Tecniche di raccolta dati: osservazione sistematica in ambito socio-sanitario

Slide di Psicologia sulle Tecniche di raccolta dati. Il Pdf descrive l'osservazione sistematica in ambito socio-sanitario, le caratteristiche delle griglie di osservazione e un esempio pratico per la valutazione delle abilità sociali dell'anziano.

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25 pagine

Tecniche di raccolta dati
Classe terza IPPSAS
Tecniche di raccolta dati
Alla base del metodo clinico e di quello sperimentale è fondamentale la raccolta
dei dati, che può avvenire attraverso l'utilizzo di tecniche osservative e non
osservative.
In entrambi i casi sono tecniche dirette, cioè le informazioni vengono ricavate
direttamente dal soggetto su cui si indaga, scrutandone il comportamento o
sollecitandolo a parlare.

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Tecniche di raccolta dati

Classe terza IPPSASTecniche di raccolta dati Alla base del metodo clinico e di quello sperimentale è fondamentale la raccolta dei dati, che può avvenire attraverso l'utilizzo di tecniche osservative e non osservative. In entrambi i casi sono tecniche dirette, cioè le informazioni vengono ricavate direttamente dal soggetto su cui si indaga, scrutandone il comportamento o sollecitandolo a parlare.

Le tecniche osservative: caratteristiche

Le tecniche osservative si basano sulla raccolta di informazioni tramite la vista, eventualmente supportata da strumenti come videocamere o specchi. Sebbene sembri semplice, l'osservazione è complessa e varia in base all'approccio del ricercatore. Il ricercatore di orientamento clinico di solito preferisce l'osservazione in ambiente naturale, cioè nei contesti quotidiani dei soggetti; chi adotta un approccio sperimentale, invece, osserva in ambiente artificiale come i laboratori. Nei laboratori si usano spesso specchi unidirezionali che permettono di osservare senza essere visti. L'osservazione in ambiente artificiale è di solito strutturata, cioè si definiscono in anticipo i comportamenti da osservare e i criteri per analizzarli.

Le tecniche osservative: posizione dell'osservatore

Per quanto riguarda la posizione assunta dall'osservatore, ci sono due possibilità:

  • l'osservazione non partecipante, in cui l'osservatore non si mescola ai soggetti che osserva. E tipica delle situazioni di laboratorio, ma può svolgersi anche in un ambiente naturale (quando ci si avvale, ad esempio, di una telecamera nascosta);
  • l'osservazione partecipante, in cui l'osservatore si mescola ai soggetti osservati e può essere:
    • coperta (il ricercatore non rivela la sua identità)
    • scoperta (il ricercatore rende esplicito il proprio ruolo).

Vantaggi dell'osservazione

L'osservazione, come metodo di ricerca, offre diversi vantaggi:

  • È uno strumento flessibile, adatto a contesti e modalità differenti.
  • Consente di studiare gli eventi nel momento in cui accadono
  • consente di raccogliere dati su comportamenti non verbali o su aspetti che i soggetti ignorano o tendono a falsare, come la differenza tra ciò che fanno e ciò che dichiarano.

Limiti dell'osservazione

L'osservazione, però, presenta anche inconvenienti e svantaggi. In primo luogo, essa non consente di indagare su un numero di soggetti molto ampio. Inoltre, e soprattutto, è difficile che possa avvenire in condizioni ottimali, a causa di due fattori principali:

  • i soggetti osservati possono modificare il proprio comportamento a causa della presenza dell'osservatore;
  • l'osservatore può distorcere involontariamente i risultati, lasciandosi guidare dalle proprie idee, opinioni o aspettative, che lo portano a notare solo ciò che conferma le sue ipotesi iniziali.

