Documento dall'Università del Salento su Filosofia del Diritto Naturale. Il Pdf esplora il concetto di diritto naturale, distinguendo tra diritto positivo e naturale, con riferimenti a filosofi come Aristotele e Foucault. È un utile strumento per lo studio universitario del Diritto.
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docsity DISPENSA DI FILOSOFIA DE DIRITTO Filosofia del Diritto Università del Salento (UNISALENTO) 52 pag. Prova gratis! docsity AI Genera mappe concettuali, riassunti e altro con l'AI ~Clicca qui Document shared on https://www.docsity.com/it/dispensa-di-filosofia-de-diritto/8868594/ Downloaded by: bianca-sparkles (sparklesbianca18@gmail.com)filosofia del diritto
Il problema etico più antico e discusso è sempre stato la GIUSTIZIA, termine che deriva dal latino iustitia e che indicava la virtù consistente nel valutare in conformità allo ius. I filosofi antichi hanno riflettuto soprattutto sul ius naturale: il diritto naturale del giusnaturalismo antico. I filosofi dell'epoca moderna si sono occupati del ius razionale: il diritto razionale del giusnaturalismo moderno.
Il giusnaturalismo antico nasce nel V secolo a.C. ad Atene, sempre aperta ai traffici e alle relazioni con altri popoli. Qui l'incontro-scontro produsse prima quello scetticismo sui valori tradizionali caratteristico dei sofisti, poi riproposte degli stessi valori da parte di filosofi come Socrate, Platone e Aristotele, i quali iniziano una tradizione giusnaturalista che prosegue a Roma e poi nel pensiero cristiano antico e medievale.
- Ius naturale = quello che la natura insegna a tutti gli animali, compresi gli uomini;
- ETERNO: legge della Divina Provvidenza, che regola tutto il creato;
- UMANO: i precetti dettati dal legislatore per il bene comune (può discendere dal diritto naturale per via di determinazione). TOMMASO è cauto nel consigliare di non obbedire al diritto ingiusto, si dovrebbe disobbedire solo in casi eccezionali.
Per giusrazionalismo moderno, o giusrazionalismo, s'intendono le dottrine del diritto naturale che si affermano in epoca moderna. Il diritto naturale (Naturrecht) viene reinterpretato come diritto razionale (Vernunftrecht) e comincia ad essere insegnato. GROZIO: iniziatore della corrente strettamente razionalista; PUTENDORF: corrente volontaristica. Dottrine giusnaturaliste verranno poi ampiamente divulgate dall'illuminismo giuridico, contribuendo alla codificazione, alla Rivoluzione francese e all'avvento del positivismo giuridico. Per modernità s'intende l'epoca moderna, dalla scoperta dell'America (1492) alla Rivoluzione francese (1789). L'insegnamento giuridico riguardava allora il diritto romano e il diritto canonico. Il diritto romano si diffuse e divenne ius commune: diritto suppletivo rispetto a consuetudini locali, le cui funzioni erano: 1) colmare lacune; 2) regolare i rapporti fra Stati (creano quello che diverrà diritto internazionale); 3) regolare i rapporti tra governanti e governati all'interno degli Stati (producendo diritto costituzionale). A svolgere queste funzioni non bastava più il diritto naturale degli antichi a causa di 4 grandi mutamenti intervenuti nel passaggio dal medioevo alla modernità:
Per giusrazionalismo s'intende una lunga serie di autori che tirano le conseguenze giuridiche dai quattro mutamenti caratteristici della modernità. Nascono due correnti: una corrente razionalista e una volontarista.
CORRENTE RAZIONALISTA: inizia con il trattato "Il diritto della pace e della guerra" di Ugo Grozio, il quale mette in luce due aspetti principali:
CORRENTE VOLONTARISTA: dovrebbe farsi iniziare con l'inglese Hobbes, che influenza il maggiore rappresentante del giusrazionalismo moderno. Secondo tale corrente i giuristi possono fare ben poco senza il sostegno della volontà del sovrano; solo lo Stato può trasformare in diritto vigente i sistemi di diritto razionale. Fortemente influenzato da Hobbes fu Samuel Von Putendorf, il quale affermò che lo stato di natura è una condizione di libertà che in qualche modo perdura anche nello Stato dopo la stipula del contratto sociale che attribuisce al sovrano il monopolio della forza e anche il potere di fare leggi. Le stesse leggi civili o positive sono concepite come comandi sanzionati da parte del Sovrano. Queste teorie tenderanno a ritenere che la legislazione sovrana debba limitarsi a regolare la condotta esterna dei soggetti e distingueranno tra diritto positivo (oggetto della dottrina giuridica) e morale (oggetto della teologia), distinzione poi ripresa da Kant.
Per Illuminismo giuridico si intende la divulgazione di idee giusrazionaliste da parte degli scrittori settecenteschi. In Germania prese il nome di Rischiaramento e in Francia di lumi.
- fu elaborato quasi esclusivamente da professori universitari, influenza circoscritta all'accademia e ai funzionari statali;
Con la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino (1789) si pretese di dichiarare i DIRITTI NATURALI dell'uomo in generale. Le idee illuministe mostreranno di essere penetrate in profondità nel senso comune, contribuendo in modo decisivo alla codificazione del diritto francese.
L'esito più importante dell'illuminismo giuridico e del giusnaturalismo moderno è la codificazione del diritto continentale. Per codificazione s'intende la redazione per iscritto di intere parti del diritto di uno Stato in documenti chiamati codici, i quali rappresentano la legislazione generale del paese e sostituire il diritto previgente. Con "codificazione" si escludono le grandi compilazioni antiche o moderne, compreso il Corpus Iuris Civilis.
I tre grandi codici sette-ottocenteschi: 1) 1794: Diritto territoriale generale prussiano - Federico II (conserva le distinzioni cetuali tradizionali); 2) 1804: Code Napoleon; 3) 1811: Codice civile generale austriaco - imperatore d'Austria. Per debellare l'interpretatio si introdusse il refere legislatif, istituto rivoluzionario che obbligava i giudici, di fronte a leggi poco chiare o lacunose, a rivolgersi al Parlamento per averne un'interpretazione autentica. La codificazione verrà realizzata solo da Napoleone che porta alla drastica abolizione del particolarismo giuridico.