Documento dall'Università sulla Seconda Guerra Mondiale: Parte Finale. Il Pdf, di Storia per l'Università, esplora gli eventi finali del conflitto, la guerriglia partigiana, le rappresaglie nazifasciste, la Soluzione Finale e la caduta del Muro di Berlino.
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Si usa la categoria di guerriglia nella storia, al posto della guerra (guerra = scontro armato, con eserciti regolari) quando togliamo l'elemento dell'esercito regolare. I partigiani erano bande armate ed erano evidenti le disparità con i tedeschi; i partigiani spesso combattevano con dei fucili o alcuni entravano nelle bande senza armi. La guerriglia è una modalità di guerra in cui una delle due parti, militarmente inferiori, deve adottare strategie differenti. Tra queste l'attacco e fuga: si attacca e poi si scappa. I partigiani si nascondevano, in genere sulle montagne, stavano lì nascosti, poi scendevano di nascosto, piazzavano una bomba in un posto in cui dovevano passare dei nazisti, prima che la bomba scoppiasse i partigiani scappavano e andavano di nuovo a nascondersi: si faceva un'imboscata. Un'altra modalità è il boicottaggio, una modalità per danneggiare armi, strumenti comunicativi in maniera nascosta, senza che i nazisti lo sappiano: tranciavano i fili che i nazisti usavano per la propaganda o comunque per qualsiasi comunicazione. Questa è la guerriglia; per tutto il primo periodo del '43 e del '44 i partigiani combattono così, non hanno le forze militari per combattere direttamente contro i nazisti. I partigiani vengono aiutati dagli americani e hanno qualche strumento in più, ma usano principalmente la guerriglia piuttosto che la guerra.
Questo periodo è quello più duro; l'intento principale dei tedeschi e fascisti è quello di spezzare la solidarietà tra popolazione e partigiani. I nazifascisti usano la tecnica dei rastrellamenti e degli eccidi casuali: viene stabilito che per ogni nazista ucciso dai partigiani vengono presi 10 civili a caso che verranno fucilati in piazza. Non essendo in grado di individuare i partigiani si stabilisce che non è importante sapere chi è stato e chi no, si uccidono 10 civili per ogni nazista ucciso. Così, quando i partigiani si avvicinano, i civili li allontanano perché hanno paura di essere uccisi. Spezzare la solidarietà tra popolazione civile e partigiani: quando fa danni il partigiano è perché è qui nella città, per stare nella città per fare la sua azione deve essere coperto dalla popolazione. In questo modo si crea un terrore preventivo. Un esempio è quello delle Fosse Ardeatine, Roma, nel marzo del 1944. I GAP, gruppi d'azione patriottica, erano quelli che operavano in città e sono coloro che avevano più rischi: a Roma una mattina i GAP organizzano un attentato contro un battaglione nazista. Questo attentato prevede che ci fosse un carro di un netturbino con dentro delle bombe nel luogo in cui tutte le mattine passava un battaglione nazista. Quando passano muoiono 32 militari tedeschi e Hitler ordina alle SS che per ogni nazista vengano raccolti 50 civili da fucilare, ma lo fanno ragionare e ordina quindi di fucilare 10 civili per ogni nazifascista ucciso. Questi civili vengono presi non secondo la tecnica dell'individuazione del colpevole ma con la tecnica della rappresaglia: si prendono 10 italiani a caso, presi principalmente dalle carceri italiane. Si parte dai detenuti politici, ma non basta, quindi si passa ai detenuti comuni e poi si va oltre. Gli ultimi due saranno un vecchietto e un ragazzo che passavano davanti alle carceri, si arriva ad ottenere 335 persone. A fare ciò saranno i questori fascisti italiani, sarà un questore italiano che si assume l'incarico di prelevare tali persone, i nazisti danno solo l'ordine. L'esecuzione di queste persone avviene in questo modo: vengono portate fuori Roma, dove ci sono le cave di tufo, vengono portate al fondo e viene dato ordine, uno a testa, di dargli un colpo di fucile alla testa, in modo che cadano in fondo alle buche di queste cave. Viene portata dell'alcol ai soldati che non reggono più psicologicamente questo compito. Viene poi dato fuoco alle cave. (Queste cave ci sono ancora a Roma).Oggi sappiamo che le SS hanno comunicato 24 ore dopo che era avvenuto l'attentato, con un manifesto, che erano state raccolte 10 persone per ogni nazista e che l'ordine era già stato eseguito: il terrore avviene ma viene comunicato dopo, in modo tale che non si crei a Roma il caos (tutti i civili sarebbero scesi in piazza a difendersi, in ogni modo). Ci sono anche altre rappresaglie.
