Slide sui latti fermentati, yogurt, burro e formaggi. Il Pdf esplora i prodotti lattiero-caseari, la loro produzione e regolamentazione italiana, analizzando aspetti nutrizionali per studenti universitari di Scienze.
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Per latti fermentati si intendono i prodotti ottenuti per coagulazione del latte, senza sottrazione di siero, per azione esclusiva di microrganismi, caratteristici di ciascun tipo di latte fermentato, che devono mantenersi vivi e vitali fino al momento del consumo.
In Italia la produzione dello yogurt è regolamentata da due circolari del Ministero della Sanità (2/72 e 9/86) che fissano:
Lo yogurt è il prodotto della fermentazione simultanea di Streptococcus thermophilus e Lactobacillus delbrueckii subsp. bulgaricus. Il primo è un germe mesofilo, mentre il secondo è termofilo in senso stretto, e la loro associazione stimola il reciproco sviluppo dando luogo a fermentazioni molto rapide.
La produzione dello yogurt avviene in grandi fermentatori a 45 ℃ di temperatura e in poche ore si registra un valore di pH a valori inferiori al punto isoelettrico delle caseine. Il pH finale di ogni fermentazione è compreso tra 3,5 e 4,5, ma per bloccare il processo in modo da avere un prodotto meno acido si interrompe con il freddo la fermentazione a pH 4,5 o poco meno. Lo yogurt confezionato in vasetti è pronto per l'uso e deve essere conservato a 4 ℃ fino al consumo per un periodo inferiore a 30 giorni per i seguenti motivi: impedire ulteriori progressi del processo fermentativo e aumentare l'acidità in modo non gradito; conservare la vitalità delle cellule batteriche presenti fino al momento del consumo; impedire lo sviluppo di muffe e lieviti responsabili di alterazioni sensoriali non gradite.
Le microflore dei latti fermentati possono essere suddivise nei seguenti gruppi:
Sulla base dei microrganismi della fermentazione specifica, i latti fermentati possono essere divisi in:
Latti acido alcolici Microflora Latte Nome
È un alimento altamente digeribile e di alto valore nutrizionale sia per principi nutritivi provenienti dal prodotto di base, ma anche dai prodotti che derivano dalla fermentazione lattica. PRESENTA:
burro è il prodotto derivante dalla crema di latte mediante zangolatura, processo chiave della burrificazione attraverso il quale si ottiene una inversione delle fasi: nella crema il grasso è in emulsione nella fase acquosa, nel burro l'acqua è in emulsione nella fase grassa. In Italia, data la forte tradizione casearia, una buona quantità di crema destinata alla produzione di burro è di affioramento e proviene dalle lavorazioni di Grana Padano e Parmigiano Reggiano; nel nord d'Europa, invece, viene impiegata prevalentemente panna di centrifuga da latte, che si distingue da quella d'affioramento per migliore qualità.
In base alla legge n. 1526 del 23.12.1956 (modificata dalla n. 202 del 13.05.1983), art. 1 "La denominazione "burro" è riservata al prodotto ottenuto dalla crema ricavata dal latte di vacca ed al prodotto ottenuto dal siero di latte di vacca, nonché dalla miscela dei due indicati prodotti, che risponde ai requisiti chimici, fisici ed organolettici indicati ai successivi artt. 2 e 3 ... Ai prodotti ottenuti dalla crema e dal siero provenienti da animali diversi dalla vacca può essere attribuita la denominazione "burro", purché seguita dalla indicazione della specie animale".
Denominazioni di vendita, caratteristiche e riferimenti legislativi del burro
Denominazione di vendita | Caratteristiche | Riferimento di legge |
---|---|---|
Burro | prodotto con un tenore minimo di grasso di latte dell'80% e tenori massimi di acqua del 16% e di estratto secco non grasso lattiero del 2% | art. 3 della L. n. 1526 del 23.12.1956 come modificato da art. 54 della L. n. 142 del 19.02.1992. Reg. CE 2991/94 |
burro leggero a ridotto tenore di grasso (3/4) | prodotto con un tenore di grassi lattieri minimo del 60% e massimo del 62% | art. 54 della L. n. 142 del 19.02.1992; Reg. CE 2991/94 |
burro leggero a basso tenore di grasso (1/2) | prodotto con un tenore di grassi lattieri minimo del 39% e massimo del 41% | art. 54 della L. n. 142 del 19.02.1992; Reg. CE 2991/94 |
burro tradizionale | burro prodotto unicamente dal latte o dalla crema di latte o panna | Reg. CE n. 2991/94, art. 4 |
burro di qualità | art. 1 della L. n. 202 del 13.05.1983 | |
burro concentrato | materia grassa minima 96% | Reg. CE n. 429/90 |
Il burro può essere prodotto da
CREMA normalizzazione pastorizzazione raffreddamento insemenzamento fermenti lattici maturazione zangolatura lavaggio latticello impastamento acqua BURRO formatura confezionamento
Alla crema pastorizzata vengono aggiunti, in ragione del 3- 5%, i microrganismi acidificanti e aromatizzanti. Attualmente le colture impiegate sono associazioni di Lactococcus lactis subsp. lactis o subsp. cremoris, produttori principalmente di acidità, con Lactococcus lactis subsp. lactis biovar. diacetilactis e Leuconostoc mesenteroides subsp. cremoris, produttori soprattutto di sostanze aromatiche. Tali microrganismi metabolizzano lattosio ed acido citrico, producendo acido lattico, composti aromatici e gas, quali: diacetile, acetoino, 2,3-butandiolo, acido acetico e CO2. Il composto aromatico più importante nel burro è il diacetile, che con concentrazione di circa 1 mg/kg conferisce un buon aroma al prodotto. O CH3 11 - C-C / 11 H3C O
ZANGOLATURA La crema viene agitata meccanicamente, attraverso la rotazione della zangola (circa 60giri/min), in modo da provocare l'inversione delle fasi, ovvero il passaggio dall'emulsione di grasso in plasma latteo (fase acquosa), all'emulsione di acqua in fase grassa. Per ottenere ciò occorre avvicinare i globuli e romperli in modo da provocare la fuoriuscita del grasso; inoltre, è necessario che la crema sia ad una temperatura inferiore a 15 ℃, condizione nella quale i globuli sono più fragili, e sia acidificata (16-20°SH/50ml), affinché le lipoproteine della membrana vengano denaturate.
Zangola a culla O Zangola in acciaio Zangola a motore in legno
Inversione delle fasi durante la zangolatura a) Globuli di grasso nella crema b) O bolla d'gia Inizio dello sbattimento della crema: inglobamento di bolle d'aria c) C Avvicinamento dei globuli d) e) frammenti di membrana r cristalli di - grasso bolla d'aria globulo O di grasso goccia d'acqua Rottura della membrana dei globuli e fuoriuscita del grasso Struttura del burro
Burrificazione continua Il processo di trasformazione della crema in burro può essere condotto in continuo con il vantaggio di avere una capacità produttiva molto elevata (2000-10000 kg/ora). I due impianti più utilizzati in Europa occidentale si basano sui processi Contimab-Simon e Fritz e sono detti anche di flottazione o di zangolatura accelerata. L'inversione delle fasi è ottenuta in pochi secondi ed è realizzata mediante violenta agitazione meccanica e bassa temperatura. crema sale - 2ª sezione di lavoro 1ª sezione di lavoro burro cilindro di zangolatura latticello latticello