Frutticoltura: gestione idrica, concimazione, potatura e difesa delle piante

Slide di Formazione professionale su frutticoltura: gestione idrica, concimazione, potatura e difesa delle piante. Il Pdf è una presentazione di Scienze che illustra la gestione idrica, la concimazione, la potatura e la difesa integrata del frutteto.

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Gestione idrica
Concimazione
Potatura
Difesa
Gestione idrica
Fabbisogno idrico
Concimazione del frutteto
Concimazione di produzione
Allevamento e potatura
Potatura
Basi fisiologiche della potatura
Difesa del frutteto e raccolta della
produzione
Difesa integrata del frutteto
Indice

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Gestione idrica

gestione idrica Concimazione Potatura DifesaIndice

  • Gestione idrica
  • Fabbisogno idrico
  • Concimazione del frutteto
  • Concimazione di produzione
  • Allevamento e potatura
  • Potatura
  • Basi fisiologiche della potatura
  • Difesa del frutteto e raccolta della produzione
  • Difesa integrata del frutteto

Gestione idrica Ha principalmente lo scopo di rispondere alle esigenze idriche delle piante. Ulteriori finalità: fertilizzante: fertirrigazione che permette di somministrare specifici concimi disciolti nell'acqua di irrigazione; termica: irrigazione antibrina permette di evitare danni alle piante in occasione delle gelate tardive climatizzante: mediante tecnica mist che prevede di nebulizzare acqua sulla sovra chioma per controllare fattori climatici a livello della vegetazione (temperatura, umidità, luce Importante conoscere: suolo, clima, disponibilità acqua, qualità acqua, costi di investimento, gestione dell'impianto e caratteristiche della coltivazione

Fabbisogno idrico

Fabbisogno idrico Varia in relazione a diversi fattori:

  • specie di appartenenza
  • età delle piante: la variazione del LAI nei primi anni e nel corso del ciclo annuale incide sul fabbisogno. LAI nei primi anni varia in base alla forma di allevamento, densità di piantagione, alla vigorìa, alla fertilità del suolo e tecnica colturale.
  • periodo dell'anno: in quanto correlato alle fasi fenologiche della pianta. Si individuano tre fasi di maggior richiesta idrica (primi mesi post germogliamento; accrescimento idrico; in estate per aumento traspirazione)

Fabbisogno idrico e necessità

Fabbisogno idrico I turni e i volumi sono da definire sulla base delle necessità idriche delle piante, del volume di terreno esplorato dalle radici, dalle caratteristiche idrogeologiche e dal tipo di impianto irriguo I turni saranno più frequenti durante periodi di maggiore evapotraspirazione, di scarse precipitazioni e nei terreni a bassa ritenzione idrica Con sistemi di irrigazione localizzata si esegue solitamente ogni 7-10 gg all'inizio della stagione irrigua e in autunno; ogni 2-3 gg nel periodo di massimo consumo idrico (giugno - agosto)

Fabbisogno idrico annuale delle piante da frutto

ELEVATO MEDIO RIDOTTO >600 mm/anno 450-600 mm/anno <450 mm/anno Agrumi, actinidia Melo, pero, pe- sco, albicocco, ciliegio, susino Vite, olivo, mandorlo 3.33 Fabbisogno idrico annuale delle piante da frutto.

Deficit idrico controllato

Fabbisogno idrico Il deficit idrico controllato è una tecnica di gestione dell'irrigazione che consiste nell'erogare una quantità di acqua inferiore a quella necessaria alla coltura, in modo da controllare attività vegetativa. Così facendo è possibile ridurre gli ombreggiamenti e gli interventi di potatura verde Per applicare questa tecnica con buoni risultati sia in termini di risparmio idrico sia produttivi è importante conoscere gli effetti della carenza idrica sulla coltura e individuare le fasi fenologiche meno sensibili. E' facilmente praticabile in suoli con bassa capacità di immagazzinamento idrico e con impianti di irrigazione localizzati. Tali caratteristiche permettono il controllo dell'umidità nel suolo e il raggiungimento dei livelli di stress desiderati.

