Psicologia dei gruppi: riassunto completo da slide e testi di riferimento

Documento dall'Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma su Psicologia dei gruppi: riassunto di slide e testo di riferimento. Il Pdf, utile per lo studio universitario di Psicologia, esplora concetti chiave, modelli teorici e dinamiche familiari, organizzato in moduli tematici per facilitare la comprensione.

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Psicologia dei gruppi - riassunto di tutto le slide e testo di
riferimento
Psicologia dei gruppi (Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma)
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Lo Verso descrive tre tipologie di gruppo(
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Il gruppo: definizione e caratteristiche

-GRUPPO: Il gruppo è una totalità dinamica. Rimanda al nodo e alla matassa intesa come intreccio fitto e inestricabile. Il gruppo si pone come spazio intermedio tra l'individuale e il sociale, in una dimensione multipersonale, plurale, che rimanda alla condivisione e alla coesione ma al tempo stesso alla diversità e alla competizione. Sul piano immaginario, il concetto di gruppo evoca l'idea di circolarità, superamento della logica lineare, interscambio reciproco, che contraddistingue la dimensione individuale o la dimensione duale. Un'altra prospettiva per osservare e studiare il gruppo è quella di riconoscerne la dimensione di pòlis, di spazio di confronto plurale, di luogo di circolazione dello sguardo e delle fantasie, una dimensione che rimanda cioè ad un pensare e un sentire sempre multidirezionali. Nel gruppo prevale la dialettica fusionalità-individuazione. L'intervento psicoterapico gruppale è sostanzialmente psicosomatico perché utilizza l'interezza del bios.

L'impensabilità del gruppo secondo Kaes

-Kaes definiva l'impensabilità del gruppo come la generale tendenza a definire le relazioni sociali non in termini di gruppo ma di relazioni intersoggettive. L'ambivalenza nei confronti del gruppo può essere riconosciuta anche nello scarto tra la capacità che hanno i gruppi di definire e di produrre l'identità del singolo, e l'ansia della fusionalità che esso genera, intesa come paura di perdere la propria individualità.

Le Bon e la Psicologia delle folle

-LE BON, Psicologia delle folle, saggio che ruota intorno all'idea centrale che l'individuo nella massa regredisce ad uno stato primitivo, intendendo sia una condizione psicologica (follia), sia uno stadio di sviluppo (simile a quello infantile), sia una condizione culturale (quella dei popoli meno evoluti).

Freud: individuo e gruppo nel modello psicoanalitico

-FREUD: analizza i concetti di società, di massa e di gruppo: Totem e tabù, Psicologia delle masse e analisi dell'Io e Il disagio della civiltà. Nel modello psicoanalitico freudiano individuo e gruppo costituiscono una dicotomia in cui l'individuo riveste una posizione di priorità ontologica rispetto al gruppo, gli individui vengo prima e dopo formano un gruppo. Nella vita psichica del singolo l'altro è presente come modello, oggetto, soccorritore, nemico. Nei gruppi secondo Freud la pulsione aggressiva viene stornata verso coloro che non appartengono al gruppo. Freud non approfondisce in modo specifico il concetto di gruppo all'interno del modello psicoanalitico, piuttosto si trovano riferimenti alla natura delle relazioni in gruppo e alle modificazioni che si verificano nel funzionamento psichico dell'individuo quando esso si trova all'interno di contesti multi-personali, siano di gruppo o di massa. L'irruzione del sociale nella vita psichica degli individui avviene solo tra il 3º e il 5º anno di vita, a seguito di eventi che strutturano la fase del complesso edipico e che esitano nella costituzione dell'istanza del Super-Io, che interiorizza le regole e le norme sociali. La dimensione sociale dell'individuo e il conseguente conflitto che ne scaturisce: conflitto tra interno ed esterno, tra desiderio e realtà, tra pulsioni derivanti dall'Es e vincoli morali e normativi provenienti dal Super-Io, sono fenomeni tardivi nel modello freudiano, che insorgono secondariamente, quando il bambino ha già sviluppato parte del funzionamento e delle caratteristiche psichiche che determinano la sua personalità.

