Documento del Ministero Dell'istruzione, Dell'universita' e della Ricerca Istituto Comprensivo Statale su strategie e suggerimenti operativi per la gestione di alunni e classi difficili. Il Pdf, pensato per la formazione professionale, fornisce linee guida pratiche per docenti, trattando temi come la coerenza educativa, la gestione dell'attenzione e l'organizzazione della classe.
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REPUBBLICA ITALIE MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE VIA DELLE BETULLE PIEVE EMANUELE (MI)20090 sito web:www.icbetulle.edu.it dirigente@icbetulle.edu.it segreteria@icbetulle.edu.it MIIC8D600R@pec.istruzione.it Telefono: 02 90720080 Codice univoco: UFVRYY
Le prassi educative-didattiche di seguito presentate, sono state raccolte allo scopo di aiutare i docenti nella gestione dei comportamenti problematici a scuola e aiutare i bambini e i ragazzi a mantenere il controllo sul proprio comportamento. Sono percorsi didattici che possono essere utili in tutte le classi di ogni ordine e grado, sia che accolgano alunni che manifestano problematiche comportamentali sia che non si trovino in questa condizione.
Per far si che un bambino impari ad accettare un NO come risposta, occorre che i NO siano coerenti e costanti, cioè che tutti gli adulti dicano NO alle stesse azioni e che il NO venga mantenuto qualsiasi cosa accada (proprio per non rendere premiante la crisi). Ovviamente i NO vanno calibrati: non si può dire NO a tutto, così come non si può dire SÌ a tutto. Quel che conta è che, dopo aver detto un NO, il NO venga mantenuto.
Anche i compagni devono imparare come reagire e come comportarsi, non soltanto per non attivare le crisi, ma anche per non confermarle. Le regole che gli adulti danno al bambino, devono essere assolutamente coerenti e applicate con costanza e senza cedimenti. Un comportamento problematico può essere corretto soltanto se si modifica il contesto in cui il ragazzo è inserito e come questo contesto reagisce al comportamento del ragazzo. Inoltre il contesto deve essere modificato per renderlo "accessibile" al ragazzo in difficoltà. Le richieste che si fanno devono essere alla portata attuale dell'alunno; pretendere ciò che al momento non è ottenibile, non farà altro che peggiorare la situazione
Organizzazione dello spazio e delle attività ( disposizione banchi, cattedra, articolazione del tempo, routine); -Ruolo della comunicazione Definire e condividere regole Le regole definiscono il giusto contenimento degli alunni all'interno del sistema classe/scuola. Osservazione della classe e strategie di azione sistematica, -Conoscere gli stili di apprendimento degli alunni; -Creare una relazione empaticaverbale e non verbale ( stile comunicativo dell'insegnante); -Ascoltare i vissuti, le emozioni, le aspettative dei ragazzi rispetto ai processi di apprendimento ( attenzioni comunicative); -Costruire un clima di classe positivo ( sensazioni emotive piacevoli, responsabilizzazione, partecipazione, fiducia, aspettativa positiva); -Strategie di conduzione delle attività didattiche, incoraggiando la partecipazione degli allievi e le emozioni positive ( graduale complessità, chiarezza nelle consegne, strutturazione rigorosa dei tempi e dei materiali) -Suscitare la motivazione, anche offrendo stimoli iniziali che richiamino l'attenzione; -Flessibilità nelle strategie didattiche anche attuando forme di personalizzazione e individualizzazione.
Dal momento in cui sono emanate e condivise, non possono essere disattese o messe continuamente in discussione. Le regole devono essere scritte, essere chiare, ragionevoli ed attuabili . e di sostegno; -Elogiare immediatamente i comportamenti corretti (anche i più piccoli); -Lodare spesso davanti a tutta la classe; -Alimentare il senso di competenza; -Utilizzare modalità di apprendimento cooperative
agire in modo tale che ogni alunno possa trovare le giuste attenzioni educative e didattiche soddisfacendo i propri bisogni personali, promuovendo e mantenendo un proficuo ambiente di apprendimento in classe (soprattutto con ragazzi con problematiche psichiche, sensoriali, comportamentali e sociali)
Le procedure sono le modalità da mettere in atto per portare a termine un'attività. La procedura deve essere chiara Focalizzare e mantenere l'attenzione in classe -Essere sempre visibili; -Far sedere nei primi banchi; -Dare istruzioni semplici e brevi Agire sul piano disciplinare -Evitare la collera; -Interventi educativi calmi, immediati anche con uso di modalità comunicative noned esprimere semplicemente cosa viene fatto, da chi, in che modo, dove, quando, per quale motivo. Possiamo suddividere le procedure in 5 aree effettive: e assicurarsi che il ragazzo abbia realmente capito ("Cosa devi fare ...? "); verbali; -Esemplificare; -Utilizzare supporti visivi; -Relative all'utilizzo spazio classe; -Da rispettare fuori dell'aula; -Da seguire nelle attività in classe; -Da seguire nei lavori di gruppo; -All'inizio o fine delle lezioni, durante le interruzioni o visite esterne.
L'analisi funzionale permette di formulare ipotesi circa lo scopo del comportamento e la relazione tra il comportamento e l'ambiente. L'Analisi Funzionale ci fornisce una SPIEGAZIONE delle CAUSE che hanno generato e mantengono un determinato comportamento
OTTENERE O EVITARE QUALCOSA ATTENZIONE (insegnante/compagni) INTERRUZIONE DA COMPITI SGRADITI RISATE INTERRUZIONE DA COMPITI TROPPO DIFFICILI
Alcune domande guida che il docente può porsi per un'analisi funzionale delle cause dei comportamenti problematici:
Gli interventi basati sulla gestione degli antecedenti si rivolgono principalmente alla modifica dell'ambiente che circonda l'alunno, in modo da facilitare l'emissione di comportamenti positivi.
L'organizzazione della classe e delle attività: creare un contesto strutturato e flessibile. Uno dei primi interventi su cui riflettere è l'organizzazione degli spazi, a partire dalla disposizione dei banchi/arredi. La scelta della posizione più idonea destinata al bambino (e/o al piccolo e grande gruppo di appartenenza) scaturirà da alcune valutazioni:
Sarà necessario inoltre, porre particolare attenzione alle situazioni poco strutturate; ad esempio la ricreazione, le attività in palestra, i cambi d'ora sono momenti che favoriscono le manifestazioni di difficoltà. Più si renderà l'ambiente prevedibile/comprensibile, indicando esattamente all'alunno cosadovrà fare e cosa ci si aspetta da lui, maggiori saranno le probabilità che il comportamento dell'alunno sia più controllato.
Nella disposizione dei banchi è opportuno considerare tre fattori:
Controllo delle fonti di distrazione: cartelloni, cestino, finestre, porta, orologio, ecc.
Obiettivi:
In tutti i momenti della vita scolastica in cui le regole e i ruoli non siano chiari e definiti si possono presentare situazioni scatenanti che dovranno essere opportunamente analizzate per introdurvi regole e attività strutturate prevedibili. Offrire un supporto al bambino per gestire il comportamento agendo sugli antecedenti significherà anche definire all'interno della classe poche, chiare e semplici regole che, per essere efficaci, dovranno essere discusse, condivise e approvate da allievi e insegnanti. Molto più efficaci sono le regole espresse sotto forma di informazioni e affermazioni, anziché una lista di divieti ("fai ... " anziché "non fare ... ").