Patologia Generale: salute, malattia, eziologia e patogenesi in Biologia

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Patologia I ed Immunologia, Lezione 1, 01/03/24
Prof. Paolo Pinton
PATOLOGIA GENERALE
Il termine patologia deriva da “pathos”, ovvero sofferenza, difatti la patologia generale studia le reazioni
fondamentali che sono alla base di tutte le malattie. In particolare, si sofferma sul come e sul perché avviene
il turbamento della salute. Gli scopi della patologia generale sono:
individuare gli agenti responsabili di malattia;
individuare i meccanismi innescati che alterano lo stato di omeostasi;
individuare i modi in cui l’organismo reagisce a tali alterazioni dell’omeostasi.
Si occupa dunque di comprendere i meccanismi molecolari e cellulari che sono alla base della comparsa della
malattia.
Definizione di salute: lo stato di salute è una condizione in cui l’integrità delle funzioni omeostatiche e di
adattamento consentono all’organismo di mantenere costante la sua composizione e le sue funzioni.
Definizione di malattia: turbamento della funzione di uno o più organi che si riflette in una modificazione
dell’omeostasi fisiologica ed induce contemporaneamente uno stato di reattività dell’organismo.
La malattia è una condizione dinamica:
può venire eliminato l’agente patogeno
tornando alle condizioni omeostatiche iniziali e si ha
guarigione;
si può instaurare una malattia cronica in cui
si genera un nuovo equilibrio tra organismo e agente
patogeno;
se la precedente forma di adattamento non è possibile sopravviene la morte.
Gli elementi di un processo patologico sono:
eziologia: studio delle cause che inducono un perturbamento dell’omeostasi dell’organismo, cause
che possono essere intrinseche (genetiche) o estrinseche (dovute all’ambiente);
È di grande attualità parlare di Gene Environment Interaction (GEX), ovvero di interazioni genoma-ambiente,
fenomeno che riguarda ad esempio i tumori. Certi geni mutati per manifestare la condizione tumorale richiedono
infatti un ambiente che contribuisca allo stato di malattia (ad esempio il tumore al mesotelio o mesotelioma è
associato all’esposizione all’amianto, motivo per cui quest’ultimo è oggi vietato nella maggior parte del mondo).
Si ricordi inoltre che sono necessarie molteplici mutazioni del DNA affinché si sviluppi un tumore e che il gene
oncosoppressore p53 è spesso mutato nelle neoplasie.
Le cause estrinseche possono essere fisiche (radiazioni), chimiche (fumo, idrocarburi, farmaci) o
biologiche (microrganismi e parassiti).
Le mutazioni somatiche (non ereditarie) sono quelle che avvengono in cellule dell’organismo diverse
da quelle della linea germinale, sono casuali e sono dovute a cause estrinseche, quali ad esempio
l’esposizione ai raggi UV.
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Le cause possono essere:
o determinanti, se da sole causano la malattia;
o coadiuvanti, se da sole non causano malattia, ma facilitano l’azione di altre cause.
L’organismo può essere:
o recettivo, se restituisce subito le conseguenze;
o refrattario, se non ha il recettore per quel determinato patogeno o se quest’ultimo è mutato e
“non lo vede”;
o resistente, se ha un’immunità innata aspecifica che riesce a difenderlo;
o reattivo, se a quell’agente risponde adeguatamente.
patogenesi: studia i meccanismi responsabili della comparsa della malattia che seguono l’azione degli
agenti eziologici e che alterano conseguentemente lomeostasi dello stato di salute. La conoscenza dei
meccanismi patogenetici consente di interrompere la sequenziali di eventi da cui deriva la
malattia. Una volta compresi i meccanismi molecolari alla base di uno stato di patologia risulta più
facile trovare una cura (sviluppando un farmaco adatto);
modifiche morfologiche: alterazioni strutturali caratteristiche della malattia e diagnostiche del
processo patologico;
significato clinico: insieme di alterazioni funzionali che determinano segni, sintomi, decorso e
prognosi della malattia.
Nell’identificazione della malattia si distinguono:
segni: ciò che il medico vede o sente durante l’esame;
sintomi: ciò di cui il paziente si lamenta.
Ci sono diverse modalità di classificazione delle malattie:
topografica (in base alla regione del corpo maggiormente interessata);
anatomica (in base all’organo interessato);
funzionale (in base alla funzione compromessa);
eziologica (in base alla causa);
patogenetica (in base al meccanismo d’azione);
epidemiologica (sulla base di dati statistici).
La definizione di salute ufficiale secondo l’organizzazione mondiale della sanità (WHO) è quella che segue:
“la salute è lo stato di completo benessere fisico, mentale e sociale” (non solo l’assenza di infermità).
Omeostasi
L’omeostasi è la capaci degli organismi viventi di mantenere l’integrità strutturale e l’equilibrio delle
funzioni per mezzo di sistemi di controllo e di regolazione. La regolazione del calcio intracellulare è di
fondamentale importanza in quanto esso è un secondo messaggero. All’esterno della cellula si trova molto
più calcio che non all’interno, in particolare nello stato di riposo si tratta di una differenza di circa 5 ordini
di grandezza (100nM nel citoplasma, 1mM all’esterno). La membrana plasmatica nel lato rivolto all’interno è

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Patologia Generale: Introduzione e Concetti Fondamentali

Patologia I ed Immunologia, Lezione 1, 01/03/24
Prof. Paolo Pinton
PATOLOGIA GENERALE
Il termine patologia deriva da "pathos", ovvero sofferenza, difatti la patologia generale studia le reazioni
fondamentali che sono alla base di tutte le malattie. In particolare, si sofferma sul come e sul perché avviene
il turbamento della salute. Gli scopi della patologia generale sono:

  • individuare gli agenti responsabili di malattia;
  • individuare i meccanismi innescati che alterano lo stato di omeostasi;
  • individuare i modi in cui l'organismo reagisce a tali alterazioni dell'omeostasi.

Si occupa dunque di comprendere i meccanismi molecolari e cellulari che sono alla base della comparsa della
malattia.

Definizioni di Salute e Malattia

Definizione di salute: lo stato di salute è una condizione in cui l'integrità delle funzioni omeostatiche e di
adattamento consentono all'organismo di mantenere costante la sua composizione e le sue funzioni.
Definizione di malattia: turbamento della funzione di uno o più organi che si riflette in una modificazione
dell'omeostasi fisiologica ed induce contemporaneamente uno stato di reattività dell'organismo.

Dinamica della Malattia

La malattia è una condizione dinamica:
morte
periodo di
incubazione
o di latenza
stato di
portatore
malattia
clinica
o subclinica
esposizione
convalescenza
e guarigione
guarigione
periodo
prodromico
regressione
cronicizzazione
periodo di contagiosità
tempo
.

  • può venire eliminato l'agente patogeno
    tornando alle condizioni omeostatiche iniziali e si ha
    guarigione;
  • si può instaurare una malattia cronica in cui
    si genera un nuovo equilibrio tra organismo e agente
    patogeno;
  • se la precedente forma di adattamento non è possibile sopravviene la morte.

Elementi del Processo Patologico

Gli elementi di un processo patologico sono:

  • eziologia: studio delle cause che inducono un perturbamento dell'omeostasi dell'organismo, cause
    che possono essere intrinseche (genetiche) o estrinseche (dovute all'ambiente);

Interazioni Genoma-Ambiente (GEX)

È di grande attualità parlare di Gene Environment Interaction (GEX), ovvero di interazioni genoma-ambiente,
fenomeno che riguarda ad esempio i tumori. Certi geni mutati per manifestare la condizione tumorale richiedono
infatti un ambiente che contribuisca allo stato di malattia (ad esempio il tumore al mesotelio o mesotelioma è
associato all'esposizione all'amianto, motivo per cui quest'ultimo è oggi vietato nella maggior parte del mondo).
Si ricordi inoltre che sono necessarie molteplici mutazioni del DNA affinché si sviluppi un tumore e che il gene
oncosoppressore p53 è spesso mutato nelle neoplasie.
Le cause estrinseche possono essere fisiche (radiazioni), chimiche (fumo, idrocarburi, farmaci) o
biologiche (microrganismi e parassiti).
Le mutazioni somatiche (non ereditarie) sono quelle che avvengono in cellule dell'organismo diverse
da quelle della linea germinale, sono casuali e sono dovute a cause estrinseche, quali ad esempio
l'esposizione ai raggi UV.
1Le cause possono essere:

  1. determinanti, se da sole causano la malattia;
  2. coadiuvanti, se da sole non causano malattia, ma facilitano l'azione di altre cause.

L'organismo può essere:

  1. recettivo, se restituisce subito le conseguenze;
  2. refrattario, se non ha il recettore per quel determinato patogeno o se quest'ultimo è mutato e
    "non lo vede";
  3. resistente, se ha un'immunità innata aspecifica che riesce a difenderlo;
  4. reattivo, se a quell'agente risponde adeguatamente.
    • patogenesi: studia i meccanismi responsabili della comparsa della malattia che seguono l'azione degli
      agenti eziologici e che alterano conseguentemente l'omeostasi dello stato di salute. La conoscenza dei
      meccanismi patogenetici consente di interrompere la sequenzialità di eventi da cui deriva la
      malattia. Una volta compresi i meccanismi molecolari alla base di uno stato di patologia risulta più
      facile trovare una cura (sviluppando un farmaco adatto);
    • modifiche morfologiche: alterazioni strutturali caratteristiche della malattia e diagnostiche del
      processo patologico;
    • significato clinico: insieme di alterazioni funzionali che determinano segni, sintomi, decorso e
      prognosi della malattia.

    Identificazione della Malattia: Segni e Sintomi

    Nell'identificazione della malattia si distinguono:

    • segni: ciò che il medico vede o sente durante l'esame;
    • sintomi: ciò di cui il paziente si lamenta.

    Classificazione delle Malattie

    Ci sono diverse modalità di classificazione delle malattie:

    • topografica (in base alla regione del corpo maggiormente interessata);
    • anatomica (in base all'organo interessato);
    • funzionale (in base alla funzione compromessa);
    • eziologica (in base alla causa);
    • patogenetica (in base al meccanismo d'azione);
    • epidemiologica (sulla base di dati statistici).

    La definizione di salute ufficiale secondo l'organizzazione mondiale della sanità (WHO) è quella che segue:
    "la salute è lo stato di completo benessere fisico, mentale e sociale" (non solo l'assenza di infermità).

    Omeostasi

    L'omeostasi è la capacità degli organismi viventi di mantenere l'integrità strutturale e l'equilibrio delle
    funzioni per mezzo di sistemi di controllo e di regolazione. La regolazione del calcio intracellulare è di
    fondamentale importanza in quanto esso è un secondo messaggero. All'esterno della cellula si trova molto
    più calcio che non all'interno, in particolare nello stato di riposo si tratta di una differenza di circa 5 ordini
    di grandezza (100nM nel citoplasma, 1mM all'esterno). La membrana plasmatica nel lato rivolto all'interno è
    2carica negativamente (-80mV), motivo per cui il calcio (positivo) cerca di entrare all'interno, ma la membrana
    plasmatica è semipermeabile e l'organismo consuma moltissima ATP per mantenere l'equilibrio (a favore di
    una ridotta concentrazione interna di calcio). Essendo il calcio un secondo messaggero (ed essendo molto
    scarso nel citoplasma), variazioni anche minime della sua concentrazione all'interno della cellula vengono
    viste come segnale. Questo gradiente è presente in tutte le cellule e qualsiasi condizione che perturba questa
    omeostasi porta ad una patologia (la quale è dipendente dal tipo di cellula interessata dalla variazione).
    Ad esempio, la maggior parte dei malditesta è dovuta ad alterazioni del segnale calcio conseguenti a modifiche dei canali
    di membrana. Anche il rilascio dell'insulina, la divisione cellulare e la morte cellulare sono eventi che seguono una
    determinata "onda calcio" del citoplasma. Distrofie e fibrosi cistica sono causate da problemi nel segnale calcio.
    Affinché si abbia uno stato di salute della cellula è quindi necessario un controllo fine non solo della quantità,
    ma anche della decodifica dei segnali che devono indurre una certa variazione della concentrazione di calcio,
    atto a mantenere la sua omeostasi. Lo stato patologico (alterazione dell'omeostasi) non sempre porta ad
    eliminazione e morte della cellula, si ha infatti una fase di adattamento nel tentativo di tornare alle condizioni
    iniziali e se essa è compatibile con la vita non si hanno problemi, mentre in caso contrario seguono malattia ed
    infine morte.

    Mantenimento dell'Omeostasi

    Il mantenimento dell'omeostasi richiede:

    • fase di riconoscimento (per comprendere quando la cellula si trova in omeostasi);
    • mediatori che consentano la comunicazione (segnali);
    • fase di realizzazione (cambiamenti interni utili a conservare l'omeostasi).

    Danno Cellulare

    Condizioni di danno cellulare catastrofiche sono quelle collegate alla carenza di ossigeno, l'ipossia, o ancor
    peggio alla carenza sia di ossigeno che di nutrienti, ossia l'ischemia (prima causa di morte cardiovascolare).
    L'ossigeno che respiriamo è fondamentale in quanto raggiunge i mitocondri dove funge da accettore finale di
    elettroni nella catena respiratoria. Altre cause di danno cellulare sono gli agenti fisici (radiazioni ionizzanti),
    gli agenti chimici (farmaci), gli agenti infettivi e le reazioni immunologiche (ad esempio l'infiammazione,
    sono dirette sia contro l'agente patogeno che contro le cellule self infettate).
    A seconda dell'agente avremo meccanismi diversi che intervengono a seconda delle caratteristiche delle
    cellule, però abbiamo dei sistemi intracellulari biochimici particolarmente sensibili a queste cause di danno:

    1. Integrità di tutte le membrane cellulari: non solo della membrana plasmatica ma di tutte le membrane
      cellulari. Un' alterazione incontrollata di qualsiasi membrana cellulare non è compatibile con la vita;
    2. Respirazione aerobica;
    3. Sintesi proteica;
    4. Preservazione dell'integrità del materiale genetico.

    3Noi abbiamo sistemi di difesa e risposta a questi insulti, ma se lo stress è eccesivo abbiamo un danno cellulare
    che può essere reversibile (quando si ritorna a una condizione di omeostasi) o irreversibile. Se è irreversibile
    si ha la morte cellulare, ma negli organismi pluricellulari non è sempre un evento negativo. Nell'interesse
    dell'organismo può essere conveniente che alcune cellule muoiano; meglio se muoiono attraverso un processo
    che non scatena l'infiammazione.

    Morte Cellulare

    Tipi di Morte Cellulare

    Come possono morire le cellule?
    Sono descritti più di 10 diversi tipi di morte cellulare. Ma 3 sono le principali:

    • NECROSI: possiamo definirla un "omicidio", non è mai
      voluta da una cellula. La cellula subisce sempre questo
      processo di morte violenta. La cellula si gonfia ed
      esplode rilasciando all'esterno il proprio materiale
      intracellulare che viene visto come estraneo, scatenando
      una risposta infiammatoria. Non riguarda mai una singola
      cellula ma sempre gruppi di cellule. Sempre associata a
      infiammazione.
      NECROSI
      1: rigonfiamento degli organelli
      cellula sana
      3. FAGOCITORI
      2 rottura della
      membrana
      plasmatica
      Durante la necrosi di solito abbiamo dei danni pesanti alla
      funzionalità della cellula, di solito viene compromessa la
      permeabilità delle membrane. Si ha la degradazione di proteine attraverso un taglio incontrollato di queste.
      Esempio di domanda d'esame: quali tra questi è un meccanismo biochimico generale della necrosi? Di seguito
      vengono spiegati, all'esame se ne troverà uno che non c'entra.

    Meccanismi di Necrosi

    Meccanismi di necrosi:

    • Sempre deplezione di ATP;
    • Ossigeno e radicali liberi: cattivo utilizzo dell'ossigeno con formazione di ros.
    • Omeostasi del calcio: viene completamente deregolato il segnale calcio, riguarda variazioni profonde della
      concentrazione del calcio. Se per esempio si rompe la membrana plasmatica, visto che fuori c'è 10 000 volte
      più calcio, entra tantissimo calcio nella cellula e quasi tutte le funzioni regolate dal calcio non funzionano più
      bene.
    • Alterazione della membrana: in particolare della membrana plasmatica, ma riguarda tutte le membrane
      cellulari.
    • Danno mitocondriale irreversibile: che è dovuto all'attivazione di un complesso proteico che si trova a livello
      dei mitocondri che è il poro di transizione della permeabilità mitocondriale (MPTP = Mitochondrial
      4

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