Il Dolce Stil Novo: amore nobile e ruolo di Guido Guinizzelli

Slide da Hub Scuola su Il Dolce Stil Novo. Il Pdf, adatto per la scuola superiore, esplora la poesia del cuore gentile, le caratteristiche e i temi del nuovo stile, con un focus sull'amore e il ruolo di Guido Guinizzelli, precursore dello Stilnovo.

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17 pagine

Il Dolce stil novo
La poesia del cuore gentile

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Anteprima

IL DOLCE STIL NOVO: UNA POESIA NUOVA

Nella seconda metà del Duecento alcuni poeti, prevalentemente toscani, definiscono un modo nuovo di fare poesia in volgare. Il più illustre tra questi poeti, Dante Alighieri, definisce la nuova poesia "dolce stil novo" (o semplicemente Stilnovo).

I PROTAGONISTI DEL DOLCE STIL NOVO

appartengono al vivace contesto comunale giovani promotori hanno una formazione universitaria

  • Guido Guinizzelli
  • Guido Cavalcanti
  • Cino da Pistoia
  • Dante Alighieri

Dante Alighieri MA ... hanno sensibilità diverse e visioni divergenti crea il nome e inventa la categoria critica «Dolce stil novo» lo Stilnovo ha un'identità plurale, frammentata in esperienze individuali differenti principali esponenti sono un gruppo di amici che condividono interessi, cultura ed eccellenza d'ingegno DOLCE STIL NOVO (o STILNOVO) è testimone e interprete della nuova poesia come fenomeno letterario

Le parole più nobili

sono quelle che paiono quasi levigate, che lasciano in bocca a chi le pronuncia una sorta di dolcezza, come amore, donna, disio, donare, salute ... Dante Alighieri Le caratteristiche, i temi e le forme del nuovo stile

LA POETICA STILNOVISTA

SODALITAS

nonostante le differenze individuali, i giovani poeti si riconoscono in un comune sentire, una visione estetica condivisa

RIGORE SPECULATIVO

solo una cultura raffinata permette di descrivere la materia amorosa con la poesia (Guinizzelli, Cavalcante, Dante) l'Amore è "dittatore": il poeta è tenuto a scrivere fedelmente ciò che Lui dice

OBIETTIVO

trascrivere fedelmente la personale esperienza amorosa

DOLCEZZA

registro stilistico chiaro e ricercato opposto al trobar clus, poetare aspro e oscuro, che agli occhi degli stilnovisti risulta rozzo, sgradevole indice di un limite intellettuale e di una sensibilità poco raffinata i poeti precedenti non sono in grado di apprezzare/eguagliare lo spessore della poetica stilnovista stretto legame tra esperienza amorosa e poesia

UNA NUOVA IDEA DI AMORE

L'amore è espressione naturale di un animo nobile. Finezza d'animo, raffinatezza e profondità spirituale sono indici del sentimento di amore.

L'AMORE NEL DOLCE STIL NOVO

L'amore genera una serie di effetti interni, che i poeti: · osservano utilizzando uno sguardo fortemente introspettivo · descrivono ricorrendo a concetti filosofici, teologici, scientifici. descritto attraverso concetti, immagini, procedimenti logici raffinati, frutto degli studi filosofici e scientifici dei poeti L'amore, seppur terreno, si apre a una dimensione spirituale nuova, legata alla figura della donna angelicata (che trova il suo culmine in Beatrice, la guida di Dante in Paradiso). Per alcuni (ad esempio, Guido Cavalcanti), l'amore ha una connotazione maggiormente pessimistica: la bellezza della donna, mistero sfuggente, conduce l'uomo all'autodistruzione.

Alle soglie dello Stilnovo: Guido Guinizzelli

cele zonne Iete. [Rento Izco fonuoitro omo: fanor no vifpiacelle .. Fincon hel mo nome: madonna no vicile. Is puoitro amoz fornato: fin nato valentino: conqua albo effer fino ta por keurfon tuto. greffer Guido Guncelle Dibologna. Aconna lofino amoze Lico tu porto muitona fi gum gioia eallegringa kauermipianoze. Lietogne pute ma buce conforto quanto mi menbra muss lan toda afinme outalose. achter diuor fina Camer Diftratame. innamorato. Hemas inaltro lato: amoin po- mer hina piacimento angranicy ma Legup ognetormento. (une allegrança amezofa natura: feng lomo atmater grot compur. ognuno mifongla. (Lamoz quante differentuna dufira natuer adoptar monte Toi gum fico pigla. Wedco liefon bitale amos for parfo: cognomi genre unfo: Ico non fo kenaruim te conpie.

COLUI CHE DANTE CHIAMÒ PADRE

Guinizzelli non immagina il ruolo di precursore che gli verrà riconosciuto, per indubbi meriti, dalla schiera di letterati dello Stil novo che lo seguirono. Tra questi, Dante, che lo chiamò "padre": il padre / mio e de li altri miei miglior che mai / rime d'amor usar dolci e leggiadre Purg, XXVI, 97 - 99

GUIDO GUINIZZELLI: LA VITA IN 3 TAPPE

  1. LA FORMAZIONE

    Nasce a Bologna nei primi anni Trenta del Duecento. Sempre a Bologna studia legge e diventa notaio. L'esperienza universitaria è fondamentale per la sua formazione: a Bologna giungono insegnanti e studenti da ogni parte del continente e si insegnano le teorie filosofiche più recenti.

  2. L'ESILIO E LA MORTE

    Di parte ghibellina, viene esiliato nel 1274. Muore nel 1276 a Monselice, non lontano da Padova.

  3. LA GRATIFICA DI DANTE

    Viene definito "padre" da Dante: la sua poetica diventa un modello per il gruppo dello Stil novo.

Guinizzelli utilizza le sue conoscenze filosofiche e scientifiche per indagare la natura dell'Amore. La sua argomentazione è rigorosa e limpida.

Cino da Pistoia: dolcezza e malinconia dell'amore

La dolce vista e 'l bel guardo soave de' più begli occhi che lucesser mai,1 c'ho perduto, mi fa parer sì grave la vita mia ch'i' vo traendo guai; e 'nvece di pensier' leggiadri e gai2 ch'aver solea d'Amore, porto disir' nel core che son nati di morte per la partenza, sì me ne duol forte.3

CINO DA PISTOIA: LA VITA IN 3 TAPPE

  1. LA FORMAZIONE

    Nasce a Pistoia nel 1270. Studia a Bologna e forse anche in Francia.

  2. L'ESILIO E LA MORTE

    Resta coinvolto nelle lotte politiche comunali ed è costretto a vivere un periodo di esilio. Muore nel 1336 o nel 1337.

  3. LA GRATIFICA DI DANTE

    Viene indicato da Dante come esempio di rimatore volgare capace della maggiore dolcezza e sottigliezza.

L'attività notarile

Fine giurista, scrive l'opera Lectura in Codicem ("Commento sul Codice"), con cui contribuisce al rinnovo della scienza giuridica del tempo e avvia la "Scuola dei commentatori".

Gli interessi poetici

È autore del più vasto canzoniere tra quelli stilnovistici, influenzato dall'opera di Cavalcanti e dello stesso Dante.

LA DOLCEZZA NELLA POESIA DI CINO

Il tratto che più caratterizza la poesia di Cino è la dolcezza, venata da toni sofferti e malinconici. L'innamoramento è fonte di gioia, ma anche di grande sofferenza, poiché la donna è sdegnosa e crudele e il suo amore è spesso solo un lontano ricordo. Dolore e gioia, morte e vita sono profondamenti connessi e danno vita a un'esperienza amorosa che vale comunque la pena attraversare. La dolcezza di Cino rappresenta il punto di contatto tra la poetica stilnovista e quella, successiva, di Petrarca.

Oltre lo Stilnovo: l'amore-malattia di Cavalcanti

Cavalcanti dissolve la concretezza dell'esperienza tangibile in versi dal ritmo scandito, sillabato, come se il pensiero si staccasse dall'oscurità in rapide scariche elettriche. Italo Calvino

GUIDO CAVALCANTI: AI CONFINI DELLO STIL NOVO

Con Guido Cavalcanti lo Stil novo raggiunge i suoi limiti estremi, fino all'esaurimento delle sue tematiche e modalità espressive. Dotato di grande carisma, il poeta è in grado di portare a sintesi scrittura letteraria e forza speculativa. La poesia di Cavalcanti mostra un carattere elitario: i destinatari possiedono un buon bagaglio dottrinale.

GUIDO CAVALCANTI: LA VITA IN 3 TAPPE

  1. L'IMPEGNO POLITICO

    Nasce a Firenze intorno al 1258, in una famiglia aristocratica. Prende parte alle lotte cittadine del Duecento. A seguito di alcuni episodi di violenza tra fazioni avverse, viene condannato all'esilio da un provvedimento firmato dai priori della città. Tra di essi, siede anche Dante: è la fine della loro amicizia.

  2. IL RAPPORTO CON DANTE

    Stringe amicizia con Dante poiché condivide con lui interessi culturali, finezza d'ingegno, schieramento politico.

  3. L'ESILIO E LA MORTE

    Esule a Sarzana, in Liguria, contrae la malaria e muore poco dopo essere rientrato a Firenze: è il 1300.

Le divergenze tra Guido e Dante risalgono comunque a prima della condanna e sono motivate da differenti visioni filosofiche, teologiche e ideologiche.

IL PENSIERO DI GUIDO CAVALCANTI

L'AVERROISMO

Guido aderisce all'averroismo, una corrente di pensiero che, in contrasto con la dottrina cristiana: · nega l'immortalità dell'anima e il libero arbitrio · sostiene l'eternità del mondo · crede nell'influenza degli astri sull'uomo · sostiene che l'intelletto sia separato dall'anima umana e unico per tutta la specie.

IL LEGAME CON LA TRADIZIONE SICILIANA E GUITTONIANA

In contrasto con lo Stilnovo, Guido mostra un forte legame con la poesia siciliana e la tradizione guittoniana. Sono di gusto siciliano, ad esempio, l'uso del paragone naturalistico e le scelte lessicali e ritmiche.

LA CONCEZIONE DELL'AMORE

L'amore è fonte di distruzione e annichilimento. Il poeta, razionalmente, guarda alla sua condizione ed è sospeso tra il ruolo di osservatore e quello di vittima della malattia d'amore. Sotto l'effetto distruttivo dell'amore, il corpo va in pezzi.

La moltiplicazione delle voci

Nella sua poesia Cavalcanti è capace di mettere in scena una molteplicità di «personaggi di un dramma», ciascuno portatore del proprio punto di vista. Il contesto è un surreale teatro interiore.

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