Lezione 13.1: Grandi trasformazioni storiche tra il 1750 e il 1980

Documento da Università su Lezione 13.1: Grandi Trasformazioni Storiche. Il Pdf analizza le rivoluzioni ecologiche, demografiche, agricole e industriali tra il 1750 e il 1980, con un focus sul dibattito urbanistico. Questi appunti di Storia, adatti al grado universitario, esplorano i cambiamenti tecnologici, istituzionali e sociali, fornendo un quadro completo degli argomenti trattati.

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LEZIONE 13.1
una grande trasformazione 1750-1920
- il paesaggio europeo viene messo in crisi quando, alla fine del secolo XVIII una serie di elementi di
discontinuità oltrepassano una soglia critica e danno al cambiamento un carattere rivoluzionario:
-> 6 grandi rivoluzioni (elementi di discontinuità) nelle società europee e nord-america (con implicazioni
globali e territoriali): rivoluzione ecologica, rivoluzione demografica, rivoluzione agricola, rivoluzione
industriale, rivoluzione commerciale e dei trasporti, rivoluzione urbana, alimentate da:
a. una stagione di grandi cambiamenti tecnologici (applicazioni tecnologiche della riv scientifica):
- la sostituzione delle macchine all’abilità e alla forza dell’uomo e degli animali
- nuove fonti di energia: il combustibile fossile e centralità della macchina a vapore
- l’invenzione, produzione e uso di nuovi materiali (il ferro al posto del legno, sostanze vegetali al posto
di sostanze animali, sostanze minerali al posto di quelle vegetali)
- il carattere cumulativo delle innovazioni e la diffusione e ramificazione delle innovazioni: da alcuni
settori trainanti in altri
b. una stagione di cambiamenti istituzionali-organizzativi (affermazione capitalismo)
(non più proto-capitalismo o società organizzata in strutture corporative)
- definitivo affermarsi di un nuovo modo di produzione: sviluppo imprenditorialità capitalistica (con un
soggetto imprenditoriale che organizza il lavoro salariato), nuove relazioni tra capitale e lavoro, il sistema
di fabbrica per le manifatture
- rapporti istituzionali: stato, diritto, individuo, forme di proprietà
1. RIVOLUZIONE ECOLOGICA
a. le principali discontinuità precedenti:
- addomesticamento del fuoco e perfezionamento tecniche di caccia (alcune estinzioni di massa ad
esempio in Australia) (cap1)
- primi sistemi urbani complessi nel mondo antico (es. romano cap 2) con i loro delicati e precari equilibri
ecologici, nuovi regimi alimentari, nuova gestione delle malattie epidemiche)
- rivoluzione neolitica (cap 3): allevamento e agricoltura (nascita agroecosistemi, ma anche alcuni
collassi ecologici locali per cattivo rapporto con il suolo e in generale con le risorsa suolo, acqua,
forestali)
- ondate di globalizzazione araba (800) e europea (1500, sterminio società precolombiane nelle
Americhe) e grandi ridistribuzione delle colture e di alcune vegetazioni
b. discontinuità tra fine 700 - inizio 900:
-> rottura ecologica legata soprattutto alle modalità di approvvigionamento energetico con il
superamento delle fonte rinnovabili di energia con energie fossili in particolare nella produzione
industriale e poi nei trasporti (elemento retrodatabile perché ancora nel 700 la fame di energia aveva
portato ad un uso massivo del legname: base di uno shock sull'ambiente che avvia disboscamenti senza
precedenti per lo spropositato bisogno di legname)
-> ma discontinuità legata anche ad altre grandi trasformazioni (la riflessione storiografica matura in
particolare a fine anni 70):
- la crescita della popolazione genera un forte disboscamento per la domanda crescente di terre
coltivate e di legna da ardere per il riscaldamento (emissioni di CO2)
- rivoluzione agraria: con l’allargamento dei biomi segnati dalla presenza umana (riduzione della
biodiversità) e trasformazione dei biomi naturali in artificiali (agroecologie), con l’intensificazione della
componente bovina (l’aumento del numero di bestiame per ettaro è legato anche al cambiamento delle
diete con l'introduzione di leguminose nelle rotazioni: la componente del bestiame rispetto a quella
agricola aumenta, aumenta il consumo di carne da parte delle popolazioni e aumenta il suolo