La "soluzione finale" indica il fatto che sia espressione di un problema presente già da un po' e che adesso, con la scelta dello sterminio organizzato, trova la soluzione definitiva. In particolar modo si cita la conferenza di Wannsee, nel gennaio del 1942, dove viene deciso di adottare la soluzione finale al problema ebraico: 11 milioni di ebrei europei dovevano essere trasferiti ad est e sterminati, annientati. Prima si era pensato di mandarli in Madagascar questi ebrei, tutte queste soluzioni intermedie verranno bocciate perché troppo costose o troppo lente e sostituite dalla soluzione finale del '42. Vennero organizzati dei veri e propri gruppi di sterminio: i campi di concentramento vengono trasformati in campi di sterminio, in cui un'organizzazione razziale era messa al servizio di un programma di genocidio industrializzato, da ottenersi con camere a gas e forni crematori. Come in una fabbrica, nel campo di sterminio erano create grandi camere a gas dove venivano stipate più persone possibili. L'obiettivo era di sterminare in modo economico; tutto era organizzato anche a livello psicologico: le camere erano presentate come docce, in modo che loro andassero da soli in quelle stanze, ci doveva essere meno gente che insistesse perché entrassero. Da qui in poi si parla di campi di sterminio e non più di campi di concentramento. Le cifre sono molto dibattute; sicuramente la Shoah, cioè l'annientamento del popolo ebraico, ha fatto più di 5 milioni di vittime solo tra gli ebrei. A questi vanno aggiunti omosessuali, disabili, comunisti, gli slavi ...
La guerra inizia nel 1939 con l'invasione della Polonia, si sposta poi in Europa, nel giugno del 1940 siamo in Francia. A fine autunno c'è la battaglia in Inghilterra, poi inizia la guerra parallela. Terza tappa: nel 1941 entra in guerra anche l'Unione Sovietica e poco dopo anche gli Stati Uniti. Poi c'è l'estate del '43, quando gli alleati mettono piede in Sicilia: caduta del fascismo e l'8 settembre annuncio dell'armistizio. A nord nasce la Repubblica Sociale Italiana (Repubblica di Salò), al sud avanzano gli alleati. Dentro questa situazione si sviluppa anche la resistenza. Siamo nel 1944 e Berlino è in una tenaglia. Nel giugno del '44 gli americani sbarcano in Normandia, rimettono piede nel nord della Francia (si sa che è un auto-martirio scendere in Normandia per gli americani, i tedeschi erano pronti ad attaccare lì. Immagini di Robert Capa: lui scappa dai proiettili dei tedeschi e nel frattempo fa le foto). Anche Hitler sa che è solo una questione di tempo. Hitler ha anche un progetto atomico però, se arrivasse prima lui potrebbe vincere. Dal giugno del '44 la situazione inizia a essere a sfavore dei nazifascisti. Nel frattempo a sud gli americani hanno raggiunto e stanno per sfondare la Linea Gotica. Una volta sfondata, la pianura padana è degli americani. Chi arriverà prima a Berlino: gli Stati Uniti o l'Unione Sovietica? Stalin e Roosevelt sono due alleati che si guardano con sospetto: finché c'è Hitler hanno un nemico peggiore, ma una volta morto si predispone una guerra nella guerra: la Guerra Fredda. Le due potenze vogliono portare il loro modello, chi avrà più territori avrà più possibilità di espandere le proprie ideologie. (IMMAGINE SLIDE: Nero = Asse Roma-Berlino-Tokio; Azzurro = Stati alleati; Rosso = Unione Sovietica).
