Didattica: strategie e architetture dell'istruzione, Università Guglielmo Marconi

Documento dall'Università degli Studi Guglielmo Marconi su Didattica- 6 cfu. Il Pdf esplora il concetto di didattica, distinguendola dalla pedagogia e analizzando le diverse strategie e architetture dell'istruzione, con esempi pratici e riferimenti a studi di caso.

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Didattica- 6 cfu
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DIDATTICA- 6 CFU
MODULO UNO
Che cosÕ• la didattica?
Prima deÞnizione: Òla Didattica si presenta come istanza di rißessivitˆ attorno alle azioni che caratterizzano il fare didattico,
cio• a quelle attivitˆ concretamente connesse allÕinsegnare. Si presenta oggi come un corpus ragionevolmente ricco e
autonomo di conoscenze e metodologie; accanto dunque a una prassi didattica si costituita una Didattica come
ambito di conoscenza, il cui scopo • di migliorare lÕefÞcacia della prima, coadiuvando lÕindividuazione di validi obiettivi
e suggerendo percorsi e metodologie pi• efÞcaci per il loro conseguimentoÓ.
La parola ÒdidatticaÓ (con la d minuscola) fa riferimento in prima istanza allÕazione di insegnare: proviene dal greco
didaskein, che indica appunto lÕazione di insegnare ma anche quella di mostrare.
Con questo termine intendiamo tuttavia in questa sede la rißessione (scientiÞca) sullÕazione di insegnare.
La Didattica (d maiuscola) cos“ intesa si conÞgura come un ambito di studio autonomo. é costituita da conoscenze e
metodologie; ha uno scopo operativo: quello di migliorare lÕefÞcacia delle pratiche di insegnamento.
La Didattica la SCIENZA dellÕINSEGNAMENTO. La deÞnizione semplice, ma porta con due importanti
implicazioni:
¥ In che termini un sapere sullÕinsegnamento pu˜ deÞnirsi scientiÞco?
¥ In cosa la Didattica si distingue da altre scienze aventi lo stesso oggetto, ossia lÕinsegnamento?
Credenze e luoghi comuni
ÒDidattica e Pedagogia sono sinonimiÓ
ÒChi sa, sa insegnareÓ
ÒInsegno cos“ perchŽ mi • stato insegnato cos“Ó
Ñ> Òdidattica e pedagogia sono sinonimiÓ
La distinzione terminologica dipende molto dalla tradizione italiana: in Francia, con PŽdagogie si intende ci˜ che in Italia
chiamiamo Didattica. Il termine didactique fa riferimento alle Òdidattiche disciplinariÓ. Nei paesi anglosassoni si effettuano
meno distinzioni, adottando in modo comprensivo il termine Education. Ci˜ che noi chiamiamo Didattica ha in parte
recepito la Òteoria del CurricoloÓ statunitense.
Nella tradizione italiana, il termine Pedagogia fa riferimento ad unÕarea pi• ampia, che interessa Òi processi dellÕeducazione
e della formazione umanaÓ (Treccani). Si interessa alle Þnalitˆ dellÕeducazione in relazione alla societˆ e allÕidea di uomo. é
uno studio prevalentemente teorico. Nella pratica dellÕeducatore, la dimensione pedagogica rimanda Òalle teorie di
riferimento, alla consapevolezza di agire in virt• e con il sostegno di un approccio pedagogico, di una tradizione
consolidata, che riesca a rappresentare lÕorientamento della considerazione dellÕuomo, della societˆ, della comunitˆ, del
mondo e trovi piena e continua giustiÞcazione e ragione delle scelte compiuteÓ.
La Didattica, rispetto alla Pedagogia:
-
si interessa nello speciÞco ai processi di insegnamento-apprendimento;
-
si conÞgura come scienza, avvalendosi anche del contributo della ricerca empirica (ricerca che va ad analizzare i
processi laddove si veriÞcano, es ricerca sperimentale). Si interessa pi• nel concreto di come le pratiche di
insegnamento avvengono e non solo dei valori che orientano le scelte educative.
Ñ> ÒChi sa, sa insegnareÓ
LÕaffermazione risale a Giovanni Gentile (1875-1944) (anche noto come soÞsma gentiliano) ed esplicita la condizione,
proveniente dalla corrente neo-idealista per la quale una buona conoscenza della disciplina era sufÞciente a saperla
insegnare. Tale convinzione ancora diffusa, specialmente per quello che riguarda la formazione di insegnante di scuola
secondaria. Occorre distinguere:
-
una solida conoscenza della disciplina: es conosco la geometria (so come si calcola lÕarea di un triangolo rettangolo).
-
una conoscenza dei metodi speciÞci per insegnare quella data disciplina, ossia della Didattica della disciplina: es so
insegnare bene la geometria, per esempio attraverso lÕuso di un software speciÞco.
-
una conoscenza della progettazione didattica, delle tecniche di valutazione, delle metodologie per strutturare unÕattivitˆ
didattica, compito della Didattica generale: es nellÕinsegnare la geometria, strutturo attivitˆ laboratoriali attive.
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Didattica: Modulo Uno

