Documento di Biologia sull'alopecia, esplorando le sue diverse forme. Il Pdf, utile per lo studio universitario, analizza cause, meccanismi patogenetici, manifestazioni cliniche e opzioni terapeutiche per l'alopecia androgenetica e areata.
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(prof.ssa Piraccini)
Def. Si definisce alopecia il processo di diminuzione della qualità (colore, spessore) e della quantità di capell( o )a loro scomparsa. L'alopecia di per se è quindi un sintomo, non certo una malattia. Lo saranno invece l'alopecia areata, l'alopecia androgenetica, ecc. Il termine deriva dal greco alópex (= volpe) e vuole indicare un tipo di perdita di capelli a chiazze, come quella della volpe in primavera.
L'eziopatogenesi della malattia resta ancora oggi misteriosa. Gli studi e le ricerche avrebbero individuato cinque possibili fattori scatenanti:
Le alopecie possono essere classificate in base alla clinica in cicatriziali e non cicatriziali, entrambe suddivise a loro volta in base all'eziologia in ereditarie e acquisite:
1
1
3
4 -
Follicolite decalvante
5
6 .
Micosi (Dermatofitosi)
7
181Parte I - Dermatologia
Def. L'alopecia androgenetica (anche conosciuta come calvizie comune) è la più comune tipologia di perdita di capelli (alopecia) dovuta alla presenza di ormoni androgeni ("andro-") e alla predisposizione genetica del follicolo pilifero alla miniaturizzazione proprio di natura ormonale ("-genetica").
Nel corso della vita interessa circa l'80% della popolazione maschile e il 50% di quella femminile [o 50% M e 20% F a seconda dei siti e della definizione di alopecia]. La diffusione dell'alopecia androgenetica è quindi tale da giustificare l'appellativo di "calvizie comune" e da poterla considerare, entro certi limiti, una condizione assolutamente fisiologica.
Pur non essendo una vera e propria malattia, l'alopecia androgenetica viene spesso vissuta come un profondo disagio, con ripercussioni negative sul piano psicologico e sociale.
Fattori sia genetici che ambientali giocano un ruolo, tuttavia il complesso delle cause resta ignoto. Sicuramente però per avere la malattia, devono concorrere contemporaneamente due condizioni fondamentali:
Il concetto chiave è il seguente: esistono alcuni bulbi piliferi predisposti che esprimono [in maniera aberrante] l'enzima 5a-reduttasi di tipo II che fisiologicamente trasforma il testosterone (TH) in 5a-diidrotestosterone (5a-DTH). [Aberrante: penso che tale enzima sia fisiologicamente espresso, dunque aberrante è sinonimo di iperespresso.]
CR. 2 Non c'è ancora l'assoluta certezza riguardo ai geni causanti l'alopecia androgenetica, sicuramente è unaCR. 5 patologia poligenica. Certamente sono responsabili i geni che controllano gli enzimi 5g-reduttasi: sul cromosoma 5 risiede il gene che determina il recettore dell'enzima di tipo I, sul cromosoma 2 risiede il gene CK . X che determina il recettore dell'enzima di tipo II.
La trasmissione ereditaria è comunque ovviamente molto più complessa. È stato dimostrato che la maggior parte dei geni coinvolti risiedono sul cromosoma X, ossia quello che la madre trasmette al figlio maschio, o che madre e padre trasmettono alla figlia femmina. L'ereditarietà verso un figlio maschio è maggiore secondo il cromosoma X che la madre ha ereditato dal padre, così la maggiore trasmissione avviene dal nonno materno al proprio nipote anziché da padre a figlio. Tuttavia, la ricerca mostra anche che una persona con un padre calvo ha anche una probabilità notevolmente maggiore di diventare calva. Gli uomini i cui padri sono affetti da alopecia hanno una probabilità 2,5 volte maggiore di esserne soggetti a loro volta, a prescindere dal lato materno.
