Documento dall'Università degli Studi di Napoli Federico II su economia aziendale capitolo 1 libro potito. Il Pdf esplora i principi fondamentali dell'economia aziendale, inclusi bisogni, beni, attività e unità economiche, con un focus sulla sostenibilità e i rischi aziendali, utile per studenti universitari di Economia.
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Ragioneria ed economia aziendale 1 (Università degli Studi di Napoli Federico II) Studocu non è sponsorizzato o supportato da nessuna università o ateneo. Scaricato da Gianmichele Miglionico (xmikix81@gmail.com)CAPITOLO 1: L'AZIENDA
Nella sua esistenza, l'uomo manifesta di continuo bisogni o desideri di varia natura, per soddisfare i quali si attiva nella ricerca di beni e servizi, ossia risorse e mezzi, atti ad appagarli. Tali bisogni possono essere:
Dunque, nel momento in cui l'uomo avverte un bisogno o desiderio, si adopera per soddisfarlo, cioè agisce. E notava giustamente Amodeo che «bisogno, in significato economico, non vi è dove non vi sia carenza dei mezzi che potrebbero soddisfarlo; e non vi è nemmeno quando quei mezzi siano assolutamente inesistenti».
Beni o risorse sono distinguibili in due classi:
E questo darsi da fare per riuscire ad appagare tali bisogni costituisce l'attività economica. Le scelte, invece, sono scelte economiche, e tendono costantemente verso l'obiettivo di cogliere il miglior rapporto possibile tra mezzi (scarsi) e bisogni da soddisfare. Le scelte economiche sono scelte umane. Ne discende che esse, in quanto tali (umane), sempre e inevitabilmente risentono dell'influenza di molteplici fattori extraeconomici, di natura culturale, etica, religiosa, sociale, ideologica, nonché legati all'esperienza, alle preferenze individuali o alle convinzioni politiche.
Quando si parla di beni, in particolare di quelli economici, non si fa riferimento a qualcosa provvisto di materialità, quale può essere un'auto o una scatola di biscotti. Ma vi si comprendono:
Nel sistema economico odierno svolgono attività economica diversi soggetti: singoli individui, gruppi di persone, entità diversamente organizzate e complesse: sono tutti unità economiche, nelle quali ritroviamo comportamenti tesi a massimizzare i risultati impiegando al meglio date risorse. In esse si consumano risorse, si producono risorse, o, ancora, si trasferiscono risorse. Infatti consumi, produzioni e trasferimenti sono, appunto, momenti tipici dell'attività economica. Se si vuole individuare l'azienda, oggetto centrale dell'economia aziendale, bisogna rifarsi alle unità economiche organizzate e complesse. Queste, consentono di soddisfare i bisogni di coloro che ne fanno parte, e hanno come obiettivo fondamentale quello di apprestare beni economici da cedere ad altri soggetti, così che che questi possano a loro volta soddisfare propri bisogni. Oggi, un'unità economica può considerarsi un'azienda, se possiede i seguenti caratteri:
Solo in presenza di questi caratteri distintivi, tra loro strettamente collegati, l'azienda può considerarsi tale e può conservare la condizione d'esistenza fondamentale ed essenziale che è la durabilità, ovvero la continuità del suo funzionamento in prospettiva nel tempo. This document is available free of charge on studocu Scaricato da Gianmichele Miglionico (xmikix81@gmail.com)
L'azienda è composta da un insieme di elementi interagenti e interdipendenti, vale a dire legati tra di loro da relazioni e rapporti di dipendenza reciproca. In tal senso essa costituisce un sistema. I due elementi fondamentali che compongono la struttura di un'azienda sono:
Nel momento in cui nasce un'azienda, la quantità e la qualità delle risorse apportate sono il frutto di complesse decisioni volte a individuare la combinazione più conveniente in rapporto all'ambiente e ai risultati che si intendono ottenere. Le scelte di ogni suo elemento devono discendere da attente valutazioni che tengono conto della compatibilità di ciascuno di essi con tutti gli altri che partecipano alle vicende produttive, in modo tale da formare un insieme armonico in grado di generare valore e utilità. In tal caso, l'azienda assume una coordinazione sistemica verso cui tendono tutti gli elementi della combinazione. L'azienda è anche un sistema aperto. È inserita in un ambiente con cui interagisce costantemente: cioè che dall'ambiente esterno provengono i suoi input e a esso cede i suoi output. Poiché l'ambiente è in continuo movimento, l'azienda è tenuta ad essere fortemente dinamica e flessibile.