Didattica- 6 cfu
Didattica (Università degli Studi Guglielmo Marconi)
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Scaricato da Selvaggia Miola (selvaggiamiola@outlook.it)DIDATTICA- 6 CFU

Che cos'è la didattica?

Prima definizione: "la Didattica si presenta come istanza di riflessività attorno alle azioni che caratterizzano il fare didattico,
cioè a quelle attività concretamente connesse all'insegnare. Si presenta oggi come un corpus ragionevolmente ricco e
autonomo di conoscenze e metodologie; accanto dunque a una prassi didattica si è costituita una Didattica come
ambito di conoscenza, il cui scopo è di migliorare l'efficacia della prima, coadiuvando l'individuazione di validi obiettivi
e suggerendo percorsi e metodologie più efficaci per il loro conseguimento".
La parola "didattica" (con la d minuscola) fa riferimento in prima istanza all'azione di insegnare: proviene dal greco
didaskein, che indica appunto l'azione di insegnare ma anche quella di mostrare.
Con questo termine intendiamo tuttavia in questa sede la riflessione (scientifica) sull'azione di insegnare.
La Didattica (d maiuscola) così intesa si configura come un ambito di studio autonomo. È costituita da conoscenze e
metodologie; ha uno scopo operativo: quello di migliorare l'efficacia delle pratiche di insegnamento.
La Didattica è la SCIENZA dell'INSEGNAMENTO. La definizione è semplice, ma porta con sé due importanti
implicazioni:

  • In che termini un sapere sull'insegnamento può definirsi scientifico?
  • In cosa la Didattica si distingue da altre scienze aventi lo stesso oggetto, ossia l'insegnamento?

Credenze e luoghi comuni sulla didattica

Credenze e luoghi comuni
"Didattica e Pedagogia sono sinonimi"
"Chi sa, sa insegnare"
"Insegno così perché mi è stato insegnato così"
-> "didattica e pedagogia sono sinonimi"
La distinzione terminologica dipende molto dalla tradizione italiana: in Francia, con Pédagogie si intende ciò che in Italia
chiamiamo Didattica. Il termine didactique fa riferimento alle "didattiche disciplinari". Nei paesi anglosassoni si effettuano
meno distinzioni, adottando in modo comprensivo il termine Education. Ciò che noi chiamiamo Didattica ha in parte
recepito la "teoria del Curricolo" statunitense.
Nella tradizione italiana, il termine Pedagogia fa riferimento ad un'area più ampia, che interessa "i processi dell'educazione
e della formazione umana" (Treccani). Si interessa alle finalità dell'educazione in relazione alla società e all'idea di uomo. È
uno studio prevalentemente teorico. Nella pratica dell'educatore, la dimensione pedagogica rimanda "alle teorie di
riferimento, alla consapevolezza di agire in virtù e con il sostegno di un approccio pedagogico, di una tradizione
consolidata, che riesca a rappresentare l'orientamento della considerazione dell'uomo, della società, della comunità, del
mondo e trovi piena e continua giustificazione e ragione delle scelte compiute".
La Didattica, rispetto alla Pedagogia:

  • si interessa nello specifico ai processi di insegnamento-apprendimento;
  • si configura come scienza, avvalendosi anche del contributo della ricerca empirica (ricerca che va ad analizzare i
    processi laddove si verificano, es ricerca sperimentale). Si interessa più nel concreto di come le pratiche di
    insegnamento avvengono e non solo dei valori che orientano le scelte educative.

L'affermazione "Chi sa, sa insegnare"

-> "Chi sa, sa insegnare"
L'affermazione risale a Giovanni Gentile (1875-1944) (anche noto come sofisma gentiliano) ed esplicita la condizione,
proveniente dalla corrente neo-idealista per la quale una buona conoscenza della disciplina era sufficiente a saperla
insegnare. Tale convinzione è ancora diffusa, specialmente per quello che riguarda la formazione di insegnante di scuola
secondaria. Occorre distinguere:

  • una solida conoscenza della disciplina: es conosco la geometria (so come si calcola l'area di un triangolo rettangolo).
  • una conoscenza dei metodi specifici per insegnare quella data disciplina, ossia della Didattica della disciplina: es so
    insegnare bene la geometria, per esempio attraverso l'uso di un software specifico.
  • una conoscenza della progettazione didattica, delle tecniche di valutazione, delle metodologie per strutturare un'attività
    didattica, compito della Didattica generale: es nell'insegnare la geometria, strutturo attività laboratoriali attive.
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L'affermazione "Insegno così perché mi è stato insegnato così"

-> "Insegno così perché mi è stato insegnato così"
Ciò che viene richiesto alle istituzione educative dipende fortemente dalle evoluzioni della società. Una competenza
didattica, intesa come capacità di rendere efficace il processo di insegnamento-apprendimento, assume maggiore
importanza via via che si richiede ai contesti educativi un maggiore livello in termini di apprendimento.

Verso una definizione di Didattica

Verso una definizione:
1. La Didattica è un campo autonomo rispetto alla Pedagogia, più centrato sulle effettive pratiche di insegnamento-
apprendimento, anche con metodologie di ricerca di tipo empirico.
2. La Didattica Generale di distingue dalle diverse didattiche disciplinari: dove queste muovono delle singole discipline e
dai loro specifici contenuti, la Didattica Generale studia come organizzare e strutturare un percorso di insegnamento-
apprendimento.
3. L'importanza della Didattica segue le evoluzioni storico-sociali e la conseguente esigenza che all'insegnamento
corrisponda un effettivo apprendimento, per un numero sempre più elevato di persone.
1. Nella tradizione italiana, la Pedagogia è caratterizzata da una forte connotazione teorica, mentre la Didattica costituiva
la sua branca operativa. Secondo alcune visioni, la didattica aveva una funzione "ancillare" rispetto alla Pedagogia; la
Pedagogia rifletteva sui fini e sui valori di fondo, la Didattica elaborava i dispositivi operativi volti a metterli in pratica.
Solo in tempi recenti, la Didattica si è costituita come campo autonomo, dotato di conoscenze e metodologie di
ricerca proprie.
Giuseppe Zanniello (2015) individua tre passaggi storici fondamentali per l'affermazione della "Didattica come
scienza".

  1. 1954-1974: il periodo pionieristico -> iniziarono i primi studi di impostazione empirico-sperimentale, di ispirazione
    Deweyana, con, in particolare, i lavori di Luigi Calonghi e Aldo Visalberghi.
  2. 1974-1994: il periodo del pieno riconoscimento accademico -> il 1974 è l'anno della promulgazione dei
    cosiddetti "decreti delegati", che definiscono le procedure per la sperimentazione scolastica e istituiscono l'attuale
    Invalsi.
  3. 1994 -...: il periodo della maturità scientifica -> nel 1992 nasce la Società italiana di ricerca e didattica (SIRD) e
    nel 1993 viene pubblicato il volume "Nel bosco di Chirone. Contributi per l'identificazione della ricerca didattica",
    curato da Luigi Calonghi.
    "Se si vuole fare uscire dall'incerto, dall'intuitivo, dall'approssimativo, dal frammentario bisogna lavorare a un
    sapere organico che si serve d'un metodo sicuro e tipico per giungere a indicazioni di carattere operativo tali da
    guidare una crescita verso fini mirati, filosoficamente fondati ma visti poi nella concretezza operativa"
    (Calonghi, 1993).

2. Cosimo Laneve (2011), mette in guardia dai rischi di contenutismo, disciplinarismo, epistemocentrismo di un
approccio eccessivamente centrato sulle discipline e una loro "trasmissione" ingenua.

  • la mente dell'allievo non è una tabula rasa nella quale imprimere dei record
  • Le informazioni non vanno unicamente immagazzinate il più a lungo possibile (fino all'esame successivo?)
    "La concezione contenutistica riflesse una rappresentazione della "materia di studio" come sapere orientato sui
    paradigmi della consegna (dei contenuti), della ripetizione (dei dati) e della memorizzazione (delle nozioni) anziché
    su quelli della elaborazione, della ricerca e della creatività".
    "Cento anni di studi e ricerche nelle scienze dell'educazione confermano che il successo scolastico e formativo,
    se è determinato dalla validità delle discipline, va anche ascritto all'organizzazione didattica delle azioni
    dell'insegnare sia per ottimizzare i processi dell'apprendere sia per favorire la promozione umana dei
    soggetti". (Laneve 2011)

3. Si fa comunemente risalire alla Didactica Magna (1640) di Comenio l'inizio della riflessione teorica sull'insegnamento.
come ambito autonomo a se stante.
"Noi osiamo promettere una grande didattica, cioè un'arte universale di insegnare tutto a tutti e di insegnare
con tale sicurezza che sia pressoché inevitabile conseguire buoni risultati".
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L'esigenza si è poi via via consolidata nel XIX secolo, con una forte esigenza di alfabetizzazione di massa, collegata alle
rivoluzioni industriali e alla progressiva democratizzazione dei sistemi politico-istituzionali, culminata nel XX secolo con
l'introduzione del suffragio universale. In Italia una data cardine è il 1963, anno in cui entra in vigore la riforma della
scuola media unificata (L. 1859\62)

  • a tutti è consentito l'accesso alle scuole superiori
  • In pratica la percentuale di chi ha conseguito la licenza media passa in tre anni dal 30% al 45%
    Con il passare degli anni, si chiede sempre più una competenza diffusa, oggi anche a livello di università. Al crescere della
    necessità che ad un insegnamento corrisponde un effettivo apprendimento, cresce di conseguenza l'esigenza di un
    sapere scientifico consolidato che renda il più efficace possibile i processi di insegnamento-apprendimento.
    Se la didattica si interessava quasi esclusivamente dei contesti "formali" di istruzione (su tutti, la scuola), oggi essa si
    interessa anche dei cosiddetti contesti "non formali" extra scolastici.
    -> paradigma del lifelong lifewide learning (2000)
    Definizione: "la Didattica è un sapere (una scienza) dell'educazione che, in quanto tale, ha un oggetto, un campo e una
    metodologia per la ricerca.
    [ ... ] l'oggetto è l'insegnamento, che mira all'apprendimento e non lo determina.
    [ ... ] il campo comprende non solo la scuola, ma anche la pluralità dei luoghi 'non formali'.
    [ ... ] la metodologia per la ricerca si avvale di una strumentazione quali-quantitativa".

Il paradigma del lifelong lifewide learning

Che cos'è il Lifelong learning?

Che cos'è il Lifelong learning?
L'espressione Lifelong Learning letteralmente si traduce "apprendimento lungo tutto l'arco della vita" e si colloca in scia ad
altri concetti che ne costituiscono ancora oggi traduzioni comunemente utilizzate.
Educazione
Continua
Formazione
Permanente
Istruzione

  • Perché dunque usare una nuova espressione?
    1. L'espressione usa il termine Learning, ossia "apprendimento" e sostanzia un'evoluzione, avvenuta tra gli anni '80 e '90
    del Novecento, che ha spostato la centratura dei processi educativi sull'apprendimento e sul discente.
    2. Il paradigma dell'apprendimento continuo permanente ha subito una rivoluzione concettuale, in particolare dal 2000; è
    dunque opportuno distinguerlo, anche lessicalmente, dai significati acquisiti in precedenza.
    Tradizionalmente:
    Educazione\formazione\istruzione continua permanente indica la necessità di non circoscrivere l'apprendimento:
  • ai soli contesti scolastici;
  • alla sola parte della propria esistenza.
    Tipicamente si sostanziava con un "ritorno tra i banchi" in età adulta. Si tratta di una possibile interpretazione della
    locuzione lifelong, ossia "lungo tutto l'arco della vita".
    Oggi con questa espressione intendiamo un'altra cosa: il Lifelong è "apprendimento senza soluzione di continuità da un
    capo all'altro dell'esistenza".
    L'apprendimento avviene sempre: ossia siamo sempre in apprendimento, non solo quando ci troviamo in
    formazione\istruzioneleducazione. Ne discende che esso avviene anche ovunque, ossia non solo nei contesti
    espressamente predisposti all'apprendimento: è per questo che all'attribuzione lifelong se ne aggiunge una seconda:
    lifewide (in tutti gli ambiti della vita).
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