Primavera del 1945: ormai gli americani stanno sfondando la linea gotica, ultima barriera nella pianura padana, nel nord Italia, dove resisteva Mussolini. Si capisce che sta finendo tutto. Il CLN dà l'ordine ai partigiani di dare tutto ed entrare nelle grandi città del Nord. I nazifascisti sono ormai in fuga. Iniziamo a vedere che c'è una seconda guerra che sta per incombere, tra filorussi e filoamericani. Il CLN ha una grande fretta per arrivare nelle grandi città prima che arrivino gli americani: è vero che sono alleati, ma sono una forza straniera. Se arrivano prima i partigiani si impone un governo italiano che poi dovranno negoziare con gli americani, ma il governo è italiano. C'è una fretta nell'arrivare a conquistare Genova, Milano e Torino. Si usa come giornata simbolo il 25 aprile, in cui ci fu la liberazione della città di Milano, che diventa una città libera (poco dopo arriveranno gli americani): la liberazione avviene in quei giorni intorno al 25. Poco dopo, il 7 maggio, Hitler a Berlino vede entrare l'Unione Sovietica (arriveranno anche gli americani, ma poco dopo) e Hitler si suicida nel suo bunker. Poche ore dopo, la Germania firma la resa senza condizioni e finisce la guerra mondiale in Europa (ci sono ancora i giapponesi).
Il 28 aprile un gruppo di partigiani incontra una banda di fascisti che sta fuggendo e li arresta. Tra questi ce n'è uno molto calvo e lo riconoscono come Mussolini. Lo fucilano sul posto e poco dopo viene portato a Milano, dove viene esibito il suo cadavere insieme al corpo della sua amante, Claretta Petacci. Viene prima steso con gli altri sei gerarchi della Repubblica di Salò ai piedi di una pompa di benzina e, poco dopo, il gruppo di partigiani li solleva per i piedi, appendendoli alla pompa di benzina in piazza Loreto. Ci fu uno scempio dei loro cadaveri. Ferruccio Parri, comandante del CLN, commenterà dicendo che è stata una pagina vergognosa dei partigiani e la chiama la "macelleria messicana".
Maggio del 1945: in Europa è finita la guerra. A est, nell'estremo oriente, il Giappone sta andando avanti a combattere. Si sa che il Giappone non ha più i numeri per vincere la guerra, gli americani possono puntare tutto su di loro, è matematico che perderanno, ma non si arrende (un po' come la Germania nel 1918). Gli americani sono riusciti anche ad isolare il Giappone, la popolazione è all'estremo, nonostante questo continua a combattere arrivando fino alla tecnica dei kamikaze: mette in conto fin dall'inizio che pur di fare esplodere una bomba in condizioni estreme sacrificherà la sua vita. Deriva proprio dai soldati giapponesi anche se noi la associamo alla guerra islamica. Sono piloti d'aerei che arrivano a pilotare con lo scopo di colpire le navi americane sapendo di morire: è uno degli argomenti che portano oggi gli americani a giustificare quella che è una delle mosse più controverse, ovvero la bomba atomica.
Nuovo presidente americano, prima c'era Roosevelt, è Truman che prende una decisione storica: usare la bomba atomica sulla popolazione giapponese. Nell'agosto del 1945 vengono scaricate su Hiroshima e Nagasaki le bombe atomiche: muoiono circa 120 mila civili sul colpo ma poi ci saranno vari effetti anche sugli altri civili (tumori, cecità). Poco dopo i giapponesi si arrendono e il Giappone (forse Hirohito, presidente del Giappone) firma la resa, fine della guerra con 50 milioni di morti.