Psicologia Dinamica: Freud, Inconscio e Sessualità, II Anno

Documento di Psicologia Dinamica Anna Salvo II Anno, esplora la psicoanalisi, dalla sua fondazione con Freud ai concetti chiave come l'inconscio e la sessualità. Il Pdf, utile per studenti universitari di Psicologia, analizza i rapporti tra Freud e altri studiosi, il ruolo dell'isteria e il setting terapeutico, elementi centrali della pratica psicoanalitica.

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PSICOLOGIA DINAMICA ANNA SALVO II ANNO
STORIA DELLA PSICANALISI
1 CAPITOLO LA PSICANALISI COME SOVVERSIONE DEL POTERE
Che cos'è la psicoanalisi? (capitolo I di Storia della psicoanalisi di Silvia Vegetti Finzi)
La psicoanalisi si occupa della psiche e dei suoi meccanismi; non si occupa della
mente (campo della psicologia cognitiva).
La disciplina fu fondata da Sigmund Freud, medico ebreo che viveva e lavorava a
Vienna. La psicoanalisi ha ormai 120 anni. Il suo inizio coincide con la pubblicazione
del testo freudiano L'interpretazione dei sogni (1900). La psicoanalisi si stacca dalla
medicina - scienza del corpo - e diventa "scienza dell'uomo":
Ma a differenza di altri saperi relativi alle scienze dell'uomo, la psicoanalisi non si
sviluppa come una riflessione a tavolino: essa non può fare a meno dell'esperienza
clinica, del lavoro terapeutico con i pazienti. Vi è costantemente un intreccio fra
elaborazione teorica e pratica clinica, curativa.
Freud stesso ha sostenuto che con il termine psicoanalisi si intendono 3 differenti
livelli:
o indagine dei processi psichici
o trattamento e cura dei disturbi nevrotici
o insieme di conoscenze psicologiche
PERCHÉ LA PSICOANALISI METTE IN CRISI L'UMANESIMO CLASSICO?
(uomo che diventa padrone di stesso)
L'esistenza dell'inconscio e la sua forza incisiva nelle nostre vite fa barcollare la
concezione di un soggetto umano totalmente padrone di sé.
Mentre il filosofo Cartesio poneva l'atto del pensare al centro dell'essenza umana
(penso, dunque sono), due secoli e mezzo dopo Sigmund Freud pone l'inconscio come
fondamento della soggettività.
Cambia il rapporto tra l’implicito e l’esplicito che destabilizza l’antropologia classica e
i suoi equilibri. La conoscenza scientifica, ha provocato vere e proprie ferite alle
apparenze ideali che l’uomo si era costruito di se stesso ( ferite narcisistiche), ne sono
autori autori Darwin, Copernico e Freud.
Freud dimostra che l’IO non è padrone neppure in casa propria; l’IO si inganna
costantemente ritenendo che PISCHICO sia identico e COSCIENTE. In realtà accadono
nella MENTE molte più cose di quanto il fragile IO ne controlli e ne conosca.
Per Freud, l'inconscio è qualcosa di non conosciuto e non del tutto conoscibile,
nonostante gli sforzi interpretativi che la psicoanalisi compie.
Freud si avvicina all’esplorazione dell’inconscio, forgiando via via gli strumenti teorici
e metodologici capaci di dar ragione alla sua turbolenza, di aggiungerlo dentro i
confini del sapere.
LO SCANDALO DELLA SESSUALITÀ
Tutto il secolo diciannovesimo (1800) vede la sessualità come sostanzialmente legata
alla riproduttività umana. L'interesse scientifico verso tale campo è legato allo studio
delle patologie della sessualità.
Freud sposta e allarga lo sguardo: per la psicoanalisi, la sessualità non sarà mai legata
alla riproduttività, ma si ampia verso le fantasie, i pensieri, le parole. Parla di VITA
SESSUALE. È proprio questo tratto che suscita scandalo attorno alla psicoanalisi e al
suo fondatore.
In un certo senso, la sessualità viene psicologizzata e diventa campo da indagare in
quanto parola, discorso, racconto.
Grande protagonista di questa rinnovata scena della sessualità sarà l'isteria o, meglio,
la paziente isterica.
Freud parla di energia sessuale e la separa dal processo riproduttivo. Si tratta di ina
esperienza attuale dell’analisi che si rivelerà connessa da legami associativi tutti da
ricostruire alle più precoci esperienze infantili.
Winnicot diceva che per la maggior parte degli adolescenti i primi rapporti sessuali
sono un equivalente masturbatorio. (a proposito di chi fa sesso senza conoscere il
partner)
2 CAPITOLO, UN TENTATIVO DI RICOSTRUZIONE BIOGRAFICA
"Chiunque si accinge a scrivere una biografia si vota inevitabilmente alla menzogna,
all'omissione, all'adulazione.
.. Così scrive Freud nel 1936 all'età di ottant'anni, pochi anni
prima di morire (1939).
Nonostante la diffidenza del fondatore della psicoanalisi verso ogni possibilità di
assetto oggettivo del lavoro dei biografi, tenteremo di mettere a fuoco alcuni
passaggi essenziali della sua vita. L'interesse verso la sua esistenza nasce dal fatto
che Freud identificò la propria vita con la disciplina da lui fondata, senza alcuna
separazione né scissione. La sua esistenza e la psicoanalisi furono per lui una unica
cosa.
Era nato nel 1856 in Moravia, ai margini dell'Impero Austro-ungarico, in una famiglia
di commercianti ebrei. I Freud si trasferirono a Vienna quando il piccolo Sigmund
aveva 4 anni (1860).
A scuola ebbe sempre risultati molto positivi e fu visto in famiglia come colui che
avrebbe

