Slide sul Laboratorio Teatrale. Il Pdf esplora il concetto di laboratorio teatrale, la sua origine storica e i principali esponenti come Stanislavskij e Mejerchol'd, con esempi di applicazione e compagnie teatrali.
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IL LABORATORIO TEATRALEÈ Lo spazio creativo principale del teatro sociale. L'idea del laboratorio nasce agli inizi del Novecento nell'ambito del teatro professionistico. Stanislavskij e Mejerchol'd.
´´ Ilaboratori erano intesi come spazi in cui il teatro non significava solo rappresentazione, ma anche lavoro sulla presenza e sulla dimensione esistenziale. Questo nodo teatro/vita sarà importante per il teatro degli anni Sessanta, e per l'animazione teatrale e il teatro sociale.
CORPO, VOCE, NARRAZIONE articolo di Gabriele Vacis (sito dell'Istituto) Nel secolo scorso i grandi maestri del teatro hanno elaborato pratiche per gli attori che si possono estendere a tutte le persone. Il teatro è, sostanzialmente, "presenza". Attore e spettatore sono presenti nello stesso tempo e nello stesso spazio. Quindi chi parla può ascoltare chi ascolta: così si genera un circuito di comunicazione che può essere messo al servizio della conoscenza di sé e degli altri. Per "gestire" questo circuito gli attori devono essere "presenti a sé stessi". Devono potersi vedere e sentire in modo profondo. Questa conoscenza si sviluppa attraverso pratiche che possono derivare dalle danze popolari o dallo yoga, dalle tecniche vocali delle diverse culture, dalle pratiche meditative orientali o dagli esercizi spirituali di Ignazio di Loyola.
Queste pratiche, che per Stanislavskij e per Mejerchol'd, nei primi decenni del Novecento, erano "allenamento dell'attore", con Grotowski cominciano ad estendersi alla cura della persona. Non sono solo gli attori ad aver bisogno di una conoscenza profonda di sé stessi e degli altri: tutte le persone ne hanno bisogno.
Le tecniche del teatro si prendono cura della persona da sempre. [ ... ]. Le pratiche del teatro supportano la socialità, la medicina, l'educazione. Perché alla base di queste necessità umane c'è sempre la capacità di STARE. Di abitare consapevolmente il proprio tempo e il proprio spazio. In autonomia o in relazione agli altri esseri umani.
nostro modo di operare, scrive Vacis, si articola in tre "sezioni":
Il corpo - La schiera La Schiera insegna la comprensione delle relazioni tra le persone. È una pratica di attenzione per mettersi in ascolto degli altri corpi e creare azioni comuni.´ ´ ´ La Schiera è usata da Vacis sia con gli attori professionisti sia con i non professionisti. E' stata utilizzata con scuole e associazioni di varia natura, comprese quelle che si prendono cura di disabili psichici e fisici. Esperienza: di consapevolezza, di presenza e compresenza, di ascolto, di condivisione e di comprensione non pregiudicata.´ ´
Babilonia Teatri (Enrico Castellani e Valeria Raimondi), Verona Antonio Viganò (Accademia Arte della Diversità - Teatro La Ribalta), Bolzano Video di due progetti con l'Associazione Zerofavole (Reggio Emilia) www.zerofavole.it