Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione: la teoria di Piaget

Slide da Sapienza Università di Roma su Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione: la teoria di Piaget. Il Pdf, utile per l'Università in Psicologia, esplora lo sviluppo cognitivo, analizzando concetti come la permanenza dell'oggetto e lo stadio pre-operatorio.

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37 páginas

Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione 2 CFU
a.a. 2023 – 2024
cdl. Scienze Infermieristiche e Ostetriche
docente: Dora Bianchi
Facoltà di Medicina e Psicologia
03/04/2024Lezione 2 - Sviluppo Cognitivo
Sviluppo Cognitivo
Cognizione insieme vasto ed eterogeneo di processi che riguardano le abilità
cognitive (es. linguaggio e teoria della mente)
Processi cognitivi sono ad es. attenzione, memoria, ragionamento logico, «intelligenza»
Studiare lo sviluppo cognitivo significa indagare come si sviluppano le nostre
conoscenze e le nostre abilità di comprensione e ragionamento su noi stessi, sulla
realtà fisica e sociale.
Nel corso del Novecento, sono stati proposti diversi approcci teorici diverse teorie
formulate su come cambiano le nostre funzioni mentali e perché questo avvenga.
La teoria dello sviluppo cognitivo di Piaget
Approcci neo-piagetiani
La teoria dello sviluppo cognitivo di Vygotskij
Lo sviluppo cognitivo secondo Jerome Bruner

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Sviluppo Cognitivo

Cognizione > insieme vasto ed eterogeneo di processi che riguardano le abilità cognitive (es. linguaggio e teoria della mente) Processi cognitivi sono ad es. attenzione, memoria, ragionamento logico, «intelligenza» Studiare lo sviluppo cognitivo significa indagare come si sviluppano le nostre conoscenze e le nostre abilità di comprensione e ragionamento su noi stessi, sulla realtà fisica e sociale. Nel corso del Novecento, sono stati proposti diversi approcci teorici > diverse teorie formulate su come cambiano le nostre funzioni mentali e perché questo avvenga.

  • La teoria dello sviluppo cognitivo di Piaget
  • Approcci neo-piagetiani
  • La teoria dello sviluppo cognitivo di Vygotskij
  • Lo sviluppo cognitivo secondo Jerome Bruner

Lezione 2 - Sviluppo Cognitivo 03/04/2024

Teoria dello Sviluppo Cognitivo di Piaget

Piaget respinge le ipotesi: - innatista (le strutture cognitive hanno un'origine esclusivamente interna) - ambientalista (le strutture cognitive hanno un'origine esclusivamente ambientale) Propone invece una Teoria organismica: L'individuo non è un passivo recettore di influenze ambientali, né un veicolo di idee innate, ma un attivo costruttore delle proprie conoscenze

  • Piaget sostiene che lo sviluppo è il frutto delle operazioni che il soggetto conoscente compie per conoscere la realtà
  • Lo sviluppo intellettivo è un processo di adattamento dell'individuo all'ambiente
  • Principale interesse di studio di Piaget era osservare attentamente i bambini e interagire con loro, con l'obiettivo di comprendere come essi ragionano e come scoprono nuovi strumenti cognitivi: - Bambini di una stessa età, che non si conoscevano tra loro, tendevano a rispondere in modo simile ai quesiti standard che Piaget poneva

Lezione 2 - Sviluppo Cognitivo 03/04/2024

Assunti di Base della Teoria di Piaget

  • Piaget fu il padre fondatore dell' Epistemologia genetica: ramo della scienza psicologica che studia le origini (la genesi) della conoscenza
  • Piaget fu un epistemologo sperimentale perché formulò ipotesi empiriche che potevano essere verificate per comprendere come ragionano i bambini. Assunti di base della teoria di Piaget:
  • Lo sviluppo è comprensibile all'interno della storia evolutiva della specie
  • Intelligenza > adattamento all'ambiente (anche il pensiero si adatta all'ambiente a un livello psicologico)
  • L'adattamento comporta un adeguamento alle nuove richieste dell'ambiente esterno - i bambini costruiscono attivamente i propri mondi cognitivi.
  • La crescita cognitiva è molto simile alla crescita embrionale: una struttura organizzata diventa via via sempre più differenziata col passare del tempo (approccio biologico).

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Fattori di Adattamento e Processi di Sviluppo

L'intelligenza è il più importante fattore di adattamento all'ambiente SI STRUTTURA nel TEMPO (successione di stadi di sviluppo) ATTRAVERSO due processi (INVARIANTI FUNZIONALI) Continuità Funzioni invarianti: Adattamento Equilibrio PROCESSO DI SVILUPPO Discontinuità Stadi di sviluppo

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Processi di Sviluppo Cognitivo

I processi di sviluppo cognitivo si basano su: 1. Costruzione di schemi: azioni o rappresentazioni mentali che organizzano la conoscenza - Schemi d'azione (caratterizzano la prima infanzia) - Schemi mentali (si sviluppano nella seconda infanzia) 2. Invarianti funzionali: processi responsabili di come i bambini usano e adattano i loro schemi ASSIMILAZIONE Incorpora i nuovi dati dell'esperienza negli schemi mentali e di azione del bambino Conservazione ACCOMODAMENTO Modifica gli schemi mentali e di azione del bambino per adattarli ai nuovi dati Cambiamento > Questi due processi garantiscono l'adattamento dell'organismo all'ambiente e il mantenimento dell'equilibrio > Lo sviluppo infantile deriva dalla dialettica di questi due processi, chiamata riequilibrazione

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Organizzazione e Ri-equilibrazione

I bambini danno un senso al mondo organizzando cognitivamente le loro esperienze: - Organizzazione: è il raggruppamento di comportamenti isolati in sistemi cognitivi di ordine superiore; il raggruppamento o la sistemazione degli oggetti in categorie. - Ri-equilibrazione tra assimilazione e accomodamento: è il meccanismo che spiega il modo in cui i bambini muovono da uno stadio di pensiero al successivo. Il passaggio evolutivo avviene quando il bambino fa esperienza del conflitto o del disequilibrio nel corso della conoscenza del mondo. INTERVISTA A PIAGET: https://www.youtube.com/watch?v=vVfvXMu3mBQ

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L'Approccio Stadiale di Piaget

L'affermazione più coraggiosa e controversa di Piaget è che lo sviluppo cognitivo passa attraverso una serie di stadi. Per Piaget uno STADIO = un periodo di tempo in cui il pensiero e il comportamento del bambino in una varietà di situazioni riflettono un tipo particolare di struttura mentale/organizzazione psicologica. (STRUTTURA COGNITIVA CHE REGOLA GLI SCAMBI CON L'AMBIENTE) Il passaggio da uno stadio all'altro comporta dei cambiamenti strutturali che sono per natura QUALITATIVI PIUTTOSTO CHE QUANTITATIVI.

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Il Concetto di Stadio

Il concetto di STADIO:

  • Ciascuno stadio prevede una particolare forma di organizzazione psicologica (dagli schemi alle operazioni)> ad ogni stadio gli schemi si trasformano
  • Il passaggio da uno stadio al successivo non è improvviso, ma graduale e l'età può variare da un bambino all'altro.
  • Ogni stadio è qualitativamente diverso dal precedente, presenta forma, conoscenze e regole proprie.
  • In sequenza, gli stadi rispettano un ordine logico invariante
  • Le acquisizioni di uno stadio non si perdono con il passaggio allo stadio successivo, ma vengono integrate in strutture più evolute (integrazione gerarchica tra stadi).
  • Gli stadi sono universali

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I Quattro Stadi dello Sviluppo Cognitivo

Piaget denominò quattro stadi dello sviluppo cognitivo:

PERIODOEtàDescrizione
Sensomotorio0-2 anniA 2 anni "comprende" il mondo in base a ciò che può fare con gli oggetti e con le informazioni sensoriali
Preoperatorio2-7 anniSi rappresenta mentalmente gli oggetti e comincia a comprendere la loro classificazione in gruppi
Operatorio concreto7-11 anniLa capacità logica progredisce grazie allo sviluppo di nuove operazioni mentali (addizione, sottrazione, ecc.)
Operatorio formaleDai 12 anniÈ capace di organizzare le informazioni in modo sistematico e pensa in termini ipotetico-deduttivi

Stadi di sviluppo cognitivo: https://www.youtube.com/watch?v=IhcgYgx7aAA

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Stadio Sensomotorio (0-2 anni)

Stadio sensomotorio (dalla nascita fino a 2 anni circa):

  • I bambini costruiscono una comprensione del mondo coordinando esperienze sensoriali con azioni motorie.
  • Gli schemi prima solo sensomotori, azioni fisiche, divengono poi schemi di azioni pensate prima di metterle in atto, schemi mentali.
  • La fine dello stadio sensomotorio vede l'emergere della funzione simbolica, evidente nell' imitazione differita (mettere in atto un comportamento che è stato osservato in un contesto diverso in precedenza), nel gioco simbolico (il far finta), nelle maggiori competenze linguistiche (ora una parola richiama un oggetto anche in sua assenza). Comprende sei sottostadi: - Esercizio dei riflessi - Reazioni circolari primarie - Reazioni circolari secondarie - Coordinazione degli schemi secondari - Reazioni circolari terziarie - Interiorizzazione degli schemi

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Sottostadi dello Stadio Sensomotorio

Stadio sensomotorio (dalla nascita fino a 2 anni circa): 1. Riflessi innati (0 - 1 mese): sensazioni ed azioni sono primariamente coordinate attraverso comportamenti riflessi, come il riflesso di suzione ed il rooting. 2. Prime abitudini e reazioni circolari primarie (1 a 4 mesi): l'infante coordina le informazioni provenienti dagli organi di senso e due tipi di schemi: abitudini e reazioni circolari primarie. - Abitudine: uno schema basato su un riflesso che diventa completamente indipendente dal suo stimolo elicitante. - Reazione circolare: un meccanismo di fissazione dell'esperienza attraverso la ripetizione. Reazioni circolari primarie sono azioni orientate verso il corpo e ripetute dopo aver provocato casualmente qualcosa di interessante. - il bambino esegue ripetutamente alcune azioni, es. aprire e chiudere una mano - Prime forme di coordinazione degli schemi es. afferrare e succhiare un oggetto Abitudini e reazioni circolari sono stereotipate, e cioè il neonato le ripete ogni volta allo stesso modo.

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Reazioni Circolari Secondarie e Coordinazione

Stadio sensomotorio (dalla nascita fino a 2 anni circa): 3. Reazioni circolari secondarie (4 - 8 mesi) l'infante diventa più orientato verso degli oggetti e le azioni che vengono ripetute sono orientate verso l'ambiente. Gli schemi del bambino non sono ne intenzionali ne orientati ad uno scopo - es. il bambino può urtare ripetutamente un giocattolo, che ha prima colpito casualmente facendolo oscillare 4. Coordinazione delle reazioni circolari secondarie (8- 12 mesi) le azioni diventano più dirette all'esterno. Gli infanti combinano e ricombinano prontamente schemi appresi precedentemente in modo coordinato. Emerge la capacità di coordinare più schemi per un obiettivo, tanto che il comportamento può apparire intenzionale - es. può rimuovere un oggetto che ostacola la possibilità di afferrarne un altro

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