Tecnica, materiali e pratica di confezionamento: focus sugli imballaggi alimentari

Slide sul confezionamento, in particolare quello alimentare. Il Pdf esplora le funzioni degli imballaggi e le loro classificazioni in primario, secondario e terziario, con una sezione dedicata al packaging ecosostenibile e all'importanza della sostenibilità nel settore per l'università.

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27 pagine

3. Tecnica, materiali e pratica di confezionamento
Gli imballaggi alimentari
Il confezionamento dei prodotti alimentari attraverso gli IMBALLAGGI, che
proteggono dall’ambiente esterno, è indispensabile per i seguenti motivi:
Contenimento
Conservazione
Trasporto dal luogo di produzione a quella di vendita
vendita
Tipologia di imballaggi
Imballaggio primario
Per la vendita. E’ il primo imballaggio che riveste l’alimento.
Rappresenta l’unità di vendita destinato al consumatore.
Imballaggio secondario
E’ il raggruppamento di tante unità di vendita. E’ destinato al
venditore o direttamente al consumatore.
Imballaggio terziario
Per il trasporto. E’ il raggruppamento di più imballaggi multipli. E’
destinato al venditore.

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Anteprima

Tecnica, materiali e pratica di confezionamento

O Gli imballaggi alimentari Il confezionamento dei prodotti alimentari attraverso gli IMBALLAGGI, che proteggono dall'ambiente esterno, è indispensabile per i seguenti motivi: Contenimento Conservazione Trasporto dal luogo di produzione a quella di vendita venditaTipologia di imballaggi

Imballaggio primario

Per la vendita. E' il primo imballaggio che riveste l'alimento. Rappresenta l'unità di vendita destinato al consumatore.

Imballaggio secondario

E' il raggruppamento di tante unità di vendita. E' destinato al venditore o direttamente al consumatore. Santal Bic Santal

Imballaggio terziario

Per il trasporto. E' il raggruppamento di più imballaggi multipli. E' destinato al venditore. 35In Europa possono essere utilizzati gli imballaggi CE, riconoscibili dal simbolo CE e Tutti i materiali per imballaggi devono avere le seguenti caratteristiche:

  • Devono essere atossici e compatibili con gli alimenti
  • Devono proteggere da contaminanti, umidità, odori sgradevoli, gas
  • Devono proteggere dalla luce o garantire una buona trasparenza
  • Devono essere resistenti agli urti e alle manomissioni
  • Devono essere facili da aprire e richiudere
  • Devono essere facili da smaltire e riciclare
  • Devono essere economiciTipi di materiali per imballaggi

Alluminio: per yogurt, tappi, lattine, involucri per cioccolata, dado Acciaio: caffè, biscotti Se rivestito di un sottile strato di stagno, diventa latta ed è utilizzabile per alimenti acidi Vetro: per bevande e alimenti acidi Carta e cartone: pizza, uova e imballaggi secondari, se rivestito da uno strato di plastica, diventa polietilene, usato anche per alimenti untuosi. Legno: per frutta e verdura, imballaggi secondari e terziari Tetrabrik: latte, succhi di frutta, vino, panna, legumi TETRA BRICK EDGE -Materiali plastici

PE Polietilene: taniche, fusti, bottiglie PP Polipropilene: contenitori per alimenti PVC cloruro di polivinile: vaschette, bottiglie, pellicole PET Polietilentereftalato: bottiglie per acqua e bibite PS: polistirene o polistirolo: vaschette, posate, piatti e tappi. Sul retro degli imballaggi sono scritte informazioni riguardanti il riciclo e il rispetto dell'ambiente che ogni consumatore deve tenere. Il simbolo significa che può stare a contatto con gli alimenti Il simbolo significa che l'imballaggio di carta e cartone è riciclabile Il simbolo 01 PET significa che la plastica è riciclabile (i numeri da 1 a 6 indicano il tipo di plastica, il numero 7 non è riciclabile) Il simbolo significa che il produttore recupera e ricicla l'imballaggioI Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti (MOCA) comprendono tutti i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari, quali contenitori, stoviglie, utensili da cucina e da tavola, imballaggi e attrezzature per la produzione e la lavorazione degli alimenti. In base all'utilizzo previsto, questi possono essere realizzati con materie prime diverse, tra cui plastica, vetro, carta, ceramica e metalli. I MOCA sono facilmente riconoscibili grazie alla presenza di uno specifico simbolo, il bicchiere e la forchetta, oppure della dicitura "per alimenti". Tali informazioni possono essere assenti se l'oggetto, per le sue caratteristiche, è chiaramente destinato al contatto alimentare, come nel caso di posate, bicchieri o macchinette per il caffè. Per garantire la loro sicurezza, i MOCA sono regolamentati da normative dell'Unione Europea (UE) e da disposizioni nazionali. Il Regolamento (CE) 1935/2004 rappresenta la norma quadro e stabilisce i requisiti generali che tutti i MOCA devono rispettare, mentre alcune misure specifiche disciplinano singoli materiali.La norma quadro prevede che tutti i MOCA devono essere prodotti conformemente alle buone pratiche di fabbricazione (GMP) descritte nel Regolamento (CE) 2023/2006 affinché, in condizioni d'uso normali e prevedibili, essi non trasferiscano ai prodotti alimentari componenti in quantità tale da:

  • costituire un pericolo per la salute umana,
  • alterare in modo inaccettabile la composizione degli alimenti,
  • comportare un deterioramento delle loro caratteristiche organolettiche.

Ciascun MOCA, per essere immesso sul mercato, deve essere accompagnato da una Dichiarazione di Conformità, un documento con cui i produttori, trasformatori e importatori dichiarano che l'articolo è conforme alla legislazione vigente. Tale documento contiene indicazioni anche in merito alle modalità d'impiego e le eventuali limitazioni d'uso e deve accompagnare il MOCA in tutte le fasi della commercializzazione, esclusa quella della vendita al dettaglio. Per gli articoli in ceramica la dichiarazione di conformità deve accompagnare il MOCA anche nella fase della vendita al dettaglio al fine di distinguere l'oggetto per uso alimentare da quello per uso ornamentale. In assenza di misure specifiche dell'UE, per alcuni materiali gli Stati membri possono adottare le proprie disposizioni nazionali.In Italia è in vigore il Decreto Ministeriale 21 marzo 1973 del Ministro della Sanità, aggiornato nel corso degli anni, che disciplina in modo specifico gli articoli realizzati con i seguenti materiali:

  • plastica (parte non armonizzata a livello UE)
  • gomma
  • cellulosa rigenerata
  • carta e cartone
  • vetro
  • acciaio inossidabile

Tali articoli devono essere prodotti esclusivamente con le sostanze indicate nell'Elenco delle sostanze autorizzate (liste positive), contenuto nell'Allegato II del decreto stesso, e nel rispetto delle condizioni, limitazioni e tolleranze d'uso previste per ciascun materiale.Le attività di controllo sui MOCA sono disciplinate dal Regolamento (UE) 2017/625 e dal Decreto Legislativo 2 febbraio 2021, n. 27. Per garantire interventi coordinati e uniformi su tutto il territorio nazionale, il Ministero della Salute ha emesso circolari indirizzate agli organi responsabili del controllo ufficiale e ha predisposto il Piano nazionale di controllo ufficiale dei materiali e degli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari.Il packaging, nella sua accezione di imballaggio, nasce come strumento per contenere e proteggere le merci da spedire o trasportare. Le sue origini sono quindi da attribuire all'esigenza di movimentare i prodotti in modo sicuro conservandone l'integrità. Nel corso della storia l'imballaggio è stato affiancato da altre tipologie di "contenitori", ciò ha comportato la necessità di definire, per ciascun tipo, funzioni e scopi. Lo sviluppo di questi nuovi modelli deriva dalla crescente necessità non solo di proteggere il prodotto, ma di persuadere i consumatori all'acquisto di un articolo piuttosto che un altro. L'evoluzione del packaging è stata segnata in particolar modo da due importanti eventi: l'avvento delle esposizioni universali ottocentesche, manifestazioni durante le quali diverse nazioni presentavano le proprie merci non più sfuse ma in confezioni che raccoglievano intere serie di prodotti realizzate a livello industriale che si differenziavano tra loro grazie ai packaging; e la nascita dei supermercati, punti vendita per la distribuzione di massa in cui era essenziale distinguere i vari articoli da quelli dei concorrenti grazie alla progettazione di confezioni ad hoc per garantire il successo di un marchio. Il packaging moderno è correntemente definito come "complesso delle modalità di imballaggio, confezionamento e presentazione degli articoli da offrire al pubblico, con lo scopo di convincere il consumatore finale a comprare il prodotto e/o di facilitarne il trasporto e l'utilizzazione."Questa definizione evidenzia le due dimensioni principali dell'imballaggio: comunicativa e funzionale. Il packaging infatti svolge sia funzioni specifiche e pragmatiche (come ad esempio quelle di proteggere e trasportare) sia quelle comunicative in qualità di strumento capace di veicolare messaggi che attraggono e persuadono i consumatori. Proprio per questa duplice valenza è considerato un oggetto multidisciplinare il cui sviluppo deve rispettare determinate esigenze di design e di marketing studiate dal packaging design. In base alle diverse finalità che ha è possibile classificare il packaging in primario, secondario e terziario, definendone la misura d'azione. Il packaging primario è a tutti gli effetti uno strumento per la vendita che contiene il prodotto. Molto spesso è a diretto contatto con la merce, coincidendo col packaging immediato o contenendolo, tanto da rendere difficile la distinzione tra contenitore e contenuto. Come avviene ad esempio per il latte o le confezioni per biscotti.L'imballaggio secondario, spesso definito multiplo, raccoglie più unità di vendita e può essere destinato all'acquisto diretto da parte del consumatore/rivenditore o a facilitare la movimentazione di molteplici pezzi di uno stesso articolo nei punti vendita. Basta pensare alle confezioni per snack o per bottiglie d'acqua. Per packaging terziario si intende invece l'involucro destinato al trasporto della merce in maniera sicura, conservando l'integrità dei prodotti e facilitando la movimentazione di un elevato numero di articoli. Quale esempio migliore delle scatole dei corrieri o delle scatole americane utilizzate a livello industriale.Quando parliamo di packaging ecosostenibile, pensiamo ad una confezione realizzata con materiali rinnovabili, naturali o riciclati che possono essere riutilizzati più volte, progettati e prodotti con l'obiettivo di ridurre l'impatto ambientale, secondo una logica opposta al semplice modello "usa e getta" del packaging tradizionale. "Riduci, riusa, ricicla" è il motto delle "3R" che oggi influenza in misura crescente i modelli di consumo della società attuale, sempre più sensibile e attenta alla sostenibilità ambientale. Nel mondo del packaging, la sostenibilità rappresenta un tema centrale: ogni step, sin dalla fase di progettazione, deve tenere conto dell'impatto ambientale, e una particolare attenzione merita la scelta dei materiali impiegati. Le aziende del packaging stanno vivendo un momento di forte evoluzione, da un lato sotto la pressione delle normative europee, che impongono ambiziosi obiettivi di riciclabilità degli imballaggi, e dall'altro da parte dei consumatori, che ricercano sempre più prodotti "green" e a basso impatto ambientale.

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