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STORIA DELLA PSICANALISI

LA PSICANALISI COME SOVVERSIONE DEL POTERE

Che cos'è la psicoanalisi? (capitolo I di Storia della psicoanalisi di Silvia Vegetti Finzi) La psicoanalisi si occupa della psiche e dei suoi meccanismi; non si occupa della mente (campo della psicologia cognitiva). La disciplina fu fondata da Sigmund Freud, medico ebreo che viveva e lavorava a Vienna. La psicoanalisi ha ormai 120 anni. Il suo inizio coincide con la pubblicazione del testo freudiano L'interpretazione dei sogni (1900). La psicoanalisi si stacca dalla medicina - scienza del corpo - e diventa "scienza dell'uomo": Ma a differenza di altri saperi relativi alle scienze dell'uomo, la psicoanalisi non si sviluppa come una riflessione a tavolino: essa non può fare a meno dell'esperienza clinica, del lavoro terapeutico con i pazienti. Vi è costantemente un intreccio fra elaborazione teorica e pratica clinica, curativa. Freud stesso ha sostenuto che con il termine psicoanalisi si intendono 3 differenti livelli:

  • indagine dei processi psichici
  • trattamento e cura dei disturbi nevrotici
  • insieme di conoscenze psicologiche

PERCHÉ LA PSICOANALISI METTE IN CRISI L'UMANESIMO CLASSICO?

(uomo che diventa padrone di sé stesso) L'esistenza dell'inconscio e la sua forza incisiva nelle nostre vite fa barcollare la concezione di un soggetto umano totalmente padrone di sé. Mentre il filosofo Cartesio poneva l'atto del pensare al centro dell'essenza umana (penso, dunque sono), due secoli e mezzo dopo Sigmund Freud pone l'inconscio come fondamento della soggettività. Cambia il rapporto tra l'implicito e l'esplicito che destabilizza l'antropologia classica e i suoi equilibri. La conoscenza scientifica, ha provocato vere e proprie ferite alle apparenze ideali che l'uomo si era costruito di se stesso ( ferite narcisistiche), ne sono autori autori Darwin, Copernico e Freud. Freud dimostra che l'IO non è padrone neppure in casa propria; l'IO si inganna costantemente ritenendo che PISCHICO sia identico e COSCIENTE. In realtà accadono nella MENTE molte più cose di quanto il fragile IO ne controlli e ne conosca. Per Freud, l'inconscio è qualcosa di non conosciuto e non del tutto conoscibile, nonostante gli sforzi interpretativi che la psicoanalisi compie.Freud si avvicina all'esplorazione dell'inconscio, forgiando via via gli strumenti teorici e metodologici capaci di dar ragione alla sua turbolenza, di aggiungerlo dentro i confini del sapere.

