Documento di Appunti sulla Psicologia del Lavoro - Risposte. Il Pdf, utile per lo studio universitario di Psicologia, approfondisce la natura scientifica e applicativa della disciplina, analizzando dinamiche individuali e organizzative, con focus su burnout, stress e condotte lavorative anomale.
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1 - La psicologia del lavoro può essere descritta anche come disciplina scientifica: approfondisci perché. La psicologia del lavoro è una disciplina scientifica che si interessa dell'interazione tra la persona e il lavoro. È considerata tale perché le conoscenze prodotte si basano sul metodo scientifico (parte dalla costruzione di modelli teorici, definizione di ipotesi, formulazione di interrogativi di ricerca e giunge alla verifica di tali assunti attraverso il ricorso a dati empirici) e nel tempo ha assunto una logica evidence based: attraverso una sistematica conoscenza dei dati e della realtà si possono costruire modelli interpretativi ed effettuare interventi affidabili, bisogna però saper usare diverse forme di conoscenza per programmare azioni efficaci e sostenibili. La psicologia del lavoro opera in stretto contatto con ambienti organizzativi e con persone che concretamente incontrano problemi o cercano opportunità di sviluppo. Uno psicologo del lavoro usa spesso un approccio costruttivista che si pone l'obiettivo di generare teorie attraverso l'analisi clinica di casi singoli, il resoconto etnografico, lo studio di documenti, il metodo narrativo. Questa disciplina condivide metodi e strumenti di alcuni settori della sociologia e dell'etnografia ..
I metodi di ricerca sono uno degli aspetti fondamentali della disciplina:
Questi sono gli strumenti più utilizzati per la validazione di teorie e modelli interpretativi, ma anche l'accuratezza di misura, la validità dei disegni di ricerca e la solidità condotte costituiscono i processi fondamentali per dare validità ai risultati di ricerca. Il percorso può anche avvenire a ritroso, dal dato empirico alla costruzione di modelli (grounded theory). Allo stesso modo non è inusuale trovare elementi di serendipità: modalità conoscitiva che presuppone intuizione, flessibilità e apertura all'esperienza. Dunque la scoperta scientifica può anche essere un prodotto accidentale, accompagnato da coraggio, curiosità e immaginazione.
2 - Qual è la valenza applicativa della psicologia del lavoro? La psicologia del lavoro è una disciplina con una forte valenza applicativa, perché è in grado di produrre soluzioni ai problemi concreti e utili contributi allo sviluppo delle politiche del lavoro. Fin da subito la psicologia del lavoro è stata contraddistinta da una forte vocazione applicativa, basti pensare ai processi di selezione dell'esercito americano durante la prima guerra mondiale, alla creazione e diffusione dei test di intelligenza per orientare le persone a scuole o professioni, allo studio dettagliato di tempi e modi di esecuzione dei compiti per definire diversi livelli salariali, .. pericolo delle discipline psicologiche applicate: essere troppo orientate alla soluzione dei problemi dell'industria, del capitalismo. Evoluzione della psicologia del lavoro: oggi può essere considerata come una disciplina, sì applicativa, ma non certo sussidiaria ai soli interessi di razionalizzazione produttiva o di normalizzazione sociale. Gli psicologi del lavoro possono contribuire a garantire la costante spinta all'efficienza che caratterizza le organizzazioni del lavoro (efficienza intesa come qualità della vita interna all'organizzazione), a migliorare la qualità della vita lavorativa e il benessere degli individui nell'organizzazione, e aiutano ad affrontare la gestione delle diversità nei luoghi di lavoro. Infine si occupano della gestione della progressiva dissoluzione dell'unità lavorativa nel tempo e nello spazio (come affrontare i cambiamenti che stanno trasformando il mondo del lavoro). In sintesi lavorano per garantire il benessere dei lavoratori, affinché il lavoro venga svolto al meglio da un punto di vista produttivo ma anche psicologico e personale. La specificità della disciplina quindi deriva dal suo contesto di applicazione e non tanto dai contenuti e dal sapere prodotto. La psicologia del lavoro costituisce un elemento di mediazione tra conoscenza scientifica e problemi pratici del contesto sociale e organizzativo.
13 - Descrivi brevemente i diversi livelli di analisi della psicologia del lavoro La psicologia del lavoro studia il comportamento umano nelle sue varie manifestazioni che concernono il lavoro. Rientrano nell'ambito di interesse della psicologia del lavoro anche gli aspetti preparatori all'azione, come processi percettivi, cognitivi e attentivi, i processi motivazionali, gli stati emotivi, ... Si possono definire almeno cinque livelli di analisi. Essi indicano che uno stesso tema può essere visto da angolature differenti.