Carenza idrica nelle specie arboree

CARENZA IDRICA NELLE SPECIE ARBOREE SPECIE COLTIVATA FASE DEL CICLO Actinidia Tutto il ciclo annuale Olivo Germogliamento, fioritura, terza fase di crescita (in particolare per olivo da tavola) Pomacee Fioritura, allegagione e fase di rapida crescita del frutto Drupacee a maturazione precoce: albicocco, ciliegio, susino e pesco Dalla fioritura alla raccolta Drupacee a maturazione tardiva: pesco e susino Prima e terza fase di crescita del frutto Agrumi Fioritura e allegagione 3.35 Fasi sensibili alla carenza idrica di al- cune specie arboree.

Sistemi irrigui

Sistemi irrigui Il sistema di irrigazione del frutteto più diffuso è quello per micro irrigazione sotto chioma che consente erogazioni puntuali lungo fila e a turni molto ravvicinati per mantenere terreno in condizioni umettante costante evitando periodi secchi. Impianto è costituito da un tubo per microirrigazione collocato in corrispondenza del primo filo, dove sono inseriti specifici erogatori a distanza regolare.

Tipologie di micro irrigazione

Sistemi irrigui A seconda della tipologia di erogatore impiegato, di distinguono due differenti sistemi di micro irrigazione

  • Sistemi a goccia (drip irrigation): i gocciolatori hanno portata variabile da 1.5 a 8 L/h. Oggi vengono frequentemente utilizzati ali gocciolanti integrali (tubi in polietilene nei quali i gocciolatori sono già inseriti all'interno del condotto). Tale sistema permette risparmio in termini di acquisto di materiale e manodopera per la posa. Utilizzati anche per la fertirrigazione
  • Sistemi di irrigazione a spruzzi (microjet): acqua fornita sottoforma di microspruzzi. Portata di 30-100 L/h e vengono impiegati nelle colture che richiedono maggiore disponibilità di acqua.

Caratteristiche dei sistemi idrici a confronto

Caratteristiche dei sistemi idrici a confronto SISTEMI IRRIGUI VANTAGGI SVANTAGGI Aspersione sovrachioma

  • Buona uniformità di distribuzione dell'acqua
  • Sistema utilizzabile anche per irrigazione antibrina e climatizzante
  • Elevati consumi idirici
  • Non idoneo in contesti ventosi Microirrigazione a goccia
  • Massima efficienza con basse disponibilità idriche
  • Ridotte esigenze energetiche di funzionamento
  • Minore crescita delle infestanti
  • Sistema utilizzabile anche per fertirrigazione
  • Minore sviluppo degli apparati radicali delle piante a causa del mantenimento di un elevato tasso di umidità negli strati superficiali del terreno
  • Richiede un sistema di filtraggio molto accurato Microirrigazione a spruzzo
  • Apporti irrigui localizzati vicino alle piante, sebbene con maggiore consumo idrico rispetto al sistema a goccia
  • Ridotte esigenze energetiche di funzionamento
  • Minore sviluppo degli apparati radicali delle piante a causa del mantenimento di un elevato tasso di umidità negli strati superficiali del terreno
  • Maggiore crescita delle infestanti rispetto al sistema a goccia
  • Richiede un sistema di filtraggio molto accurato
  • Sistemi di microirrigazione capillare: tubazioni interrate porose, poste ad una profondità di 20-25 cm che erogano acqua direttamente nel terreno. Poco utilizzati perché richiedono alto costo di realizzazione anche se hanno costi bassi di gestione.
  • Sistemi di irrigazione sovrachioma: poco utilizzati perché favoriscono diffusione di patologie funginee ma servono soprattutto come mezzo di difesa contro le gelate tardive.

Ogni sistema irriguo è dotato di:

  • impianto di filtraggio delle acqua in entrata
  • una centralina di controllo automatizzato
  • eventuali sensori di umidità (attivazione/disattivazione)

Concimazione del frutteto

Concimazione del frutteto L'impostazione di un corretto piano di concimazione si basa su alcuni elementi:

  • analisi del terreno: per la stima della fertilità chimica;
  • analisi fogliari: per modulare le dosi e la qualità dei concimi, in relazione allo stato nutrizionale del frutteto;
  • asportazioni e ritmi di assorbimento (legati a crescita vegetativa, sviluppo organi permanenti e produzione frutti)
  • apporti di nutrienti (da mineralizzazione sostanza organica e precipitazioni atmosferiche);
  • perdite di nutrienti (per insolubilizzazione, retrogradazione, gassificazione, dilavamento, erosione, perdite in fase di distribuzione);
  • fattori agronomici e ambientali: irrigazione, lavorazioni, diserbo;
  • tipologie di fertilizzanti, epoche e modalità di distribuzione

