Romanticismo: opere e idee di Géricault e Delacroix nell'arte

Slide di Università sul Romanticismo. Il Pdf esplora il movimento artistico e di pensiero dell'Ottocento, concentrandosi sulle opere e le idee di Théodore Géricault e Eugène Delacroix. Vengono analizzati temi come il rapporto con la natura, il sublime e la rappresentazione del popolo, utile per lo studio dell'Arte.

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ROMANTICISMO
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Il Romanticismo è un movimento di pensiero che, nella prima metà dell’800 e a partire da
Germania, Francia e Inghilterra si diffonderà in tutta Europa.
Le idee che erano la bandiera dell’Illuminismo dimostrano la propria caducità: i regimi
monarchici riprendono il potere dopo il Congresso di Vienna del 1815, e si assiste ai
sempre più frequenti scontri sociali fra borghesia e la nascente classe operaia.
Di fronte a questi sconvolgimenti, ogni artista si rifugia in se stesso, si guarda dentro
osservando e interpretando ciò che lo circonda, tanto le scene concitate di scontro
sociale quanto il manifestarsi degli agenti atmosferici: a differenza di quanto era
avvenuto col Neoclassicismo, ogni artista interpreterà in modo molto personale questa
nuova estetica.
Mentre un’opera d’arte neoclassica doveva riflettere valori senza tempo, riproponendo
quelli che erano stati gli stessi degli antichi greci, un’opera d’arte romantica nasce per
esprimere esclusivamente la visione del proprio autore.
In entrambi i movimenti, disconoscendo i tempi in cui si sta vivendo, ci si rifugia in un
passato confortante: per i romantici sarà il Medioevo gotico, un’età in cui l’uomo
appariva più di altre epoche intimamente legato alla Natura, al sentimento, alla
spiritualità. Ciò avverrà tanto nella pittura quanto nell’architettura.
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Alcuni autori esprimono la propria inquietudine attraverso la Natura quindi: un mare in
burrasca diventa la rappresentazione del proprio dramma interiore, pareti rocciose che
arrivano a toccare il cielo diventano simbolo della piccolezza dell’uomo di fronte a Dio.
Si auspica quindi una fusione più intima fra uomo e natura (nella quale si rischia di
perdersi o al contrario trovare rifugio contro i disagi della società).
Ci si sofferma sul concetto di "sublime" elaborato dai filosofi Edmund Burke e Imanuel
Kant.
"Bello" è ciò che genera semplice piacere, "sublime" ciò che provoca un'emozione molto
più intensa; bello può essere un giardino, sublimi le alte querce, bello il giorno, sublime la
notte.
Così, il "sublime naturale", fenomeni quali le bufere e le tempeste, spaventano ma al
contempo affascinano, fanno sentire la sproporzione tra l'immensità della natura e la
piccolezza dell'uomo, evocano l'infinito.
Ma la Natura viene descritta nella quiete, allegoria della serenità dell’animo del pittore e
della comunione fra uomo e ambiente.
I quadri di grandi dimensioni, sino ad allora, erano dedicati ai temi eroici dell’antichità
classica o alle imprese di generali o re: ora invece è il popolo che diventa protagonista,
le battaglie, la sofferenza della gente comune. Non ci si stupirà, quindi, se più di un
quadro verrà giudicato sovversivo e per questo (o perché non rispondeva al gusto
ufficiale della classe politica al governo) la giuria del Salon, la più importante esposizione
di opere d’arte parigina (ed europea) rifiuterà di esporlo.
L’interesse per il Medioevo nasce anche da questo, dall’esigenza di riappropriarsi di una
coscienza nazionale e affermare la propria identità culturale.
In questo contesto il pittore romantico prende una posizione politica, e accentua gli
aspetti realistici piuttosto che quelli idealistici.
Lo fa dall’alto di un nuovo status che sente proprio: gli ideali che egli incarna, quelli legati
alla sensibilità e al sentimento, sono in contrasto con la società che lo circonda, una
società che riconosce i valori del modo borghese, l’arricchimento, lo sfruttamento del più
debole, l’utilitarismo, il mercato.
L’artista si dissocia da tutto questo, e si compiace di assurgere al ruolo di genio
incompreso.
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In Inghilterra un gruppo di giovani pittori si ispirano alla pittura italiana del ‘400 anteriore a
Raffaello e quella del ‘400 fiammingo: sono i Preraffaelliti.
Si ispirano temi biblici, sociali, ma più spesso a temi shakespeariani o della saga di re Artù.
I soggetti sono quasi sempre femminili la cui sensualità viene sempre sottolineata ed
esaltata da un ambiente naturale dai colori molto vivaci.
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THÉODORE GÉRICAULT
Figlio di un avvocato, interromperà gli studi umanistici a diciassette anni per dedicarsi alla
pittura: frequentati alcuni atelier, dove peraltro conoscerà anche il collega Eugène
Delacroix, e appena ventunenne presenterà al Salon il suo primo quadro importante,
l’Ufficiale dei cavalleggeri della Guardia imperiale alla carica (1812): quattro anni dopo,
al fine di allontanarsi da Parigi e dai problemi che gli derivavano dal legame con la
giovane moglie dello zio, partirà per l’Italia, visiterà Firenze e Roma, dove rimarrà
impressionato dalla grande pittura del Cinquecento.
Osservando, nelGiudizio Universale affrescato da Michelangelo nella Cappella Sistina, il
particolare della barca dei dannati Géricault disse: «Michelangelo mi fece venire i brividi
alla schiena, quelle anime perse che si distruggono tra di loro vanno a formare il senso di
grandiosità della Cappella Sistina».
Géricault raggiunge tuttavia l'apice della fama con l’opera più grande che avesse mai
dipinto (circa 5 m x 7), La Zattera della Medusa, presentata prima ancora di essere
terminata al Salon del 1819 (il primo Salon dedicato al sovrano della restaurazione Luigi
XVIII) con la speranza di affermarsi definitivamente nel panorama artistico
contemporaneo, confermando il ruolo di giovane speranza che si era guadagnato con
la sua prima partecipazione al Salon nel 1812.
A causa della violenta opposizione degli organi ufficiali, che intendevano insabbiare lo
scandalo suscitato dal naufragio della nave Medusa, il quadro non viene acquistato
dallo Stato e al pittore viene concessa semplicemente una medaglia d'oro invece del
primo premio.
Nel 1820 la tela viene esposta a Londra ricevendo una migliore accoglienza.
Per la scena l'artista si ispira a un tragico fatto di cronaca che aveva scosso
profondamente l'opinione pubblica: il naufragio della Medusa fregata di un convoglio
che trasportava soldati e civili dalla Francia verso la colonia del Senegal, appena
acquisita per concessione dell’Inghilterra avvenuto nel 1816 al largo dell'Africa
occidentale.
Trattandosi di un viaggio abbastanza lungo, la Medusa non poteva affrontare questa
tratta da sola, ed infatti ad accompagnarla ci sono altre 3 navi: Loire, Argus ed Echo. Ma
la Medusa decide di accelerare i tempi, e le stacca avanzando da sola, ma si incaglia in
un banco di sabbia.
I 400 uomini presenti sulla nave non vedono altre soluzioni se non abbandonare la nave;
così si dividono in piccoli gruppi tali da poter salire sulle 6 scialuppe d’emergenza per
dirigersi verso la terra più vicina.
La situazione peggiora ed anche se alcuni degli ufficiali decidono di restare sulla Medusa,
non ci sono abbastanza posti liberi per mettere in salvo tutti.
Sono 147 persone ormai condannate a morte certa.
Gli uomini rimasti sulla nave costruiscono una zattera lunga 20 metri e larga 7: verrà
trascinata da una scialuppa.

