ruolo del medico: se nella maggior parte dei casi è considerato
anziano un paziente con età>65 anni, ci possono essere casi in cui medici (es geriatri) abbiano la tendenza a
considerare pz anziani quelli dai 70 aa in su. Questa duplice visione età-associata, nasce dalla non presa in
considerazione da parte dei geriatri dell’usura fisica e mentale lavoro correlata.
Al fine di comprendere la presenza di una forte variabilità inter-intra individuale tra coetanei è necessario
distinguere tre fasce d’età:
- età cronologica: passaggio del tempo;
- età biologica: cambiamenti dell'organismo;
- età psicologica: come le persone agiscono e si sentono.
La discrepanza tra le tre fasce si fa più marcata con laumentare dell'età: soggetti tra i 30 e i 40 anni sono
mediamente molto simili, diverse, invece, possono essere le attitudini di soggetti aventi 60/65 anni.
Nel corso degli anni la performance lavorativa cambia perché il lavoratore si fa sia più esperto della sua
mansione, ma anche fisicamente più debole per i processi di invecchiamento intrinseci più o meno
fisiologici.
Con l’età cambia anche l’approccio del lavoratore all’infortunio e al rischio associato.
Negli USA nel 2010 si è stimato che per un lavoratore anziano si verificano meno incidenti (prestare
attenzione perché l’overconfidence abbassa il livello di guardia, l’attenzione che il lavoratore presta) ma la
gravità del danno è maggiore, si hanno tempi di guarigione più lunghi e si ha un più alto tasso mortalità a
parità di infortunio tra un giovane e un anziano.
Molto importante e utile è stimare l’abilità della percezione della propria performance lavorativa e del
monitoraggio dell’invecchiamento tramite: Work ability index (WAI). Il punteggio è influenzato
negativamente da:
- età;
- livelli di richieste fisiche e psicosociali (dettati da uno squilibrio tra la richiesta e la capacità di
risposta);
- stili di vita insalubri (alcol, fumo, scarsa attività fisica);
- scarsa forma fisica.
Di seguito sono riportate le sette dimensioni di capacità lavorativa autoriferita (parere soggettivo del
lavoratore):
1. Valutazione soggettiva della WA rispetto alla massima nel corso della vita
2. WA soggettiva in relazione a richieste fisiche e mentali del lavoro
3. Numero di malattie diagnosticate al momento attuale (quando si compila il questionario)
4. Grado di limitazioni lavorative dovute a malattia
5. Giorni di assenza per malattia (ultimo anno)
6. Problemi di salute percepiti che riducano la probabilità di rimanere a lavoro per due o più anni
7. Grado soggettivo di ottimismo, vitalità e speranza
ATTENZIONE punto 6: ci sono persone che hanno problemi di salute abbastanza evidenti ma che non
percepiscono il peso della malattia, mentre ci sono persone che hanno gravità diagnostica inferiore ma che
al contrario riferiscono e si lamentano di tale condizione. (Esempio: una cervicalgia per alcuni può essere

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Invecchiamento e Performance Lavorativa

ARGOMENTO Invecchiamento e performance lavorativa PROF. L. Di Giampaolo DATA 29/04/2024 La performance lavorativa è influenzata da una moltitudine di fattori, tra cui i rischi psicosociali ovvero aspetti di progettazione, organizzazione e gestione del lavoro, nonché i rispettivi contesti ambientali e sociali, che potenzialmente possono arrecare danni alla salute psico-fisica del lavoratore, peggioramento dell'abilità fisica, stanchezza, stress. Per questa commistione di cause, la performance lavorativa muta nel corso degli anni e varia fortemente tra i lavoratori di età progressivamente maggiore. Pare esistano 4 stagioni nella vita di ogni uomo, a tal proposito Nietzsche afferma: FRIEDRICH NIETZSCHE, Urbano troppo umano Il. 1879/80 Il paragone delle quattro stagioni con le quattro età della vita è una veneranda sciocchezza. Né i primi venti, né gli ultimi venti anni della vita corrispondono a una stagione, se si presuppone che nel paragonare non ci si accontenti del bianco dei capelli e della neve e di simili giochi sul colore. Quei primi venti anni sono una preparazione alla vita in genere, all'intero anno della vita, come una specie di lungo capodanno; e gli ultimi venti passano in rassegna, interiorizzano, coordinano e armonizzano tutto quanto è stato in precedenza vissuto: così come, in piccolo, si fa ogni giorno di San Silvestro con tutto l'anno trascorso.

Ruolo del Medico del Lavoro e Dati UE

Il ruolo del medico del lavoro nei confronti dei soggetti anziani lavoratori, è quello di accompagnarli e preservarli negli anni, in una condizione tale da consentire un buono svolgimento delle attività. È stato stimano dall'UE che nel 2030 si avrà un aumento dei lavoratori tra i 55 - 64 anni del 16,2% e una riduzione dei lavoratori giovani del 5-15% (sec. fasce di età). La popolazione lavorativa sarà la più anziana nella sua storia perché corrisponderà a più del 30% della forza lavoro. Ad oggi, più del 50% dei soggetti abbandona il proprio lavoro, spesso per motivi di salute, prima del pensionamento.

