Appunti e slide sulla storia della critica d'arte del Prof. Tucker

Documento dall'Università degli Studi di Firenze sulla Storia della Critica D'arte del Prof. Tucker. Il Pdf esplora la letteratura artistica e la critica d'arte attraverso le opere di Schlosser, Venturi, Boschini, De Piles e Richardson, analizzando giudizio artistico e fonti per la materia Arte a livello universitario.

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19 pagine

APPUNTI+SLIDE STORIA DELLA
CRITICA D'ARTE prof. TUCKER
Storia
Università degli Studi di Firenze (UNIFI)
18 pag.
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Storia della Critica d'Arte: Introduzione

docsity
APPUNTI+SLIDE STORIA DELLA
CRITICA D'ARTE prof. TUCKER
Storia
Università degli Studi di Firenze (UNIFI)
18 pag.
Document shared on https://www.docsity.com/it/appunti-slide-storia-della-critica-d-arte-prof-tucker/8154108/STORIA DELLA CRITICA DELL'ARTE- appartiene al settore disciplinare L-ART04 insieme a Museologia, critica artistica
e del restauro. La definizione ufficiale dice che: comprende gli studi di carattere metodologico e tecnico sulla
letteratura artistica, sulla critica d'arte sulla storia sociale dell'arte e quelli sulla storia e l'organizzazione dei musei,
la didattica museale e sulle tecniche artistiche e sulla conservazione ed il restauro dei beni artistici.
Fa sorgere delle Ulteriori domande: QUAL E' LA DIFFERENZA TRA LETTERATURA ARTISTICA E STORIA DELLA CRITICA
D'ARTE?

  • S.L.A .: denominazione derivante dall'omonima opera di Schlosser pubblicata del 1924- egli punta a realizzare un
    "manuale di scienza delle fonti".
  • S.C.A: prima cattedra nel 1968 con Paola Barocchi (Storiografia) presso la Scuola Normale superiore di Pisa.
    Per meglio comprendere la differenza possiamo considerare la definizione che dà il DIZIONARIO GRASSI-PEPE, che
    ne parla in due voci separate: S.L.A- CONOSCENZA LETTERARIA DELLE FONTI-> riguardanti gli artisti e le arti
    figurative in generale, comprende pertanto un vasto patrimonio letterario.
    S.C.A: ESAME CRITICO DELLA STORIAGRAFIA E DELLE TESTIMONIANZE dovute ad artisti, amatori, conoscitori ... tutti
    concernenti alle attribuzioni, giudizi, vicende del gusto ..
    Dunque anche sul piano della consultazione si differenziano, in quanto quest'ultima si occuperebbe di individuare e
    fissare l'orginalità dell'atto critico e l'intuizione degli scrittore. Rimandano allo stesso ambito di studi, sebbene
    questa se ne occupi in maniera più circoscritta (basti pensare che i termini in riferimento alla letteratura artistica
    troviamo le arti figurative in generale).

Letteratura Artistica: L'Opera di Schlosser

LETTERATURA ARTISTICA: MANUALE DELLE FONTI DELLA STORIA DELL'ARTE MODERNA > è l'opera di Schlosser
pubblicata nel 1924 che dà il nome alla disciplina. Risulta composta da 9 libri preceduti da una PREMESSA e un
INTRODUZIONE. Si occupa degli scritti riferiti all'arte che vanno dalla tarda antichità fino al XVIII SECOLO.
PREMESSA -> Schlosser evidenzia l'importanza di considerare le fonti nel loro valore storico, proprio qui afferma che
le radici della Letteratura artistica risalgono all'epoca ellenistica.
Sente il bisogno di creare una propria "Biblioteca di storia e di teoria dell'arte", secondo lui fondamentale per
poterne ricavare gli strumenti dal carattere filologico da utilizzare negli studi, analogamente a quanto veniva fatto
dagli archeologi.
D. LEVI: definisce l'opera come una "sistematica ed esaustiva ricognizione degli scritti dall'antichità fino al '700"-
"un lavoro di raccolta monumentale".
Punta alla dimostrazione del'intrinseco valore storico delle fonti.
Infatti proprio la SISTEMATICITA' di S. si evidenzia nell'INTRODUZIONE in cui pone l'accento su vari generi o classi
testuali utili allo studioso per riconoscere le varie fasi cronologiche della trattazione, sono: trattato (Vitruvio-
andamento normativo e argomento tecnico), biografia (Plinio- ambianti profani- andamento narrativo); periegetica
(opera topografica- Pausania), ekfrasis (descrizione fittizia dell'opera- Filostrato), Epigrammi.

