Diritto Internazionale: Conflitto Ucraina-Russia e Crimini Internazionali

Documento da Università su Diritto Internazionale: Conflitto Ucraina-Russia e Crimini Internazionali. Il Pdf analizza il ruolo della Carta delle Nazioni Unite, la legittima difesa e i crimini internazionali, come quelli contro la pace e l'umanità, per la materia Diritto a livello universitario.

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DIRITTO INTERNAZIONALE
Lezione del 27/09
CONFLITTO UCRAINO-RUSSO
Il 24 febbraio 2022, la Federazione Russa lancia un’operazione militare speciale in alcuni distretti del
territorio ucraino. I due stati hanno un passato comune data la loro appartenenza, fino al 1990,
all’URSS. Questi distretti sono abitati da una grande percentuale di abitanti russofoni. Il presidente
Putin si presenta in televisione annunciando l’operazione militare.
Lettera inviata dal rappresentante russo al segretario generale delle nazioni unite. La lettera è in
inglese. Il simbolo in alto a sinistra è quello dell’ONU fondata nel 1945 a San Francisco da 50 stati
(oggi sono 193) per contrastare le nazioni dell’asse (Germania, Italia).
Il diritto internazionale è creato e destinato agli stati mediante un trattato. In questo caso è la Carta
delle nazioni unite. È un ente comune con il quale un gruppo di stati mira a realizzare una serie di
obiettivi. Le finalità sono diverse ma la principale è mantenere la pace e la sicurezza internazionale,
evitando un nuovo conflitto mondiale. È definito anche il “come”, ossia accettando alcuni principi
comuni e istituendo alcuni meccanismi secondo cui, per esempio, le forze armate operano solo ed
esclusivamente nei casi previsti.
I principali obblighi sono:
Divieto di usare la forza nelle relazioni internazionali
Obbligo di risolvere pacificamente le controversie attraverso il Consiglio di Sicurezza (deve
mantenere la pace tra gli stati, in casi estremi usando anche la forza)
Il discorso di Putin, allegato alla lettera, afferma che le misure adottate sono conformi all’art.51, ossia
il diritto di legittima difesa.
Nel ‘45 si era voluto che il consiglio prendesse delle misure nei confronti dello stato aggressore. Le
decisioni dovrebbero essere prese in comune, poi è l’organo a deliberare. Le delibere sono prese con
una maggioranza particolare. Mentre nell’assemblea generale sono rappresentati tutti i 193 stati nel
consiglio di sicurezza le cose funzionano diversamente.
Infatti, il consiglio di sicurezza è un organo ristretto perché solo alcuni membri vi sono rappresentati,
ossia 15:
10 di questi sono non permanenti e vengono eletti periodicamente.
5 sono gli stati permanenti, ossia Stati Uniti, Russia, Francia, Regno Unito, Cina (quindi i
vincitori della II WW).
Per deliberare è necessaria la maggioranza di 9/15 stati. Tuttavia in questi 9 devono essere inclusi i
voti favorevoli dei 5 membri permanenti. Se uno dei 5 non è favorevole, la delibera non passa.
Nel ‘45, pur con tutto l’ottimismo, ci si rese conto che il sistema poteva anche non funzionare nel caso
in cui un membro permanente non fosse d’accordo vietando dunque di deliberare… cosa fare in
questa situazione? L’art.51 è la risposta.
L’intervento russo era stato giustificato da Putin dall’art.51. La giustificazione di Putin è che secondo
la Russia in quei distretti sarebbe in corso un genocidio realizzato dalle forze armate ucraine contro la
popolazione russofona lì presente.