Definizioni OMS e Impatto dell'Età

L'OMS definisce:

  • aging worker: il lavoratore che invecchia (>45 anni)
  • aged worker: il lavoratore anziano (>55 anni)

L'aumento dell'età comporta ridotte funzioni psico-fisiologiche, aumento di disabilità e malattie, con peggioramento della performance lavorativa. Un paziente si considera anziano a partire dai 65 anni. Questo "cut-off" nasce dalla Germania e dal suo programma di pensionamento che coinvolge i cittadini a partire da quest'età. L'età in cui un paziente è considerato anziano è contestabile in base al ruolo del medico: se nella maggior parte dei casi è considerato anziano un paziente con età>65 anni, ci possono essere casi in cui medici (es geriatri) abbiano la tendenza a considerare pz anziani quelli dai 70 aa in su. Questa duplice visione età-associata, nasce dalla non presa in considerazione da parte dei geriatri dell'usura fisica e mentale lavoro correlata.

Fasce d'Età e Variazioni Individuali

Al fine di comprendere la presenza di una forte variabilità inter-intra individuale tra coetanei è necessario distinguere tre fasce d'età:

  • età cronologica: passaggio del tempo;-
  • età biologica: cambiamenti dell'organismo;
  • età psicologica: come le persone agiscono e si sentono.

La discrepanza tra le tre fasce si fa più marcata con l'aumentare dell'età: soggetti tra i 30 e i 40 anni sono mediamente molto simili, diverse, invece, possono essere le attitudini di soggetti aventi 60/65 anni. Nel corso degli anni la performance lavorativa cambia perché il lavoratore si fa sia più esperto della sua mansione, ma anche fisicamente più debole per i processi di invecchiamento intrinseci più o meno fisiologici.

Performance Lavorativa: Vantaggi e Svantaggi

Performance lavorativa Svantaggi Vantaggi Attività fisiche Competenze Attività mentali Conoscenze Vulnerabilità a stress Abilità specifiche Sonno Coping strategies Depressione Problem solving

Infortuni e Rischio Associato all'Età

Con l'età cambia anche l'approccio del lavoratore all'infortunio e al rischio associato. Negli USA nel 2010 si è stimato che per un lavoratore anziano si verificano meno incidenti (prestare attenzione perché l'overconfidence abbassa il livello di guardia, l'attenzione che il lavoratore presta) ma la gravità del danno è maggiore, si hanno tempi di guarigione più lunghi e si ha un più alto tasso mortalità a parità di infortunio tra un giovane e un anziano.

Work Ability Index (WAI)

Molto importante e utile è stimare l'abilità della percezione della propria performance lavorativa e del monitoraggio dell'invecchiamento tramite: Work ability index (WAI). Il punteggio è influenzato negativamente da:

  • età;
  • livelli di richieste fisiche e psicosociali (dettati da uno squilibrio tra la richiesta e la capacità di risposta);
  • stili di vita insalubri (alcol, fumo, scarsa attività fisica);
  • scarsa forma fisica.

Dimensioni di Capacità Lavorativa Autoriferita

Di seguito sono riportate le sette dimensioni di capacità lavorativa autoriferita (parere soggettivo del lavoratore):

  1. Valutazione soggettiva della WA rispetto alla massima nel corso della vita
  2. WA soggettiva in relazione a richieste fisiche e mentali del lavoro
  3. Numero di malattie diagnosticate al momento attuale (quando si compila il questionario)
  4. Grado di limitazioni lavorative dovute a malattia
  5. Giorni di assenza per malattia (ultimo anno)
  6. Problemi di salute percepiti che riducano la probabilità di rimanere a lavoro per due o più anni
  7. Grado soggettivo di ottimismo, vitalità e speranza

ATTENZIONE punto 6: ci sono persone che hanno problemi di salute abbastanza evidenti ma che non percepiscono il peso della malattia, mentre ci sono persone che hanno gravità diagnostica inferiore ma che al contrario riferiscono e si lamentano di tale condizione. (Esempio: una cervicalgia per alcuni può essere altamente invalidante, mentre un'ipertensione non trattata e instabile per altri non è nemmeno considerata una patologia) Il punteggio della WAI va da 7 a 49 e viene suddiviso in: · scadente mediocre buono · eccellente inoltre, ha un alto valore predittivo ed è influenzato dal settore lavorativo. Non possiamo paragonare un impiegato che sta in un ufficio con un muratore che si arrampica sulle impalcature. E ovviamente, le differenze individuali tendono ad aumentare con l'età.

