Slide sull'età arcaica (VII-VI sec. a.C.) che analizza l'arte greca, evidenziando la ricerca di perfezione e armonia. Il Pdf, adatto per la scuola superiore e la materia di Arte, illustra la pittura vascolare e la scultura, con un focus sulle tecniche artistiche e i temi ricorrenti.
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All'inizio di questo periodo è già definito il fon-damento dell'arte greca: la ricerca della perfe-zione, dell'armonia, dell'equilibrio. Come nella filosofia i pensatori cercavano laca-usa di tutte le cose, il principio generato-re, così gli artisti rappresentano non ciò cheè transitorio, mutevole, ma ciò che è perfetto,immutabile, immobile, l'idea che sta dietro leforme.
a.C. XI X IX VIII VII VI V IV III II I 0 . Ictino Callicrate Fidia Mirone Policleto Civiltà greca periodo geometrico età arcaica età classica età ellenistica Prassitele Lisippo
4.12 Principali flussi della seconda colonizzazio ne greca verso le coste mediterranee occiden-tali e orientali (VIII-VI secolo a.C.). Massilia O 00 Nizza Alalia Epidamno Abdera O Potidea Mainake Hémeroscopion Cuma Diceachia (Pozzuoli) · · Partenope (Napoli) Taranto Pitecusa (Ischia) Metaponto Paestum OSiri .Sibari Cirene Crotone · Lipari · Caulonia Zancle (Messina) Locri profondità della penetrazione territoriale Himera . Naxos · da città della costa ionica (Mileto, Focea) · da città delle isole dell'Egeo (Tera, Rodi) Agrigento Lentini · Megara Iblea · da città dell'isola di Eubea (Calcide, Eretria) Gela® · Siracusa · da Megara e Corinto Acre . › altre origini · città fondate dalle colonie
Intanto lo sviluppo delle poleis porta alla ne-cessità di fondare delle colonie fuori dallaGrecia, prima in Sicilia ma poi anche in Spa-gna, Francia e nel sud Italia (Magna Grecia).A nord invece la civiltà greca si diffuse sullecoste del mar Nero. L'arte subisce un forte im-pulso esprimendosi soprattutto nell'architet-tura e nella scultura.
Linea del tempo: cronologia delle civiltà classiche Corinto Samo o Mileto oSidé Tera PRodi Calcide Focea Megar oEretria Elea Naucratis Reggio Selinunte · Catania Bisanzio
Contestualmente si sviluppa la religione greca, una religione politeista che sarà grande fonte di ispirazione per l'arte greca. I Greci immaginavano che i loro dei abitassero sul monte Olimpo, tra le nuvole che coprono costantemente la vetta, alta quasi 3000 metri. Le dodici divinità olim-piche (dette Olimpi)governavano qualsiasiaspetto dell'esistenzaumana ed erano im-mortali. Ma a partequesto avevano sem-bianze umane, eranotutti parenti tra loro eavevano gli stessi di-fetti degli uomini: era-no capricciosi, irascibi-li, gelosi e prepotenti.Quando i Romani co-nosceranno l'arte gre-ca si impadronirannoanche degli Olimpicambiando semplice-mente loro il nome.
IL TEMPIO Il tempio fa la sua comparsa tra l'VIII e il VII secolo a.C. e deri-va dal megaron miceneo. Rivolto ad est, ha dimensioni e complessità variabili ma pos-siede sempre una cella inter-na (naòs) con la statua della divinità, un atrio (prònaos) co-stituito dal prolungamento del-le pareti della cella e, a volte,l'opistodomo sul retro. In base a numero e posizione delle colonne si distinguono il tempio in antis, pròstilo, an-fipròstilo, periptero e diptero.Più tardo è il tempio circolare.
Pronao Opistodomo Cella (o naos) Peristasi
Tempio in antis Tempio prostilo Tempio doppiamente in antis Tempio anfiprostilo Tempio periptero Tempio pseudo periptero Tempio diptero Tempio pseudo diptero Tempio ad oikos . Tempio monoptero Tempio a tholos
In base al numero di colonne presenti sulla facciata il tempio è denominato: - tetràstilo, con quattro colonne - esàstilo, con sei colonne - octàstilo, con otto colonne Il numero di colonne è quasi sempre pari af-finché non ci sia mai una colonna di fronte alla porta del pronaos (rari sono i casi di eptàstilo o ennàstilo). Il giro di colonne intorno alla cella (singolo o doppio) è denominato perìstasi e lo spazio percorribile è detto deambulatorio. Le celebrazioni avvenivano tutte all'esterno del tempio e solo il sommo sacerdote aveva la possibilità di accedere al naos. Questo è il motivo per cui la facciata del tem-pio era particolarmente curata e decorata, ol-tre a essere completamente colorata.
tetrastilo esastilo octastilo
Il tempio era spesso vivacemente colorato: l'intensa luminosità delle zone mediterranee ha sempre portato le civiltà meridionali ad accentuare il valore cromatico delle superfici per con-trastare l'abbagliamento solare. I colori più utilizzati erano il bianco, il rosso e l'azzurro.
scelte cromatiche per alcuni particolari dei templi ipotesi cromatica del tempio di Atena Aphaia ad Egina
frontone elemento architettonico di forma triangolare, con funzione strutturale e decorativa, compo-sto da timpano e cornice tetto copertura in tegole di terracotta capriata struttura lignea triangolare che sostiene il tetto colmo trave che collega i vertici superiori delle capriate acrotèrio elemento decorativo colloca-to sul tetto, in corrisponden-za degli angoli del frontone trabeazione struttura orizzontale formata da architrave, fregio e cornice cornice elemento sporgente sago-mato che protegge il fregio e l'architrave timpano superficie triangolare racchiu-sa dalla cornice del frontone,spesso ornata da sculture antefissa elemento decorativo applicato alla testata del-l'ultima fila delle tegole capitello elemento di rac-cordo tra colonna e architrave mètopa elemento quadran-golare dipinto o scolpito in rilievo architrave elemento portante orizzon-tale che scarica il peso della trabeazione sulle colonne trìglifo elemento quadrango-lare con tre scanalatu-re verticale colonna fusto cilindrico composto da rocchi e sormontato dal capitello stilòbate ultimo gradino del crepidoma, costi-tuisce il basamento vero e proprio sul quale poggiano le colonne fregio fascia decorativa posta sopra l'architrave, composta da metope e triglifi alternati rampa percorso processionale che guida verso il dio crepidòma basamento a gradoni su cui sorge il tempio pronaos spazio porticato che precede il naos naos stanza interna dove è custodita la statua della divinità; può essere divisa da file di colonne IL TEMPIO GRECO
Lo schema della pianta, inizialmente stretta e allungata, tende col tempo ad accorciarsi e a dilatarsi. Presto si stabilirà la formula classica secondo la quale le colonne sui lati sono il doppio più una di quelle sul fronte. Perciò un tempio esastilo ha tredici colonne sul lato, un octastilo ne ha diciassette mentre le colonne diventano via via più snelle.
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Per realizzare un tempio i blocchi di pietra venivano estratti dalla roccia con un lavoro lungo e complesso e trasportati fino al cantiere. Nelle cave di Cusa è ancora oggi possibile ricostruire le varie fasi di estrazione delle colonne. Messo a nudo il banco di calcare, si traccia la circonferenza del segmento o rocchio secondo la posizione che esso ha nella colonna. Il rocchio è completato: adesso, a colpi di scalpello, lo si taglia alla base. Al centro del segmento viene praticato un foro a forma quadrata: servirà per allineare il rocchio durante il lavoro della messa in opera. Si scava una trincea isolando il segmento fino a raggiungere l'altezza voluta. Con corde il segmento viene adagiato sul carrello di legno per essere poi trainato sino al luogo della costruzione. Trasportare i rocchi non era affatto semplice: pesavano tonnellate e avevano una circonferenza di parecchi metri. PAS fasi di estrazione di un rocchio di colonna - tratto da Bell'Italia
I blocchi a parallelepipedo venivano trasportati realizzando intorno ad essi una sorta di ruota. Le scanalature delle colonne erano realizzate in opera. Ancora oggi si può osservare la lavorazio-ni dei rocchi presso le cave di Cusa, vicino Mazara del Vallo.
0 0 Cave di Cusa - Campobello di Mazara
In alzato (più precisamente nella parte comprendente colonne e trabeazione) si vanno distin-guendo tre stili principali: dorico, ionico e corinzio. Sono detti anche "ordini" perché prevedono una disposizione ordinata e proporzionata di una serie di elementi caratteristici (base, colonna, capitello, architrave, fregio).
Ordine dorico Partenone, Atene
È l'ordine architettonico più antico. La colonna poggia diret-tamente sullo stilobate, senza base, è rastremata verso l'al-to ed è percorsa da circa 20 scanalature con spigolo vivo. Èornata in alto da un collarino ed è sormontata da un capitellocomposto da un echino (elemento a forma di cuscino circolaree più tardi troncoconico) e un àbaco (lastra quadrangolare). Sulcapitello poggia un architrave liscio sul quale è posto il fregiocomposto da un'alternanza di metope e triglifi. L'effetto è robusto e maestoso, tutte le forme sono semplifica-te, essenziali e decise. Il chiaroscuro è netto. - acroterio trìglifo architrave abaco mètopa echino collarino - rocchio stilòbate crepidòma Capitello Fregio con metope e triglifi alternati
Ordine ionico Tempietto di Atena Nike, Atene
Pochi decenni dopo quello dorico, si sviluppa l'ordine ionico. La colonna è più sottile e slanciata, rastremata verso l'alto ma priva di éntasis, non poggia direttamente sullo stilobate ma su una base composta da tori e scozie. Le scanalature del fusto sono circa 24 e lo spigolo che le divi-de è smussato. Il capitello presenta un abaco schiacciato, un echino decorato ad ovoli e, interposto tra questi, un elemento a due volute. Al di sopra del capitello sta un architrave decorato con tre fasce digradanti verso il basso sormontato da un fregio continuo, privo della divisione in metope e triglifi. 1_cornice fregio continuo modanature architrave a tre fasce abaco ·voluta scanalatura spigolo smussato toro base scozia Capitello Fregio continuo proveniente dal Tesoro dei Sifni
Ordine corinzio Olympieion, Atene