modificato), con l’uso di fertilizzanti chimici non più legati ai rifiuti animali (sterco) o rifiuti urbani umani
(estrementi e rifiuti dall’alimentazione (fertilizzanti che si trovano in alcune parti del mondo, in depositi di
sterco materiali con molto azoto e fosforo, come ad esempio il guano del Perù)
- rivoluzione industriale: con l’uso prima intensivo del legame (fonte che si affiancava a quella idraulica)
poi dell’energia fossile (carbone poi petrolio) e per le emissioni nei processi produttivi (inquinamento
dell’aria e delle acque in cui defluiscono materiali inquinanti; vengono messi in atto provvedimenti di
igiene pubblica come l’allontanamento delle industrie inquinanti ma non si riduce l’inquinamento!)
- rivoluzione dei trasporti per le emissioni legate all’uso del fossile
- rivoluzione urbana per la rottura dei cicli tra città e campagna (di approvvigionamento alimentare e di
trattamento dei rifiuti)
c. le successive discontinuità (che portano pienamente antropocene)
- uso potente energia fossile in particolare nella produzione industriale e poi nei trasporti (alcuni indicano
questo periodo come l’inizio dell’Antropocene)
- estensione delle terre urbanizzate e coltivate con riduzione dei sistemi forestali seminaturale e drastica
riduzione delle specie coltivate
- trasformazioni agrarie per crescente utilizzo fertilizzanti chimici e concimi (azoto e fosforo ed effetti
sull’aria e sulle acque)
- trasformazioni più incisive nei mezzi di trasporto e di riscaldamento/raffreddamento degli edifici nel
corso del 900 con forte utilizzo energia fossile
- aumento dei consumi e con essi delle energie fossili utilizzate e affiancamento del petrolio al carbone a
fini industriali (in minor misura inquinamento aria e acque)
- ampliamento delle produzione non biodegradabili (in particolare plastiche) e in generale incremento dei
rifiuti di tutti i tipi
2. RIVOLUZIONE DEMOGRAFICA
-> incremento significativo popolazione (specialmente nel
nuovo mondo e in misura minore in Europa)
- dal 1750 al 1900 la popolazione europea triplica passando
da circa 130/160 milioni a più di 300/410 milioni con almeno
50 milioni di emigrati; non aumenta tanto la popolazione dell'Africa e quella dell'Asia
- a partire dall’800 la popolazione schizza verso l'alto anche se i tassi di crescita sono andati
aumentando fino agli anni 70, poi il tasso di popolazione cresce ma più lentamente
- impronta ecologica americana 3 volte quella di un africano e il 30-40% in più di quella europea
- in generale la popolazione urbana aumenta di più di quella totale: l'aumento della popolazione e lo
spostamento della popolazione dalla campagna alle città fa crescere la popolazione delle città con
velocità ancora maggiore (es. Londra, che alla fine del '700 supera un milione di abitanti, arriva nel 1851
a due milioni e mezzo; Manchester, che nel 1760 ha 12.000 abitanti, alla metà dell'800 ne ha 400.000)
-> quali sono le modalità di questa transizione demografica? da regime in cui si nasce in tanti e si muore
in tanti con un complessivo equilibrio tra natalità e mortalità (regime precedente la rivoluzione agricola-
urbana-industriale); poi si crea un gap con la riduzione drastica della mortalità grazie agli sviluppi della
moderna igiene pubblica e della medicina e a un miglioramento deciso nella alimentazione (si registra
anche un aumento della natalità legata ai matrimoni precoci delle donne che iniziano a lavorare in
manifattura in campagna e soprattutto nelle città che crescono: andare in città in questa fase porta ad
accrescere il numero dei figli)
3. RIVOLUZIONE AGRICOLA (cap 9)
- crescita delle rese della produzione per:
- innovazioni colturali (nuove rotazioni, nuove colture) e tecnologiche (nuovi strumenti, maggior uso forza
animale e solo dopo a vapore), nuove forme di organizzazione dell’impresa e del lavoro, incremento
bestiame, introduzione fertilizzanti chimici (giacimenti), bonifiche e disboscamenti, aumento terre messe
a coltura -> si diffonde impresa moderna di tipo capitalistico anche in agricoltura (anche se lenta:
industrializzazione agricoltura si dispiega completamente solo precocemente in gran Bretagna)

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LEZIONE 13.1

Una grande trasformazione 1750-1920

il paesaggio europeo viene messo in crisi quando, alla fine del secolo XVIII una serie di elementi di discontinuità oltrepassano una soglia critica e danno al cambiamento un carattere rivoluzionario: -> 6 grandi rivoluzioni (elementi di discontinuità) nelle società europee e nord-america (con implicazioni globali e territoriali): rivoluzione ecologica, rivoluzione demografica, rivoluzione agricola, rivoluzione industriale, rivoluzione commerciale e dei trasporti, rivoluzione urbana, alimentate da:

  • una stagione di grandi cambiamenti tecnologici (applicazioni tecnologiche della riv scientifica):
    • la sostituzione delle macchine all'abilità e alla forza dell'uomo e degli animali
    • nuove fonti di energia: il combustibile fossile e centralità della macchina a vapore
    • l'invenzione, produzione e uso di nuovi materiali (il ferro al posto del legno, sostanze vegetali al posto di sostanze animali, sostanze minerali al posto di quelle vegetali)
    • il carattere cumulativo delle innovazioni e la diffusione e ramificazione delle innovazioni: da alcuni settori trainanti in altri
  • una stagione di cambiamenti istituzionali-organizzativi (affermazione capitalismo) (non più proto-capitalismo o società organizzata in strutture corporative)
    • definitivo affermarsi di un nuovo modo di produzione: sviluppo imprenditorialità capitalistica (con un soggetto imprenditoriale che organizza il lavoro salariato), nuove relazioni tra capitale e lavoro, il sistema di fabbrica per le manifatture
    • rapporti istituzionali: stato, diritto, individuo, forme di proprietà

RIVOLUZIONE ECOLOGICA

Principali discontinuità precedenti

  1. le principali discontinuità precedenti:
    • addomesticamento del fuoco e perfezionamento tecniche di caccia (alcune estinzioni di massa ad esempio in Australia) (cap1)
    • primi sistemi urbani complessi nel mondo antico (es. romano cap 2) con i loro delicati e precari equilibri ecologici, nuovi regimi alimentari, nuova gestione delle malattie epidemiche)
    • rivoluzione neolitica (cap 3): allevamento e agricoltura (nascita agroecosistemi, ma anche alcuni collassi ecologici locali per cattivo rapporto con il suolo e in generale con le risorsa suolo, acqua, forestali)
    • ondate di globalizzazione araba (800) e europea (1500, sterminio società precolombiane nelle Americhe) e grandi ridistribuzione delle colture e di alcune vegetazioni

Discontinuità tra fine 700 - inizio 900

b. discontinuità tra fine 700 - inizio 900: -> rottura ecologica legata soprattutto alle modalità di approvvigionamento energetico con il superamento delle fonte rinnovabili di energia con energie fossili in particolare nella produzione industriale e poi nei trasporti (elemento retrodatabile perché ancora nel 700 la fame di energia aveva portato ad un uso massivo del legname: base di uno shock sull'ambiente che avvia disboscamenti senza precedenti per lo spropositato bisogno di legname) -> ma discontinuità legata anche ad altre grandi trasformazioni (la riflessione storiografica matura in particolare a fine anni 70):

  • la crescita della popolazione genera un forte disboscamento per la domanda crescente di terre coltivate e di legna da ardere per il riscaldamento (emissioni di CO2)
  • rivoluzione agraria: con l'allargamento dei biomi segnati dalla presenza umana (riduzione della biodiversità) e trasformazione dei biomi naturali in artificiali (agroecologie), con l'intensificazione della componente bovina (l'aumento del numero di bestiame per ettaro è legato anche al cambiamento delle diete con l'introduzione di leguminose nelle rotazioni: la componente del bestiame rispetto a quella agricola aumenta, aumenta il consumo di carne da parte delle popolazioni e aumenta il suolo modificato), con l'uso di fertilizzanti chimici non più legati ai rifiuti animali (sterco) o rifiuti urbani umani(estrementi e rifiuti dall'alimentazione (fertilizzanti che si trovano in alcune parti del mondo, in depositi di sterco materiali con molto azoto e fosforo, come ad esempio il guano del Perù)
  • rivoluzione industriale: con l'uso prima intensivo del legame (fonte che si affiancava a quella idraulica) poi dell'energia fossile (carbone poi petrolio) e per le emissioni nei processi produttivi (inquinamento dell'aria e delle acque in cui defluiscono materiali inquinanti; vengono messi in atto provvedimenti di igiene pubblica come l'allontanamento delle industrie inquinanti ma non si riduce l'inquinamento!)
  • rivoluzione dei trasporti per le emissioni legate all'uso del fossile
  • rivoluzione urbana per la rottura dei cicli tra città e campagna (di approvvigionamento alimentare e di trattamento dei rifiuti)

Successive discontinuità e Antropocene

c. le successive discontinuità (che portano pienamente antropocene)

  • uso potente energia fossile in particolare nella produzione industriale e poi nei trasporti (alcuni indicano questo periodo come l'inizio dell'Antropocene)
  • estensione delle terre urbanizzate e coltivate con riduzione dei sistemi forestali seminaturale e drastica riduzione delle specie coltivate
  • trasformazioni agrarie per crescente utilizzo fertilizzanti chimici e concimi (azoto e fosforo ed effetti sull'aria e sulle acque)
  • trasformazioni più incisive nei mezzi di trasporto e di riscaldamento/raffreddamento degli edifici nel corso del 900 con forte utilizzo energia fossile
  • aumento dei consumi e con essi delle energie fossili utilizzate e affiancamento del petrolio al carbone a fini industriali (in minor misura inquinamento aria e acque)
  • ampliamento delle produzione non biodegradabili (in particolare plastiche) e in generale incremento dei rifiuti di tutti i tipi

RIVOLUZIONE DEMOGRAFICA

Incremento significativo della popolazione

-> incremento significativo popolazione (specialmente nel nuovo mondo e in misura minore in Europa) - dal 1750 al 1900 la popolazione europea triplica passando America Latina e Carainda ! 20 21 Nord America/koda f| 4.1 44 Oceania da circa 130/160 milioni a più di 300/410 milioni con almeno 50 milioni di emigrati; non aumenta tanto la popolazione dell'Africa e quella dell'Asia Popolazione mondiale storica e sime future (in milioni)(14) 1750 + 1000 @ 1850 * 1900 @ 9950 0 1099 9 2000 * 2150 * 7 1 262 2 500 Americe Lettre & Caraibivoda ! Nord America"*1| 2 167 300 Oceania 13 Distribuzione storica e future della popolazione mondiale (% sul totale) 1750 ₺ 1000 9 1850 $ 1900 0 1958 # 1999 $ 2060 # 2150 # 3 10,000 BC 8000 6000 4000 2000 AD 1 1000 2000 - a partire dall'800 la popolazione schizza verso l'alto anche se i tassi di crescita sono andati aumentando fino agli anni 70, poi il tasso di popolazione cresce ma più lentamente - impronta ecologica americana 3 volte quella di un africano e il 30-40% in più di quella europea - in generale la popolazione urbana aumenta di più di quella totale: l'aumento della popolazione e lo spostamento della popolazione dalla campagna alle città fa crescere la popolazione delle città con velocità ancora maggiore (es. Londra, che alla fine del '700 supera un milione di abitanti, arriva nel 1851 a due milioni e mezzo; Manchester, che nel 1760 ha 12.000 abitanti, alla metà dell'800 ne ha 400.000) -> quali sono le modalità di questa transizione demografica? da regime in cui si nasce in tanti e si muore in tanti con un complessivo equilibrio tra natalità e mortalità (regime precedente la rivoluzione agricola- urbana-industriale); poi si crea un gap con la riduzione drastica della mortalità grazie agli sviluppi della moderna igiene pubblica e della medicina e a un miglioramento deciso nella alimentazione (si registra anche un aumento della natalità legata ai matrimoni precoci delle donne che iniziano a lavorare in manifattura in campagna e soprattutto nelle città che crescono: andare in città in questa fase porta ad accrescere il numero dei figli)

RIVOLUZIONE AGRICOLA (cap 9)

Crescita delle rese e produzione agricola

- crescita delle rese della produzione per: - innovazioni colturali (nuove rotazioni, nuove colture) e tecnologiche (nuovi strumenti, maggior uso forza animale e solo dopo a vapore), nuove forme di organizzazione dell'impresa e del lavoro, incremento bestiame, introduzione fertilizzanti chimici (giacimenti), bonifiche e disboscamenti, aumento terre messe a coltura -> si diffonde impresa moderna di tipo capitalistico anche in agricoltura (anche se lenta: industrializzazione agricoltura si dispiega completamente solo precocemente in gran Bretagna) World population, billions 5 4 N-> forte aumento della produzione agricola che consente per la prima volta di reggere un forte incremento demografico senza crisi di tipo malthusiano: aumento di produttività terre coltivate influisce su aumento popolazione = nesso circolare cumulativo (no determinismo)

Trasformazioni nei territori rurali

... una pluralità di trasformazioni nei territori rurali:

  1. dal sistema dei campi aperti (open field) al sistema dei campi chiusi (enclosures) delle medio- grandi imprese agricole capitalistiche nel Nord Europa -> nuove imprese agricole capitaliste sostituiscono altre forme di conduzione agricola - appropriazione delle terre comuni o accorpamento delle proprietà nel sistema degli openfield -> dal punto di vista del territorio la forma cambia radicalmente - emerge una impresa medio grande con un imprenditore e dei lavoratori salariati e manodopera crescente -> non più impresa di tipo comunitario ma una moderna impresa di tipo capitalistico: passaggio da agricoltura di villaggio a agricoltura di tipo capitalistico con nuovi sistemi di rotazione quadriennale, bestiame in supplemento e un più forte orientamento al mercato della produzione Il particellare agrario prima e dopo le Una trasformazione con una rottura profonda: la chiusura dei campi aperti nordeuropei.
  2. in Italia 3 casi entro cui matura una più elevata produttività entro un'impresa che assume nuovi tratti dimensionali e organizzativi più propriamente capitalisti -> imprese agricole di tipo capitalistico maturano entro sistemi agrari preesistenti
    1. le imprese della bassa lombarda: - si organizzano attorno ad un affittuario-imprenditore che organizza la produzione con lavoratori salariali che trovano residenza nelle cascine sparse nel territorio - ci si orienta verso la produzione di latticini-carne (in alcuni casi sono imprese impiantate dagli imprenditori-pastori scesi dalle alpi), di cereali e la pratica della risicoltura
    2. nel mezzogiorno (in compresenza con conduzioni non capitaliste di microfondo e latifondo): - oltre il giardino mediterraneo: una moderna media impresa con specializzazione nelle coltivazioni degli alberi da frutta e specializzazione nella produzione di uliveti-olio, agrumi, mandorle
    3. nelle Alpi la media impresa pastorale: - affittanza degli alpeggi (sottratti all'uso comune) e vi sono i primi sviluppi dell'industria casearia

Estensione delle superfici coltivate

... nel complesso il territorio si copre di coltivazioni organizzate su una nuova base capitalistica, è solcato da nuove strade, da nuovi canali e dopo il 1830 dalle vie ferrate; le industrie si addensano prima lungo le vie d'acqua, poi intorno alle miniere di carbone, trasformando radicalmente vaste zone di campagna sempre più urbanizzata -> estensione delle superfici coltivate:

  • per disboscamenti, per la conquista dell'alta collina e la montagna che iniziano ad essere coltivate
  • per una forte ripresa in tutto il continente dalla pratica delle bonifiche (discontinuità maggiore sono le bonifiche da prosciugamento con l'utilizzo delle idrovore a vapore), con azioni statali più energiche e più efficienti (es. le bonifiche della Valdichiana per colmata e scolo a partire dal trattato del 1780 che distingue la Valdichiana toscana e quella romana)

RIVOLUZIONE INDUSTRIALE (nel territorio e nelle città)

Premessa e crescita industriale

(premessa: distinguere industria da industrializzazione e rivoluzione industriale) -> rivoluzione agraria produce surplus agricolo e permette la crescita della popolazione (cresce la domanda e i consumi), ma anche determina eccedenza di manodopera disponibile che converge nelle fabbriche -> non un prima tra rivoluzione agricola, industriale e di popolamento: no determinismo ma campo delle possibilità - incremento dell'occupazione e della produzione industriale: passaggio dalla manifattura rurale (lavoro a domicilio) e urbana (vincoli corporazioni artigiane) alla produzione di fabbrica (specializzazione,

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