Tipologie di Invecchiamento

Quando parliamo di invecchiamento pensiamo sempre alla patologia, ossia all'invecchiamento patologico, ma in realtà per capire che cos'è che comporta una riduzione della performance lavorativa nell'invecchiamento, dovremmo prima riconoscere l'invecchiamento fisiologico. L'invecchiamento fisiologico ci aiuta a valutare quali sono i cambiamenti in strutture, tessuti, organi e sistemi del corpo, con ripercussioni su: salute, comportamenti, capacità funzionali e sopravvivenza del lavoratore. Ovviamente non tutti i cambiamenti degli anziani sono fisiologici. Negli anziani sani, decrementi nelle funzioni organiche si vedono spesso solo sotto stress, infatti, le condizioni di stress accelerano determinati cambiamenti e determinate modifiche. Quindi l'invecchiamento fisiologico è importante perché, capendo determinati meccanismi alla base, possiamo agire per mantenere il più a lungo possibile la salute del lavoratore. Abbiamo 4 tipologie di invecchiamento: usuale, normale, inevitabile e malattia. · INVECCHIAMENTO USUALE: nell'invecchiamento usuale abbiamo dei cambiamenti individuali che si riscontrano nella maggior parte delle persone, per esempio: la vista e l'udito che si riducono, aumento della pressione arteriosa. Sono influenzati dallo stile di vita e dall'ambiente circostante. · INVECCHIAMENTO INEVITABILE: cambiamenti geneticamente o biologicamente programmati, (calvizie, rughe) quindi inevitabili e non modificabili. USUALE INEVITABILE INVECCHIAMENTO NORMALE MALATTIA · INVECCHIAMENTO NORMALE O "PURO": complesso di cambiamenti fisiologici che si verificano in un range accettabile (sia usuale che inevitabile). Sono quei cambiamenti che comportano sintomi limitati (per esempio la cervicalgia) che possono però alterare la qualità della vita, quando questi aumentano di intensità, gravità e frequenza. Se interferiscono notevolmente con la vita del soggetto iniziamo a parlare di invecchiamento con malattia. · INVECCHIAMENTO CON MALATTIA: cambiamenti che interferiscono con funzionalità e benessere, con richiesta di terapie (artrite), quindi anche i cambiamenti fisiologici se diventano severi possono condurre all'invecchiamento con malattia. Per esempio, durante l'invecchiamento la dopamina si riduce comunque, ma una brusca riduzione associata ad un disequilibrio dell'acetilcolina, conduce ad una malattia, ossia il Parkinson. Nell'invecchiamento associato alla malattia c'è un altro problema: conciliare le funzionalità residue del lavoratore con l'attività produttiva dell'azienda. Per cui è necessario formulare un giudizio di idoneità con una limitazione sulla mansione o addirittura cambiare la mansione del lavoratore.

Teorie sull'Invecchiamento

Ci sono varie teorie sull'invecchiamento:

  • TEORIE DEGLI ERRORI: accumulo di danni esterni che portano ad un malfunzionamento cellulare, sono coinvolti i radicali liberi, i mitocondri, fenomeno del cross-linking (glicosilazione) e c'è anche la teoria dell'errore catastrofico che è quello associato ad errori a cascata nell'errata codifica proteica che esita nella produzione di proteine non funzionanti.
  • TEORIE PROGRAMMATE: una sequenza di eventi programmati, scritti nel codice genetico:
    • Fenomeno di Hayflick: è stato uno dei primi a studiare la replicazione cellulare, notando che in coltura le cellule smettevano di replicarsi come se ci fosse un timer
    • Teoria delle telomerasi
    • Teoria neuroendocrina
    • Disdifferenziazione: ossia quando le cellule non sono più differenziate e diventano cellule che sono meno differenziate e meno specializzate nella loro funzione
    • Teoria immunologica: ad un certo punto l'organismo umano comincia a produrre anticorpi contro sé stesso; quindi, con l'invecchiamento c'è una disregolazione del sistema immunitario.

Noi abbiamo cellule che si replicano continuamente, come le cellule gastrointestinali, epidermiche ed ematiche; cellule che si replicano solo in risposta ad uno stimolo, come le cellule immunitarie; cellule che non si replicano mai, come i neuroni.

Modificazioni Organiche nell'Invecchiamento

Elenco delle modificazioni nei vari organi durante l'invecchiamento:

SNC Riduzione di attenzione, velocità cognitiva, memoria a breve termine, insonnia MIDOLLO & NERVI PERIFERICI Rallentamento riflessi, deficit sensoriali, ipotrofia muscolare S. CARDIOVASCOLARE Ipertensione, ipotensione ortostatica, ridotta tolleranza allo sforzo S. RESPIRATORIO Ridotta ventilazione, ridotta tolleranza allo sforzo, ipossia APPARATO GASTROENTERICO Dispepsia, acloridria, stipsi, diverticolosi, ernie APPARATO RENALE Ridotta capacità di concentrare o diluire le urine, ridotto metabolismo dei farmaci S. MUSCOLO-SCHELETRICO Riduzione della forza, facilità cadute, riduzione della statura, facilità alle fratture S. ENDOCRINO Menopausa, ridotta tolleranza al glucosio o diabete senile VISTA Presbiopia, riduzione visione notturna, aumento sensibilità all'abbagliamento UDITO Presbiacusia, ipoacusia OLFATTO Riduzione dell'olfatto GUSTO Riduzione del gusto, ridotta alimentazione CUTE & ANNESSI Rugosità, porpora senile, secchezza cutanea, canizie, calvizie, alterazioni ungueali

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