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Il 27 febbraio, il consiglio si riunisce per una situazione d’urgenza dato il conflitto armato. Il
consiglio è diviso: i 14 sono d’accordo nel condannare l’azione russa tranne ovviamente il
rappresentante russo, il quale essendo un membro permanente ha diritto di veto (fatto per “garantire
l’equilibrio degli interessi”). In questa data viene proposta una soluzione per il conflitto ma il
rappresentante russo oppone il diritto di veto. Viene proposta una seconda soluzione che viene
approvata con la semplice maggioranza del 9/15 senza il quesito dell’approvazione dei 5 membri
permanenti. Fatto ciò la questione fu passata all’assemblea generale che venne convocata.
L’assemblea adotta lo stesso testo della soluzione proposta in consiglio con il quale si condanna
l’intervento russo. Tecnicamente il sistema ha funzionato nel condannare l’aggressione. Tuttavia,
questa risoluzione condanna la Russia ma non pone limite all’aggressione. Nel testo della risoluzione
c’è il termine “domanda che la Federazione Russa cessa l’aggressione”. Dunque non è un obbligo
perché nella carta delle nazioni unite è definito che il consiglio obbliga ma l’assemblea domanda;
dunque gli stati dopo una delibera assembleare non sono obbligati a seguire la delibera.
Il 4 marzo, l’Ucraina decide di attivare un altro canale: ricorso alla corte internazionale di giustizia
(tribunale con sede nell’Aia) che risolve controversie tra stati. La funzione principale è ricevere le
richieste degli stati tra i quali vi è in corso un conflitto e risolvere. L’ucraina chiede di dichiarare che
non vi é alcun genocidio sulla base del fatto che esiste una convenzione internazionale del 1948 per
la prevenzione e repressione del genocidio (conseguenza del processo di Norimberga).
“Sono atti di genocidio tutti quegli atti che hanno come scopo premeditato quello di portare alla
cancellazione di un gruppo, solitamente una minoranza.
L’ucraina chiede alla corte che la presunta accusa di genocidio realizzata dalla Russia non ha
fondamento nella realtà. L’ucraina chiede intanto delle misure cautelari nel periodo durante il
processo. La corte pronuncia delle misure a favore: ordina alla Russia di sospendere le attività
militare. Questa ordinanza ha effetto obbligatorio.
Le convenzioni di Ginevra vietano alcuni abusi come l’uccisione di civili… quindi ci sono delle
regole che mirano a tutelare le persone deboli, principalmente i civili. Chi infrange questa regola
commette un crimine di guerra processato dalla corte internazionale penale (diversa dalla corte
internazionale di giustizia dove rispondo gli stati); in questo caso è responsabile la persona che ha
ordinato l’aggressione, dunque è una responsabilità penale personale.
Lo strumento tecnico con il quale viene creato il diritto internazionale è il trattato internazionale.
La convenzione è un trattato che non crea una struttura ma obbliga i partecipanti.
Altro strumento è la consuetudine.
Lezione del 28/09
Funzioni dell’ordinamento giuridico:
Produzione
Accertamento
Attuazione
Produzione
Nell’ordinamento interno non ci si interroga nemmeno sugli strumenti che l’ordinamento si da per
provvedere a questi punti, sono dati per scontato. Invece nell’ordinamento internazionale queste
funzioni si svolgono con delle modalità diverse e peculiari. Ciò a causa del tipo di società nella quale
si applica questo diritto, ossia la società di stati.
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Diritto Internazionale e Conflitto Ucraino-Russo

Lezione del 27/09

CONFLITTO UCRAINO-RUSSO

Il 24 febbraio 2022, la Federazione Russa lancia un'operazione militare speciale in alcuni distretti del territorio ucraino. I due stati hanno un passato comune data la loro appartenenza, fino al 1990, all'URSS. Questi distretti sono abitati da una grande percentuale di abitanti russofoni. Il presidente Putin si presenta in televisione annunciando l'operazione militare.

Lettera inviata dal rappresentante russo al segretario generale delle nazioni unite. La lettera è in inglese. Il simbolo in alto a sinistra è quello dell'ONU fondata nel 1945 a San Francisco da 50 stati (oggi sono 193) per contrastare le nazioni dell'asse (Germania, Italia).

Il diritto internazionale è creato e destinato agli stati mediante un trattato. In questo caso è la Carta delle nazioni unite. È un ente comune con il quale un gruppo di stati mira a realizzare una serie di obiettivi. Le finalità sono diverse ma la principale è mantenere la pace e la sicurezza internazionale, evitando un nuovo conflitto mondiale. È definito anche il "come", ossia accettando alcuni principi comuni e istituendo alcuni meccanismi secondo cui, per esempio, le forze armate operano solo ed esclusivamente nei casi previsti.

Obblighi Principali nel Diritto Internazionale

I principali obblighi sono:

  • Divieto di usare la forza nelle relazioni internazionali
  • Obbligo di risolvere pacificamente le controversie attraverso il Consiglio di Sicurezza (deve mantenere la pace tra gli stati, in casi estremi usando anche la forza)

Il discorso di Putin, allegato alla lettera, afferma che le misure adottate sono conformi all'art.51, ossia il diritto di legittima difesa.

Funzionamento del Consiglio di Sicurezza

Nel '45 si era voluto che il consiglio prendesse delle misure nei confronti dello stato aggressore. Le decisioni dovrebbero essere prese in comune, poi è l'organo a deliberare. Le delibere sono prese con una maggioranza particolare. Mentre nell'assemblea generale sono rappresentati tutti i 193 stati nel consiglio di sicurezza le cose funzionano diversamente.

Infatti, il consiglio di sicurezza è un organo ristretto perché solo alcuni membri vi sono rappresentati, ossia 15:

  • 10 di questi sono non permanenti e vengono eletti periodicamente.
  • 5 sono gli stati permanenti, ossia Stati Uniti, Russia, Francia, Regno Unito, Cina (quindi i vincitori della II WW).

Per deliberare è necessaria la maggioranza di 9/15 stati. Tuttavia in questi 9 devono essere inclusi i voti favorevoli dei 5 membri permanenti. Se uno dei 5 non è favorevole, la delibera non passa.

Nel '45, pur con tutto l'ottimismo, ci si rese conto che il sistema poteva anche non funzionare nel caso in cui un membro permanente non fosse d'accordo vietando dunque di deliberare ... cosa fare in questa situazione? L'art.51 è la risposta.

L'intervento russo era stato giustificato da Putin dall'art.51. La giustificazione di Putin è che secondo la Russia in quei distretti sarebbe in corso un genocidio realizzato dalle forze armate ucraine contro la popolazione russofona lì presente.

Reazione del Consiglio di Sicurezza e Assemblea Generale

1Il 27 febbraio, il consiglio si riunisce per una situazione d'urgenza dato il conflitto armato. Il consiglio è diviso: i 14 sono d'accordo nel condannare l'azione russa tranne ovviamente il rappresentante russo, il quale essendo un membro permanente ha diritto di veto (fatto per "garantire l'equilibrio degli interessi"). In questa data viene proposta una soluzione per il conflitto ma il rappresentante russo oppone il diritto di veto. Viene proposta una seconda soluzione che viene approvata con la semplice maggioranza del 9/15 senza il quesito dell'approvazione dei 5 membri permanenti. Fatto ciò la questione fu passata all'assemblea generale che venne convocata.

L'assemblea adotta lo stesso testo della soluzione proposta in consiglio con il quale si condanna l'intervento russo. Tecnicamente il sistema ha funzionato nel condannare l'aggressione. Tuttavia, questa risoluzione condanna la Russia ma non pone limite all'aggressione. Nel testo della risoluzione c'è il termine "domanda che la Federazione Russa cessa l'aggressione". Dunque non è un obbligo perché nella carta delle nazioni unite è definito che il consiglio obbliga ma l'assemblea domanda; dunque gli stati dopo una delibera assembleare non sono obbligati a seguire la delibera.

Ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia

Il 4 marzo, l'Ucraina decide di attivare un altro canale: ricorso alla corte internazionale di giustizia (tribunale con sede nell'Aia) che risolve controversie tra stati. La funzione principale è ricevere le richieste degli stati tra i quali vi è in corso un conflitto e risolvere. L'ucraina chiede di dichiarare che non vi é alcun genocidio sulla base del fatto che esiste una convenzione internazionale del 1948 per la prevenzione e repressione del genocidio (conseguenza del processo di Norimberga).

"Sono atti di genocidio tutti quegli atti che hanno come scopo premeditato quello di portare alla cancellazione di un gruppo, solitamente una minoranza."