Parametri del gruppo e teoria della complessità

-PARAMETRI DEL GRUPPO: Le teorie sui gruppi si rifanno epistemologicamente alla teoria della complessità. Il gruppo è inteso come oggetto complesso, come intreccio fitto e inestricabile di trame personali, esperienze, emozioni, vissuti, pensieri.

Lo Verso: parametri e tipologie di gruppo in ambito clinico

-LO VERSO: In ambito clinico propone dei parametri che permettono di esplicitare gli aspetti caratterizzanti del gruppo e classificarli. Essi rappresentano una descrizione delle variabili che intervengono nella fondazione e nel processo del gruppo. Per ciascuna tipologia di gruppo i parametri descrivono: obiettivi, domanda/committenza, utenza cui il gruppo è destinato, aspetti del setting, l'esplicitazione dell'uso o meno di farmaci, l'inquadramento teorico- tecnico della fondazione, processualità del gruppo, tipo di conduzione con i relativi interventi; la dimensione istituzionale; aspetti legati alla corporeità e alla sua presenza in gruppo; forma di pagamento; luogo di lavoro; caratteristiche dei pazienti. I gruppi terapeutici: non sono sempre monosintomatici; non si differenziano in base agli obiettivi che si pongono; non sono specifici per ogni età; prevale il gioco di identificazioni reciproche. Lo Verso descrive tre tipologie di gruppo:

  • Gruppi di terapia analitica: il conduttore lavora attraverso il gruppo mantenendo un'ottica duplice individuale-gruppale; è generalmente medio-lungo e semi-aperto (la valutazione diagnostica è particolarmente utile per l'inserimento di nuovi pazienti in questi gruppi). L'attenzione non viene maggiormente centrata sulla patologia organica, sui vissuti e le angosce legate alla patologia ed alle paure ad esse connesse, o sulla situazione sanitaria ed ospedaliera. Obiettivi: sviluppo di autonomia, identità e capacità relazionali.
  • Gruppi in medicina generale: cercano di migliorare la compliance al trattamento; è necessario che il conduttore abbia buone capacità di contenimento dell'angoscia;
  • Gruppi a tempo limitato e/o monosintomatici: i membri non condividono lo stesso quadro sintomatologico; i pazienti non sono accumunati dal medesimo disturbo di personalità; nessun paziente presenta un sintomo specifico; è necessario che il conduttore riesca ad aprire il discorso psicologico fuoriuscendo dal rispecchiamento tra i pazienti; l'aspetto sintomatologico caratterizza la fase di avvio; non sono differenziati in base al sesso; non sono autogestiti; non sono paragonali a gruppi di mutuo aiuto

Setting di gruppo: variabili e costruzione

-SETTING DI GRUPPO: comprende tutte le variabili che concorrono alla creazione di un gruppo. E' il contesto e dispositivo in cui il lavoro si svolge (cornice che inquadra oggetto e contesto); il campo mentale condiviso che racchiude i fattori del gruppo. Tutti fattori attinenti al terapeuta: obiettivi, modello operativo, formazione. Il dispositivo gruppale viene prima costruito nella mente del terapeuta e poi co-costruito con i pazienti. Distinguiamo diversi aspetti:

  • numero di partecipanti;
  • regole di ingresso/uscita: gruppi semi/aperti (o slow-open): i pazienti possono entrare a percorso avviato e fuoriuscire quando il loro percorso è terminato, gruppi chiusi: il numero di partecipanti è prefissato, dunque non possono entrare nuovi membri dopo che il gruppo è iniziato.
  • tempo del percorso: tempo limitato e durata del percorso predefinita (numero di sedute o mesi di trattamento), e gruppi aperti in cui non è stabilita anticipatamente la fine del percorso;
  • luogo fisico in cui si svolge il gruppo;
  • durata e frequenza degli incontri: cadenza settimanale o mensile; durata dell'incontro variabile tra 60 e 120 minuti;
  • campo mentale su cui si fonda il lavoro e che riguarda anche il tipo di formazione del conduttore;
  • aspetti legati al pagamento.

Spazio e tempo del gruppo

1) Spazio e tempo del gruppo: Spazio: pensato come luogo fisico e contenitore emotivo e affettivo. Corrao chiama la capacità contenitiva del gruppo funzione gamma: funzione contenitore del gruppo di emozioni non-pensabili. Tempo: descritto facendo ricorso alla spirale, perchè nel gruppo il tempo ha un andamento circolare e progressivo/regressivo: i gruppi ripetono modalità, temi o dinamiche già attraversate.

La fondazione del gruppo e la fase di fusione-individuazione

2) La fondazione del gruppo: è fortemente influenzata dal contesto istituzionale soprattutto nei gruppi di medicina generale. Nelle fasi iniziali della vita di un gruppo agisce una grande forza: la pre-concezione iniziale che terapeuta e membri posseggono. Nelle prime sedute il gruppo come dispositivo terapeutico non esiste, è una struttura semivuota o spazio virtuale, in cui sono definiti solo i ruoli del conduttore, dei membri, dell'osservatore. La rete di interazioni e comunicazioni che si sviluppa poggia sull'insieme delle aspettative e preconcezioni di ciascun membro del gruppo, fornirà al gruppo una struttura solida di significati articolati, che permetterà di ri-costruire, riattualizzare eventi passati e inconsci, e sarà possibile avviare il complesso gioco delle identificazioni. Questo passaggio iniziale segna il raggiungimento di un senso di appartenenza al gruppo che è possibile solo dopo aver riacquistato la dimensione individuale. Un processo che caratterizza l'avvio del gruppo è la fase di fusione-individuazione: nelle fasi iniziali della vita di un gruppo prevalgano fantasie di fusionalità: una fantasia di indifferenziazione in cui l'individuo è amalgamato in un tutto indifferenziato e attraversato da angosce di perdita della propria individualità, cui segue una fase di recupero della dimensione soggettiva che porta a legami di gruppo più maturi e appartenenza.

Il corpo nel gruppo: valenza e simbolismo

3) Il corpo nel gruppo: Nel gruppo la dimensione corporale assume una valenza centrale, tuttavia non produce una rete di significazione più profonda; non facilita lo scambio; non aumenta l'esposizione; non favorisce l'intimità tra i membri; non crea sentimenti di vergogna; non comporta un aumento del lavoro con il conduttore. In gruppo il corpo comunica con forza e immediatezza. Sul piano simbolico il legame che unisce gruppo-e-corpo è intenso come utero materno. Il rapporto gruppo-corpo può essere pensato in termini di ambiente protettivo. Corpo e gruppo sono il supporto delle relazioni d'oggetto e del narcisismo.

MODULO 1

Gruppi in ambito familiare: caratteristiche del gruppo primario

La teoria familiare strutturale di Minuchin

1. La teoria familiare strutturale di Minuchin: padre fondatore della psicoterapia familiare (Famiglie e terapia della famiglia 1976). Il presupposto di base è che la vita psichica non si riduca al solo individuo ma coinvolga e sia influenzata dal contesto e dai gruppi sociali in cui vive. Nello scenario sociale la famiglia si configura come un fattore significativo del processo evolutivo, e si delinea come un gruppo naturale che regola le reazioni dei suoi componenti rispetto agli stimoli, qualificando l'esperienza dei membri stessi. La famiglia diviene il laboratorio dove ciascun membro costruisce il senso di identità. L'identità del soggetto si sviluppa rispetto alla dinamica tra appartenenza e separazione.