LO SCANDALO DELLA SESSUALITÀ

Tutto il secolo diciannovesimo (1800) vede la sessualità come sostanzialmente legata alla riproduttività umana. L'interesse scientifico verso tale campo è legato allo studio delle patologie della sessualità. Freud sposta e allarga lo sguardo: per la psicoanalisi, la sessualità non sarà mai legata alla riproduttività, ma si ampia verso le fantasie, i pensieri, le parole. Parla di VITA SESSUALE. È proprio questo tratto che suscita scandalo attorno alla psicoanalisi e al suo fondatore. In un certo senso, la sessualità viene psicologizzata e diventa campo da indagare in quanto parola, discorso, racconto. Grande protagonista di questa rinnovata scena della sessualità sarà l'isteria o, meglio, la paziente isterica. Freud parla di energia sessuale e la separa dal processo riproduttivo. Si tratta di ina esperienza attuale dell'analisi che si rivelerà connessa da legami associativi tutti da ricostruire alle più precoci esperienze infantili. Winnicot diceva che per la maggior parte degli adolescenti i primi rapporti sessuali sono un equivalente masturbatorio. (a proposito di chi fa sesso senza conoscere il partner)

UN TENTATIVO DI RICOSTRUZIONE BIOGRAFICA

"Chiunque si accinge a scrivere una biografia si vota inevitabilmente alla menzogna, all'omissione, all'adulazione. .. Così scrive Freud nel 1936 all'età di ottant'anni, pochi anni prima di morire (1939). Nonostante la diffidenza del fondatore della psicoanalisi verso ogni possibilità di assetto oggettivo del lavoro dei biografi, tenteremo di mettere a fuoco alcuni passaggi essenziali della sua vita. L'interesse verso la sua esistenza nasce dal fatto che Freud identificò la propria vita con la disciplina da lui fondata, senza alcuna separazione né scissione. La sua esistenza e la psicoanalisi furono per lui una unica cosa. Era nato nel 1856 in Moravia, ai margini dell'Impero Austro-ungarico, in una famiglia di commercianti ebrei. I Freud si trasferirono a Vienna quando il piccolo Sigmund aveva 4 anni (1860). A scuola ebbe sempre risultati molto positivi e fu visto in famiglia come colui che avrebbe"riscattato" gli scadenti successi sociali ed economici ottenuti dal padre. Una sorta di profezia positiva accompagnò la sua esistenza durante gli anni dell'infanzia, dell'adolescenza e della prima giovinezza. Fu un brillante studente di Medicina e, qualche anno dopo la laurea (1881), ottenne una borsa di studio per un soggiorno di studi di alcuni mesi a Parigi (1885). Dovette rinunciare al desiderio di percorrere la carriera accademica viste le condizioni economiche non floride della famiglia di provenienza. Sposò Martha Barneys, da cui ebbe numerosi figli. La più nota è Anna, che divenne psicoanalista e gli fu accanto in modo particolare negli ultimi anni della sua vita. La famiglia Freud visse sempre a Vienna; riuscì a raggiungere Londra - dove il fondatore della psicoanalisi mori (1939) - per sfuggire alle persecuzioni naziste. La figlia Anna era stata fermata e trattenuta in una caserma della Gestapo per due giorni. La fuga da Vienna fu favorita dall'interessamento diretto della Ambasciata americana; poterono uscire dall'Austria solo i membri diretti della famiglia di Freud. Le sorelle - ormai molto anziane - furono arrestate e morirono in un campo di concentramento. Fu la fama raggiunta a livello internazionale dal fondatore della psicoanalisi e l'interessamento ostinato della sua ex-paziente principessa Bonaparte a muovere l'ambasciata americana fino ad ottenere la garanzia che Freud potesse lasciare Vienna. L'assetto del nucleo familiare di Sigmund Freud fu in qualche modo particolare: con i coniugi e i loro figli visse per 42 anni una cognata, la sorella nubile della moglie Martha. Con la cognata Freud fece dei viaggi e trascorse periodi di vacanza. I biografi sono discordi fra loro sul modo di interpretare il tipo di relazione che intercorreva fra Freud e la sorella della moglie. La principale biografia di Sigmund Freud - opera in 3 volumi - è stata curata e scritta da Ernest Jones, psicoanalista inglese che aveva conosciuto e frequentato Freud. Con il termine "romanzo familiare" Freud intende il racconto che ciascun soggetto elabora e riferisce come ricostruzione della propria vita, soprattutto e innanzitutto di quella affettiva. "Romanzo" perché nel racconto è sempre possibile scorgere i segni dell'autoinganno, di una sorta di invenzione o di distorsione."

PARIGI, CHARCOT E LA VICENDA DELL'ISTERIA

LEZIONE N. 3

Per meglio comprendere chi siano le pazienti che Charcot studia e cura, occorre far riferimento ad un fenomeno storico-sociale fra i più rilevanti del XIX secolo: l'inurbamento di grandi masse di popolazione dalla campagna verso le città. Esso contribuì a trasformare le città in metropoli, in luoghi cioè di grandissima concentrazione di popolazione. È ovvio ricordare come il processo di industrializzazione abbia fortemente favorito tale grande flusso migratorio. Il fenomeno riguardò soprattutto la popolazione di sesso maschile, ma anche le donne non furono estranee al movimento dell'inurbamento. Dalle campagne numerose donne e ragazze raggiunsero le città, per lavorare nelle fabbriche ma soprattutto per andare a servizio presso le case della piccola a media borghesia. Uscirono dalla condizione di sorveglianza e tutela da parte della famiglia d'origine (da parte dei soggetti maschi della famiglia d'origine) e si trovarono esposte a condizioni di maggiore rischio, affidate innanzitutto a loro stesse. Si può pensare che tale mutamento abbia favorito l'affacciarsi di un processo di emancipazione femminile - su tale tema ha scritto il sociologo Achille Ardigò; tuttavia, ciò che interessa nel nostro caso sono le condizioni materiali e relazionali in cui queste ragazze si trovarono a vivere. L'essere a servizio in una famiglia prevedeva la coabitazione (i domestici quasi sempre abitavano nei solai delle case in cui erano a servizio) e un tempo di lavoro che escludeva solamente le ore di sonno. Accadeva molto spesso che i maschi della famiglia pretendessero e imponessero alle "serve" anche prestazioni di tipo sessuale. È in questo particolare bacino di popolazione femminile che inizia ad affacciarsi e via via a rendersi sempre più consistente il fenomeno patologico dell'isteria. O meglio, da tale bacino di popolazione provengono per lo più le pazienti che il grande clinico francese Charcot si trova a curare. Siamo a Parigi, attorno al 1870, presso l'ospedale della Salpetrière. E assai sbagliato immaginare la Salpetrière come un ospedale simile a ciò che oggi individuiamo con tale termine. Era, piuttosto, una sorta di "asilo" dove trovavano ricovero malati e marginali. A Charcot è affidato il reparto dove convivono le donne sofferenti di convulsioni e le isteriche (in un secondo tempo egli diventa direttore dell'intero ospedale). È a queste ultime che si rivolge maggiormente il suo interesse ed è proprio sulla origine dell'isteria che Charcot portò un cambiamento interpretativo tale da fargli conquistare fama internazionale. Il termine "isteria" deriva dal greco antico ústheros (utero). Da qui la connotazione prettamente femminile della malattia. L'isteria non compare affatto nel 1800: essa ha una storia assai lunga, dall'antichità classica, al Medio Evo, al Settecento. E' proprio in quest'ultimo periodo che si consolidò il convincimento che l'origine dell'isteria fosse di tipo organico (una malattia del corpo e dei suoi organi) e come tale veniva curata. Interventi chirurgici, salassi e altro venivano praticati sulle donne isteriche, nel tentativo di "risanarle" In cosa consiste il cambiamento interpretativo e curativo proposto da Charcot? Il clinico francese ritiene che a produrre i sintomi isterici sia un qualche fatto - accaduto nella vita di queste ragazze - fatto che molto ha a che fare con la sessualità. Da qui, la necessità di ricostruire la loro esistenza, ricostruzione che avviene soprattutto grazie all'ipnosi. In seguito al soggiorno a Parigi, Freud sposta anch'egli il proprio interesse dall'anatomia del sistema nervoso verso i fenomeni dell'isteria e dell'ipnotismo. Contemporaneamente a tale radicale mutamento di prospettiva, il giovane Freud concentra il proprio sguardo sull'orizzonte della psicopatologia.

FREUD, BREUER E FLIESS; E ANCORA L'ISTERIA

Tornato dal soggiorno di studi a Parigi, Freud apre un proprio studio medico. Allo stesso tempo intreccia un rapporto di amicizia e confronto intellettuale con il collega Josef Breuer. Così scriverà nella propria Autobiografia "Breuer era un uomo di intelligenza superiore e aveva 14 anni più di me. Le nostre relazioni divennero ben

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