Archeologia e storia dell'arte romana, appunti per la scuola superiore

Documento da Grandi Scuole su archeologia e storia dell'arte romana. Il Pdf esplora la definizione, la cronologia e l'architettura romana, con esempi come il Colosseo e il Pantheon, utile per lo studio dell'Arte nella scuola superiore.

Mostra di più

13 pagine

Rev 00 Pagina 1
INDIRIZZO DI STUDI: LICEI
DISCIPLINA: ARTE
ANNO DI CORSO: 3
ARCHEOLOGIA E STORIA DELL’ARTE ROMANA
Problemi di definizione
La storia dell’arte romana pone problemi di definizione e giudizio: la vicinanza a
quella greca ha reso più difficile l’individuazione dei suoi caratteri originali, tanto che
fino al ‘700 si parlava ancora di “arte greca al tempo dei romani” e si consideravano
le opere romane come prodotti della decadenza di quella greca (Winkelmann). Solo
nel ‘900 è stata riconosciuta l’autonomia della civiltà artistica romana, quando sono
stati individuati alcuni suoi elementi innovativi (l’introduzione dell’illusionismo
spaziale, il ritratto realistico e il rilievo storico narrativo) ed è stata sottolineata la sua
capacità di rielaborare autonomamente i modelli assimilati dalla cultura artistica
greca ed etrusca riadattandoli alle proprie esigenze.
Nel suo tentativo di scrivere una storia dell’arte romana, l’archeologo Ranuccio
Bianchi Bandinelli l’ha definita come un’arte bipolare, individuando due correnti
principali, sulla base della committenza:
- l’arte ufficiale, colta e aulica, influenzata dal linguaggio classicistico greco
(caratteristiche: definizione chiara della figura umana, composizione misurata,
naturalistismo)
- l’arte plebea, più stilisticamente autonoma (caratteristiche: proporzioni gerarchiche,
composizioni frontali e disposizione paratattica delle figure, spazio simbolico)
Bandinelli ha ritenuto più autenticamente romana la corrente plebea, definendo
eclettici quei fenomeni in cui le due tendenze coesistevano. In realtà, per alcune opere
questa lettura è semplicistica, perché non tiene conto del fatto che nell’arte romana
prevalgono le finalità pratiche e comunicative su quelle estetiche: gli artisti possono
aver adottato consapevolmente stili e modelli diversi a seconda dei generi e delle
funzioni pubbliche o private.
Arte romana
come
decadenza
dell’arte
greca
Rivalutazione
Bandinelli:
arte colta e
arte plebea
Finalità
pratiche e
comunicative
Rev 00 Pagina 2
La storia dell’arte romana impone anche problemi cronologici e geografici:
- non è possibile individuare un momento di rottura netta tra la produzione italiota-
etrusca e quella propriamente romana
- ci sono differenze tra l’arte nel centro del potere e l’arte nelle province, soprattutto
quando l’Impero raggiunge la sua massima estensione
CRONOLOGIA
735 a.C.
Fondazione di Roma da parte di Romolo
509 a.C.
Fine monarchia dei sette Re di Roma e inizio della
Repubblica
IV-II secolo a.C.
Guerre sannitiche, presa dell’Italia peninsulare, guerre
puniche, annessione delle province macedoni
I secolo a.C.
Guerra sociale e dittatura di Silla
59 a.C.
Triumvirato: Cesare, Pompeo, Crasso
49 a.C.
Morto Crasso, Cesare sconfigge Pompeo e prende il
potere
44 a.C.
Assassinio di Cesare: gli eredi Marco Antonio e
Ottaviano combattono i cesaricidi
31 a.C.
Nella Battaglia di Anzio Ottaviano sconfigge Marco
Antonio e Cleopatra
27 a.C.
Fine della Repubblica e inizio dell’Impero: Ottaviano si
fa assegnare il titolo di Cesare Augusto
14 a.C.
Muore Augusto
14 a.C. – 68 d.C.
Età giulio-clauda (Tiberio, Caligala, Claudio, Nerone)
69-96 d.C.
Età flavia (Vespasiano, Tito, Domiziano)
96
Nerva
98-117
Traiano
117-138
Adriano
138-192
Età antonina (Antonino Pio, Marco Aurelio, Commodo)
193-211
Età severa (Settimio, Caracalla, Alessandro)
238-284
Anarchia militare
284-306
Età tetrarchica (Diocleziano. Galerio e Costanzo)
312
Massenzio
312-337
Costantino
380
Teodosio
395
Divisione dell’Impero Romano: l’Occidente va a Onorio,
l’Oriente va ad Arcadio
410
Sacco di Roma da parte dei Visigoti
476
Deposizione di Romolo Augusto e fine dell’Impero
Romano d’Occidente
ARCHITETTURA
L’architettura romana esemplifica il processo di assimilazione, trasformazione e
rielaborazione di modelli greci e italici in chiave funzionale.
La realizzazione delle prime opere urbanistiche monumentali risale alla fine del VI
secolo a.C. con la costruzione delle prime cinte murarie, della Cloaca Maxima (un
Problemi
cronologici e
geografici
Monarchia
(735-509
a.C.)
Repubblica
(509-27 a.C.)
Impero
(dal 27 a.C.)
Divisione
dell’Impero
(395 d.C.)