Storia della Critica d'Arte di Lionello Venturi

STORIA DELLA CRITICA D'ARTE di Lionello VENTURI- opera pubblicata nel 1936 (dapprima in inglese, poi tradotta in
italiano) opera che nasce dall'esperienza di precedenti ricerche e scritti, ad esempio il "Gusto dei primitivi" opera del
1926. Occupa una trattazione temporale più lunga del testo di Schlosser, va dalla tardo-antichità fino al Novecento,
in particolare fino a Wright (morto nel 1959), di conseguenza questo va a smentire la def. di GRASSI-PEPE.
**
VENTURI DICHIARA LA VOLONTA' DI VOLER SEGNARE LE LINEE GENERALI DELLO SVILUPPO DEL PENSIERO
CRITICO RIVOLTO ALLE ARTI, INDICA IL GIUDIZIO ARTISTICO come l'oggetto principale del suo libro e il centro della
sua trattazione.
Afferma, dunque, che la CRITICA D'ARTE AFFINCHE' SI REALIZZI OCCORRE CHE SIA INCENTRATA NEL GIUDIZIO.
GIUDIZIO? Intende il giudizio sull'opera d'arte o sugli artisti in quanto produttori di arte o (arte stessa).
Per Venturi il giudizio è il punto di arrivo della storia della critica dell'arte, nel giudizio di realizza il pensiero concreto
sull'arte-> COINCIDENZA DEL CONCETTO UNIVERSALE DI ARTE E DELL'INTUIZIONE DELLA SINGOLA OPERA.
Venturi: dice che una condizione necessaria per una critica è l'ESPERIENZA INTUITIVA derivante dall'Estetica (1902)
di Croce, che ha molto influenzato il suo pensiero. Infatti per Croce l'arte è manifestazione della conoscenza intuitiva,
l'intuizione porta all'espressione ed è proprio quello che la differenzia dalla semplice sensazione.
Document shared on https://www.docsity.com/it/appunti-slide-storia-della-critica-d-arte-prof-tucker/8154108/Tale concetto si esplica nell'INTRODUZIONE della sua opera > in cui analizza il processo di creazione artisticia:
prende come esempio un artista che vuole dipingere un albero, afferma che egli non si preoccuperà degli aspetti
scientifici dell'albero (ad esempio età, composizione) ma si occupa del carattere dell'albero- ossia si basa su ciò che
egli sente e vede, ciò che percepisce dalla visione dell'albero stesso.
Successivamente questa realtà soggettiva tratta dall'albero viene elaborata dall'immaginazione dell'artista (che è
un'attività spirituale) e si giunge alla SINTESI DELLE ESPERIENZE DEI SENSI.
Infatti due elementi costitutivi dell'opera d'arte, che si ritrovano proprio alla base, sono sensazioni e sentimenti.
Per Venturi, facendo sempre riferimento al pensiero crociano, il lavoro dell'artista risulterebbe essere analogo a
quello del critico: ma, come afferma Croce, si tratta di due diverse circostanze, in quanto il primo si occuperebbe
della produzione artistica, il secondo della ri-produzione estetica.
Compito del critico-> è di ricostruire il lavoro svolto dall'artista, attraverso la ricognizione degli schemi e dei simboli
(ossia tutti gli elementi che compongono l'opera finale-> che è sintesi della creatività dell'artista), attraverso questa
ricognizione il critico si muoverà prima nel mondo del gusto (del suo gusto personale che lo porta a giudicare ogni
singolo elemento) una volta concluso il processo analitico arriverà a sentire ciò che è rappresentato.
COSA SI INTENDE PER GIUDIZIO ESTETICO/ ARTISTICO E CRITICO? Si tratterebbe di un GIUDIZIO DI VALORE, volto a
riconoscere un'opera d'arte in quanto tale o rifiutarla: Venturi, all'interno della sua opera, afferma che un'opera
d'arte per essere considerata tale deve essere frutto dell'immaginazione dell'artista.
LA STORIA DELLA CRITICA DELL'ARTE DIVENTA-> LA STORIA PLURISECOLARE DELL'ESPERIENZA FORMATRICE DEL
GIUDIZIO ARTISTICO.
STORIA DELL'ARTE E CRITICA VANNO A FONDERSI (idea che verrà condivisa da Dresdner), anche qui ritorna il
riferimento a Croce.

Il Concetto di Gusto nella Critica d'Arte

GUSTO: la definizione di gusto viene indicata da V., in riferimento alla figura dell'artista e al processo creativo, come
l'elemento comune che unisce tutti gli elementi che compaiono nella sintesi dell'opera (attuata dalla creatività),
rappresenta le preferenze dell'artista, così come verrà definito da Meng.
Il termine risulta essere molto antico, l'utilizzo e ricorrente e si trovano dei riferimenti nel testo di Baldinucci del XVII
secolo, che lo descrive in senso duplice: può riferirsi al riconoscere l'ottimo 2) il modo di operare di ciascun artista.
Meng cerca di unificare questa definizione dicendo che: il gusto è quello che nel pittore produce e determina uno
scopo principale- di conseguenza si traduce nella preferenza dell'artista stesso di un elemento su un altro.

Definizioni Alternative di Critica e Letteratura Artistica

ALTRE DEFINIZIONI DI S.C.A E DI S.L.A. non si limitano solo a quelle indicate da Venturi e Schlosser: ne ricerca alcuni
esempi Donata Levi nell'introduzione della sua opera "IL DISCORSO SULL'ARTE"> TERMINE UTILIZZATO
APPOSITAMENTE PER TRADIRE LA DIFFICOLTA' DI INDIVIDUARE CON UNA DIZIONE CONCISA UN AMBITO DI STUDI
COSI' GRANDE, MAGGIORMENTE COMPLICATO DALLA DIVERSA NATURA DELLE FONTI.
Altri esempi ...
DONATA LEVI-> CRITICA COME "DISCORSO": in questo modo la denominazione cerca di comprendere un vasto
campo di studio, sempre in crescita dai confini labili, complicato dalla diversa natura delle fonti che vanno dai generi
classici fino agli inventari, i cataloghi ecc ...
Tale denominazione indica proprio il PRINCIPIO DI UNITA' DELLE FONTI.
Discorso: deriva dal verbo "discorrere" composto dal prefisso verbale "dis" e dal verbo "correre": indica dunque uno
spostamento ordinato da un argomento all'altro e richiede la partecipazione di almeno due o più individui.
Si tratta dunque di un PERCORSO CONOSCITIVO E COMUNICATIVO, di cui OGNI TESTO PRESENTA TRACCIA (essendo
i testi proprio alla base della critica).
TESTO: è l'esito unitario di un processo, è l'insieme di enunciati e frasi che hanno come scopo finale quello di
ESPRIMERE UN GIUDIZIO che rappresenta il PRINCIPIO GENERATIVO DEL TESTO. Il Giudizio si esplica attraverso le
PREDICAZIONI.
GENERE-> tipologia di evento comunicativo, classe di eventi comunicativi che hanno degli scopi comunicativi che ne
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LE PREDICAZIONI CHE ESPLICANO IL GIUDIZIO possono essere di 2 tipi:

  1. PERMANENTI-> costitutivi propri dell'ente di riferimento;
  2. CONTINGENTI o MOMENTANEI.
    >
    la scelta di queste forme dipende dalla natura
    dell'ente.