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Anteprima

Il Romanticismo e il contesto storico

Il Romanticismo è un movimento di pensiero che, nella prima metà dell'800 e a partire da Germania, Francia e Inghilterra si diffonderà in tutta Europa. Le idee che erano la bandiera dell'Illuminismo dimostrano la propria caducità: i regimi monarchici riprendono il potere dopo il Congresso di Vienna del 1815, e si assiste ai sempre più frequenti scontri sociali fra borghesia e la nascente classe operaia. Di fronte a questi sconvolgimenti, ogni artista si rifugia in se stesso, si guarda dentro osservando e interpretando ciò che lo circonda, tanto le scene concitate di scontro sociale quanto il manifestarsi degli agenti atmosferici: a differenza di quanto era avvenuto col Neoclassicismo, ogni artista interpreterà in modo molto personale questa nuova estetica. Mentre un'opera d'arte neoclassica doveva riflettere valori senza tempo, riproponendo quelli che erano stati gli stessi degli antichi greci, un'opera d'arte romantica nasce per esprimere esclusivamente la visione del proprio autore. In entrambi i movimenti, disconoscendo i tempi in cui si sta vivendo, ci si rifugia in un passato confortante: per i romantici sarà il Medioevo gotico, un'età in cui l'uomo appariva più di altre epoche intimamente legato alla Natura, al sentimento, alla spiritualità. Ciò avverrà tanto nella pittura quanto nell'architettura.

Natura, sublime e arte romantica

Alcuni autori esprimono la propria inquietudine attraverso la Natura quindi: un mare in burrasca diventa la rappresentazione del proprio dramma interiore, pareti rocciose che arrivano a toccare il cielo diventano simbolo della piccolezza dell'uomo di fronte a Dio. Si auspica quindi una fusione più intima fra uomo e natura (nella quale si rischia di perdersi o al contrario trovare rifugio contro i disagi della società). Ci si sofferma sul concetto di "sublime" elaborato dai filosofi Edmund Burke e Imanuel Kant. "Bello" è ciò che genera semplice piacere, "sublime" ciò che provoca un'emozione molto più intensa; bello può essere un giardino, sublimi le alte querce, bello il giorno, sublime la notte. Così, il "sublime naturale", fenomeni quali le bufere e le tempeste, spaventano ma al contempo affascinano, fanno sentire la sproporzione tra l'immensità della natura e la piccolezza dell'uomo, evocano l'infinito. Ma la Natura viene descritta nella quiete, allegoria della serenità dell'animo del pittore e della comunione fra uomo e ambiente. I quadri di grandi dimensioni, sino ad allora, erano dedicati ai temi eroici dell'antichità classica o alle imprese di generali o re: ora invece è il popolo che diventa protagonista, le battaglie, la sofferenza della gente comune. Non ci si stupirà, quindi, se più di un quadro verrà giudicato sovversivo e per questo (o perché non rispondeva al gusto ufficiale della classe politica al governo) la giuria del Salon, la più importante esposizione di opere d'arte parigina (ed europea) rifiuterà di esporlo. L'interesse per il Medioevo nasce anche da questo, dall'esigenza di riappropriarsi di una coscienza nazionale e affermare la propria identità culturale. In questo contesto il pittore romantico prende una posizione politica, e accentua gli aspetti realistici piuttosto che quelli idealistici. Lo fa dall'alto di un nuovo status che sente proprio: gli ideali che egli incarna, quelli legati alla sensibilità e al sentimento, sono in contrasto con la società che lo circonda, unasocietà che riconosce i valori del modo borghese, l'arricchimento, lo sfruttamento del più debole, l'utilitarismo, il mercato. L'artista si dissocia da tutto questo, e si compiace di assurgere al ruolo di genio incompreso.

