Documento di Università sulla didattica generale. Il Pdf esplora la didattica come disciplina, le sue trasformazioni e il ruolo dell'insegnante, analizzando concetti come l'innovazione didattica e l'importanza della documentazione educativa per la memoria e la trasparenza delle azioni.
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La didattica è una disciplina antica che negli anni ha subito tante trasformazioni relativamente ai significati e alle procedure d'intervento. Nasce con la figura di Comenio intorno al XVII secolo in quanto egli crede che tutto possa essere insegnato a tutti, e a tutte le età. Il ruolo della didattica si modifica rispetto alle diverse correnti di pensiero, si è passati da una forte attenzione alla didattica nel periodo positivista dove si cercavano le risposte in maniera prescrittiva ( seconda metà dell'800) a una negazione di essa con il periodo idealista, l'insegnamento non può essere spiegato in quanto è legato al docente, non esistono norme prescritte (prima metà del 900). Negli ultimi 50 anni molti sono stati i cambiamenti:
Da diversi anni l'educazione e la formazione sono oggetto di studio e di intervento di diverse discipline. Il pedagogista italiano Mauro Leang classifica quest'ultime in 3 categorie:
L'oggetto della didattica è l'azione di insegnamento che deve essere caratterizzata da INTENZIONALITÀ e SISTEMATICITÀ Intenzionalità: quando noi entriamo a scuola, il nostro agire è un'azione guidata sempre da un'intenzione didattica o educativa. Avere intenzionalità vuol dire che facciamo delle cose perché ci potano verso un traguardo formativo. (Non posso agire senza uno scopo finale - si pensi ai traguardi elencati nelle Indicazioni Nazionali) Sistematicità: intendiamo il pensare, il progettare e l'organizzare. Ho un'intenzione e progetto il percorso organizzando il momento educativo. (non posso improvvisare la pratica educativa, rischio di non centrare il tema) Sulla base di queste due parole chiave, si possono distinguere i contesti educativi che possiamo dividere in:
Quindi la didattica supera la dimensione prescrittiva dell'800, oggi si occupa di capire il processo di insegnamento-apprendimento per cercare delle strade per migliorare e rinnovare l'azione di insegnamento. L'insegnante assume un ruolo fondamentale in quanto diventa diretto testimone dell'azione didattica e lo studio deve avvenire partendo da una rielaborazione del vissuto dell'insegnante. In tale prospettiva, il ricercatore cambia e da esperto diviene partner, deve fornire gli strumenti per una corretta lettura dell'evento formativo.
L'espressione ricerca condensa un'alleanza tra l'insegnante e il ricercatore. L'idea di base si fonda sulla convinzione che ogni situazione è diversa e necessita di risposte differenti. Donald Schon nel 1993 pubblicò un volume chiamato "il professionista riflessivo". Il professionista è l'insegnante che diviene un buon docente solo quando, dopo aver programmato e attuato le proprie attività didattiche, assume un atteggiamento riflessivo durante e dopo l'azione. Il ricercatore deve fare ricerca-formazione (approccio recente), cioè una formazione che avviene in modo collaborativo con gli insegnanti a partire da una ricerca concreta sul quotidiano degli insegnanti. Il ruolo della didattica consiste nell'aiutare l'insegnante a rendere comunicabile il proprio sapere,fornendo strumenti per interpretare l'esperienza. Calidoni presenta tre visioni della didattica:
Il concetto di innovazione è strettamente correlato a quello di ricerca. La circolarità tra l'azione e la ricerca avviene secondo una rielaborazione continua delle esperienze con lo scopo di migliorare. L'innovazione è un cambiamento di azioni che sono funzionali al miglioramento. Il processo di innovazione non vuole stravolgere l'intero sistema ma solo una parte di esso. L'innovazione richiede:
Il cambiamento pone al centro il soggetto che attua l'azione e la contestualità dell'ambiente in cui si lavora. Si tratta quindi di saper riconoscere le condizioni organizzative affinché una scuola possa innovarsi. Un altro tratto saliente riguarda la globalità, ovvero il coinvolgimento nell'evento innovativo dell'intero sistema (nella sua totalità). Infine, è necessario un dialogo costante e riflessivo, tra gli attori e il contesto, per tenere sempre presente qual è il senso del cambiamento che sta avvenendo. 7 Parole chiave dell'innovazione:
Hopkins afferma che la ricerca si muove in 3 direzioni:
Quando avviene il processo di innovazione è necessario documentare l'atto e condividere i risultati ottenuti, esplicitando i tratti salienti e i processi attuati.
La documentazione consiste nel tramutare un'azione in un documento trasmissibile che può essere analizzato a posteriori. Parlare di documentazione significa affrontare la questione della memoria della nostra esperienza, trasformare il fare nel dire riuscendo a raccontarlo. La scuola ha sempre curato poco la documentazione della propria esperienza didattica o, meglio, lo ha fatto privilegiando un'ottica amministrativa. Infatti, quando si parla di documentazione i primi oggetti che vengono in mente sono il registro, la pagella, il PDP e il PEI. Quali sono le funzioni della documentazione?
L' incrocio tra le funzioni e le fasi temporali consente di individuare 9 combinazioni differenti di documentazione:
L'azione di insegnamento è una relazione educativa finalizzata all'apprendimento in un contesto istituzionale. L'azione didattica richiama due concetti: La PRAXIS è un'azione che si orienta verso un fine etico e acquista valore in sé in quanto rappresenta un insieme di valori a cui si ispira. La morale si incarna attraverso l'azione: es missionario. La POIESIS è un'azione che vuole realizzare un prodotto concreto che acquista valore in base al risultato. Es: artigiano. Mentre l'azione pratica ha un fine in sé stessa, l'azione poietica raggiunge il suo scopo attraverso il prodotto che realizza. Damiano definisce l'azione di insegnamento sia pratica che poietica: la dimensione poietica si riferisce alle qualità tecniche e professionali dell'insegnante. La dimensione pratica richiama la valenza educativa dell'insegnamento. Definiamo ulteriormente l'azione dell'insegnamento: il prodotto dell'insegnamento non può essere l'apprendimento (es il bambino non è predisposto all'apprendimento se è in forte stato di stress) ma la mediazione didattica promossa dal docente. Con mediazione didattica intendiamo una forma di semplificazione della realtà nel quale quest'ultima viene sostituita da simulazioni allo scopo di facilitare l'apprendimento. Questa semplificazione ha criticità e punti di forza, se da un lato rappresenta una condizione facilitata di apprendimento, dall'altro può rappresentare un pericolo nel quale gli alunni tendono a dissociarsi dal contesto reale. Damiano si concentra sul metodo con cui si possono mettere in relazione i soggetti che devono apprendere e gli oggetti di studio. I mediatori didattici:
I mediatori attivi sono quelli più vicini alla realtà mentre quelli simbolici rappresentano il maggior grado di distanza dal contesto reale. Ciascun mediatore è caratterizzato da punti di forza e debolezza. L'analisi comparata dei pregi e limiti porta a concludere che è necessario fare affidamento sulla pluralità dei linguaggi /mediatori.
L'apprendimento secondo tre teorie: