Documento sul pattinaggio artistico a rotelle. Il Pdf esplora le origini storiche, le tecniche fondamentali e le diverse specialità di questo sport, adatto per studenti di scuola superiore che studiano educazione fisica.
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Il pattinaggio artistico a rotelle è uno sport individuale, di coppia e di gruppo. Presenta varie analogie con quello sul ghiaccio, ma la presenza e la posizione delle quattro ruote è causa delle inevitabili differenze nell'apprendimento e nell'esecuzione delle difficoltà tecniche.
I passi fondamentali del pattinaggio artistico a rotelle riguardano soprattutto la pattinata, come la spinta e passo incrociato, l'equilibrio, come il seggiolino e l'anfora, i fili, cioè lo spostamento del baricentro sulle diverse ruote e la stabilità, come i salti e la trottola interna o esterna.
Una volta in confidenza con le basi, l'atleta verrà allenato diversamente a seconda della specialità che vuole apprendere. Le specialità del pattinaggio sono artistico (singolo e coppia), obbligatori, solo dance (singolo e coppia), quartetti, quartetti divisione nazionale, piccoli gruppi divisione nazionale, gruppi jeunesse, grandi gruppi e sincronizzato.
Inoltre presenta delle variazioni nei salti quindi differisce l'esecuzione dei salti per ovvi motivi (siccome i pattini a ruote non presentano lamina in acciaio) ed alcuni salti, addirittura, non sono eseguibili su ruote.
Il pattinaggio a rotelle nasce e si sviluppa tra la fine del 1700 e l'inizio del 1800. Il pattinaggio artistico a rotelle, sebbene possa farsi risalire ai primi del '900, ha in realtà i suoi primi timidi sviluppi tra le due guerre mondiali, per merito di pattinatori e pattinatrici su ghiaccio che cercano di trasferire il loro bagaglio tecnico sui nuovi attrezzi[1][2][3].
Per circa un secolo vennero sperimentate parecchie varianti di pattini: a due, tre, quattro e più ruote, sia in linea che disposte "a rettangolo" o anche "a rombo" (un anteriore, due centrali, una posteriore). Questi attrezzi, seppur funzionanti, presentavano molti difetti: spesso erano pesanti, poco stabili sul piede, poco o per nulla indirizzabili su traiettorie curve (con conseguente difficoltà a mantenere l'equilibrio), con ruote o scivolose o molto lente e/o dal rapido consumo (se fatte di legno), senza freni o dispositivi di arresto.
Occorrerà attendere il 1863 per l'invenzione e il brevetto dei pattini a rotelle a quattro ruote disposte come su quelli attuali, e dotati di sterzi che attraverso la pressione laterale del piede permettono di mantenere un buon equilibrio e di impostare traiettorie curve. L'inventore statunitense James Leonard Plimpton continuerà a perfezionare l'attrezzo con altri brevetti del 1866 e 1908. La versione moderna, con gommini sterzanti posti tra i due gruppi di ruote ed un puntale anteriore indispensabile per l'esecuzione di alcuni salti, compare nel 1942[4] ad opera dello statunitense Edward G Blaes. Il"raddoppio" dei gommini sterzanti (uno sopra ed uno sotto) è merito dello statunitense Charles W. Snyder i cui pattini all'epoca vengono riconosciuti al vertice della qualità.
Nel dopoguerra il pattinaggio artistico a rotelle guadagna crescente popolarità anche in Italia. Da un lato il clima mediterraneo comporta alti costi di esercizio delle piste su ghiaccio, per cui il ricorso alle rotelle è più economico, praticabile, e in grado di attirare maggior utenza. Dal 2010 circa il settore dei pattini da artistico, anche a livello internazionale, vede un incontrastato dominio italiano con le marche di telai e rotelle Roll-Line (azienda TM Technologies), Komplex e Rollerskates-Italia. La stessa eccellenza spetta a Edea e Risport per le calzature da artistico utilizzate anche sui pattini da ghiaccio.
I pattini a rotelle odierni di qualità sono disegnati e prodotti con sistemi computerizzati - per ottenere tra le altre cose il miglior rapporto tra resistenze e peso - e utilizzano leghe leggere o Titanio. Nonostante ciò il loro peso è assai maggiore delle lame da ghiaccio per cui l'esecuzione di salti impegnativi richiede maggior prestanza atletica.
Ruote ESTERNE Ruote INTERNE Differenza fra le ruote esterne e quelle interne.
Nel singolo, detto anche libero, un solo atleta per volta esegue una coreografia, detta disco di gara, in cui esegue una serie di passi di piede e di difficoltà (salti e trottole) disposti lungo una traccia preparata appositamente per aderire ad una musica. Gli esercizi richiesti all'atleta variano a seconda del regolamento della competizione e della categoria nella quale gareggia; queste possono suddividere gli atleti per età o per livelli di difficoltà. Il giudizio della gara è determinato dalla somma dei punteggi dati dai singoli giudici; con il sistema Rollart. La valutazione totale prende in considerazione sia dal punto di vista artistico, sia dal punto di vista tecnico.
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L'esecuzione di un salto si divide in sei diverse fasi:
Esistono otto salti base, ordinati per livello di difficoltà, che hanno valore in gara; il punteggio che ciascuno di essi può ricevere dipende dalla pulizia dell'esecuzione e dal numero di rotazioni.
A parte il semplice e il Thoren, ognuno di questi salti ha una versione doppia e tripla, in cui si richiede rispettivamente l'aggiunta di una e due rotazioni. Gli atleti mancini, inoltre, eseguono ciascun salto invertendo i ruoli delle braccia e delle gambe destra e sinistra.
I salti possono essere eseguiti in combinazioni o catene; in quest'ultimo tipo di difficoltà, che prevede dai 2 ai 5 salti consecutivi eseguiti con un ritmo costante, tra un salto e il successivo non è possibile inserire passaggi di alcun tipo né appoggiare una gamba che non sia quella di arrivo; nelle combinazioni, invece, i salti sono inframezzati da passaggi di piede (tre, contro tre, mohawk o choktaw).
Una catena può essere:
In queste serie di salti, infatti, la posizione di atterraggio di ciascun salto coincide con quella di partenza del successivo.
Una combinazione invece può essere:
Queste sono combinazioni, perché tra un salto e il successivo c'è un passaggio di piede necessario (nel primo caso, atterraggio e partenza prevedono piedi e direzioni diverse, cosa che rende necessaria una ripresa in avanti prima di ciascun Axel) o inserito ad hoc (anche se i tre salti potrebbero essere eseguiti in catena, tra di essi sono stati inseriti due tre, ossia due mezze rotazioni con il pattino a terra).
Esiste una commissione addetta alla valutazione di nuovi salti di invenzione di atleti o allenatori anche se è un'eventualità che non si propone quasi mai. Al contrario invece, esistono una serie di salti che prima si eseguivano ed ora invece non sono più eseguite come, ad esempio, tre diversi tipi di axel.
Le trottole sono difficoltà in cui l'atleta deve eseguire, senza staccare il pattino da terra, un numero minimo di rotazioni strette mantenendo una particolare posizione e un particolare filo, su uno o due piedi; la preparazione prevede generalmente una serie di tre seguiti da un'entrata che permette la centratura della trottola. Come nel caso dei salti, anche le trottole si possono combinare tra loro; è possibile eseguire fino a tre trottole consecutive. La combinazione risulta valida quando il cambio di filo e/o di piede avviene senza la perdita della centratura della trottola e della fluidità della rotazione.
Le trottole possono essere verticali, abbassate, ad angelo, tacco e rovesciate.
Anche per questo tipo di difficoltà, un atleta mancino assume le posizioni in maniera speculare.
Nel pattinaggio artistico in linea singolo, che solo dal 2013 è stato inserito in Italia tra le specialità dell'artistico riconosciute dalla FISR, si seguono regole simili a quelle del singolo sui pattini tradizionali. La differenza sta nell'utilizzo di pattini con tre o quattro ruote in linea e tampone anteriore. I vari tipi di salti e trottole sono gli stessi del singolo tradizionale, così come la progressione degli elementi tecnici contemplati nelle diverse categorie e le suddivisioni delle categorie in relazione all'età. Ulteriori dettagli sono specificati nelle norme deliberate annualmente dalla FIHP.