L'ucraina chiede alla corte che la presunta accusa di genocidio realizzata dalla Russia non ha fondamento nella realtà. L'ucraina chiede intanto delle misure cautelari nel periodo durante il processo. La corte pronuncia delle misure a favore: ordina alla Russia di sospendere le attività militare. Questa ordinanza ha effetto obbligatorio.

Crimini di Guerra e Responsabilità Penale

Le convenzioni di Ginevra vietano alcuni abusi come l'uccisione di civili ... quindi ci sono delle regole che mirano a tutelare le persone deboli, principalmente i civili. Chi infrange questa regola commette un crimine di guerra processato dalla corte internazionale penale (diversa dalla corte internazionale di giustizia dove rispondo gli stati); in questo caso è responsabile la persona che ha ordinato l'aggressione, dunque è una responsabilità penale personale.

Strumenti del Diritto Internazionale

Lo strumento tecnico con il quale viene creato il diritto internazionale è il trattato internazionale. La convenzione è un trattato che non crea una struttura ma obbliga i partecipanti. Altro strumento è la consuetudine.

Funzioni dell'Ordinamento Giuridico Internazionale

Lezione del 28/09

Funzioni dell'ordinamento giuridico:

  • Produzione
  • Accertamento
  • Attuazione

Produzione del Diritto Internazionale

Nell'ordinamento interno non ci si interroga nemmeno sugli strumenti che l'ordinamento si da per provvedere a questi punti, sono dati per scontato. Invece nell'ordinamento internazionale queste funzioni si svolgono con delle modalità diverse e peculiari. Ciò a causa del tipo di società nella quale si applica questo diritto, ossia la società di stati.

2Gli stati quando negoziano un trattato partono tutti da una base di uguaglianza, nessuno detta ordini agli altri; sia nel caso di trattati bilaterali che plurilaterali. Tuttavia c'è un limite a questo strumento. Il trattato stabilisce obblighi per chi si impegna ad accettarlo.

Il trattato è fonte di diritto particolare, ossia che si applica solo alle parti contraenti, non a tutti gli stati.

Mentre la legge interna ha portata generale e astratta, quella internazionale vincola solo i consociati. Non si può applicare una legge a tutti gli stati poiché si violerebbe la sovrana uguaglianza degli stati legata all'indipendenza di ciascuno, ossia l'assenza di un'autorità superiore sovrana a tutti gli stati.

Il diritto internazionale disciplina le relazioni tra stati indipendenti.

Sentenza del vapore Lotus:

"Le regole giuridiche vincolanti per gli stati emanano dalla loro libera volontà espressa in convenzioni o in usi generalmente accettati come espressione di principi generali e stabiliti per reggere le relazioni di coesistenza tra tali comunità indipendenti o in vista del raggiungimento di fini comuni."

Dato che manca un sovrano supremo l'unico modo per produrre norme è la libera volontà espressa.

Fonti del Diritto Internazionale

La corte di giustizia internazionale è un tribunale che si occupa di risolvere controversie internazionali. La corte ha uno statuto che ne regola il funzionamento. L'art.38 afferma quali sono le fonti del diritto che la corte applica per risolvere le controversie (sono 4 ma c'è né interessano 2):

  • Le convenzioni internazionali espressamente riconosciute dagli stati in lite
  • La consuetudine internazionale, ossia una pratica generale accettata come diritto, seguita dai consociati. Quindi oltre al comportamento pratico degli stati, è necessario l'elemento psicologico, il convincimento da parte degli stati che esista una norma giuridica non scritta che lo impone.

La convenzione di Vienna sul diritto dei trattati ha lo scopo di codificare le leggi legate alla costituzione, modifica, validità e annullamento dei trattati. Questa convenzione ci fornisce la definizione di TRATTATO: accordo internazionale concluso in forma scritta fra stati, disciplinato dal diritto internazionale, con particolare denominazione (nome). La parte in questo accordo è lo stato che ha espressamente affermato il suo consenso nell'esserlo. Tutti gli altri stati sono terzi, che dunque non hanno obblighi rispetto a quel trattato.

