Critical Thinking: logica e operazioni tra insiemi dall'Università Roma Tre

Documento dall'Università degli Studi Roma Tre su Critical Thinking. Il Pdf esplora concetti chiave come il ragionamento informale, la logica e le operazioni tra insiemi, utile per lo studio universitario di Logica e test attitudinali.

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Critical Thinking
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lezione - 22/02
Critical Thinking = la nostra capacitˆ/abilitˆ di distinguere i buoni argomenti dai
cattivi argomenti, • il suo ambito.
Ragionamento informale = • una disciplina (si occupa del modo di produrre gli
argomenti) e una attivitˆ. Quando argomentiamo produciamo dei ragionamenti ed il
ragionamento informale • la capacitˆ di produrre ragionamenti usando un linguaggio
naturale, senza ricorrere a quello artificiale e senza assumere una griglia fissa di principi
logici/regole/veritˆ logiche (cio• la logica formale che dˆ le regole di ragionamento/
inferenza).
Logica = vede le cose in modo pi• astratto. Nel 1600 i logici di Port-Royal dicevano che
la logica fosse lÕarte del pensiero/teoria del ragionamento.
Le teorie moderne svincolano la logica dal ragionamento, che • un atto cognitivo. La
logica moderna studia le strutture formali che sono alla base di un ragionamento
valido. La validitˆ • fondamentale (soprattutto la deduttiva o validitˆ fine). Nel 1900 Alfred
Tarski dice che la logica • la teoria delle teorie deduttive. Sposta quindi lÕinteresse/
focus della logica da una lista di regole valide allo studio di questi sistemi/pacchetti di
regole/teorie deduttive e lo studio delle loro proprietˆ formali. Si passa cosi alla
metalogica che studia la logica stessa, che quindi diventa oggetto di investigazione
razionale.
PerchŽ cÕ• il Critical Thinking? Oggi si • sempre pi• esposti a sollecitazioni di
opinioni e di risposte, la sollecitazione • sempre pi• costante, soprattutto a causa dei
social network che ci connettono a milioni di persone. LÕinterazione sui social network •
sempre pi• rapida e costante come la sollecitazione, cÕ• quindi una situazione
informativa rapidissima e inoltre diminuisce la capacitˆ di filtrare le opinioni che
arrivano e cÕ• anche una polarizzazione dei gruppi.
PerchŽ cÕ• la logica? PerchŽ la palestra alla base del Critical Thinking, con la logica
si fa un passo oltre.
Argomentare = fornire le ragioni in supporto/contro una tesi. LÕelemento che
contraddistingue lÕargomentare • appunto lÕargomento. Argomentare • unÕattivitˆ a cui
si ricorre in contesti dialettici (in cui c'• uno scambio di opinioni tra agenti usando
argomenti) e non (giuridici, ricerca scientifica ecc). Argomentiamo per convincere
qualcuno che la tesi • vera, plausibile, verosimile o probabile, oppure che una tesi sia
tutto il contrario.
Piramide del disaccordo = ripresa dalla gerarchia del disaccordo di Paul Graham. La
piramide • costituita dai 6 modi di rispondere al disaccordo, dai meno razionali (alla
base) ai pi• razionali (si arriva allÕattacco razionale allÕargomento, una confutazione).
I livelli:
¥ Livello 0 = insulto, non cÕ• una modalitˆ razionale, • una dissuasione ed una pessima
reazione che non considera nŽ tesi nŽ argomentazioni;
¥ Livello 1 = attacco alla persona, argumento ad personam, non • proprio un argomento
perchŽ non considera nŽ tesi nŽ argomenti. é una strategia subdola che squalifica la
credibilitˆ dellÕaltro;
¥ Livello 2 = replica al tono, non considera nŽ tesi nŽ argomentazioni;
¥ Livello 3 = mera contraddizione, • presente una tesi, ma non argomenti o
ragionamenti, • solo una negazione della conclusione dellÕargomento iniziale;
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Critical Thinking

Critical thinking (Università degli Studi Roma Tre) Scansiona per aprire su Studocu Studocu non è sponsorizzato o supportato da nessuna università o ateneo. Scaricato da Nicolo Sarritzu (sarritzunicolo5@gmail.com)1a lezione - 22/02

Critical Thinking = la nostra capacità/abilità di distinguere i buoni argomenti dai cattivi argomenti, è il suo ambito.