NB Il ruolo patogenetico non è dunque svolto direttamente dal TH, ma dal suo metabolita attivo, il DTH. Nonostante ciò, livelli endocrini aumentati di TH predispongono a livelli paracrini aumentati di DTH, i quali avranno un effetto maggiore. Per questo motivo, condizioni che predispongono a concentrazioni maggiori di testosterone possono essere considerate concause dell'alopecia androgenetica: carenza di GH, ipotiroidismo, menopausa, policistosi ovarica (PCOS), tumori virilizzanti, terapie con androgeni.
Normalmente, il DHT promuove la crescita del pelo corporeo e della barba (caratteri sessuali secondarî) avendo un'azione locale mediata dalla 5a-reduttasi. Il DHT è prodotto dai maschi già nell'utero materno ed è responsabile della formazione dei caratteri del genere maschile. Il DHT contribuisce attivamente anche ad altre caratteristiche generalmente attribuite ai maschi come la crescita dei peli e il timbro della voce.
Quando la 5a-reduttasi viene espressa in maniera aberrante a livello di altre regioni anatomiche, ecco che compare la patologia: ne sono esempi la prostata (ipertrofia prostatica benigna) e proprio i capelli (alopecia androgenetica).
NB
182Parte I - Dermatologia
È importante tenere presente innanzitutto che il processo che verrà descritto è valido solo ( bulbi piliferi predisposti, ovvero quelli che esprimono, per ragioni genetiche, l'enzima 5a-reduttasi. Essi sono tipicamente localizzati nella regione frontale e nel (vertice (vertex). Pertanto la maggior parte delle persone colpite da alopecia androgenetica quasi sempre mantiene capelli sani nella zona della corona, che corrisponde alle aree occipitali e temporali del capo.
Nei bulbi della regione frontale e del vertice avvengono le seguenti situazioni caratteristiche dell'alopecia androgenetica:
perdita perdita dell'individualità dei ( cicli papillari
1
Nella calvizie androgenetica vengono persi soltanto i capelli nella regione frontale perché in questa zona la 5a-reduttasi è più attiva, quindi vi si concentra una maggiore quantità di DHT.
1) Si assiste quindi a un diradamento dei capelli, che può essere più o meno marcato e più o meno veloce:
a. nell'uomo è localizzato nella zona fronto-temporale e/o alla chierica (vertex);
b. nella donna è quasi sempre distribuito su tutta la parte superiore della testa.
2) Spesso si assiste a un parallelo aumento del pelo corporeo nell'uomo.
3) Spesso, l'alopecia androgenetica si accompagna a seborrea e a desquamazione furfuracea; tuttavia tali condizioni non sono sempre associate.
Generalmente il paziente lamenta un aumento della "caduta dei capelli". Il termine caduta dei capelli è stato contrassegnato dalle virgolette poiché l'alopecia androgenetica non determina una vera e propria caduta, ma una progressiva miniaturizzazione de capello fino a renderlo invisibile a occhio nudo. Se si esamina con una lente di ingrandimento il cuoio capelluto, un soggetto con alopecia androgenetica in stadio avanzato, si può notare che le aree apparentemente glabre (le zone calve per intenderci) sono in realtà ricoperte da una sottile peluria.
Scala di Norwood per la classificazione della Alopecia androgenetica maschile
Type I
Type IV
Type II
Type V
Type III
Type VI
Type III Vertex
Type VII
Nel tipo maschile si assiste a un arretramento simmetrico dei margini temporalidel capillizio (grado 1 secondo Hamilton e Norwood) a cui segue la definizione di 2 insenature denudate (grado 2).
Successivamente si assiste all'arretram ento del margine frontale (grado 3) e al diradamento a tonsura a livello del vertice (gradi 4 e 5 a seconda dell'entità di quest'ultimo), Per progressione e confluenza viene a configurarsi l'aspetto della calvizie ippocratica, nella quale persiste solo la corona temporo-occipitale.
183
Hamiltone Norwood