4 - All'interno della psicologia del lavoro e delle organizzazioni si distinguono tre subdiscipline: descrivile e commentale. La psicologia del lavoro si occupa oggi di una vasta gamma di temi che spaziano dallo studio di processi psicologici individuali, all'analisi organizzativa, all'esame di dinamiche sociali di più ampia portata. Si è cercato di distinguere tre diverse subdiscipline all'interno dell'area scientifica denominata psicologia del lavoro e delle organizzazioni. Dai vari studi esistenti si può riassumere che le aree in cui si articola la psicologia del lavoro e delle organizzazioni sono tre:
Questa suddivisione ha uno scopo puramente didattico perchè poi nella progettazione si fa uso di tutte le discipline per riuscire ad avere quadri il più completi possibili.
5 - Chi è Taylor e in che modo ha contribuito nell'ambito della psicologia del lavoro? Taylor è considerato il padre dello scientific management, cioè il modello razionale di selezione del personale, di analisi dei tempi e dei movimenti di esecuzione dei compiti e di un sistema retributivo premiale e a cottimo, il modello di gestione del personale che rispondeva a una serie di esigenze emergenti dall'industrializzazione. L'impostazione di tale modello può essere definita 'prepsicologica', nel senso che sono state condotte una serie di esperienze per comprendere come organizzare al meglio il lavoro secondo una logica puramente economica e di risparmio energetico e di tempi. Un modello che mira a semplificare i compiti, a ridurre i tempi di esecuzione, a motivare le persone in base al principio esclusivamente estrinseco del premio di produzione. Il modello di organizzazione del lavoro rispondeva, quindi, alle esigenze di economicità, produttività in relazione a un'ordinata gestione della forza lavoro, modello fondamentale 2per l'industrializzazione e lo sviluppo della catena di montaggio, che però venne messo in discussione perché Taylor aveva messo al centro dei sistemi produttivi il fattore umano senza però avere gli strumenti per capirne la complessità. Questa fu una critica importante insieme a quelle arrivate dai lavoratori e sindacati che denunciavano l'aumento dei ritmi di lavoro, lo sfruttamento basato sul sistema premiale e la semplificazione/impoverimento dei compiti nonché l'aumento dei rischi. I modelli tayloristi e fordisti di organizzazione del lavoro rispondono ad esigenze di economicità. produttività e ordinata gestione delle forze di lavoro. All'epoca i problemi psicologici erano diversi:
6 - Descrivi il movimento delle relazioni umane Il modello di Taylor venne denunciato per l'aumento dei ritmi di lavoro, lo sfruttamento basato sul sistema premiale che forzava i lavoratori alla massima produttività, la semplificazione e l'impoverimento degli incarichi e i rischi legati alla sicurezza. Elton Mayo si impegno nelle ricerche di intervento per la realizzazione del lavoro in relazione alla persona. L'obiettivo era orientato ad individuare alcune condizioni che potessero accrescere la produzione, ma considerando i diritti della persona. Taylor pensa alla produzione delle persone come se fossero una macchina, Mayo riconosce che le persone al lavoro sono guidate da bisogni sociali, il rapporto con gli altri favorisce la costruzione di un'identità sociale e personale, le relazioni sociali sono quindi essenziali per le persone. Quindi vengono posti al centro anche gli atteggiamenti, i desideri e le emozioni dei lavoratori, viene considerata quella che ora chiamiamo la soddisfazione al lavoro. Inoltre i lavoratori esprimono un bisogno di essere accettati e di ricevere riconoscimenti dagli altri. Viene quindi riconosciuto come il fondatore del movimento delle relazioni umane. Le ricerche di Mayo sono state messe in discussione per la loro debolezza metodologica (numero basso di soggetti) e i metodi basati sul colloquio non direttivo.
7 - Descrivi la psicotecnica La psicotecnica è un ramo della psicologia applicata che si occupa dello studio e dell'applicazione di tecniche e metodi psicologici in ambito lavorativo, educativo e sociale, con l'obiettivo di ottimizzare le performance degli individui in vari contesti. Essa venne applicata a partire dai primi anni del secolo scorso e utilizzata molto negli anni del ventennio fascista come strumento per lo sviluppo sociale; venne applicata in numerosi contesti istituzionali, come settore pubblico, esercito e scuola. In questo periodo varie università e enti di ricerca si dedicano alla ricerca sulla psicotecnica che si estendeva in varie direzioni: dalla selezione del personale, allo studio dei ritmi di lavoro, dall'orientamento professionale all'indagine sulle capacità lavorative residue delle persone con disabilità ... La psicotecnica in quegli anni costituiva un tentativo di controllo e di razionalizzazione della vita produttiva e della società civile. Ora, invece, mira a migliorare il benessere e l'efficienza dell'individuo, utilizzando conoscenze psicologiche per risolvere problemi pratici e ottimizzare l'interazione tra persona e ambiente
8 - Di cosa si occupa uno psicologo del lavoro? Fai alcuni esempi Ci sono almeno due modi di fare psicologia del lavoro ai quali corrispondono due profili professionali che hanno caratteristiche sempre più specifiche, anche se da un lato vi possono essere margini di sovrapposizione tra i due tipi ideali.