Ragionamento informale = è una disciplina (si occupa del modo di produrre gli argomenti) e una attività. Quando argomentiamo produciamo dei ragionamenti ed il ragionamento informale è la capacità di produrre ragionamenti usando un linguaggio naturale, senza ricorrere a quello artificiale e senza assumere una griglia fissa di principi logici/regole/verità logiche (cioè la logica formale che dà le regole di ragionamento/ inferenza).

Logica = vede le cose in modo più astratto. Nel 1600 i logici di Port-Royal dicevano che la logica fosse l'arte del pensiero/teoria del ragionamento.

Le teorie moderne svincolano la logica dal ragionamento, che è un atto cognitivo. La logica moderna studia le strutture formali che sono alla base di un ragionamento valido. La validità è fondamentale (soprattutto la deduttiva o validità fine). Nel 1900 Alfred Tarski dice che la logica è la teoria delle teorie deduttive. Sposta quindi l'interesse/ focus della logica da una lista di regole valide allo studio di questi sistemi/pacchetti di regole/teorie deduttive e lo studio delle loro proprietà formali. Si passa cosi alla metalogica che studia la logica stessa, che quindi diventa oggetto di investigazione razionale.

Perché c'è il Critical Thinking? Oggi si è sempre più esposti a sollecitazioni di opinioni e di risposte, la sollecitazione è sempre più costante, soprattutto a causa dei social network che ci connettono a milioni di persone. L'interazione sui social network è sempre più rapida e costante come la sollecitazione, c'è quindi una situazione informativa rapidissima e inoltre diminuisce la capacità di filtrare le opinioni che arrivano e c'è anche una polarizzazione dei gruppi.

Perché c'è la logica? Perché è la palestra alla base del Critical Thinking, con la logica si fa un passo oltre.

Argomentare = fornire le ragioni in supporto/contro una tesi. L'elemento che contraddistingue l'argomentare è appunto l'argomento. Argomentare è un'attività a cui si ricorre in contesti dialettici (in cui c'è uno scambio di opinioni tra agenti usando argomenti) e non (giuridici, ricerca scientifica ecc). Argomentiamo per convincere qualcuno che la tesi è vera, plausibile, verosimile o probabile, oppure che una tesi sia tutto il contrario.

Piramide del disaccordo

Piramide del disaccordo = ripresa dalla gerarchia del disaccordo di Paul Graham. La piramide è costituita dai 6 modi di rispondere al disaccordo, dai meno razionali (alla base) ai più razionali (si arriva all'attacco razionale all'argomento, una confutazione). I livelli:

  • Livello 0 = insulto, non c'è una modalità razionale, è una dissuasione ed una pessima reazione che non considera né tesi né argomentazioni;
  • Livello 1 = attacco alla persona, argumento ad personam, non è proprio un argomento perché non considera ne tesi ne argomenti. È una strategia subdola che squalifica la credibilità dell'altro;
  • Livello 2 = replica al tono, non considera né tesi né argomentazioni;
  • Livello 3 = mera contraddizione, è presente una tesi, ma non argomenti o ragionamenti, è solo una negazione della conclusione dell'argomento iniziale; This document is available free of charge on studocu Scaricato da Nicolo Sarritzu (sarritzunicolo5@gmail.com)
  • Livello 4 = argomento a favore della tesi contraria, implica il terzo livello, ci sono sia tesi che argomento ed è una reazione razionale, non c'è una valutazione dell'argomento iniziale,
  • Livello 5 = attacco razionale all'argomento iniziale, con cui si è in disaccordo, la conclusione di questo argomento nega una delle premesse della tesi (attacco alla verità della premessa) e si blocca l'argomento iniziale; è il tipo di strategia più razionale.

Argomento = è una sequenza di elementi svolti a stabilire una tesi, una sequenza di enunciati (2 o più, deve essere in numero finito) dei quali alcuni sono detti premesse, forniscono ragioni a sostegno di un altro enunciato, chiamato conclusione. Nella logica zero ci sono una o più premesse e anche più conclusioni (a conclusione multipla).

La presenza di premesse e conclusioni (componenti materiali/concrete), nei casi più semplici, viene segnalata da elementi linguistici specifici = gli indicatori di premessa (dal momento che, poiché, assumendo che, visto che, infatti, siccome, perché) e di conclusione (quindi, pertanto, dunque, così, perciò, di conseguenza, per questo motivo).