Visualizza gratis il Pdf completo

Registrati per accedere all’intero documento e trasformarlo con l’AI.

Anteprima

Recupero anni e materie scolastiche

Grandi Scuole® Recupero anni e materie scolastiche e-learning education

Indirizzo di studi

INDIRIZZO DI STUDI: LICEI

Disciplina

DISCIPLINA: ANNO DI CORSO: ARTE 3

Archeologia e storia dell'arte romana

Problemi di definizione

La storia dell'arte romana pone problemi di definizione e giudizio: la vicinanza a quella greca ha reso più difficile l'individuazione dei suoi caratteri originali, tanto che fino al '700 si parlava ancora di "arte greca al tempo dei romani" e si consideravano le opere romane come prodotti della decadenza di quella greca (Winkelmann). Solo nel '900 è stata riconosciuta l'autonomia della civiltà artistica romana, quando sono stati individuati alcuni suoi elementi innovativi (l'introduzione dell'illusionismo spaziale, il ritratto realistico e il rilievo storico narrativo) ed è stata sottolineata la sua capacità di rielaborare autonomamente i modelli assimilati dalla cultura artistica greca ed etrusca riadattandoli alle proprie esigenze.

Arte romana come decadenza dell'arte greca Rivalutazione

Bandinelli: arte colta e arte plebea

Nel suo tentativo di scrivere una storia dell'arte romana, l'archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli l'ha definita come un'arte bipolare, individuando due correnti principali, sulla base della committenza: - l'arte ufficiale, colta e aulica, influenzata dal linguaggio classicistico greco (caratteristiche: definizione chiara della figura umana, composizione misurata, naturalistismo) - l'arte plebea, più stilisticamente autonoma (caratteristiche: proporzioni gerarchiche, composizioni frontali e disposizione paratattica delle figure, spazio simbolico) Bandinelli ha ritenuto più autenticamente romana la corrente plebea, definendo eclettici quei fenomeni in cui le due tendenze coesistevano. In realtà, per alcune opere questa lettura è semplicistica, perché non tiene conto del fatto che nell'arte romana prevalgono le finalità pratiche e comunicative su quelle estetiche: gli artisti possono aver adottato consapevolmente stili e modelli diversi a seconda dei generi e delle funzioni pubbliche o private.

Finalità pratiche e comunicative

Rev 00 Pagina 1

Problemi cronologici e geografici

La storia dell'arte romana impone anche problemi cronologici e geografici: - non è possibile individuare un momento di rottura netta tra la produzione italiota- etrusca e quella propriamente romana - ci sono differenze tra l'arte nel centro del potere e l'arte nelle province, soprattutto quando l'Impero raggiunge la sua massima estensione

Problemi cronologici e geografici

Cronologia

CRONOLOGIA

Monarchia (735-509 a.C.)

735 a.C. Fondazione di Roma da parte di Romolo

Repubblica (509-27 a.C.)

509 a.C. Fine monarchia dei sette Re di Roma e inizio della Repubblica IV-II secolo a.C. Guerre sannitiche, presa dell'Italia peninsulare, guerre puniche, annessione delle province macedoni I secolo a.C. Guerra sociale e dittatura di Silla 59 a.C. Triumvirato: Cesare, Pompeo, Crasso 49 a.C. Morto Crasso, Cesare sconfigge Pompeo e prende il potere 44 a.C. Assassinio di Cesare: gli eredi Marco Antonio e Ottaviano combattono i cesaricidi 31 a.C. Nella Battaglia di Anzio Ottaviano sconfigge Marco Antonio e Cleopatra

Impero (dal 27 a.C.)