Tipologie Testuali e Critica d'Arte

VARIE TIPOLOGIE DI TESTO in relazione agli enunciati e alle coordinazioni:
1) TIPOLOGIA NARRATIVA-> andamento consequenziale;
2) TIPOLOGIA ISTRUZIONALE -> progressione consequenziale e finale (è un tipo di testo che ha lo scopo di regolare
il comportamento futuro (proprio e/o altrui) e che può: fornire indicazioni; dare istruzioni; enunciare regole da
seguire).
3) TIPOLOGIA ESPLICATIVA > progressione spaziale o argomentativa, scopo di informare il lettore, di arricchire
cioè le sue conoscenze su un determinato argomento. ... Il sapere offerto dai testi espositivi è anche illustrato e
spiegato.
** LA CRITICA D'ARTE VERRA' INTESA, non come un genere testuale, bensì come una COMPONENTE TIPOLOGICA
ESPLICATIVA DI UN QUALCHE TESTO riferito alla produzione artistica.

Il Trattato nell'Arte: Da Schlosser a Vitruvio

TRATTATO-> Schlosser: fa sorgere la nascita della Letteratura Artistica nel mondo dell'antica Grecia, tra gli esempi di
generi testuali troviamo per l'appunto il TRATTATO che è caratterizzato da un'impostazione prescrittiva o
normativa (normatività della suddivisione)- due componenti principali: 1) la suddivisione della materia trattata in più
parti;
2) esposizione direttiva di procedure finalizzate a determinati obbiettivi. Si tratta dunque di un libro di regole, traccia
le norme (teoriche o tecniche) costitutive di una certa maniera.
* L'esempio più antico che è giunto intatto è il "DE ARCHITECTURA" di Vitruvio, un'opera composta tra il 27 e il 23
a.C. dedicata all'imperatore Augusto. Risulta composto da 10 libri.
Venturi infatti afferma che proprio grazie a questo testo sono state tramandate le idee architettoniche antiche.
SCHLOSSER: all'interno della sua opera cita l'eco del trattato nel corso dei secoli, mostra dei punti di contatto, seppur
con delle modifiche, in epoca carolingia; dice che venne riscoperto poi a San Gallo da Poggio Bracciolini, ne conseguì
una maggiore diffusione fino al largo impiego come fonte in epoca rinascimentale.
D. LEVI: ci dà una definizione simile, però afferma che la circolazione fosse stata definita da altri avvenimenti, ossia
prima della riscoperta da parte di Poggio sarebbe già stata impiegata da Vincendo di Beauvais, Petrarca conobbe
l'opera che a sua volta fece conoscere a Boccaccio, determinandone da qui la circolazione.
Chi era VITRUVIO? Vitruvio era un militare sovrintendente per le macchine da guerra al servizio di Giulio Cesare, tale
ruolo si rispecchia nel 10° ed ultimo capitolo del suo trattato.
Dopo fu al servizio di AUGUSTO a cui è dedicata l'opera: infatti proprio da qui si esplica il motivo di tale trattato->
nella PREFAZIONE fa riferimento all'ampia attività costruttiva dell'imperatore dunque la sua opera di prefissa come
NORMATIVA DELL'ARCHITETTURA ROMANA, risulta quasi una "guida" per l'architetto.
LEVI afferma che si prefissa di rappresentare l'architettura come MIMESIS DELLA NATURA, di conseguenza di richiede
all'architetto una grande capacità di intelletto > che risulta essere fondamentale per raggiungere lo scopo di
Vitruvio: elevare l'architettura a SCIENZA.
I 10 libri cominciano con la definizione di architettura, di architetto e ne designa i fondamenti teorici.
Nel PRIMO LIBRO compare la SUDDIVISIONE DELL'ARCHITETTURA IN CATEGORIE SUBORDINATE, STRUTTURA AD
ALBERO ROVESCIATO: Architettura si divide in:

  1. COSTRUZIONI-> a loro volta si dividono in "EDIFICI E MURA PUBBLICHE" e in "EDIFICI PRIVATI"- la prima parte si
    divide in altre 3 categorie (culto, difesa e pubblica utilità).
  2. GNOMONICA;
  3. MECCANICA;
    Questi sono tutti criteri che verranno ripresi da Alberti all'interno della sua opera "De Architectura".
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