Un altro elemento fondamentale degli argomenti è la struttura (componenti astratta) che fa da ponte tra la premessa e la conclusione e consente alle premesse di giustificare la conclusione e dare ragioni a sostegno (farsi domanda: "cosa fornisce ragioni a sostegno di cosa?")

3 cose rendono difficile l'individuazione della struttura dell'argomento quando non ci sono gli indicatori:

  1. Inversione dell'ordine premessa e conclusione, che si fa per dare subito l'attenzione alla tesi (ragioni pragmatiche);
  2. Premessa implicita, soprattutto se la pensiamo come una credenza collettiva che regia presente nella testa delle persone;
  3. Manca la conclusione, chi ascolta è più attivo (ragioni pragmatiche).

Schema di argomento completo = rappresentazione schematica di un argomento, in cui le promesse sono tutte esplicitate. Premessa n / Conclusione.

Esistono argomenti semplici = una o più premesse forniscono ragioni a sostegno di una conclusione, solo tutte insieme danno ragione a supporto della conclusione.

E anche argomenti complessi = composti da più argomenti semplici concatenati tra loro. Possono essere di due tipi:

  1. Combinazione strutturale di argomenti, la conclusione di un argomento costituisce la premessa di un altro argomento, che sono subordinati tra loro;
  2. Giustapposizione di argomenti, due o più argomenti indipendenti (diversi pacchetti di premesse), concatenati tra loro, forniscono ragioni a sostegno della medesima conclusione.

La funzione degli argomenti = è quella di fornire ragioni a supporto di una conclusione, questo ci aiuta a distinguere i buoni dai cattivi argomenti.

Un argomento è buono se e solo se:

  1. Le sue premesse sono vere;
  2. Le sue premesse forniscono effettivamente ragioni a sostegno della verità della conclusione (aprioristica).

Assolve quindi le funzioni dell'argomento.

Un argomento non è buono se manca almeno una delle due caratteristiche citate (cattivo argomento).

Scaricato da Nicolo Sarritzu (sarritzunicolo5@gmail.com)La definizione è condizionale = se le premesse sono vere allora la conclusione è vera, è quindi un argomento deduttivamente valido e può essere buono o cattivo.

Strategie per attaccare razionalmente un argomento

Ci sono 2 strategie per attaccare razionalmente un argomento:

  1. Attaccare la struttura dell'argomento, concentrandosi su aspetto logico dell'argomento;
  2. Attaccare la verità/giustificazione delle premesse con una credenza solida, si parla di attaccare dimensione aletica (indaga le modalità con cui una proposizione può essere vera o falsa) e epistemologica (relativo alla conoscenza e alle credenze).

Attaccare la struttura dell'argomento

  1. nel caso di argomenti deduttivi si dimostra che l'argomento non è valido; in quello di argomenti non-deduttivi si dimostra che l'argomento è debole, le premesse danno un sostegno nullo o limitato alla conclusione.
  2. La fallacia = ragionamento o schema di ragionamento che seguiamo comunque anche se non serve alla conclusione, poiché non dà una ragione. Una delle fallacie è la non sequitur non c'è il passaggio e serve una giustificazione/ragioni in più.
  3. Nel ragionamento induttivo c'è una generalizzazione indebita, ci sono premesse non sufficienti e non si produce un buon argomento ne una conclusione, si proietta una proprietà e la generalizzo.
  4. Ragionamento circolare o vizioso = la premessa è identica alla conclusione, questo ragionamento è sempre valido, ma non è buono, ripeto la premessa e non si da sostegno alla conclusione. In alcune forme di ragionamento circolare la conclusione è presupposta dalle premesse.

Attaccare la verità/giustificazione delle premesse

  1. il controesempio = a un enunciato è un qualsiasi individuo che è in quel dominio di oggetti, e però manca di avere la proprietà P, che hanno tutti gli oggetti di quel dominio.
  2. Richiesta di giustificazione = possiamo richiedere una giustificazione, che ragioni mi offre il mio interlocutore per accettare quella premessa aggiuntiva? Questo è un modo indiretto di attaccare la verità delle premesse. Se l'interlocutore non ci offre buone ragioni per la premessa, possiamo ragionevolmente dubitare della sua verità, e non accettarla. Questo implica che non considereremo il suo un buon argomento.
  3. Reductio ad absurdum = ridurre una tesi all'assurdità cioè alla contraddizione. [A] *** 1/-A = Se dall'assunzione dell'enunciato A, derivo una contraddizione (1), sono legittimato a concludere una negazione dell'enunciato (-A). È una introduzione della negazione.