I Preraffaelliti e i loro temi

In Inghilterra un gruppo di giovani pittori si ispirano alla pittura italiana del '400 anteriore a Raffaello e quella del '400 fiammingo: sono i Preraffaelliti. Si ispirano temi biblici, sociali, ma più spesso a temi shakespeariani o della saga di re Artù. I soggetti sono quasi sempre femminili la cui sensualità viene sempre sottolineata ed esaltata da un ambiente naturale dai colori molto vivaci.

Théodore Géricault: formazione e opere

Figlio di un avvocato, interromperà gli studi umanistici a diciassette anni per dedicarsi alla pittura: frequentati alcuni atelier, dove peraltro conoscerà anche il collega Eugène Delacroix, e appena ventunenne presenterà al Salon il suo primo quadro importante, l'Ufficiale dei cavalleggeri della Guardia imperiale alla carica (1812): quattro anni dopo, al fine di allontanarsi da Parigi e dai problemi che gli derivavano dal legame con la giovane moglie dello zio, partirà per l'Italia, visiterà Firenze e Roma, dove rimarrà impressionato dalla grande pittura del Cinquecento. Osservando, nel Giudizio Universale affrescato da Michelangelo nella Cappella Sistina, il particolare della barca dei dannati Géricault disse: «Michelangelo mi fece venire i brividi alla schiena, quelle anime perse che si distruggono tra di loro vanno a formare il senso di grandiosità della Cappella Sistina».

La Zattera della Medusa: successo e scandalo

Géricault raggiunge tuttavia l'apice della fama con l'opera più grande che avesse mai dipinto (circa 5 m x 7), La Zattera della Medusa, presentata prima ancora di essere terminata al Salon del 1819 (il primo Salon dedicato al sovrano della restaurazione Luigi XVIII) con la speranza di affermarsi definitivamente nel panorama artistico contemporaneo, confermando il ruolo di giovane speranza che si era guadagnato con la sua prima partecipazione al Salon nel 1812. A causa della violenta opposizione degli organi ufficiali, che intendevano insabbiare lo scandalo suscitato dal naufragio della nave Medusa, il quadro non viene acquistato dallo Stato e al pittore viene concessa semplicemente una medaglia d'oro invece del primo premio. Nel 1820 la tela viene esposta a Londra ricevendo una migliore accoglienza.

Il naufragio della Medusa: cronaca e indignazione

Per la scena l'artista si ispira a un tragico fatto di cronaca che aveva scosso profondamente l'opinione pubblica: il naufragio della Medusa - fregata di un convoglio che trasportava soldati e civili dalla Francia verso la colonia del Senegal, appena acquisita per concessione dell'Inghilterra - avvenuto nel 1816 al largo dell'Africa occidentale. Trattandosi di un viaggio abbastanza lungo, la Medusa non poteva affrontare questa tratta da sola, ed infatti ad accompagnarla ci sono altre 3 navi: Loire, Argus ed Echo. Ma la Medusa decide di accelerare i tempi, e le stacca avanzando da sola, ma si incaglia in un banco di sabbia. I 400 uomini presenti sulla nave non vedono altre soluzioni se non abbandonare la nave; così si dividono in piccoli gruppi tali da poter salire sulle 6 scialuppe d'emergenza per dirigersi verso la terra più vicina. La situazione peggiora ed anche se alcuni degli ufficiali decidono di restare sulla Medusa, non ci sono abbastanza posti liberi per mettere in salvo tutti. Sono 147 persone ormai condannate a morte certa. Gli uomini rimasti sulla nave costruiscono una zattera lunga 20 metri e larga 7: verrà trascinata da una scialuppa.Per ragioni mai chiarite, la fune di collegamento si strappò (o venne tagliata), e i naufraghi rimasero in balia dei flutti per tredici giorni, in un crescendo di orrori (soltanto dopo la prima notte muoiono 20 persone, seguirà un ammutinamento, durante il quale 75 persone furono gettate in mare, episodi di omicidi e cannibalismo): alla fine, la nave della salvezza, l'Argus (una delle navi di scorta), riuscì a recuperare solo una quindicina di superstiti, cinque dei quali erano morti subito dopo. Questa storia arriva sui giornali francesi soltanto 2 mesi dopo grazie alla testimonianza di uno dei sopravvissuti. Il fatto aveva suscitato l'indignazione dell'opinione pubblica e il partito avverso al governo aveva sollevato critiche circa la nomina di un capitano rivelatosi incapace di gestire la situazione. Il governo aveva cercato di mettere a tacere le critiche sull'inadeguatezza dei soccorsi, ma due sopravvissuti, dopo aver chiesto invano un rimborso per i danni subiti, avevano scritto un violento resoconto dell'evento, che aveva suscitato scalpore in tutta Europa.

Contesto storico e significato simbolico

Bisogna ricordare il periodo storico in cui è nata questa tela. La Francia era appena uscita da una esperienza storica che l'aveva profondamente segnata: prima la Rivoluzione e poi l'impero napoleonico. Napoleone, nel 1815, a Waterloo era stato definitivamente sconfitto e confinato nell'isola di Sant'Elena. Nel 1816, con il Congresso di Vienna, gli stati europei avevano ripristinato la situazione geo-politica antecedente la Rivoluzione Francese. Lo stato d'animo dei francesi, in quegli anni, era soprattutto di sconforto e di delusione. Sentimenti originati dalla constatazione che ciò che essi avevano fatto non era servito a nulla. Il senso di disagio e di deriva finiva per rispecchiarsi direttamente in un quadro che rappresentava appunto un naufragio. Così, volutamente o casualmente, la zattera della Medusa divenne la metafora di un naufragio che, simbolicamente, vedeva coinvolta tutta la nazione francese. Se «Il giuramento degli Orazi» di David rappresenta la Francia prima della Rivoluzione, «La zattera della Medusa» dà l'immagine psicologica della Francia dopo che la Rivoluzione si è conclusa con il fallimento dell'impero.

Composizione e realismo nell'opera di Géricault

Affittato uno studio appositamente per lavorare alla grande tela, Géricault sceglie di rappresentare non il momento del naufragio, ma quello nel quale i naufraghi avvistano l'imbarcazione che li trarrà in salvo, con il fallace ridestarsi nei naufraghi della speranza, il loro chiamare a raccolta le ultime forze per segnalare la loro presenza e il disperato sconforto in seguito alla scomparsa all'orizzonte della possibile salvezza. In questo modo il pittore ha la possibilità di indagare con provocante realismo il deteriorarsi dei sentimenti umani e trarre un'umanità sofferente che, proprio perché protagonista di un grande quadro di storia, assume il valore un simbolo dell'intero genere umano. Per conferire maggior forza alla composizione, il pittore sceglie un taglio obliquo, così che l'imbarcazione sia vista di lato mostrando tutto il suo carico umano. Il punto focale è decentrato, in alto a destra; verso di esso si protende la piccola folla della zattera che si accalca verso il personaggio di spalle, ritto sopra gli altri, che sventola un cencio. Nel tentativo di ricreare con la maggiore aderenza possibile la realtà dei fatti, Géricault ripercorre lo stesso viaggio delle vittime, si imbarca e parte per il Senegal. Durante il viaggio ha la possibilità di scoprire da vicino la forza delle onde che hanno circondato i naufraghi ed il luogo dell'incidente. Tornato a Parigi si fece costruire un modello in legno della zattera da uno dei carpentieri che avevano lavorato alla costruzione della "Medusa" e si avvalse di due sopravvissuti, il geografo Corréard e il medico di bordo Savigny, non solo per conoscere tutti i particolari della storia (i due pubblicheranno anche un libro sulla loro tragica esperienza) ma anche come modelli per l'elaborazione del quadro, ritratti insieme a modelli professionisti.

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