Documento di Università sul diritto e la legislazione ambientale. Il Pdf esplora i principi e gli obiettivi delle convenzioni internazionali, la conservazione della diversità biologica e il ruolo delle aree protette, utile per lo studio universitario di Diritto.
Mostra di più50 pagine
Visualizza gratis il Pdf completo
Registrati per accedere all’intero documento e trasformarlo con l’AI.
Diritto e legislazione ambientaleLo sviluppo storico dell'idea e del diritto dell'ambiente: Nel 1905 ci furono i primi tentativi di una legge sul paesaggio dopo il consolidamento dello Stato. Inizialmente la riserva del Gran Paradiso era sotto il dominio del re Vittorio Emanuele III, ma nel 1913 la dona allo stato italiano. Nel 1922 nacque il primo parco nazionale italiano. Prima si parlava di paesaggio e non di ambiente, sia perché nelle 1945 era l'ultimo dei pensieri a causa della seconda guerra mondiale, ma anche perché non c'era l'idea di ambiente o se c'era era, ce l'avevano solo poche persone. Nel 1970 fu istituita la legge regionale, furono istituite le regioni che iniziarono a formare le riserve regionali. I parchi regionali hanno la funzione di tutelare il paesaggio inteso come il risultato della coevoluzione tra le attività umane e le attività naturali; devono tutelare la fauna e la flora, la cultura e l'economia locale, l'agricoltura tradizionale e compatibile e la diversità biologica e culturale. Nel 1986 ci fu la legge istituita dal ministero ambiente e grazie anche alla legge quadro del 1991 si arrivò alla nascita di nuovi parchi nazionali. Gli obiettivi dei parchi nazionali sono:
Come nacque l'idea di conservazione della natura e la normativa ambiente: L'idea di conservazione della natura nacque nel 1800, inizialmente in America e solo dopo in Europa, questo perché gli Stati Uniti a quell'epoca erano abitati dagli indiani, una popolazione isolata dalla comunicazione con il resto del mondo, a differenza dell'Europa che era al centro del mondo, tra cultura, economia e guerra. Negli anni successivi gli europei si spostarono verso l'America conquistando nuove terre, infatti, ad est c'erano i 13 territori sotto il dominio Inglese, poi c'era la Louisiana che era sotto il dominio Francese fino al 1803 dopo il quale divenne sotto il dominio americano, poi verso ovest c'erano i territori spagnoli e territori che non facevano Fort parte ancora di nessuno stato. Nel 1804- Clataop Noz Pires Fort Mandan Shoshone 1806 Lewis e Clark, iniziarono una spedizione Floyd verso questi territori dell'ovest, all'ora Withingion D.C. ancora sconosciuti e abitati dagli indiani, Spanish Saint Charles Camp Wood Saint Louis Territory Louisiana acquired by US in 1803 questa spedizione portò all'apertura delle United States ferrovie che hanno avuto un ruolo importante nell'idea della nascita dei parchi Lewis and Clark Expedition (1804-1806) nazionali americani, perché avevano come scopo anche quello di portare turisti e visitatori verso i territori dell'ovest. Gli esploratori che andavano verso ovest, iniziarono a scrivere articoli e ad alimentare l'interesse verso queste aree, come fece John Colter che fu il primo a descrivere l'area di Yellowstone. Colter inoltre fu anche il primo che disse di poter riservare queste aree, ancora abitate dai pellerossa, per andarle ad apprezzare nella loro bellezza e quindi iniziò a svilupparsi l'idea che queste aree dovessero essere conservate e preservate proprio per mantenere la loro bellezza per il beneficio di tutta la popolazione, è proprio da questo pensiero che nacque il primo parco nazionale del mondo: il parco nazionale di Yellowstone, nel 1872. Invece l'idea di creare dei parchi nacque da George Perkins Marsh, un ambasciatore americano che visse anche in Italia e che venne considerato il padre fondatore del sistema dei parchi americani. Marshscrisse il primo e più importante testo che riguardava la conservazione della natura e fu il primo che si rese conto di quanto l'attività umana poteva avere un impatto molto forte verso la natura. Avendo vissuto anche in Italia si pensa che fu lui a diffondere quest'idea anche qui, infatti in Italia i parchi nazionali nacquero solo nel 1910. In Italia invece una delle prime riserve naturali è stata la foresta di Vallombrosa, che insieme ad altre entrò a far parte del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi che vennero istituite alla fine degli anni '80. La differenza però tra i parchi nazionali americani e quelli europei è che le terre dei parchi nazionali americani sono di proprietà pubblica, invece in Europa non sono solo di proprietà pubblica, ma anche dello Stato. In Italia i primi parchi nacquero nel 900, in particolare i primi due parchi nazionali sono stati il parco del Gran Paradiso e il parco d'Abruzzo. Il parco del Gran Paradiso è nato principalmente per tutelare lo stambecco, che ormai era estinto in tutte le alpi ad eccezione appunto del Gran Paradiso, limitandone la caccia soltanto al re, infatti, nel 1854 l'area divenne riserva di caccia. Nel 1861 con la nascita dello stato italiano, si ebbe la fondazione di una delle prime società di tutela della natura con la formazione dei primi gruppi naturalistici e si iniziò anche a pensare ai primi parchi naturali. Nel 1913 il re Vittorio Emanuele III donò la riserva di caccia del Gran Paradiso allo stato italiano e, sulla base di questa donazione, nel 1922 fu approvata la legge sulle bellezze naturali e venne anche istituito, basandosi sul modelli di quelli americani, il primo parco italiano, ovvero il parco del Gran Paradiso e solo nel 1923 anche il parco d'Abruzzo divenne parco nazionale. Successivamente negli anni '30 vennero istituiti sotto il dominio fascista il parco nazionale