[A] *** LIA = è l'opposto. Se dall'assunzione dell'enunciato non A (-A), derivo una contraddizione (1), allora puoi legittimamente concludere l'enunciato A. Questa forma è valida nella logica classica, ma non è valida per la logica intuizionista perché non prende in considerazione la refutazione di non A e non è valida.

La reductio è la procedura con cui refutiamo gli argomenti/attacchiamo la verità degli argomenti, usando basi solo logiche, e si vuole dimostrare che la conclusione implica una contraddizione.

La reductio è una procedura di ragionamento deduttivo rigorosa, impiegata nel ragionamento matematico e fondamentale nel ragionamento deduttivo.

This document is available free of charge on studocu Scaricato da Nicolo Sarritzu (sarritzunicolo5@gmail.com)2ª lezione - 23/02

Termini: argomento, inferenza e ragionamento

Useremo indistintamente i termini argomento, inferenza e ragionamento per riferirci agli argomenti e al loro studio strutturale, anche se c'è una distinzione fra di loro:

Ragionamento = atto cognitivo di un agente di concepire/performare un argomento (è qualcosa di astratto). Il ragionamento è diverso dell'argomento perché l'argomento non è un atto cognitivo ed è astratto e indipendente dal ragionamento.

Inferenza = operazione mentale con cui un agente cognitivo opera il passaggio dalle premesse alla conclusione (modello input). L'inferenza è diversa dall'argomento perché l'argomento è una sequenza di enunciati, c'è appunto una sequenzialità, non è un'operazione mentale.

Tutto ciò ci serve a capire che il ragionamento è oggetto della teoria/psicologia del ragionamento; la logica prende solo in considerazione la struttura logica del ragionamento ed non si interessa della definizione dello studio delle strutture degli argomenti, processati dalla mente, è quindi diversa dalla teoria del ragionamento poiché la logica si interessa delle caratteristiche logiche dell'argomento/ ragionamento.

Enunciato

Enunciato = è un tipo particolare di frase, per la logica l'enunciato è qualsiasi costruzione linguistica che può essere vera o falsa (=enunciato dichiarativo). Vero/ falso sono due valori di verità per la logica classica e una costruzione si può definire enunciato solo se ha senso di essere vera o falsa.

Non sono enunciati: i nomi propri, nomi comuni, predicati, avverbi e aggettivi.

La logica si interessa dell'enunciato, soprattutto la logica proporzionale che è solo interessata agli enunciati che sono l'unità linguistica minima (non considera nomi, predicati ecc). Al contrario la logica deduttiva si occupa dei rapporti deduttivi tra gli enunciati e studia il ragionamento deduttivamente valido; la logica predicativa si occupa anche di nomi e predicati oltre che di enunciati (determinano se il ragionamento è valido o non).

Non ci occupiamo di enunciati imperativi (ordini), interrogativi e esclamativi.

Tipologie di ragionamento

Ci sono diverse tipologie di ragionamento:

  1. Ragionamento induttivo;
  2. Ragionamento abduttivo;
  3. Ragionamento deduttivo.

C'è anche quello per analogia usato in alcuni sistemi giuridici e business planning.

Ragionamento induttivo = esempio dei corvi neri è un caso noto del ragionamento induttivo che è per enumerazione semplice, cioè enumero i casi e concludo che il prossimo sia uguale ai precedenti. Si fornisce un grado di evidenza alto a favore della conclusione, si dice che è estremamente improbabile che la conclusione sia falsa.

Un argomento è induttivo se e solo se le premesse forniscono evidenza per la conclusione, ma è possibile che essa sia falsa. Esso è un ragionamento non deduttivamente valido.

Un argomento induttivo è un buon argomento induttivo se e solo se le sue premesse sono vere e se esse forniscono evidenza sufficiente a sostegno della conclusione, cioè garantiscono che la conclusione sia più plausibile della propria negazione. C'è quindi una soglia per l'evidenza/per stabilire se è sufficiente o non, che non è stabilita a priori e per stabilire la soglia vengono considerati dei fattori contestuali.

Il ragionamento induttivo ha 3 caratteristiche:

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