Quello dell'economicità non è un carattere semplice, non è facilmente definibile, anche perché esso assume connotati differenti secondo il tipo di azienda, la natura della sua attività, il contesto in cui essa agisce. In generale, abbiamo detto che l'azienda è un sistema finalizzato verso un obbiettivo generale, declinato volta per volta in obbiettivi più immediati. Quest'obiettivo generale perseguito dalle aziende di ogni specie è di operare in condizioni di equilibrio. Per questo motivo il requisito dell'economicità risulta garantito quando si pone l'azienda in grado di funzionare nella condizione di equilibrio economico, finanziario e monetario costante nel tempo. Infatti, un'azienda è destinata ad essere continuamente compromessa da ostacoli, interferenze, fattori ed eventi contrari, di origine sia esterna, sia interna (basta pensare ad esempio, quali conseguenze può avere per l'azienda l'ingresso nel mercato di un nuovo competitor). Il principio di economicità comporta poi, che l'azienda sappia attrarre le risorse che meglio siano compatibili con le proprie esigenze. Economicità significa anche che l'azienda sappia utilizzare nel modo più vantaggioso possibile i mezzi produttivi di cui si procura la disponibilità, riuscendo ad ottenere con il loro impiego il massimo risultato possibile (Efficienza Operativa), e significa che i processi produttivi aziendali, per il modo con cui sono selezionati, impostati e attuati, siano in grado di pervenire a risultati, ovvero OUTPUT, che soddisfano al massimo livello possibile, le attese dei soggetti cui sono destinati (Efficacia Strategica).
L'autonomia rappresenta lo stato di un'azienda che riesce ad autodeterminarsi senza interferenze di altri soggetti. Quello dell'autonomia è un requisito che un'attività economica riesce a garantirsi con molta difficoltà: innanzitutto perché, l'autonomia presuppone l'indipendenza economica; e in secondo luogo, un'azienda è autonoma quando riesce a operare in condizioni di economicità, e quando, conservando la capacità di decidere in maniera indipendente, può attuare ogni azione che favorisca, e riuscire a mantenere queste azioni nel tempo. Ma qual é la missione di un'azienda? La missione di un'azienda é la funzione di produzione, la quale prevede tre momenti tipici:
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Le aziende vengono distinte in base alla modalità con la quale si rapportano al mercato, il quale fornisce loro un indicatore sintetico: il prezzo. Le aziende possono quindi essere distinte in:
Si definiscono imprese quelle aziende che acquisiscono con liberi scambi di mercato, alle condizioni per loro più convenienti, le risorse produttive necessarie e cedono al mercato, con liberi scambi e alle migliori condizioni possibili, il risultato delle loro produzioni. L'obbiettivo dell'impresa non deve essere ricercare ad ogni costo la massimizzazione del profitto, magari penalizzando fornitori, dipendenti e quanti altri forniscono il loro contributo ala attività da essa svolta; ma anzi, gli apporti di tutti questi soggetti sono da remunerare in misura equa. L'impresa condivide dunque una visione più "sociale" e "plurifinalistica" rispetto alla massimizzazione del profitto, affermando che una condotta eticamente e socialmente responsabile non solo può portare nel lungo periodo alla migliore redditività possibile, ma è condizione della stessa sopravvivenza dell'azienda come sistema sociale duraturo. Esistono poi diversi tipi di imprese:
Le cooperative sono aziende che operano, dal lato della domanda e dell'offerta, su mercati particolari e limitati, caratterizzati dal fatto che i fornitori di alcuni fattori della produzione o clienti destinatari dell'offerta coincidono con gli stessi proprietari. I soci mentre sono titolari di una quota del capitale possono assumere il ruolo di:
Nelle cooperative, gli scambi e le vendite avvengono attraverso uno scambio mutualistico, a differenza delle imprese che attuano liberi scambi di mercati Il mantenimento in vita della cooperativa si giustifica finché la sua attività apporta ai soci cooperatori benefici economici superiori a quelli diversamente ottenibili.
Si tratta di aziende, spesso dette "organizzazioni no-profit" o del "terzo settore" che, pur producendo beni e servizi di rilevanza pubblica non appartengono alla pubblica amministrazione, ma sono unità economiche private che beneficiano del volontariato, e non cedono la loro produzione a condizioni di mercato, proprio in quanto la loro azione è fondata sull'altruismo e la solidarietà. Sono esempi di organizzazioni non profit: le associazioni di assistenza, di beneficenza e di ricerca, le università, gli enti ospedalieri, le fondazioni ecc. L'ordinamento italiano ha recentemente disciplinato l'Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS), un'istituzione privata non orientata al profitto. Le ONLUS sono gestite da manager con criteri di efficienza, al pari di qualsiasi impresa privata, che operano quindi con il vincolo della copertura dei costi, ma non distribuiscono profitti ai proprietari.
Le aziende facenti parte dell'amministrazione pubblica comprendono unità economiche che cedono gratuitamente o a prezzi politici i propri servizi alla collettività organizzata su un territorio. Le amministrazioni pubbliche non misurano con valori di scambio la misura della propria economicità, ma con altri indicatori (es. la misurazione del grado di soddisfazione degli utenti del servizio). This document is available free of charge on studocu Scaricato da Gianmichele Miglionico (xmikix81@gmail.com)