L'osservazione sistematica in ambito socio-sanitario: rilevare e analizzare i comportamenti

L'osservazione sistematica è una tecnica utilizzata dai professionisti socio-sanitari per analizzare in modo preciso i comportamenti. Si basa su procedure rigorose e ripetibili, supportate da griglie di osservazione che permettono di esaminare nel dettaglio i comportamenti oggetto di studio. Gli operatori hanno la possibilità di intervenire nella costruzione delle griglie, adattandole alle specifiche esigenze degli utenti, come persone con disabilità o anziani.

L'osservazione sistematica in ambito socio-sanitario: le caratteristiche delle griglie

Le griglie di osservazione possono includere check-list che segnalano la presenza o l'assenza di un comportamento tramite risposte SÌ/NO. Un ruolo centrale nella costruzione delle griglie è svolto dagli indicatori, ossia segnali che permettono di rilevare se un determinato comportamento si manifesta. Ad esempio, per valutare la disponibilità verso gli altri di un anziano, si scelgono comportamenti che siano espressione di tale disponibilità.

Griglia di osservazione delle abilità sociali dell'anziano

Legenda indicatori O = mai 1 = a volte 2 = spesso 3 = sempre Età utente: Sesso: M F abilità comunicative e sociali indicatori giorni della settimana osservazioni L M M G V

  • Interagisce/si relaziona con tutti
  • Interagisce/si relaziona con un gruppo fisso
  • Ascolta gli altri utenti comportamento nei confronti degli altri utenti
  • È aggressivo
  • È generoso
  • È disponibile
  • Si isole
  • Si relaziona/interagisce con tutti
  • Si relaziona/interagisce solo con alcuni
  • Chiede aiuto quando ha bisogno comportamento nei confronti degli operatori o educatori
  • Accetta consigli
  • È aggressivo
  • È indifferente
  • È affettuoso
  • Partecipa volentieri alle attività
  • Propone delle attività agli operatori È pigro
  • Rispetta le regole
  • Esprime valutazioni sulle attività
  • Utilizza prevalentemente una comunicazione non verbale
  • Usa un tono aggressivo con gli altri aspetti della comunicazione
  • Ha difficoltà nel comunicare
  • Parla in dialetto
  • Esprime le proprie idee
  • Esprime i propri sentimenti in modo esplicito comportamento durante le attività

L'osservazione sistematica in ambito socio-sanitario: i principali vantaggi delle griglie

Le griglie di osservazione offrono agli operatori la possibilità di:

  • raccogliere i dati di cui necessitano con una certa rapidità;
  • mettere a confronto diversi soggetti rispetto a un medesimo comportamento;
  • rilevare i dati in maniera rigorosa, puntuale e oggettiva. Affinché siano impiegabili efficacemente, è necessario che le griglie non siano né troppo rigide ne troppo generiche.

Le tecniche non osservative

Oltre all'osservazione, lo psicologo può ottenere dati direttamente dalle persone oggetto della sua indagine, ponendo domande e raccogliendo risposte. Questa raccolta di informazioni può avvenire attraverso diverse modalità, tra cui le più comuni sono:

  • l'intervista
  • il colloquio. Entrambe, tipiche del metodo clinico, si basano sul dialogo tra lo psicologo e il soggetto (individuo o gruppo) oggetto dello studio.

L'intervista

L'intervista serve a raccogliere informazioni specifiche sulla persona, come dati anagrafici o motivi per cui richiede la consulenza psicologica. Può essere:

  • strutturata (elenco prestabilito di domande poste a tutti nello stesso modo),
  • semi-strutturata (alcune domande prestabilite, altre cambiano in base alle risposte). Oltre alla funzione informativa, l'intervista favorisce il contatto e la relazione tra professionista e soggetto, risultando uno strumento utile anche per creare un rapporto umano positivo, soprattutto in ambito socio-sanitario.

Il colloquio

Il colloquio è uno strumento terapeutico con cui lo psicologo aiuta il soggetto in difficoltà a individuare le cause del suo disagio e avviare un percorso di recupero. A differenza dell'intervista, nel colloquio si lascia ampio spazio all'espressione personale del paziente e lo psicologo si limita a orientare il dialogo ai fini dell'anamnesi, cioè la ricostruzione della storia personale del soggetto, utile a comprenderne la situazione attuale.