  • senso di appartenenza: si forma da bambino con l'adattamento al gruppo familiare e con l'appropriarsi dei modelli transazionali della struttura familiare, che permangono nelle diverse circostanze della vita;
  • senso di differenziazione e individualità: si forma con la partecipazione a differenti sottosistemi in diversi contesti familiari e a gruppi extra-familiari. Per differenziarsi, ogni individuo deve accrescere e delimitare un proprio spazio personale, definendo così un'identità propria. L'individuo può apprendere e sperimentare nuove modalità relazionali che gli permettono di variare le funzioni che svolge all'interno dei sottosistemi a cui appartiene, in momenti evolutivi diversi e con persone differenti senza perdere il senso di appartenenza. Nell'attuazione del processo di differenziazione la famiglia può porsi come promotore di sviluppo o divenire fonte di rischio e inibitore di sviluppo.

La famiglia come gruppo primario: struttura e sottosistemi

2. LA FAMIGLIA COME GRUPPO PRIMARIO: La struttura della famiglia è un sistema socio-culturale aperto, capace di autogovernarsi, in costante trasformazione e con propri confini interni ed esterni. Per Minuchin il sistema-famiglia è definito: l'invisibile insieme di richieste funzionali che determina i modi in cui i componenti della famiglia interagiscono. All'interno della famiglia, ciascun componente occupa un preciso posto e svolge una determinata funzione per età, sesso, ruolo sociale; ha propri sentimenti, emozioni, idee. Ognuno risente della vita dell'altro, della sua crescita e dei problemi che deve affrontare. Il buon funzionamento del sistema viene garantito dalle caratteristiche di complementarietà della famiglia, mentre le caratteristiche individuali diventano funzionali al sistema. I comportamenti dei membri della famiglia seguono specifici modelli transazionali, mantenuti da due sistemi di costrizione:

  • generale: regole universali dell'organizzazione familiare (gerarchia di poteri tra genitori e figli);
  • specifico: di ogni famiglia e comprende le aspettative dei singoli componenti della famiglia.

Questi modelli sono oggetto di reciproco adattamento e di efficienza funzionale. Il sistema famiglia mantiene i modelli preferiti, facendo resistenza ai cambiamenti. Però, deve anche adattarsi qualora le situazioni richiedano un cambiamento, quindi la famiglia crea diversi modelli transazionali alternativi affinchè possa far fronte ai cambiamenti interni ed esterni e sia in grado di trasformarsi senza perdere lo schema di riferimento che garantisce la continuità ai suoi componenti. Nel sistema famiglia Minuchin individua dei sottosistemi che raggruppano i membri per funzioni e ruoli:

  • sistema coniugale: funzioni di scambio e sostegno emotivo-affettivo coniugale
  • sistema genitoriale: funzioni di accudimento e di impegno nell'educazione dei figli.
  • sottosistema dei fratelli: permette ai figli di sperimentare relazioni tra pari e di imparare a negoziare, a cooperare e a competere.

I sottosistemi sono delimitati tra loro da confini, regole che definiscono chi e come partecipa ad un determinato sistema e che differenziano i sottosistemi. L'insieme dei confini definisce la struttura familiare. Le dimensioni strutturali fondamentali della famiglia sono:

  • La gerarchia familiare riguarda i diversi livelli di potere decisionale associati a ciascun sottosistema.
  • I confini tra i sottosistemi: riguardano le regole che definiscono ciascun sottosistema e che lo differenziano dagli altri. Per essere funzionali i confini familiari devono essere: chiari, distinti e flessibili. La definizione dei confini permette ai membri del sottosistema di esercitare le proprie funzioni senza interferenze da parte di altri sottosistemi, e di mantenere un contatto tra i componenti dello stesso sottosistema e gli altri. I confini possono essere collocati lungo un continuum: rigidi, chiari e diffusi. A seconda delle caratteristiche dei confini, Minuchin distingue:
  • le famiglie disimpegnate: presentano confini rigidi e impenetrabili; i sottosistemi sono separati tra loro, la comunicazione è difficile; poco strutturata; minimi legami emotivi, scarse gerarchie e forti connessioni con l'esterno. Nelle situazioni patologiche, il sintomo viene usato come modalità per informare la famiglia del

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