Documento dall'Università degli Studi di Catania su Che cos'è l'Evidence Based Education. Il Pdf esplora il concetto di EBE, sfatando miti comuni e discutendo l'efficacia delle metodologie didattiche basate sull'evidenza, con risorse online e riflessioni critiche.
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Metodologia della ricerca educativa con laboratorio (Università degli Studi di Catania) Studocu non è sponsorizzato o supportato da nessuna università o ateneo. Scaricato da Giorgia Mobilia (mobiliagiorgia2001@gmail.com) Scansionato con CamScannerChe cos'è l'Evidence Based Education
Negli ultimi anni due eventi hanno maggiormente influenzato la ricerrca educativa:
La ricerca educativa non è all'anno zero, infatti, ad oggi sappiamo molto di più rispetto all'efficacia della formazione, sia sulla meccanica interna dei sistemi formativi efficaci, sia sulle metodologie didattiche più efficaci. Possiamo disporre di un numero sempre più ampio di "dimostrazioni visive" che esemplificano come si possa mettere in pratica una buona strategia didattica (ad esempio, l'impressionante esplosione della video educazione su Internet, la quale offre un nuovo volto all'educazione). Nonostante ciò, la presenza di questo poderoso sviluppo della conoscenza, da un lato apre rilevanti orizzonti, ma dall'altro, crea nuovi bisogni (richiede nuove competenze) e genera nuovi rischi (dispersione, banalizzazione, dipendenza acritica). Per accedere a queste conoscenze bisogna essere consapevoli che esse esistono e occorre sapere dove e come cercare e selezionare le conoscenze pertinenti e affidabili in quanto, può presentarsi il rischio di rimanere inondati dal sovraccarico informativo. Risulta conseguente, la necessità che la nuova generazione di insegnanti sviluppi l'abilità di info brokering, esercitando la capacità di accedere a repository adeguati e di selezionarli e valutarne la qualità. Occorre nel mondo dell'educazione universitaria, come nella scuola, applicare una vera e propria "cultura critica dell'evidenza", la quale richiede:
Giuliano Vivanet, autore del libro, ci offre un'introduzione per avviare insegnanti in servizio o futuri insegnanti ad apprezzare una cultura dell'evidenza correttamente intesa, esplicitando il suo significato, le procedure di cui si avvale e le possibili criticità.
Promuovere una cultura dell'evidenza a supporto delle professionalità didattiche è uno degli obiettivi dei fautori di tale prospettiva, per raggiungerla è necessario si realizzi un continuo scambio di conoscenze tra il mondo della ricerca e quello della pratica didattica.
Le origini dell'EBE sono rintracciabili nella cultura pedagogica anglosassone della metà degli anni Novanta del Novecento. Durante quegli anni, negli Stati Uniti e nel Regno Unito, l'EBE prese avvio da un sentimento critico e di insoddisfazione nei confronti di parte della ricerca educativa, accusata di essere inadeguata nell'offrire risposte ai problemi degli insegnanti o a chiunque lavorasse in contesti educativi oltre ad essere poco rigorosa nel rispetto dei criteri e degli standard della ricerca scientifica. Il fine di questa critica era il miglioramento dei sistemi di istruzione britannici e statunitensi. Questa insoddisfazione si può riscontrare già dagli anni Ottanta del Novecento quando la National Commission on Excellence in Education estese un rapporto della ricerca denominato "A Nation at Risk", all'interno del quale, dalle statistiche emergevano dati preoccupanti riguardo il tasso di analfabetismo degli adolescenti e dalla loro scarsa preparazione. La pubblicazione di questo Scaricato da Giorgia Mobilia (mobiliagiorgia2001@gmail.com) Scansionato con CamScannerreport diede il via ad una riflessione critica sull'intero sistema di istruzione americano. Uno dei principali interpreti dell'esigenza di rinnovamento di questo sistema fu David Hargreaves che nel 1996 sottolineò i limiti e le insufficienze della ricerca educativa. Secondo la sua teoria, le pratiche educative e didattiche, similmente a quelle mediche (basate su prove di efficacia), dovrebbero essere guidate e giustificate da una base di conoscenze condivise e affidabili. dall'intervento di Hargreaves si nota come stesse maturando una duplice presa di consapevolezza: l'urgenza di una profonda revisione di sistemi di istruzione e dall'altra la necessità di introdurre procedure attendibili, indagine sull'efficacia dei metodi di insegnamento. Alla base di tale consapevolezza, l'EBE divenne una priorità della politica educativa statunitense. Questo è testimoniato da alcuni provvedimenti legislativi tra cui, il più importante, è il No Child Left Behind Act (2001) secondo cui in ambito didattico si devono adottare metodi che siano risultati scientificamente affidabili, al fine di migliorare il sistema di istruzione e i risultati ottenuti dagli studenti. Nella seconda metà degli anni Novanta, l'EBE si spostò anche nel Regno Unito, in conseguenza allo scarso rapporto tra la ricerca educativa e la decisione politica.
Esistono diverse definizioni e interpretazioni dell'EBE. il concetto di "evidenza" è al centro di questa metodologia. Il termine deriva dal latino evidentia (da videre "vedere", con il prefisso e "fuori di"), il cui significato rimanda alla proprietà di ciò che si vede apertamente, che salta agli occhi, quindi l'evidenza dei fatti. Come sottolineato da Calvani e Menichetti esiste uno spazio ampio che separa l'evidenza dalla certezza: da una parte, si arriva a produrre conoscenze con gradi di affidabilità differenti , dall'altra ci si arrocca su posizioni ideologiche. Le evidenze sono offerte come supporto alla presa di decisioni consapevoli. Tra le varie definizioni abbiamo:
Dunque, la ricerca dovrebbe fornire agli insegnanti, educatori e decisori politici indicazioni chiavi sull'efficacia di tecniche didattiche, programmi di rinnovamento dei sistemi di istruzione, ossia cosa funziona e in quale circostanze. Però, ad un insegnante non sarebbe sufficiente domandarsi se una data strategia o tecnica didattica è efficace o meno senza far riferimento alle caratteristiche specifiche del contesto in cui lavora e Scaricato da Giorgia Mobilia (mobiliagiorgia2001@gmail.com) Scansionato con CamScannerdunque agli studenti e agli obiettivi di apprendimento che intende perseguire. Secondo Zucker (2004), la ricerca basata su evidenze scientifiche può essere identificata come:
Tuttavia sul significato di evidenza le interpretazioni non sono univoche in quanto ad un estremo alcuni ritengono che le uniche evidenze affidabili siano quelle derivanti dalla comparazione di un numero significativo di risultati ottenuti, in conformità a protocolli sperimentali rigorosi con campioni casuali di soggetti; dall'altro, alcuni appaiono molto critici rispetto a simili interpretazioni. All'interno di questo dibattito è presente anche la posizione di mediazione che accoglie la possibilità di integrare i dati derivanti da ricerche sperimentali con le conoscenze. L'interpretazione di EBE non deve essere radicale e non basarsi solo sull'evidenza delle ricerche scientifiche ma anche sulle conoscenze (evidence informed education ed evidence aware education).
Si potrebbe affermare che, la conoscenza di senso comune, potrebbe portare un insegnante, educatore e chiunque a preferire un determinato metodo di insegnamento, anche se quest'ultimo si è rivelato in alcune circostanze come non valido. Per questo, uno degli obiettivi dell'EBE, e più in generale della ricerca pedagogica, è quello di favorire una consapevolezza critica di quali opzioni didattiche o quali politiche educative si sono dimostrate vantaggiose. La caratteristica principale della ricerca scientifica è produrre un sapere controllabile e criticabile. La ricerca educativa si avvale di diversi metodi di ricerca: