Slide dall'Università degli Studi eCampus su "Lezione n° 16 Al di là del principio di piacere (1920)". Il Pdf esplora concetti chiave della psicologia dinamica come il principio di costanza, la coazione a ripetere e gli istinti di vita e di morte, utile per studenti universitari di Psicologia.
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Corso di Laurea: SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Insegnamento: PSICOLOGIA DINAMICA Lezione nº: 16 Titolo: AL DI LÀ DEL PRINCIPIO DI PIACERE Attività nº: 1
Facoltà di Psicologia Lezione nº 16 Al di là del principio di principio di piacere (1920) Prof. Dario Cafagna
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Facoltà di Psicologia Argomenti della Lezione 16: La Lezione 16 evidenzia i nodi teorici fondamentali presenti in "Al di là del principio di piacere", in particolare:
L'argomento di questa lezione si ritrova sul Manuale da studiare per l'esame nel par. 4 del primo capitolo, alla pagina 34. Alcune nozioni teoriche contenute in questo saggio sono presenti anche a p. 49.
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Facoltà di Psicologia Questo saggio (vol. 9) rappresenta una parziale revisione della teoria pulsionale e un completamento di quanto intrapreso con la Metapsicologia. Il titolo richiama il noto lavoro del filosofo Nietzsche ("Al di là del bene e del male", 1986), il contenuto è invece riferito al lavoro dello psicofisico Fechner.
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Facoltà di Psicologia Prima di Fechner -> principio di piacere = ricerca del piacere, evitamento del dispiacere Fechner -> pone in relazione il principio di piacere con quello di stabilità (mantenere l'energia a livello costante: principio di costanza) Freud -> adotta l'idea di Fechner: il dispiacere è dovuto a un aumento della tensione, il piacere alla riduzione della tensione a livello ottimale. In questo saggio ci dice che il principio di piacere non è sufficiente a spiegare il funzionamento psichico.
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Facoltà di Psicologia Leggiamo la spiegazione offerta da Ellenberger (1970, p. 590), per comprendere il passaggio che porta Freud "al di là del principio di piacere": "La regola basilare della vita era quindi la regolazione della quantità di stimolazione attraverso il meccanismo del principio di piacere-dispiacere. Freud tuttavia aveva già riconosciuto che il principio di piacere-dispiacere era limitato in primo luogo dal principio di realtà, che doveva essere preso in considerazione per tutto il corso dell'evoluzione umana" (come abbiamo visto nella Lezione 14) "e in secondo luogo perché le pulsioni originariamente piacevoli, una volta rimosse, perdevano tale qualità. Ora egli affermò che tali limiti andavano ". Quindi, Freud ipotizza delle tendenze indipendenti e più originarie rispetto al principio di piacere. In particolare, egli si riferisce alla "coazione a ripetere" come "più originaria, più elementare, più pulsionale di quel principio di piacere" (Freud, vol. 9, p. 209)
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Facoltà di Psicologia La coazione a ripetere Utilizzando una terminologia cara a Nietzsche (“Così parlò Zarathustra", 1883-1885), Freud definisce la coazione a ripetere come un "eterno ritorno dell'uguale". Vediamone alcuni esempi tratti dalla vita infantile e dalla clinica
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Facoltà di Psicologia Ecco quanto accade nelle nevrosi traumatiche: "In seguito a gravi scosse meccaniche, sconti ferroviari e altri incidenti che implicano un pericolo mortale si può verificare una situazione che è stata descritta da tempo e a cui è stato dato il nome di nevrosi traumatica" (vol. 9, p. 198) "La vita onirica delle persone affette da nevrosi traumatica ha la caratteristica di riportare continuamente il malato nella situazione del suo incidente, da cui egli si risveglia con rinnovato spavento ... il malato sarebbe, per così dire, fissato psichicamente al suo trauma. Tali fissazioni all'esperienza che ha fatto esplodere la malattia ci sono note da tempo, nel caso dell'isteria" (p. 199).
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Facoltà di Psicologia "Nelle nevrosi traumatiche i sogni riportano abitualmente il malato nella situazione dell'incidente; e in questo caso va detto che essi non assolvono certo la funzione loro assegnata dal principio di piacere di appagare i desideri in forma allucinatoria" (p. 218) (si ricordi qui la teoria sul sogno, come appagamento di desiderio).
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Facoltà di Psicologia Vediamo ora un famoso esempio di Freud (pp. 200-201) che analizza il gioco di un bambino con un rocchetto: Freud si trovò ad osservare un particolare gioco di un bambino di un anno e mezzo; era un "buon" bambino "non disturbava i genitori di notte, ubbidiva coscienziosamente agli ordini ... e soprattutto non piangeva mai quando la mamma lo lasciava per alcune ore, sebbene fosse teneramente attaccato a questa madre che non solo lo aveva allattato di persona, ma lo aveva allevato e accudito senza alcun aiuto esterno. Ora questo bambino aveva l'abitudine di scaraventare lontano da sé in un angolo della stanza, sotto un letto o altrove, tutti i piccoli oggetti di cui riusciva a impadronirsi ... nel fare questo emetteva un "O-0-o" forte e prolungato, accompagnato da un'espressione di interesse e soddisfazione; secondo il giudizio della madre, con il quale concordo, questo suono non era un'interiezione, ma significava ".
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Facoltà di Psicologia "Un giorno ... il bambino aveva un rocchetto di legno attorno a cui era avvolto del filo ... tenendo il filo a cui era attaccato, gettava con grande abilità il rocchetto oltre la cortina del suo lettino in modo da farlo sparire, pronunciando al tempo stesso l' espressivo "o-o-o"; poi tirava nuovamente il rocchetto fuori dal letto e salutava la sua ricomparsa con un allegro . Questo era dunque il gioco completo - sparizione e riapparizione - del quale era dato di assistere di norma solo al primo atto, ripetuto instancabilmente come gioco a se stante ... L'interpretazione del gioco divenne dunque ovvia. Era in rapporto con il grande risultato di civiltà raggiunto dal bambino e cioè con la rinuncia alla pulsione (rinuncia al soddisfacimento pulsionale), che consisteva nel permettere senza proteste che la madre se ne andasse. Il bambino si risarciva, per così dire, di questa rinuncia, inscenando l'atto stesso dello scomparire e del riapparire avvalendosi degli oggetti che riusciva a raggiungere"
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Facoltà di Psicologia Infine, scopriamo in che modo la coazione a ripetere si manifesta nel trattamento psicoanalitico dei nevrotici: La coazione a ripetere, che è dovuta alla presenza dell'inconscio rimosso, si manifesta nella traslazione (transfert), che porta al rivivere degli stati dolorosi affettivi e delle situazioni indesiderate durante il trattamento. "Essi mirano a interrompere il trattamento prima che sia ultimato, sanno ricreare l'impressione di essere disprezzati, sanno costringere il medico ad apostrofarli con severità, a trattarli con freddezza .... Nulla di tutto ciò può aver procurato piacere in passato ... Si tratta naturalmente dell'attività di pulsioni che dovrebbero condurre al soddisfacimento; eppure l'esperienza che in passato hanno procurato solo dispiacere anziché soddisfacimento non è servita a nulla. Tale attività viene nondimeno ripetuta; una coazione costringe a farlo." (p. 207).
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