Documento dall'Università degli Studi di Milano-Bicocca su "A scuola con le tecnologie. Manuale di didattica digitalmente aumentata" (Ferri, Moriggi). Il Pdf esplora l'impatto delle tecnologie sulla didattica, la società informazionale e i contenuti digitali, utile per lo studio universitario.
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"A scuola con le tecnologie.
Manuale di didattica
digitalmente aumentata"
(Ferri, Moriggi)
Didattica Pedagogica
Università degli Studi di Milano-Bicocca
27 pag.
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Downloaded by: lallix (lauradelloglio@gmail.com)A SCUOLA CON LE TECNOLOGIE
Secondo Daniel Bell, nel suo saggio La società post-industriale, nella società post-industriale il valore
sociale e quello economico sarebbero stati creati non più dalla produzione e vendita di beni, ma dai
servizi ad alto contenuto di informazione e conoscenza che i beni possono veicolare: benessere,
immagine, cultura o status.
Le tre componenti che preconizzava per la società post e che noi abitiamo oggi sono:
Distingue poi i 3 nuclei fondanti della società post:
Solo dopo la rivoluzione internet (1996-2001) si potrà parlare di società informazionale. Fino al 1996,
fine mass media, internet non solo non era la tecnologia caratterizzante, ma non esisteva per la
stragrande maggioranza dei cittadini per i mass media. Il modello gutenberghiano mass mediale ancora
dominava in maniera netta.
Negli ultimi 30 anni si è sviluppata una nuova forma di organizzazione produttiva e sociale legata
all'economia delle reti digitali e dei flussi informazionali. Relegando così gli strumenti della fase
precedente in una posizione di minorità.
Gli immigranti digitali, a cavallo tra le due fasi, si trovano in difficoltà nel leggere i nuovi sviluppo della
società.
È una società dei flussi, nel senso che istituzioni globali sono costituite da un costante e continuo
scambio di flussi di info digitali e di procedure che li attraversano. La co-evoluzione della società e delle
tecnologie digitali ha creato nuove basi materiali per questa strutturazione della società che scavalca
attraverso il web i confini degli stati, istituzioni e delle imprese nazionali.
Le reti digitali riplasmano la società, operando su 4 livelli:
Il potere degli individui e delle organizzazioni dipende sempre di + dalla capacità di accesso alla
conoscenza, di generarne di nuova e di comunicarla efficacemente, reimmettendola nella rete globale. Da
questo nasce la necessità per ogni istituzione di gestire la propria identità anche sulla rete e di
comunicare online i propri risultati di ricerca, gestione e produttività. Il tasso di competitività dipende
quindi dalla capacità di innovare e creare nuova conoscenza.
Il flusso sempre attivo dei nuovi media, che creano immagini suoni e video, è elemento fondamentale. I
vecchi media non sono abbastanza veloci e non rispondono più ai bisogni del contesto macro-sociale.
Secondo Riftkin si tratta di capitalismo culturale: comunicazione, formazione, knowledge management
tendono a diventare una potente leva per il cambiamento delle organizzazioni della società. Allo stesso
modo i knowledge workers diventano il principale fattore di creazione del valore nelle società
complesse.
Da un punto di vista digitale l'affermazione delle connessioni a banda larga ha permesso di sfruttare le
potenzialità di un ambiente mediatizzato estenso nel quale sviluppare la fruizione interattiva e
bidirezionale delle info, comunicazioni, divertimento e formazione > ipermedialità interattiva reale.
Il modello di comunicazione fino all'ultimo quarto del 900 era caratterizzato dal
Società dei mass media: ruolo della trasmissione dei saperi, comunicazione e dell'info era svolto da
industria culturale locale, nazionale o comunque della stessa matrice linguistica della nazione di
appartenenza. Fruitori passivi e il loro contributo si limitava all'acquisto di un quotidiano piuttosto che
un altro e alla fidelizzazione a questo o quel canale televisivo o programma.
L'antropologo Appadurai suddivide i contenuti culturali in alcune categorie:
Dal 1996 gli ideorami si producono e impattano sulla società in maniera differente. I media digitali
hanno disciolto in un numero infinito di bit la comunicazione di massa della seconda metà del 900. I
contenuti si sono trasformati in uno sciame organico e magmatico che può essere navigato in maniera
interattiva da tutti coloro che hanno accesso al web e ai social attraverso device.
> Fine dei mass media: Bolter e Grusin parlano di ri-mediazione dei mass media e dei loro contenuti
all'interno di un nuovo modello della comunicazione digitale, caratterizzato dal meccanismo duplice
della convergenza/divergenza digitale. Trasformazione radicale di tutto il settore dell'industria dei
media, editoria e entertainment, comunicazione.
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Le parole chiave per comprendere questa dinamica sono:
> Disintermediazione digitale: tendenza delle grandi multinazionali a eliminare i punti di
mediazione, rispetto all'utenza e disintermediare i loro servizi tramite web, social e device
digitali. Amazon ad esempio tende a rendere obsolete librerie o negozi di elettronica di consumo.
Abbattendo così i costi di distribuzione. La disintermediazione ha abbattuto l'egemonia dei
supporti fisici che avevano dominato il mercato fino alla fine del 900. Questo è avvenuto tramite
offerta di download liquido su device o fruibili in cloud. Grave crisi oltre ai supporti anche i
canali di distribuzione dell'info (tv, quotidiani), cultura e intrattenimento (librerie, negozi dischi,
biblioteche), formazione (libri scolastici, saggistica), entertainment (blockbuster).
La transizione avviene dal paradigma centro-periferia di McLuhan, al paradigma di una rete, cin
cui ciascuno dei nodi assume un potenziale maggiore a seconda dei contatti e delle transizioni di
natura commerciale, sociale, culturale che intermedia.
La rete connette tutti i nodi sullo stesso piano senza dissimmetrie strutturali. Le differenze ci
sono per potenziale di contatto, determinata dal numero di contatti e dalla dimensione qualitativa
della reputazione e affidabilità di quel polo sulla rete (ecco cosa differenzia il mio account da
quello di Trump. A livello strutturale non ci sono differenze tra i due account).
V Interattività e personalizzazione: relazione biunivoca tra i nodi della rete. Il proprio device è
contemporaneamente emittente e ricevente. Mentre i mass media possono essere definiti push,
cioè spingono info verso esterno in modo più o meno diretto, mentre il contenuto del content
provider digitale può essere fruito solo attraverso logica pull. Utente sceglie e lo fa attraverso un
menu di possibili offerte che determina la fruizione dei contenuti. Esplora i contenuti prima di
fruirli, modalità di esplorazione per prova ed errore in uno spazio digitale dinamico e aperto. La
televisione diventa push-pull, perché il digitale introduce nella fruizione storicamente push un
elemento rilevante di scelta e interattività.
V Service and content providing (Apple, Google, Amazon, Facebook): grandi società digitali
globali, con maggior capitalizzazione di borsa. Sono partite nei primi anni da punti di partenza
differenti. Oggi sono fornitori di servizi di comunicazione digitale ad ampio spettro.
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