Slide sulla risposta infiammatoria: difensiva e riparativa – parte 1. Il Pdf esplora l'omeostasi e l'infiammazione acuta e cronica, con focus sui meccanismi molecolari e cellulari. Questo documento di Biologia per l'Università è utile per lo studio autonomo.
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Cominciamo con il concetto di OMEOSTASI
Attitudine propria dei viventi a mantenere intorno a loro il valore di alcuni parametri ad un livello prefissato All'insieme ordinato dei sottosistemi che compongono l'organismo umano è preposta una rete di sistemi di controllo, il cui intervento simultaneo regola il flusso di energia e di metaboliti, in modo da conservare immutato o quasi l'ambiente interno, indipendentemente dalle modificazioni di quello esterno.
Quello dell'autoregolazione degli organismi viventi è un concetto fondamentale della biologia moderna, formulato alla fine del 19° sec. dal fisiologo francese C. Bernard che lo sintetizzò nella classica espressione di «fixité du milieu interieur», con la quale si affermava come si dovesse ritenere essenziale per la vita degli organismi superiori la costanza della composizione chimica e delle proprietà fisiche del sangue e degli altri liquidi biologici.
OMEOSTASI CAMPO NORMALE VALORE NORMALE Tempo
L'omeostasi è la condizione in cui le variabili dell'ambiente interno del corpo sono mantenute a livelli relativamente stabili, adatti a consentire la vita. L'omeostasi è tipicamente regolata da meccanismi a feed-back negativo. Molti sistemi a feed-back negativo sono costituiti da un recettore, un centro di controllo, un effettore e dalle rispettive vie di connessione.
Che cos'è l'INFIAMMAZIONE? E' una delle più importanti risposte omeostatiche. Guardando l'immagine a destra si vede che deve stare in equilibrio tra gli stimoli esterni (stress) e l'organizzazione interna dell'organismo.
Una delle più importanti risposte omeostatiche
Stressor Energia adattativa Ambiente Organismo Bilancio omeostatico Esempio di equilibrio omeostatico
La RISPOSTA INFIAMMATORIA è una risposta complessa difensiva e riparativa poiché dopo la difesa deve esserci anche la riparazione. Non è un evento continuo ma procede per successive ondate di attivazione dal sito del danno (infiammazione locale) ad altri distretti, fino alle manifestazioni sistemiche in tutto l'organismo (infiammazioni sistemiche)
La prima grande differenza è ACUTA e CRONICA. Vediamo qui nella tabella le differenti caratteristiche:
| ACUTA | CRONICA | |
| DURATA | Breve (ore-giorni) | Lunga (settimana-mesi) |
| MODIFICAZIONI TESSUTALI | Appariscenti, in grado moderato e autolimitanti: formazione di essudato | Severe e progressive: presenza di necrosi, fibrosi e angiogenesi |
| PRINCIPALI LEUCOCITI COINVOLTI | Granulociti polimorfonucleati neutrofili (PMN) | Macrofagi e linfociti |
| SEGNI/SINTOMI | Marcati | Moderati |
Vediamo adesso come avviene l'infiammazione e la sua risposta. Guardando l'immagine si vede un epitelio e si vede che i trigger, quelli che la innescano, possono essere microbi o necrosi di tessuti. Nel caso di microbi vengono reclutati i macrofagi e le cellule dendritiche, mentre per la necrosi vengono reclutate le mast cells. Si ha la produzione di citochine che richiamano altri leucociti, contemporaneamente all'altezza dei vasi si avrà vasodilatazione, con aumentata permeabilità vascolare e l'edema. Invece dall'altra parte si continuerà ancora, dopo il reclutamento dei leucociti, ad arrivare al macrofago, poi alla produzione di citochine, e infine alla riparazione del danno.
Infiammazione: definizioni e caratteristiche generali
definizioni
finalità L'infiammazione contrasta l'agente lesivo e/o gli effetti del danno, e avvia il processo riparativo.
tipi L'infiammazione può essere acuta o cronica, a seconda della sua durata e delle sue caratteristiche.
relazione infiammazione - processi patologici L'infiammazione è essenzialmente protettiva, ma alcuni suoi aspetti sono potenzialmente dannosi.
STIMULUS Microbes Necrotic tissue 0 PRODUCTION OF MEDIATORS Macrophage Dendritic cell Mast cell P . Mediators (amines, cytokines) Recruitment of leukocytes MA PE INFLUX OF LEUKOCYTES, PLASMA PROTEINS Vasodilation, Increased vascular permeability Neutrophil Monocyte Edema Macrophage Elimination of microbes, dead tissue Cytokines, growth factors Fibroblasts 800 Extracellular matrix proteins and cells Repair Recognition by macrophages, other sentinel cells in tissues
INFIAMMAZIONE ACUTA: COSA E'?
v Risposta rapida ad un agente lesivo V Serve a portare nella sede della lesione le cellule e i mediatori chimici della difesa dell'ospite
COMPONENTI PATOGENETICHE
Parliamo ora di Angioflogosi e Istoflogosi. Quali sono le differenze:
ANGIOFLOGOSI:particolare tipo di infiammazione caratterizzato da fenomeni vascolari, cioè da congestione ed essudazione. (per come dice il termine "angio" presuppone che siano coinvolti i vasi)
ISTOFLOGOSI: Particolare tipo di processo infiammatorio (infiammazione cronica), che ha durata più lunga rispetto alla infiammazione acuta. Nella istoflogosi predomina la partecipazione degli elementi cellulari mesenchimali del tessuto colpito.
Angioflogosi o Flogosi acuta o Risposta Th2 o R. umorale
Segnali dalle cellule danneggiate
Stimolo dannoso
Danni a cellule e tessuti
Diverse le cellule Infiammatorie attivate
Polarizzazione della risposta
Diverse combinazioni di Sensori/recettori sulle cellule infiammatorie
Istoflogosi o Flogosi cronica o Risposta Th1 o R. cellulare
l'angioflogosi o flogosi acuta è una risposta dei linfociti Th2 di tipo "umorale" l'istoflogosi o flogosi cronica è una risposta dei linfociti Th1 di tipo cellulare
| Parametro | Angioflogosi | Istoflogosi |
| Durata | Ore, pochi giorni | Settimane, mesi, anni |
| Innesco | Recettori spec cellule | Recettori specif cellule |
| Cause | Ag.fisici,batteri, tossine necrotiche, reaz Ag/Ac, macroparassiti | Batteri intracellulari, Corpi estranei indiger, macroparas, Reaz cellulari all'Ag |
| Fenomeni vascolari | Vasodilatazione, aumento permeabilità | Minimi o assenti |
| Mediatori prevalenti | Istamina,chinine, met ac arach, PAF, citoch.Th2 | Citochine Th1, chemiochine per linfociti e macrofagi |
| Cellule | Granulociti, linfociti B, piastrine (Th2) | C.dendritiche,macrofagi, NK, linfociti T citotossici (Th1) |
| Danno | Da tossine, da radicali, da mediatori e idrolasi | Da apoptosi e perforine (NK, macrofagi e linoc citotossici) |
| Esiti | I.a/II.a intenz. - Fibrosi | Il.a intenzione - Fibrosi |
(legge la tabella!)
Vediamo adesso tutto il passaggio e quali sono i segni cardinali. Innanzitutto quali sono le fasi dell'infiammazione:
FASI DELLA INFIAMMAZIONE ACUTA
Iniziazione localizzazione dell'agente eziologico tramite il riconoscimento del danno tessutale
Amplificazione della risposta infiammatoria con rilascio di mediatori solubili ed attivazione di cellule infiammatorie
Terminazione mediante il rilascio di specifici inibitori, dopo l'eliminazione del fattore eziologico e del tessuto danneggiato
Stimolo dannoso ANGIOFLOGOSI
Segni cardinali
Danno al tessuto e attivazione cellule infiammatorie
Risposta vasale: DILATAZIONE RUBOR CALOR
Risposta vasale: Aumento PERMEABILITA' TUMOR
Risposta cellulare e tissutale DOLOR
Ulteriore danno FUNCTIO LAESA
Risoluzione o progressione
I mediatori della flogosi sono responsabili della patogenesi dei segni cardinali
| Rubor | Vasodilatazione | Istamina, PAF, Prostaglandine (PGE1, PGE2, PGI2), Leucotrieni (LTC4, LTD4), Complemento (C3a, C5a), Bradichinina |
| Calor | Vasodilatazione + Aumento consumo O2 | |
| Tumor | Aumento permeabilità vasale | Istamina, Prostaglandine (PGE2, PGl2), Leucotrieni (LTC4, LTD4, LTE4), Chinine Vasoattive (bradichinina) Complemento (C3a, C5a) |
| Dolor | Stimolazione terminazioni Dolorifiche | Prostaglandine (PGE2, PGl2), Chinine, adenina, sostanza P |
| Functio laesa | Amplificazione risposta (danno) Attivazione leucociti | Leucotrieni, peptidi formanti pori da basofili e eosinofili, NO, Citochine, radicali liberi |
Intervengono l'istamina, il fattore di attivazione delle piastrine, le prostaglandine, i leucotrieni, il complemento e la bradichinina. Per il tumor intervengono l'istamina, le prostaglandine e sempre il complemento con le sue subunità C3a e C5a
Parliamo della risposta vascolare (1) che è data dalla vasodilatazione + aumento del flusso (rubor). Quali sono i mediatori che portano alla risposta vascolare?
Una parte importante è l'ESSUDATO. Che cos'è?
ESSUDATO: Materiale fuoriuscito dai capillari, che nel corso dei processi infiammatori si raccoglie negli interstizi, sulla superficie e nelle cavità sierose dei tessuti alterati. È costituito da una parte liquida (derivante dal plasma sanguigno) e di una parte corpuscolata (globuli bianchi, emazie e cellule mesenchimali, provenienti dal tessuto infiammato).