27 a.C. Fine della Repubblica e inizio dell'Impero: Ottaviano si fa assegnare il titolo di Cesare Augusto 14 a.C. Muore Augusto 14 a.C. - 68 d.C. Età giulio-clauda (Tiberio, Caligala, Claudio, Nerone) 69-96 d.C. Età flavia (Vespasiano, Tito, Domiziano) 96 Nerva 98-117 Traiano 117-138 Adriano 138-192 Età antonina (Antonino Pio, Marco Aurelio, Commodo) 193-211 Età severa (Settimio, Caracalla, Alessandro) 238-284 Anarchia militare 284-306 Età tetrarchica (Diocleziano. Galerio e Costanzo) 312 Massenzio 312-337 Costantino 380 Teodosio

Divisione dell'Impero (395 d.C.)

395 Divisione dell'Impero Romano: l'Occidente va a Onorio, l'Oriente va ad Arcadio 410 Sacco di Roma da parte dei Visigoti 476 Deposizione di Romolo Augusto e fine dell'Impero Romano d'Occidente

Architettura

ARCHITETTURA L'architettura romana esemplifica il processo di assimilazione, trasformazione e rielaborazione di modelli greci e italici in chiave funzionale. La realizzazione delle prime opere urbanistiche monumentali risale alla fine del VI secolo a.C. con la costruzione delle prime cinte murarie, della Cloaca Maxima (un

Rev 00 Pagina 2

canale di raccoglimento delle acque di scolo) e del Tempio di Giove Capitolino (509 a.C.).

0 10 m

Tempio di Giove Capitolino

Tempio di Giove Capitolino. 509 a.C., Roma. Fondato secondo la leggenda da Tarquinio Prisco, quinto dei sette re di Roma, è dedicato nel 509 a.C. dai primi consoli della Repubblica. Si tratta di un tempio esastilo periptero sine postico (cioè senza le colonne sul retro) con tre celle separate (ciascuna dedicata a una delle tre divinità capitoline: Giove, Giunone e Minerva) e profondo pronao occupato da una doppia fila interna di colonne. Oggi si conservano solo alcuni tratti delle sostruzioni delle fondamenta.

Sviluppo della città: il Foro Romano in età repubblicana

Dopo il sacco di Roma da parte dei Galli (390 a.C.), la città riprende la sua fase di Sviluppo sviluppo urbano, con la costruzione di templi, delle Mura Serviane e soprattutto del Foro Romano, uno spazio compreso tra il colle Palatino e il colle Capitolino in cui si concentrano le principali funzioni pubbliche, civili ed economiche. Nel Foro di età repubblicana si trovano il tribunale, il Tabularium (archivio di stato), il Comitium (sede del Consiglio), la Curia (sede del Senato), le basiliche, i templi più venerati: l'area assurge alla stessa funzione ideologica e rappresentativa dell'agorà e dell'acropoli greca. Costruito in un lungo arco di tempo (VI-I secolo a.C.), viene in seguito ampliato con i Fori Imperiali (Foro di Augusto, Foro di Vespasiano, Foro di Nerva, Foro di Traiano).

della città: il Foro Romano in età repubblicana

Veduta dell'area archeologica del Foro Romano

Le città di nuova fondazione: il castrum

Le colonie, le città di nuova fondazione e quelle conquistate vengono dotate di Fori e costruite secondo un impianto simbolico che rispecchia il modello ortogonale del castrum, l'accampamento militare romano impostato sull'incrocio di due assi perpendicolari: il cardo e il decumano.

Le città di nuova fondazione: il castrum

Aspetti originali dell'architettura romana

È proprio nell'edilizia militare e civile che si notato i primi aspetti originali dell'architettura romana:

Materiali poveri: mattoni e pietra

- scelta dei materiali: fin dall'età repubblicana i romani preferiscono il mattone crudo, le pietre calcaree (travertino, tufo, peperino) e la concrezione (conglomerato cementizio che unisce malte e frammenti di pietrisco o cotto), materiali poveri e facili

Materiali poveri: mattoni e

Rev 00 Pagina 3

da lavorare. Il marmo viene usato soprattutto dal II-I secolo a.C. per rivestire gli pietra edifici pubblici più importanti. Inizialmente importato dalla Grecia, in età augustea si preferisce l'uso del marmo di Carrara.

