Documento da Università su Fisiologia umana. Il Pdf, di Biologia, presenta un programma dettagliato di fisiologia cellulare, del sistema nervoso autonomo, dell'apparato cardiovascolare, della respirazione e renale, ideale per lo studio universitario.
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La membrana cellulare è un doppio strato lipidico molto importante per proteggere gli organelli e il citoplasma dall'ambiente esterno; inoltre, permette il passaggio di nutrienti, messaggeri molecolari e prodotti del metabolismo cellulare.
La membrana è costituita per la maggior parte da fosfolipidi e proteine.
I fosfolipidi sono molecole anfipatiche: hanno una testa polare (idrofila), costituita da glicerolo, fosfato e colina, e due code di acidi grassi apolari (idrofobe).
Per questo, i fosfolipidi che formano i due strati della membrana si dispongono con le teste esposte a contatto con l'ambiente acquoso e le code apolari verso l'interno, a formare un doppio strato fosfolipidico.
Possono essere:
Esistono cinque tipologie predominanti di proteine di membrana:
Sono proteine integrali di membrana, che trasportano molecole secondo un processo piuttosto complesso, più lento rispetto ai canali. Infatti, trasportano un singolo ione per volta a seguito di legame specifico.
I carriers muovono da mille a diecimila molecole al secondo.Possono lavorare consumando energia (ATP), muovendo molecole contro gradiente di concentrazione, oppure senza consumo di energia muovendole a favore di gradiente.
I metodi di trasporto delle molecole attraverso la membrana possono essere:
Trasporto attivo primario: richiede direttamente consumo di ATP (per es. pompa Na+/K+ ATPasi) o
Trasporto attivo vescicolare (endocitosi, esocitosi, pinocitosi, fagocitosi) o
Trasporto attivo secondario: co-trasporto (simporto o antiporto). Accoppia l'energia cinetica di una molecola che si muove a favore del proprio gradiente di concentrazione al trasporto di una molecola che si muove contro il proprio gradiente di concentrazione
Diffusione semplice: la molecola passa la membrana per diffusione in essa o
Diffusione facilitata: attraverso canali o trasportatori. La molecola passa attraverso proteine di membrana come canali ionici o carriers (per es. GLUT2 espresso nella membrana delle cellule epatiche)
Alcuni carrier trasportano una sola molecola (uniporto); altri ne trasportano più di una (cotrasporto), se le due molecole vengono trasportate nella stessa direzione si parla di simporto, se invece vengono portate in direzioni opposte si parla di antiporto.
I canali sono proteine integrali ubiquitarie delle membrane cellulari.
Alcuni canali sono sempre aperti (passivi), altri si aprono in risposta a opportuni stimoli, che possono essere voltaggio, chimico, meccanico, temperatura (attivi).
Non richiedono energia perché permettono passaggio di H2O, ioni e piccole molecole solo a favore di gradiente. Sono fondamentali per il trasporto facilitato.
Muovono decine di milioni di ioni al secondo, con un flusso rapidissimo.
Dai canali ionici dipende l'eccitabilità di membrana (il potenziale di membrana a riposo, il potenziale d'azione, i potenziali postsinaptici eccitatori e inibitori del neurone e del muscolo liscio e striato).
I canali sono inoltre bersaglio di molti farmaci, quali le benzodiazepine e molti antidepressivi, che ne modulano l'attività, ed il loro malfunzionamento porta allo sviluppo di patologie, anche molto gravi.
Sono proteine di grandi dimensioni in grado di riconoscere e selezionare gli ioni, in assenza delle quali la membrana plasmatica sarebbe completamente impermeabile agli ioni.
I canali vengono classificati in base al meccanismo di gating, cioè in base al meccanismo che li porta dallo stato chiuso allo stato aperto in:
Voltage-gated: si aprono in risposta alla variazione del potenziale di membrana, di solito a seguito di una depolarizzazione o
Ligand-gated: attivati da uno stimolo chimico, importanti per la sinapsi chimica o
Mechanosensitive: si aprono in seguito allo stress meccanico che appesantisce la membrana in cui il canale è inserito (es. neuroni sensoriali) o
Temperature-gated: vengono stimolati dai cambiamenti di temperatura
Lo stimolo che apre i canali attivi può essere chimico (trasmissione sinaptica), elettrico (PA di tutte le cellule eccitabili, variazione di voltaggio) o meccanico (neuroni sensitivi, recettori o meccanocettori).
