Simbolismo, Liberty italiano e Avanguardie artistiche del XX secolo

Documento di Università sul Simbolismo, il Liberty italiano e le Avanguardie artistiche del XX secolo. Il Pdf esplora questi movimenti artistici, analizzando artisti come Gustave Moreau, Odilon Redon e Antoni Gaudí, con descrizioni delle loro opere principali, utile per lo studio dell'Arte.

Mostra di più

30 pagine

SIMBOLISMO
nato nel XIX secolo come alternativa al classicismo accademico, emerse come movimento
artistico e culturale che coinvolgeva letteratura, pittura e musica. Fu ispirato dal
Romanticismo, con una tensione verso il misticismo e la spiritualità, e si sviluppò
parallelamente al Realismo e all’Impressionismo. Nel 1886, con il Manifesto del Simbolismo
di Jean Moréas, la poesia e l’arte furono viste come strumenti per scoprire verità spirituali
nascoste.
Nel campo delle arti figurative, il Simbolismo fu teorizzato da Albert Aurier, che sottolineava
l’espressione di idee attraverso una visione soggettiva. Artisti come Gustave Moreau e
Pierre Puvis de Chavannes furono precursori, creando opere visionarie e oniriche. La
differenza tra il Simbolismo e il Realismo-Impressionismo si evidenziava nel fatto che mentre
i realisti dipingevano ciò che vedevano, i simbolisti esploravano ciò che sentivano, cercando
di cogliere significati più profondi.
SIMBOLISMO IN FRANCIA
Il movimento simbolista francese puntava a esprimere emozioni e visioni interiori usando
immagini simboliche, creando atmosfere oniriche, e fu interpretato da artisti come Gustave
Moreau, Odilon Redon e Pierre Puvis de Chavannes. Il simbolismo si intrecciava con
l’estetica decadente, esplorando il subconscio e temi oscuri come la perdizione morale.
GUSTAVE MOREAU
Gustave Moreau (1826-1898), nato a Parigi, esordì con uno stile classicista per poi dedicarsi
alla creazione di opere complesse e fantastiche (elementi biblici, mitologici e naturalistici).
Ispirato dal tardo Delacroix e dai romantici come Füssli e Blake, espose dal 1860 dipinti
ricchi di simboli e allusioni misteriose; infatti, la sua arte combinava erudizione, sensualità
e un’ambigua tensione tra ideale e peccato, esprimendo un’idea di eros intrisa di un
inquietante senso di morte.
ORFEO
Orfeo (1866) di Gustave Moreau rivisita il mito classico di Orfeo, come raccontato nelle
Metamorfosi di Ovidio. Orfeo, il celebre musicista che incanta con la sua lira, rifiuta l'amore
delle Menadi, che lo uccidono. Moreau amplia il mito, rappresentando una donna orientale
che trova il capo di Orfeo e lo depone sulla sua lira, creando un legame eterno tra i loro
sguardi. L'opera si distingue per l'atmosfera mistica e fantastica, la tavolozza dorata e i
chiaroscuri delicati, che attenuano la tragedia. I paesaggi sullo sfondo richiamano la tecnica
leonardesca, mentre le tartarughe in basso alludono al mito della creazione della lira da
parte di Ermes. L'arte di Moreau è simbolista e visionaria, lontana dall’Impressionismo,
concentrandosi sul significato e l’ignoto oltre l’apparenza.
SALOMÈ
Salomè (1876), esposto al Salon di Parigi, offre una versione simbolista della storia biblica
di Salomè, che chiede la testa di Giovanni Battista in cambio della sua danza. La testa
decapitata fluttua su un piatto, irradiando una luce soprannaturale che squarcia il buio.
L'atmosfera orientaleggiante è arricchita da colonne, mostri pagani e statuette egizie,
creando un'ambientazione mistica. Salomè, posta in basso a sinistra, è turbata dalla luce
della testa e tiene un fiore di loto, simbolo di oblio. Il suo corpo sinuoso e avvolto da veli
incarna una bellezza sensuale e inquietante. L’opera esplora il contrasto tra eros (vita,
amore, sensualità) e thanatos (morte, autodistruzione, aggressività), concetti psicoanalitici
che anticipano il mito della femme fatale, una figura seducente e pericolosa che incarna il
potere femminile capace di distruggere gli uomini.
ODILON REDON
Odilon Redon (1840-1916), principale esponente del Simbolismo pittorico francese, esplorò
il mistero della natura e della sensibilità umana, creando opere caratterizzate da soggetti
onirici e bizzarri. Inizialmente concentrato sul disegno e sulla litografia, passò poi all’uso del
pastello e dell’olio, combinando scienza e creatività per rappresentare l’invisibile.
Nel 1882, con l'opera L'occhio come un pallone bizzarro, Redon trasformò l’occhio in una
mongolfiera, simbolizzando la conoscenza e la percezione. Questo accostamento tra il
simbolo dell’occhio e la mongolfiera, associata al progresso tecnologico, rappresenta un
portale verso una dimensione superiore e spirituale. L’opera esplora il desiderio umano di
superare i limiti della realtà materiale per accedere alla verità nascosta, unendo simbolismo
mistico e innovazione tecnologica. Redon mescola il sacro e il profano, mostrando come
l’arte sia uno strumento per esplorare l’inconscio e il mistero dell’esistenza.
PIERRE PUVIS DE CHAVANNES
Pierre Puvis de Chavannes (1824-1898) fu influenzato da artisti come Delacroix, Couture e
soprattutto Théodore Chassériau, sviluppando uno stile monumentale e classicista. I suoi
dipinti, caratterizzati da un disegno accurato e una resa meticolosa dei dettagli, trattano temi
mitologici e cristiani con un senso di mistero.
FANCIULLE IN RIVA AL MARE
L'opera Fanciulle in riva al mare (1879) rivisita il tema tradizionale delle bagnanti, ma con un
significato più profondo e simbolico. Le tre donne, immobili e silenziose, rappresentano stati
psicologici diversi, immerse in un'atmosfera sospesa e fuori dal tempo. I contorni netti e i
colori piatti rendono le figure quasi "ritagliate", accentuando il loro distacco dalla realtà. Il
paesaggio, suggerito da stesure di colore opaco, e i nudi essenziali influenzano artisti come
Matisse e Picasso.
L'opera si svolge in un paesaggio bucolico e irreale, dove pace e bellezza regnano,
combinando riferimenti classicisti con una sensazione malinconica. Simbolicamente, le
figure non rappresentano semplicemente ciò che vediamo, ma suggeriscono significati
misteriosi e metaforici, rivelando un’essenza segreta da scoprire.
I NABIS IN FRANCIA
I Nabis erano un gruppo di giovani artisti parigini formato nel 1888 attorno a Sérusier,
influenzato da Gauguin e dal simbolismo francese. Il nome, che significa "profeti" in ebraico,
fu coniato dal poeta Cazalis. Opponendosi al naturalismo impressionista, i Nabis
enfatizzavano la bidimensionalità e la decoratività, ispirandosi alle stampe giapponesi e
utilizzando colori puri e composizioni libere. Maurice Denis, teorico del gruppo, definiva il
quadro come una superficie piana coperta di colori armonizzati, indipendentemente dal
contenuto.

Visualizza gratis il Pdf completo

Registrati per accedere all’intero documento e trasformarlo con l’AI.

Anteprima

SIMBOLISMO

nato nel XIX secolo come alternativa al classicismo accademico, emerse come movimento artistico e culturale che coinvolgeva letteratura, pittura e musica. Fu ispirato dal Romanticismo, con una tensione verso il misticismo e la spiritualità, e si sviluppò parallelamente al Realismo e all'Impressionismo. Nel 1886, con il Manifesto del Simbolismo di Jean Moreas, la poesia e l'arte furono viste come strumenti per scoprire verità spirituali nascoste.

Nel campo delle arti figurative, il Simbolismo fu teorizzato da Albert Aurier, che sottolineava l'espressione di idee attraverso una visione soggettiva. Artisti come Gustave Moreau e Pierre Puvis de Chavannes furono precursori, creando opere visionarie e oniriche. La differenza tra il Simbolismo e il Realismo-Impressionismo si evidenziava nel fatto che mentre i realisti dipingevano ciò che vedevano, i simbolisti esploravano ciò che sentivano, cercando di cogliere significati più profondi.

SIMBOLISMO IN FRANCIA

Il movimento simbolista francese puntava a esprimere emozioni e visioni interiori usando immagini simboliche, creando atmosfere oniriche, e fu interpretato da artisti come Gustave Moreau, Odilon Redon e Pierre Puvis de Chavannes. Il simbolismo si intrecciava con l'estetica decadente, esplorando il subconscio e temi oscuri come la perdizione morale.

GUSTAVE MOREAU

Gustave Moreau (1826-1898), nato a Parigi, esordì con uno stile classicista per poi dedicarsi alla creazione di opere complesse e fantastiche (elementi biblici, mitologici e naturalistici). Ispirato dal tardo Delacroix e dai romantici come Füssli e Blake, espose dal 1860 dipinti ricchi di simboli e allusioni misteriose; infatti, la sua arte combinava erudizione, sensualità e un'ambigua tensione tra ideale e peccato, esprimendo un'idea di eros intrisa di un inquietante senso di morte.

ORFEO

Orfeo (1866) di Gustave Moreau rivisita il mito classico di Orfeo, come raccontato nelle Metamorfosi di Ovidio. Orfeo, il celebre musicista che incanta con la sua lira, rifiuta l'amore delle Menadi, che lo uccidono. Moreau amplia il mito, rappresentando una donna orientale che trova il capo di Orfeo e lo depone sulla sua lira, creando un legame eterno tra i loro sguardi. L'opera si distingue per l'atmosfera mistica e fantastica, la tavolozza dorata e i chiaroscuri delicati, che attenuano la tragedia. I paesaggi sullo sfondo richiamano la tecnica leonardesca, mentre le tartarughe in basso alludono al mito della creazione della lira da parte di Ermes. L'arte di Moreau è simbolista e visionaria, lontana dall'Impressionismo, concentrandosi sul significato e l'ignoto oltre l'apparenza.

SALOMÈ

Salomè (1876), esposto al Salon di Parigi, offre una versione simbolista della storia biblica di Salomè, che chiede la testa di Giovanni Battista in cambio della sua danza. La testa decapitata fluttua su un piatto, irradiando una luce soprannaturale che squarcia il buio. L'atmosfera orientaleggiante è arricchita da colonne, mostri pagani e statuette egizie, creando un'ambientazione mistica. Salomè, posta in basso a sinistra, è turbata dalla lucedella testa e tiene un fiore di loto, simbolo di oblio. Il suo corpo sinuoso e avvolto da veli incarna una bellezza sensuale e inquietante. L'opera esplora il contrasto tra eros (vita, amore, sensualità) e thanatos (morte, autodistruzione, aggressività), concetti psicoanalitici che anticipano il mito della femme fatale, una figura seducente e pericolosa che incarna il potere femminile capace di distruggere gli uomini.

ODILON REDON

Odilon Redon (1840-1916), principale esponente del Simbolismo pittorico francese, esplorò il mistero della natura e della sensibilità umana, creando opere caratterizzate da soggetti onirici e bizzarri. Inizialmente concentrato sul disegno e sulla litografia, passò poi all'uso del pastello e dell'olio, combinando scienza e creatività per rappresentare l'invisibile.

Nel 1882, con l'opera L'occhio come un pallone bizzarro, Redon trasformò l'occhio in una mongolfiera, simbolizzando la conoscenza e la percezione. Questo accostamento tra il simbolo dell'occhio e la mongolfiera, associata al progresso tecnologico, rappresenta un portale verso una dimensione superiore e spirituale. L'opera esplora il desiderio umano di superare i limiti della realtà materiale per accedere alla verità nascosta, unendo simbolismo mistico e innovazione tecnologica. Redon mescola il sacro e il profano, mostrando come l'arte sia uno strumento per esplorare l'inconscio e il mistero dell'esistenza.

PIERRE PUVIS DE CHAVANNES

Pierre Puvis de Chavannes (1824-1898) fu influenzato da artisti come Delacroix, Couture e soprattutto Théodore Chassériau, sviluppando uno stile monumentale e classicista. I suoi dipinti, caratterizzati da un disegno accurato e una resa meticolosa dei dettagli, trattano temi mitologici e cristiani con un senso di mistero.

FANCIULLE IN RIVA AL MARE

L'opera Fanciulle in riva al mare (1879) rivisita il tema tradizionale delle bagnanti, ma con un significato più profondo e simbolico. Le tre donne, immobili e silenziose, rappresentano stati psicologici diversi, immerse in un'atmosfera sospesa e fuori dal tempo. I contorni netti e i colori piatti rendono le figure quasi "ritagliate", accentuando il loro distacco dalla realtà. Il paesaggio, suggerito da stesure di colore opaco, e i nudi essenziali influenzano artisti come Matisse e Picasso.

L'opera si svolge in un paesaggio bucolico e irreale, dove pace e bellezza regnano, combinando riferimenti classicisti con una sensazione malinconica. Simbolicamente, le figure non rappresentano semplicemente ciò che vediamo, ma suggeriscono significati misteriosi e metaforici, rivelando un'essenza segreta da scoprire.

I NABIS IN FRANCIA

I Nabis erano un gruppo di giovani artisti parigini formato nel 1888 attorno a Sérusier, influenzato da Gauguin e dal simbolismo francese. Il nome, che significa "profeti" in ebraico, fu coniato dal poeta Cazalis. Opponendosi al naturalismo impressionista, i Nabis enfatizzavano la bidimensionalità e la decoratività, ispirandosi alle stampe giapponesi e utilizzando colori puri e composizioni libere. Maurice Denis, teorico del gruppo, definiva il quadro come una superficie piana coperta di colori armonizzati, indipendentemente dal contenuto.Il gruppo, pur non cercando un'unità stilistica, condivideva alcuni principi estetici: un atteggiamento filosofico verso la vita e l'arte, la semplificazione formale, e l'esaltazione della bidimensionalità con un uso decorativo e colori intensi. Si interessarono anche a scenografia, cartellonistica, illustrazione e rilegatura di libri. Tra i membri c'erano anche scultori come Aristide Maillol, noto per i suoi nudi femminili, e poeti come Henri Cazalis.

PAUL SERUSIER

I Nabis, un gruppo di giovani artisti parigini formato nel 1888 attorno a Sérusier, erano influenzati da Gauguin e dal simbolismo francese. Il nome, che significa "profeti" in ebraico, fu coniato dal poeta Cazalis. Contrari al naturalismo impressionista, enfatizzavano la bidimensionalità e la decoratività, ispirandosi alle stampe giapponesi e utilizzando colori puri e composizioni libere. Maurice Denis, teorico del gruppo, definiva il quadro come una superficie piana coperta di colori armonizzati, indipendentemente dal contenuto.

Il gruppo condivideva principi estetici comuni, come la semplificazione formale, un atteggiamento filosofico verso l'arte e l'esaltazione della bidimensionalità con colori intensi. Si interessarono anche a scenografia, cartellonistica, illustrazione e rilegatura di libri. Tra i membri vi erano scultori come Aristide Maillol e poeti come Henri Cazalis.

MAURICE DENIS

Maurice Denis, uno dei membri attivi, descrisse il gruppo come mistico.

LE MUSE

Il capolavoro di Denis del 1893, Le Muse, raffigura un bosco popolato da donne in abiti moderni, ma immerso in un'atmosfera simbolista e irreale. Questo dipinto esemplifica l'arte nabis con le sue linee morbide, bidimensionalità accentuata e colori freschi.

Denis affermò che la pittura doveva essere decorativa, cercando di evocare emozioni attraverso la superficie colorata e l'armonia delle linee.

PIERRE BONNARD

Pierre Bonnard (1867-1947), membro del gruppo dei Nabis, sviluppo un linguaggio pittorico caratterizzato da colori vibranti e composizioni intime, con un'atmosfera di malinconica lontananza. Opere come Colazione sotto la lampada (1898) evidenziano l'uso della luce calda per creare un senso di intimità domestica e isolamento interiore. La luce e il colore sono strumenti descrittivi ed espressivi autonomi, riflettendo una visione soggettiva della realtà filtrata dalla memoria e dall'emozione del momento.

Bonnard prediligeva soggetti come paesaggi, nature morte, scene di vita familiare e nudi, raffigurati con una profonda armonia tra figure e ambiente. Nei suoi interni, gli oggetti si fondono con la luce e i colori, creando un effetto di dissolvenza e fluidità. Questo è particolarmente evidente nei suoi dipinti della moglie, spesso ritratta in momenti quotidiani, immersa nella luce soffusa o nell'acqua nei suoi celebri nudi nel bagno.

EDOUARD VUILLARD

Tra il 1890 e il 1892, Édouard Vuillard (1868-1940) si unì al gruppo dei Nabis, sviluppando un approccio intimista e lirico alla pittura. Prediligeva scene d'interni e momenti familiari, fondendo i personaggi con l'ambiente circostante, come nel dipinto La pappa di Annette (1901), dove madre e bambina sembrano assorbite dai motivi decorativi. Questa fusione riflette l'influenza dell'arte giapponese, con campiture piatte e assenza di prospettiva tradizionale.

Vuillard aveva anche un forte legame con il teatro, lavorando come scenografo e illustratore. Questa esperienza influenzò la sua pittura, trasformando gli interni domestici in spazi scenici, dove luce e colore creano un'atmosfera drammatica. Inoltre, la sua passione per la fotografia lo portò a usare le immagini scattate come base per i suoi dipinti, rendendo le sue opere come istantanee pittoriche.

AUGUSTE RODIN

Auguste Rodin (1840-1917), scultore e pittore francese, è considerato uno degli artisti più influenti del XIX secolo. La sua produzione scultorea si sviluppò parallelamente al dibattito sul Simbolismo nella pittura, ispirandosi alla poesia simbolista e alla teologia medievale dantesca. Inizialmente, si occupava di decorazioni per interni, ma le difficoltà economiche causate dalla Guerra franco-prussiana lo spinsero a trasferirsi temporaneamente in Belgio. Qui, ebbe l'opportunità di esporre le sue opere e successivamente viaggiò in Italia per studiare i maestri come Donatello e Michelangelo.

Rodin rivoluzionò la scultura abbandonando l'idealismo classico, focalizzandosi sulla concretezza del corpo umano. Con giochi di luci e ombre, enfatizzava l'espressività e la tensione muscolare dei suoi soggetti, preferendo modelli in movimento. Realizzava rapidamente bozzetti in creta, che poi trasformava in sculture in bronzo.

ETÀ DEL BRONZO

Rodin intraprese un apprendistato in botteghe di decoratori e scultori: questo lo portò a realizzare una tra le opere esposte ai Salon.

L'età del bronzo, un nudo virile di grandezza naturale, suscitò scandalo per la sua incredibile verosimiglianza anatomica, ritenuta da alcuni frutto di un calco da un modello vivente. La sua sintesi tra studio della natura e plasticità michelangiolesca si contrapponeva alla staticità della scultura neoclassica e fu successivamente riprodotta in molte copie da Rodin stesso.

LA PORTA DELL'INFERNO

Il capolavoro di Rodin, La Porta dell'Inferno, fu commissionato dallo Stato francese per il Museo delle Arti Decorative di Parigi, ma rimase incompleto. Ispirata alla Divina Commedia di Dante, l'opera esplora i temi dell'amore e della dannazione, con 180 figure dinamiche ispirate all'Inferno di Dante. Tra i personaggi principali figurano Dante (rappresentato come // Pensatore), il Conte Ugolino, e Paolo e Francesca. Rodin lavorò al progetto per quasi un decennio, completando molte delle singole figure nel 1889, ma abbandonò l'opera quando il museo non venne costruito. Dopo la sua morte, furono realizzate otto fusioni in bronzo esposte in vari musei.

IL PENSATORE

Rodin trasformò Il Pensatore, inizialmente concepito come Dante in meditazione nell'Inferno, in una rappresentazione universale dell'uomo contemporaneo che riflette sulla vita, la morte e il destino. La scultura simboleggia l'introspezione, il dubbio e la profondità dell'intelletto, ma suggerisce anche una tensione fisica ed emotiva. A differenza delle rappresentazioni filosofiche classiche, Il Pensatore mostra un corpo muscoloso e potente, suggerendo che il

Non hai trovato quello che cercavi?

Esplora altri argomenti nella Algor library o crea direttamente i tuoi materiali con l’AI.