Il colloquio: approfondimento

Per poter effettuare un colloquio efficace è necessario che vengano rispettate alcune condizioni di base, che riguardano:

  • il luogo
  • l'accoglienza
  • la preparazione
  • la focalizzazione degli aspetti centrali
  • le annotazioni
  • il segreto professionale

Il colloquio: approfondimento sul luogo

  • Il luogo: Il luogo in cui si svolge il colloquio ha un ruolo rilevante nella definizione della relazione tra le persone coinvolte. Un ambiente neutro favorisce parità tra conduttore e interlocutore, mentre quest'ultimo si sentirà a disagio in uno spazio non neutro. Ad esempio, se un preside convoca qualcuno nel proprio ufficio, assume una posizione dominante, accentuata dal dal sedersi oltre la scrivania, simbolo di autorità.

Il colloquio: approfondimento sull'accoglienza e la preparazione

  • L'accoglienza: Fondamentale l'interazione iniziale, sia verbale che non verbale. Il modo in cui si accoglie l'altro incide sull'efficacia del colloquio.
  • La preparazione: Include la fase preliminare, in cui si definiscono obiettivi e modalità del colloquio, e quella iniziale, in cui si crea un clima favorevole. È importante dare il tempo al soggetto di ambientarsi e sentirsi a proprio agio.

Il colloquio: approfondimento su focalizzazione, annotazioni e segreto professionale

  • Focalizzazione degli aspetti centrali: Il conduttore guida il soggetto ad affrontare i punti chiave del problema, utilizzando rinforzi verbali e non verbali per incoraggiarne l'espressione.
  • Le annotazioni: Se si prendono appunti o si effettuano registrazioni, è importante rassicurare l'interlocutore spiegandogli il motivo e garantendo il rispetto della riservatezza.
  • Il segreto professionale: E necessario chiarire lo scopo del colloquio e assicurare il rispetto della privacy.

I test

Diversamente da osservazione, intervista e colloquio che sono tecniche dirette, i test sono tecniche indirette, in cui cioè le informazioni sono ottenute tramite dati che fungono da indizi. In psicologia i test sono uno strumento per saggiare specifici tratti mentali o comportamentali del soggetto. Sono strumenti utili per rivelare aspetti della personalità o caratteristiche che difficilmente emergerebbero con altri metodi come il colloquio o l'osservazione.

Test specifici per esigenze diverse: tipologie di test

Esistono molti tipi di test, finalizzati alla rilevazione di fattori differenti:

  • I test di intelligenza misurano il quoziente intellettivo.
  • I test attitudinali valutano le potenzialità del soggetto nello svolgimento di un dato compito.
  • I test diagnostici sono utilizzati per rilevare l'esistenza di determinate condizioni patologiche (ad es. dislessia o altri disturbi dell'apprendimento).
  • I test di personalità forniscono un ritratto globale o parziale della personalità del soggetto; tra questi il più conosciuto e utilizzato è il MMPI (Minnesota Multiphasic Personality Inventory), che trova interessanti impieghi nel campo della psicologia del lavoro e della psicologia criminale.

I test proiettivi

I test proiettivi mettono il soggetto di fronte a situazioni relativamente non strutturate da completare o interpretare liberamente, "proiettando" su di esse emozioni e contenuti inconsci. Il più noto è il test di Rorschach (test delle macchie), in cui il soggetto interpreta 10 tavole con macchie di inchiostro simmetriche; nelle risposte lo psicologo cerca di rintracciare informazioni sullo stato emotivo o sul disagio del soggetto. In generale, tutti i test presentano una situazione-stimolo, detta reattivo (disegni, foto, quiz o enunciati) a cui il soggetto deve rispondere.

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