La selettività di un canale non dipende dalla dimensione dello ione o dal suo livello di idratazione, ma si basa su un vero e proprio riconoscimento chimico.
Infatti, nella struttura vestibolare del canale stesso sono presenti amminoacidi con gruppi funzionali che terminano con residui carichi, a formare un sito di legame specifico per lo ione. Questo sito di legame è altamente selettivo, e ha bassissima affinità per lo ione, cioè lo lega per pochissimo tempo e debolmente così da liberarlo dalla sua ingombrante nube di idratazione. Dopodiché, lo ione si muove secondo il suo gradiente elettrochimico (di concentrazione, chimico, e di carica, elettrico).
Quando uno stimolo arriva alla cellula, ne modifica il potenziale di riposo che, da un valore più negativo, diventa meno negativo (depolarizzazione). Questo porta ad una transizione di configurazione dei canali di tipo attivo (flickering), che in questo momento hanno un'aumentata probabilità di trovarsi allo stato aperto. Il canale sarà aperto per la maggior parte del tempo, ma può tornare allo stato chiuso.
Nella maggior parte dei casi, dopo un certo periodo di tempo, anche se lo stimolo che ha determinato l'apertura del canale non si interrompe, questo andrà a chiudersi. La refrattarietà è una condizione in cui, pur perdurando lo stimolo specifico che determina l'apertura del canale, il transito degli ioni è impedito da un meccanismo indipendente da quello di apertura o chiusura. Per i canali attivati da voltaggio si parla di inattivazione, mentre per i canali ligando-dipendenti di desensitizzazione.
Il canale potrà riaprirsi solo una volta che il primo stimolo è terminato, e un nuovo stimolo lo raggiunge.
L'apertura di un canale voltaggio-dipendente è controllata dai segmenti S4 carichi positivi (sensori di potenziale) che si muovono durante una depolarizzazione.
Il canale del Na+ voltaggio-dipendente è costituito da una grande proteina che va a formare il poro.
La proteina è formata da una subunità alfa, che forma il poro, e altre subunità accessorie beta e gamma.
La subunità alfa è composta da quattro oligomeri, ciascuno dei quali a sua volta comprende 6 segmenti, 1 ansa che non attraversa completamente la membrana e delle anse citoplasmatiche.
Il segmento S4 è dotato di cariche positive che permettono al canale di rispondere al cambiamento di potenziale di membrana, sono quindi sensori di potenziale. Lo stimolo depolarizzante porta all'apertura del canale.
Come si misura il potenziale di membrana di una cellula a riposo?
La membrana è elettricamente polarizzata; questa polarizzazione a riposo assume valori sempre negativi ma diversi da tipo cellulare a tipo cellulare, e riveste un ruolo di particolare interesse nelle cellule eccitabili.
Infatti, le cellule eccitabili sono in grado di andare in contro ad una variazione transitoria rapidissima in senso positivo (depolarizzazione) dei valori del potenziale di membrana a riposo, generando il potenziale d'azione.
Anche cellule non eccitabili possono subire una variazione più lenta del loro Vm in risposta a stimoli adeguati.
Il potenziale di membrana a riposo può variare tra -35 e -100 mV. Viene misurato attraverso uno strumento detto voltmetro, un apparecchio che entra in contatto con la cellula attraverso un microelettrodo di qualche micron, introdotto nel citoplasma. La misura della differenza di potenziale tra l'ambiente esterno ed interno avviene grazie ad un secondo elettrodo di riferimento immerso nel liquido extracellulare.
Se una cellula ha un potenziale di membrana a riposo pari a -70 mV, qualsiasi valore più positivo è un valore depolarizzato, e qualsiasi valore più negativo è iperpolarizzato.
L'esempio più semplice è il caso dell'astrocita, una cellula gliale che ha solo permeabilità passiva per il K+.
Il Vm risulta negativo perché esiste un gradiente di K+ ai capi della membrana, a cui la membrana stessa è altamente permeabile: