Documento dall'Università del Salento sulla didattica della geografia. Il Pdf esplora il ruolo della didattica della geografia nelle scienze dell'educazione, i programmi scolastici e la formazione continua degli insegnanti, con un focus sull'evoluzione della materia per l'Università.
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studocu Didattica della geografia de vecchis Didattica della geografia (Università del Salento) Studocu non è sponsorizzato o supportato da nessuna università o ateneo. Scaricato da Arianna Carboni (carbonifabio18@gmail.com)DIDATTICA DELLA GEOGRAFIA DE VECCHIS
L'insegnamento costituisce uno degli atti più alti e complessi, riguardanti la trasmissione del sapere elaborato dagli uomini nei molteplici campi d'esperienza. Le conoscenze devono essere presentate in modo tale da permettere all'allievo non una passiva ricezione, ma una fattiva rielaborazione, che stimoli il formarsi di strategie mentali individuali e conduca all'autonoma conquista del sapere. La scuola si trova a sostenere una serie di problemi che limitano enormemente le sue potenzialità e la sua efficacia educativa. A un generale riconoscimento teorico dell'importanza della scuola, non corrisponde nella pratica quotidiana l'indispensabile concreto supporto. Nel contesto delle scienze dell'educazione si discute riguardo alla collocazione della didattica; a questa, che deve essere considerata la vera e propria scienze dell'insegnamento è stato attribuito da molti un ruolo subalterno e subordinato. Alla didattica generale viene spesso negata l'autonomia disciplinare e la si qualifica come derivazione pratica della pedagogia. Il legame tra pedagogia e didattica è generato da un comune oggetto di riflessione: lo stretto rapporto tra educazione e istruzione. Si tratta di un legame difficile, conflittuale. Nell'organizzazione della scolastica i contenuti essenziali della didattica sono: la continuità, la collegialità, la partecipazione sociale, i tempi e gli spazi del processo di apprendimento e insegnamento. Secondo Laeng, la didattica è la teoria della corretta ed efficace pratica di insegnamento: teoria ovvero riflessione ragionata che tende ad un assetto sistematico ma che muove dall'esperienza. La pratica in questione concerne l'insegnamento.
La didattica si pone al confine tra diverse discipline: pedagogiche, psicologiche, della comunicazione. Ciò le permette di considerare il suo oggetto di studio sotto molteplici aspetti. La didattica è pure scienza di frontiera rispetto al versante delle relazioni con le altre discipline che sono insegnate a scuola. Difficile e controversa è la definizione dei reciproci rapporti e competenze riguardo alle didattiche disciplinari. Frabboni parla di match- confronto tra didattica generale e didattica disciplinare, la prima, teorizzata e progettata da ricercatori dell'ambito delle scienze dell'educazione, la seconda da ricercatori dell'ambito disciplinare. Le didattiche disciplinari studiano i rispettivi programmi e le strategie di apprendimento e insegnamento delle singole materie scolastiche. Una didattica disciplinare non può ignorare le indicazioni tecniche e metodologiche che provengono in particolare dalla didattica generale, così come non può ignorare oggetto, metodi e finalità della disciplina di riferimento, la quale va continuamente considerata.
Per sapere quale posizione è attribuita alla didattica della geografia dai geografi e dalle istituzioni geografiche bisogna far attenzione ad alcune questioni. La prima riguarda il riconoscimento della didattica della geografia: 1. come ambito scientifico nel quale si producono conoscenze e modelli metodologici; 2. come area di ricerca non subordinata nei confronti delle altre aree disciplinari geografiche; 3. come disciplina con una propria specificità, con un'autonomia nel panorama scientifico. La didattica della geografia deve indagare: 1. sul rapporto tra il sapere elaborato dai geografi e quello da insegnare; 2. sui processi della ricerca geografica per individuare come questi possano tradursi nell'insegnamento scolastico; 3. sui rapporti tra i ragazzi e la geografia, come scienza che aiuta a comprendere il mondo; 4. sui sussidi e sugli strumenti che sono in grado di agevolare l'apprendimento della geografia. L'Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG) esercita un compito di grande rilievo nell'ambito scolastico e nel raccordo tra scuola e università, oltre che nel rinnovamento della geografia nella scuola. In tutti i gradi e indirizzi scolastici si ritrova pari dignità geografica; infatti la geografia della scuola primaria non è sostanzialmente diversa rispetto alla geografia impartita nella scuola secondaria superiore o nell'università; molto diverso risulta il modo di tradurre e comunicare la geografia nei vari livello scolastici. Non si tratta di costituire un modello dimezzato della corrispondente scienza, ma di proporre la stessa scienza, secondo l'età degli allievi, con gradi di complessità differenziati. Per attuare l'insegnamento della geografia a scuola è indispensabile proporre nuove idee, modelli e strategie, trovare il modo più adeguato possibile di interpretare e trasmettere sul piano dell'insegnamento i progressi della ricerca. Obiettivo della didattica della geografia è tradurre per la scuola i risultati e i progressi conseguiti dalla ricerca.
Programma e programmazione sono oggetti di studio della didattica generale e delle didattiche disciplinari. La prima vede il programma in chiave interdisciplinare e la programmazione in un quadro prevalentemente educativo, le seconde vedono il programma in chiave prettamente disciplinare e la programmazione in un quadro prevalentemente didattico. This document is available free of charge on studocu Scaricato da Arianna Carboni (carbonifabio18@gmail.com)La traduzione dei contenuti disciplinari in quadri operativi organizzati (curricoli) si concretizza nella individuazione di alcuni momenti:
Il ministero dell'Istruzione ha, fra i suoi compito istituzionali, quello di fornire le linee unitarie per la struttura e l'organizzazione scolastica del Paese. I programmi scolastici hanno continuamente bisogno di trasformarsi. Questa necessità deriva da due fattori: il primo è interno a ciascuna disciplina; il secondo è più generale, rientra nel quadro dei mutamenti socio-culturali, è interno a ciascuna società. Inoltre il programma di ogni disciplina deve essere aperto verso le altre materie.
Seppur l'insegnamento della geografia è incardinato nel presente e proiettato nel futuro è utile dare uno sguardo al passato. Lo sguardo al passato sull'insegnamento della geografia non può prescindere ne dalle grandi tappe che hanno segnato la storia e la cultura dei popoli. Una prima forma di geografia spontanea nasce da una necessità intrinseca dato che l'esplorazione è tra le scienze fondamentali dell'uomo. Di qui deriva l'originario legame con il mito: la mitologia costituisce la prima scienza e metafisica dell'umanità, il modo primitivo per spiegare il mondo e i suoi fenomeni. I fenomeni e i processi naturali, se da una parte accendono la curiosità e la fantasia, dall'altra costituiscono altrettanti motivi per studiare la loro genesi e formazione. Tra le varie strutture nate dall'incessante confronto tra uomo e natura, la più percepibile è il calendario, come modulo per mezzo del quale viene dato assetto al tempo.
Esiste una continuità storica tra geografia classica e geografia moderna, tuttavia risulta arduo cercare di individuare, delimitare e sistemare il sapere geografico antico: un sapere caratterizzato da conoscenze molto diversificate e scollegate tra loro. Il sapere geografico antico si fonda su due oggetti di studio essenziali: la forma e le dimensioni della Terra, nonché il suo disegno. Il primo a utilizzare la parola geografia è Eratostene che scrive un'opera in tre libri: il primo relativo alla storia della geografia da Omero ai suoi tempi; il secondo basato sulla geografia astronomica e fisica; il terzo riguardante la descrizione del mondo allora conosciuto. La geografia è considerata utile nel mondo classico, perché consente di comprendere meglio luoghi e regioni descritti dai poeti, di localizzare lo sviluppo delle situazioni e di commentare il brano poetico. I fenomeni di carattere geografico sono compresi nella geometria.
Il progressivo sfaldamento dell'Impero romano produce contraccolpi gravi, anche nella vita intellettuale. In un contesto di generale disfacimento, l'istituzione che mantiene una sua vitalità è la Chiesa che riesce a conservare alcuni elementi della cultura classica e della vecchia educazione letteraria e retorica. All'inizio del Medioevo la Chiesa riorganizza un nuovo sistema educativo, finalizzato a insegnare l'autentica conoscenza religiosa e ad assicurare meglio lo studio dei testi sacri. Dopo questo periodo l'istituzione scolastica viene a trovarsi di nuovo in una situazione di crisi, che dura per quasi due secoli. I centri urbani sono ancora pochi e fragili in Europa, tanto che l'iniziativa culturale rimane sotto il controllo delle abbazie e di alcune cattedrali, in grado di organizzare e gestire l'insegnamento. La cultura geografica si riduce a un elenco di nomi di città, fiumi, monti, che aiutano a meglio comprendere fatti e situazioni descritti nella Bibbia. Il termine geografia scompare. La geografia è diluita nella cosmografia, nelle suddivisioni delle arti liberali compare sotto la denominazione di geometria o sotto quella di astronomia.
La formazione intellettuale del Medioevo è considerata, nel Quattro e nel Cinquecento, responsabile sia di una visione preconcetta e mistica del mondo e dell'universo, sia di un sostanziale avvilimento dell'uomo, della sua ragione e delle sue opere. Eventi e mutamenti di varia natura contribuiscono alla nascita e allo sviluppo della cultura umanistica e rinascimentale, che segna il trapasso dall'età medievale a quella moderna. Di fronte a questa molteplicità e varietà di avvenimenti, muta profondamente l'atteggiamento dell'uomo difronte alla vita, al mondo, alla natura. Grandi eventi sono il ritrovamento e la diffusione degli antichi manoscritti e l'invenzione della stampa; per lo sviluppo della geografia e per il suo insegnamento riveste un'importanza decisiva la scoperta di nuove terre. Le grandi scoperte geografiche imprimono una svolta decisiva nella conoscenza del Scaricato da Arianna Carboni (carbonifabio18@gmail.com)