Psicologia Cognitiva: definizione, processi e origini della disciplina

Documento dall'Università di Torino (unito) su Psicologia Cognitiva - Cap. 1-8. Il Pdf esplora la psicologia cognitiva, i suoi processi chiave e le origini storiche, includendo neuroanatomia, metodi di visualizzazione cerebrale e principi della Gestalt per lo studio universitario di Psicologia.

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31 pagine

Revlin - Psicologia Cognitiva - Cap.
1-8
Psicologia Generale
Università di Torino (UNITO)
30 pag.
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1. Cosè la psicologia cognitiva?
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Anteprima

Cos'è la psicologia cognitiva?

La branca della psicologia che studia i nostri processi mentali e il modo in cui essi influenzano le nostre
capacità di interazione con il mondo circostante si chiama psicologia cognitiva.

Definire la cognizione

I tentativi di sviluppare la definizione di pensare o di mente risalgono addirittura a Platone, il quale suggerì
che potremmo comprendere il mondo identificando dei principi di base e usare processi razionali per
creare le nostre conoscenze.
Attualmente questa prospettiva è chiamata razionalismo, e fu sostenuta in prima istanza da Cartesio e
Chomsky.
Il secondo filosofi greco che si interesso della questione fu Aristotele, il quale era convinto che possiamo
comprendere il mondo basando nostra conoscenza sulle osservazioni del mondo esterno. Questa visione
del pensiero umano è nota come empirismo e venne difesa da Locke e Skinner.
Il termine cognizione risale al quindicesimo secolo e indicava "pensiero e consapevolezza", definizione che
manca della precisione scientifica richiesta nella contemporaneità. Attualmente usiamo come definizione di
cognizione quella data dal primo testo di psicologia cognitiva, scritto da Neisser:

«quei processi attraverso i quali lo stimolo sensoriale in entrata viene trasformato, semplificato,
elaborato, immagazzinato, rievocato ed usato.»

Ogni termine in grassetto indica un processo chiave soggiacente alla cognizione. Esaminiamoli
separatamente.

  • I processi cognitivi trasformano l'informazione. Al fine di comprendere ciò che percepiamo, i
    segnali sensoriali devono essere trasformati in un codice che il nostro cervello può processare. La
    stimolazione elettrica e chimica dei nostri recettori viene quindi trasformata in esperienza
    percettiva. (es: effetto della distanza simbolica)
  • I processi cognitivi semplificano l'informazione. I nostri processi cognitivi tendono a semplificare le
    nostre esperienze di vita, riducendole ai loro elementi cruciali (es: memoria a lungo termine).
  • I processi cognitivi elaborano l'informazione. Allo stesso modo in cui immagazziniamo le
    informazioni in forma ridotta o semplificata, tendiamo anche ad accrescerle quando le
    rievochiamo. I ricordi tendono a non essere perfetti duplicati di ciò che abbiamo appreso, ma più
    probabilmente sono ricostruzioni che aggiungono particolari ad un tema (es: raggruppamento per
    categoria).
  • I processi cognitivi immagazzinano e recuperano l'informazione. I processi cognitivi ci aiutano a
    immagazzinare informazioni in memoria in modo da poterle usare al momento giusto.
  • I processi cognitivi usano l'informazione. I processi cognitivi mediano ogni nostra interazione con il
    mondo circostante, anche quando abbiamo l'impressione di agire in modo automatico "senza
    pensare".

Le origini della psicologia cognitiva

All'inizio del ventesimo secolo, un gruppo di psicologi, i comportamentisti, decisero di non parlare più di
"mente" in quanto essa è invisibile e non osservabile, e veniva considerato quindi "poco scientifico" fare
riferimento a qualcosa di non misurabile. Per comprendere gli uomini era necessario soltanto osservare il
loro comportamento, piuttosto che ipotizzare processi mentali. I principi comportamentisti, però,
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Downloaded by: aly-002 (alicevigliani2002@gmail.com)contrastavano con le esperienze comuni delle persone: era necessario introdurre quindi una teoria dei
processi mentali, ossia una psicologia cognitiva.
I tentativi di comprendere la struttura e i processi dell'attività mentale umana, propria della psicologia
cognitiva, si divide in quattro linee di studio: la ricerca sulla percezione umana, la ricerca sui fattori comuni,
le simulazioni computerizzate del comportamento umano e le neuroscienze cognitive.
La psicologia cognitiva è caratterizzata anche da un modo di pensare il comportamento umano chiamato
human information processing; questo approccio analizza il flusso degli eventi sia interni che esterni al
soggetto, e mostra come le nostre conoscenze del passato ci aiutino a comprendere gli eventi del presente.
Questo punto di vista caratterizza tutti e quattro i filoni della psicologia cognitiva che ora andiamo ad
analizzare:

  • La percezione umana e la psicologia della Gestalt. Quando percepiamo, ad esempio una melodia,
    tendiamo a fare esperienza più della forma intera piuttosto che delle singole parti (sequenza di
    note). Questa tendenza è descritta dalla parola tedesca gestalt e la relativa area di ricerca è
    chiamata Psicologia della Gestalt, perché cerca di scoprire i principi che determinano in che modo
    la percezione dell'interno derivi dalla percezione delle singole parti.
  • I fattori umani. Si occupa di aiutare le persone a svolgere compiti in modo efficace e sicuro, in
    quanto si occupa dei limiti che caratterizzano le nostre capacità mentali e di come queste vincolano
    nostre azioni.
  • Simulazione computerizzata. Inizialmente venne usato per sviluppare modelli di pensiero
    attingendo alle scoperte della ricerca della Gestalt e della psicologia dei fattori umani. Più di
    recente hanno incorporato elementi relativi all'ambito dell'apprendimento. Ha aiutato i ricercatori
    a sviluppare teorie della cognizione umana ed è stata una fonte di nuove idee e di un nuovo lessico
    preso in prestito dal computer (memoria, codifica ... ).
    L'obiettivo della simulazione computerizzata è fornire una risposta a un problema attraverso la
    produzione di un output che simula il comportamento di una persona reale di fronte a quel
    problema.
    È possibile distinguere due principali tipi di simulazione computerizzata: gli elaboratori seriali, in cui
    vi è una modalità sequenziale di elaborare le informazioni che, da una domanda, ci permette di
    produrre una risposta attraverso una serie di domande e ricerca di conoscenze dell'individuo. Il
    secondo tipo di modelli è quello dell'elaborazione parallela distribuita o rete neurale, in cui
    l'elaborazione dell'informazione è vista come una serie di decisioni e azioni che sono prodotte in
    modo simultaneo ed avvengono dunque in parallelo.

Le neuroscienze cognitive

Le neuroscienze cognitive si occupano dello studio scientifico della relazione tra le strutture cerebrali,
l'attività neurologica e le funzioni cognitive. Uno dei primi approcci in questo senso fu quello di Broca, che
descrisse l'autopsia di un paziente detto Tan, che aveva perdute la capacità di produzione linguistica a
causa di un tumore al cervello.

I metodi di ricerca della psicologia cognitiva

Tra i metodi utilizzati dalla psicologia cognitiva troviamo.
Accuratezza della risposta. Si chiede di eseguire un compito particolarmente impegnativo e si valuta se il
partecipante fornisce o meno una risposta corretta all'interno di una finestra temporale specifica.
La risposta prodotta. Vengono registrare le risposte che i partecipanti forniscono quando rievocano
liberamente un evento. Questo metodo viene usato ad esempio quando un partecipante ricostruisce i
dettagli di una storia che ha appena ascoltato, fornendo al ricercato un'idea dell'interpretazione della storia
data dal soggetto.
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Downloaded by: aly-002 (alicevigliani2002@gmail.com)Latenza della risposta. Si misura la quantità di tempo che ciascun partecipante impiega nel fornire una
risposta. Questa misura è solitamente considerata come il tempo che intercorre tra il momento in cui viene
presentato lo stimolo e il momento in cui effettivamente viene fornita una risposta. La psicologia cognitiva
assume che il tempo di reazione rifletta specifici processi cognitivi.
Il trasferimento dell'apprendimento. Si usa quando si vuole capire se un particolare metodo di
presentazione delle informazioni contribuisce a migliorare la comprensione di un altro metodo.

Identificare gli universali e riconoscere le differenze

L'obiettivo della psicologia cognitiva è scoprire i principi psicologici applicabili a tutta l'umanità
indipendentemente dalle differenze culturali, sociali e biologiche. Una sfida per gli scienziati cognitivi è
distinguere le differenze individuali che derivano da fattori a base biologica da quelle che sono il frutto di
strategie, esperienze passate e fattori ambientali o culturali.

Il cervello e la cognizione

L'interesse per il funzionamento del cervello ha una lunga storia. Le popolazioni primitive avevano intuito la
relazione tra cervello e comportamento e praticavano una sorta di intervento chirurgico alle persone con
disturbi emozionali, cioè la trapanazione cranica, che consisteva nell'eseguire uno o più fori nel cranio di
una persona.

La struttura e il funzionamento del cervello

Il cervello umano è costituito da cellule connesse tra loro da fibre, dette neuroni, e immerse in un
ambiente chimico, che comunicano tra loro attraverso la trasmissione di segnali da parte del
sistema nervoso. Ciò che osserviamo quando guardiamo un cervello è detto corteccia. L'elemento
fondamentale del sistema nervoso umano è la sinapsi, una connessione che permette ai neuroni
di comunicare; essa è sostanzialmente uno spazio vuoto tra i neuroni che si riempie di sostanze
chimiche, dette neurotrasmettitori, nel momento in cui viene trasmesso un segnale elettrico. Ogni
neurone è indipendente, in quanto è connesso agli altri solo tramite sinapsi e mai direttamente.
Il cervello è suddiviso in tre sezioni principali: rombencefalo, mesencefalo, prosencefalo. Il
rombencefalo controlla i processi automatici deputati alla regolazione delle funzioni vitali come il
respiro, il battito cardiaco la deglutizione, il ciclo sonno-veglia. Un'importante regione del
rombencefalo è il cervelletto, la cui principale funzione è l'equilibrio e la coordinazione dei
movimenti volontari. Il cervelletto è inoltre coinvolto nella capacità di eseguire compiti cognitivi
complessi.
Il mesencefalo è il centro di smistamento dell'informazione sensoriale in ingresso nel cervello, ed
è attraversato da un fascio di fibre associate con i movimenti volontari.
Il prosencefalo circonda il mesencefalo e comprende la corteccia cerebrale, che regola i processi
mentali superiori e riguarda compiti cognitivi complessi che implicano l'apprendimento, la
memoria, il pensiero e il linguaggio. La parte più esterna del prosencefalo è la corteccia, le cui
pieghe ed avvallamenti prendono il nome di solchi.
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