del Circeo e il parco nazionale dello Stelvio: questi 4 parchi sono i cosiddetti parchi nazionali storici, istituiti prima della seconda guerra mondiale. In Italia la prima legge di tutela da cui derivano anche le norme riguardanti il paesaggio è la legge che riguarda i beni culturali e questa legge prevedeva la tutela degli elementi del patrimonio monumentale e dei beni che venivano trovati nei fondi privati. Nel 1909 fu firmata la legge Rosadi la quale proteggeva non soltanto i monumenti, ma anche cose immobili e mobili d'interesse storico, archeologico, paleontologico o artistico, questa legge venne poi estesa anche a parchi e giardini solo nel 1912 con la legge 688. Nel 1939 vennero approvate due nuove leggi: la legge 1089 sulla tutela delle cose di interesse artistico e storico e la legge 1497 sulla protezione delle bellezze naturali. Le leggi sulla tutela del paesaggio furono approvate già negli anni '30 perché la politica del regime di Mussolini cercava di costruire un'Italia coesa e il paesaggio era uno degli elementi necessari per costruire quest'identità nazionale. Lo strumento base per l'attuazione di una legge per la costruzione dell'idea di parco è il piano paesistico, cioè la costruzione di piani che servono a valorizzare il territorio, conservare il paesaggio e gestire le dinamiche urbanistiche; questa normativa poi venne estesa dalla legge Carasso e inserita nel testo unico dell'89 dando origine all'ultima norma del 2004, che ancora oggi vige nel codice del paesaggio. Dal 1939 al 1945 in Italia scoppiò la guerra e durante questo periodo il concetto di natura fu l'ultimo dei pensieri, infatti non vennero istituiti nuovi parchi e quelli già esistenti vennero mal gestiti: un esempio è il parco nazionale del Gran Paradiso, istituito appunto per lo stambecco che nel 1934 contava più di 3865 stambecchi, passata la guerra nel 1945, contava più o meno 319 esemplari, la causa di ciò è dovuta al fatto che la gente nel dopo guerra non aveva da mangiare. Soltanto pochissime persone, nel dopo guerra, si interessarono ai parchi. In particolare, Renzo Videsott fu il primo direttore del parco nazionale del Gran Paradiso, che era ancora sotto il dominio tedesco e fu anche uno dei fondatori del movimento italiano Protezione Natura. La prima cosa che cercò di fare Videsott una volta diventato direttore del parco, fu quella di mettere insieme un piccolo corpo di guardia al fine di salvaguardare gli ultimi stambecchi rimasti. Tra gli anni '60 e '70 nacquero altre associazioni ambientaliste come Italia Nostra, WWF Italia e iniziarono a nascere anche le prime oasi che ebberoil ruolo di portare l'idea della conservazione della Italia Nostra natura alla popolazione; nacquero anche le prime riserve naturali come LEGAMBIENTE Consiglio 0 Direttivo WWF® Lombardia Sassofortino. Esse vennero istituite con un decreto ministeriale che non era appoggiato ad alcuna legge e queste riserve vennero anche classificate. Intorno a queste riserve di proprietà pubblica e gestite dal corpo forestale dello stato, solo negli anni '80 nacquero i nuovi parchi nazionali, come il parco della Val Grande e delle Dolomiti. Negli anni '70 fu attuata una legge per istituire le regioni e quest'ultime quasi da subito, iniziarono a programmare sul proprio territorio aree protette e la prima regione che lo fece fu la Lombardia con il parco regionale del Ticino nel 1972. Le regioni istituirono le prime riserve regionali e la prima fu la riserva regionale Alpe Veglia. Nel 1991, dopo 30 anni di discussione venne approvata una nuova legge quadro con l'istituzione di nuovi parchi nazionali e ad oggi contiamo più di 1000 aree protette. Fino al 1991 non esisteva ancora una legge sulle aree naturali protette, perché si pensava che istituire nuove aree protette creasse problemi allo sviluppo dell'economie locali. Quando venne istituita la nuova Costituzione italiana l'ambiente non c'era, al suo interno non si parlava di ambiente, questo perché nel '45 non c'era l'idea di ambiente ma solo di paesaggio. Infatti, quest'idea è nata negli anni '70 e solo nel 2001 venne approvata una legge costituzionale che modifica il titolo quinto della parte seconda della Costituzione, riorganizzando la ripartizione delle competenze fra Stato e regioni e assegnando alla competenza legislativa esclusiva dello Stato, la tutela dell'ambiente e dell'ecosistema. La lettura combinata dell'articolo 9 e dell'articolo 32 della Costituzione ha dato origine ad una interpretazione estensiva del concetto di ambiente (paesaggio e salute) nella Costituzione. Le sentenze che hanno portato all'idea di ambiente nella Costituzione sono:
La normativa sull'ambiente ha come scopo quello di tutelare l'ambiente, preservare le bellezze paesaggistiche in un'ottica culturale, di difendere la qualità della vita attraverso una legislazione ambientale contro l'inquinamento e la buona gestione del territorio. Però attualmente è sempre più necessaria la creazione di reti ecologiche, che hanno lo scopo di collegare fra loro le aree protette in modo da garantire la sopravvivenza delle comunità biologiche e dei processi ecologici, cioè dare una possibilità di sopravvivenza alle piante e agli animali per i quali spesso le aree protette sono quasi un ultimo rifugio o anche un luogo da cui ripartire un giorno per riprendere possesso di un territorio che da tempo l'uomo ha loro sottratto. I parchi però, per quanto importanti, da soli e per la loro limitata estensione rispetto a tutto il territorio, non sono sufficienti né per la tutela della biodiversità ne per contribuire a pieno a mantenere efficienti i processi evolutivi di piante e animali ed è proprio per questo che si cerca di creare reti ecologiche.