Tecniche edilizie: l'opus

- diverse tecniche edilizie, dette opere (da opus) che consistono nel disporre gli elementi della muratura secondo determinati schemi

  • Opus incertum
  • Opus spicatum
  • Opus testaceum

Opus reticulatum Opus mixtum Opus vittatum

Tecniche edilizie: l'opus

Nuovi elementi strutturali: arco e volta

- adozione di elementi strutturali nuovi come l'arco, la volta e la cupola, che scaricano il peso delle coperture sulle pareti anziché su una trabeazione (colonne greche). Le potenzialità statiche dell'arco, introdotto già dall'architettura etrusca, vengono studiate e migliorate in età romana, permettendo di innalzare edifici maestosi e imponenti. Nel corso dei secoli, ciò dà vita a tipologie architettoniche tipicamente romane, come gli acquedotti, gli archi trionfali e i grandi templi a pianta centrale con cupola monumentale, di cui il Pantheon è il massimo esito.

Nuovi elementi strutturali: arco e volta

Acquedotto Claudio, I secolo d.C., Roma

Ingegneria civile

- grande sviluppo dell'ingegneria civile e di architetture con funzioni collettive: costruzione di ponti, strade, acquedotti, terme, anfiteatri, stadi ... Le terme costituiscono un valido esempio di come la cultura romana adotti modelli greci, trasformandoli secondo le proprie esigenze funzionali. Il Ginnasio è un luogo in cui i cittadini greci ricevono l'educazione (paideia) intellettuale e fisica: ci si allena in un grande peristilio, collegato allo stadium e ai bagni turchi. Nel mondo romano non esistono i ginnasi perché l'educazione dei giovani avviene in famiglia, quindi si riducono gli spazi per l'allenamento e si ampliano quelli con funzione ludica: i bagni (frigidarium, tiepidarium, calidarium) diventano spazi per l'evasione e l'aggregazione dei cittadini.

Ingegneria civile

Il tempio romano: ordine tuscanico

Fino all'inizio del III secolo a.C., i templi romani vengono edificati secondo una tradizione etrusco-italica (ordine tuscanico), caratterizzata da:

Il tempio

Rev 00 Pagina 4

  • una pianta tendente al quadrato
  • un alto podio che rialza lo spazio sacro
  • un solo accesso tramite una gradinata assiale: frontalità
  • un orientamento verso sud
  • predilezione di piante particolari: tempio periptero sine postico (senza colonne sul retro, come nel Tempio di Giove Capitolino) e pseudoperiptero (con le colonne dei lati lunghi addossate alle pareti della cella)

romano: ordine tuscanico

Tempio della Fortuna Virile, I secolo a.C., Roma, Foro Boario

Diffusione del gusto ellenizzante: ordine ionico e corinzio

Tra la fine del II e la metà del I secolo a.C. l'arte romana in generale è maggiormente influenzata dall'arte greca, in particolare dopo la presa di Corinto (146 a.C.) e l'annessione delle province ellenistiche. Questo porta alla diffusione di un gusto ellenizzante anche in architettura, con l'adozione degli ordini greci e, soprattutto, del repertorio decorativo ionico e corinzio. Il Tempio della Fortuna Virile (I secolo a.C.) è un esempio di fusione tra l'impianto tuscanico e l'ordine ionico.

Diffusione del gusto ellenizzante: ordine ionico e corinzio

Lo stile classicistico imperiale

L'età imperiale (dal 27 a.C.) porta in architettura una svolta classicista: Augusto propaganda una cultura artistica basata sull'ordine, la razionalità planimetrica e la monumentalità. Simbolo della magniloquenza augustea in architettura è il Foro di Augusto (entro il 2 a.C.), uno spazio rettangolare circondato ai lati da due portici colonnati dotati di due grandi esedre semicircolari, che si aprono ai lati del Tempio di Marte Ultore ("vendicatore"). A questi seguono i Fori degli altri imperatori, sempre più maestosi.

Lo stile classicistico imperiale

TULIID MMI VIRI REGES ALBANI SUMMI TEMPLUM MARTIS ULTORIS QUADRIGA N SUMMI VIRI SUMMI VIRI O 10 20 30 40 50 Metri

Ricostruzione planimetrica del Foro di Augusto

Due capolavori dell'architettura di età imperiale sono giunti quasi intatti fino a noi: l'Anfiteatro Flavio detto Colosseo (78-82 d.C.) e il Pantheon (118-125 d.C.), quest'ultimo realizzato ai tempi di Adriano, epoca in cui l'arte e l'architettura

Rev 00 Pagina 5

Non hai trovato quello che cercavi?

Esplora altri argomenti nella Algor library o crea direttamente i tuoi materiali con l’AI.