Ogni trattato in vigore vincola solo le parti-> PACTA SUNT SERVANDA

È necessario uno strumento per applicare gli obblighi a tutti gli stati: lo strumento è la CONSUETUDINE. Le caratteristiche fondamentali della consuetudine sono:

  • Prassi costante
  • Opinio iuris (elemento psicologico)

A differenza del trattato, la consuetudine è caratterizza dalla generalità, ossia che può essere applicata a tutti gli stati. Quindi la consuetudine svia il problema della non astrattezza del trattato tuttavia presenta anch'essa un punto debole ossia la non certezza, data dall'assenza della forma scritta.

Esempio: ogni stato ha un proprio territorio che implica anche il mare territoriale, ossia la fascia di mare che bagna le rive dello stato che corrisponde a 12 miglia nautiche. Questa è una consuetudine.

3Esempio: divieto dell'uso della forza nei rapporti internazionali. Questa è un'altra consuetudine generale. Questa in realtà nasce come regola scritta dell'Onu che con i decenni successivi è stata rispettata da tutti gli stati diventando una consuetudine generale.

Nel 2018, una commissione del diritto internazionale delle nazioni unite, che si occupa di codificare le consuetudini non scritte, ha avviato un progetto di identificazione del diritto internazionale consuetudinario. Ha definito che affinchè sia considerata una consuetudine sono necessari i due elementi: usus e opinio iuris.

Tutti gli stati sono sovrani uguali, non ammettono sopra di sè altra autorità.

Ci sono degli organi sovraordinati agli stati? No. Non c'è un parlamento internazionale.

Le nazioni unite sono state fondate con un trattato (la carta delle nazioni unite) che contengono delle clausole con le quali gli stati membri stabiliscono di conferire alcuni compiti ad alcuni organi come il consiglio di sicurezza e l'assemblea generale. Dunque la fonte del potere dell'ONU è il trattato. In realtà l'assemblea generale secondo l'art. 10 può solo deliberare raccomandazioni non vincolanti.

Diverso il consiglio di sicurezza all'art.25 secondo cui quest'ultimo emana obblighi per il mantenimento e la restabilizzazione della pace, dopo aver accertato l'esistenza di un evento che rappresenta un pericolo per la pace internazionale. Dunque sono solo misure urgenti di polizia per far cessare una determinata situazione.

Accertamento del Diritto Internazionale

Chi accerta l'applicazione e il rispetto delle regole e le eventuali sanzioni? Il principale organo è la corte internazionale di giustizia, i cui giudici sono eletti dall'assemblea e dal consiglio di sicurezza dell'Onu ma dai quali sono indipendenti, siedono a titolo personale. È uno degli organi giudiziali.

Questa corte risolve controversie tra stati.

Oltre a questa abbiamo:

  • La corte penale internazionale
  • Tribunale internazionale del diritto del mare
  • CEDU

Il fatto che ci siano più tribunali internazionali dipende da:

  • Specializzazione nel vari diritti
  • Territoriale (la CEDU opera solo a livello europeo)

Nel diritto interno si da per scontato la fonte del potere giudiziario, nessuno mette in discussione il potere del giudice. Nel diritto internazionale ciò è legato alla sovrana indipendenza. Sono gli stati a rispondere (anche per la corte penale internazionale che si occupa di individui dietro i quali comunque c'è uno stato). È stabilito che nessuno stato può essere costretto a sottoporre la propria lite con un altro stato ad un tribunale internazionale. È sempre necessario il consenso. Le parti di una controversia devono prima negoziare con qualsiasi mezzo pacifico di loro scelta. Poi se scelgono di sottoporsi ad un arbitro o ad un giudice, dovranno obbligatoriamente applicare la sentenza.

Il giudice è precostituito, una volta che si rivolgono alla corte il giudice è già nominato. L'arbitro invece viene nominato dalle parti.

Come fanno gli stati ad andare di fronte ad un tribunale? Come fa la corte ad accertarsi di avere giurisdizione per poter agire? Serve l'accordo tra gli stati di sottoporsi al giudizio. Quindi un trattato 4

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