Elementi nutritivi asportati da varie specie frutticole

COLTURA ASPORTAZIONE PRODOTTO FRESCO (%) N P,O KO Actinidia 0,15 0,05 0,34 Albicocco 0,12 0,06 0,30 Castagno 0,05 0,2l 0,06 Ciliegio 0,20 0,05 0,22 Cotogno 0,06 0,04 0,24 Kaki 0,09 0,04 0,19 Mandorlo 0,45 0,35 0,70 Melo 0,06 0,03 0,15 Nocciolo 2,39 0,66 0,82 Noce 1,7| 0,53 0,50 Olivo 0,88 0,20 0,80 Pero 0,08 0,03 0,17 Pesco 0,17 0,05 0,22 Susino 0,10 0,04 0,22 Vite 0,16 0,05 0,22 3.42 Elementi nutritivi asportati da varie specie frutticole. a FRUTTIFERI SPECIE PRODUZ. (t/ha; min-max) N P2Os K2O Melo 25-40 60-100 10-50 60-150 Pero 20-35 60-100 10-50 60-150 Pesco 15-25 100-140 20-50 60-120 Actinidia 20-30 100-150 20-80 80-180 b VITE PRODUZIONE (t/ha) N P205 K2O 5,6 54 39 80 8,0 72 43 106 10,0 76 44 112 15,0 87 46 128 3.40 (a) Dosi medie degli elementi nutritivi asportati da diverse specie frutticole (kg/hal anno). (b) Asportazioni medie di elementi nu- tritivi relative alla vite, in funzione di vari livelli di produttività (uva da vino).

Valori medi degli elementi nutritivi a livello fogliare

COLTURA ACTINIDIA PERO PESCO ARANCIO OLIVO VITE DA VINO ELEMENTI Azoto (%) 2,2-3,0 1,5-2,0 2,5-3,4 2-3 1,0-1,5 2,0-2,3 Fosforo (%) 0,18-0,25 0,11-0,17 0,15-0,30 0,15-0,20 0,09-0,15 0,15-0,20 Potassio (%) 1,6-2,0 1,0-1,3 2,1-3,0 0,8-1,2 0,9-1,15 1,0-1,2 Calcio (%) 2,2-2,8 0,35-1,25 1,9-2,5 2,0-4,5 0,16-0,40 2,0-2,5 Magnesio (%) 0,35-0,7 0,45-0,60 0,44-0,54 0,15-0,30 0,16-0,25 0,20-0,23 Boro (ppm) 10-70 22-50 28-43 30-60 15-20 15-25 Ferro (ppm) 60-160 30-45 40-130 60-80 40-100 50-100 Manganese (ppm) 25-40 25-60 120-150 18-100 20-80 20-30 Rame (ppm) 5-20 8-30 7-12 3,6-5 4-15 4-5 Zinco (ppm) 15-29 10-14 17-50 20-80 20-40 20-30 Valori medi dei principali elementi nutritivi riscontrabili a livello fogliare

Nutrizione minerale e necessità delle piante

La nutrizione minerale deve garantire la disponibilità di nutritivi in base alle necessità delle piante che dipendono da:

  • specie,
  • varietà
  • vigoria della combinazione portinnesto-cultivar
  • sesti d'impianto
  • forma di allevamento
  • carica produttiva
  • tipologia del suolo
  • clima
  • disponibilità idrica
  • fase del ciclo

Analisi fogliare e stato nutrizionale

L'analisi fogliare (o diagnostica fogliare) ha assunto notevole importanza per garantire alle piante un adeguato stato nutrizionale e una costante produttività, associati a un elevato standard qualitativo del prodotto agroalimentare. La diagnostica fogliare permette di conoscere, durante il periodo vegetativo della coltura, le effettive condizioni di nutrimento delle piante, attraverso la determinazione dei principali elementi chimici presenti nei tessuti fogliari.

Olivo: valori standard di riferimento per l'interpretazione delle analisi fogliari

NUTRIENTE FIORITURA INDURI- MENTO NOCCIOLO INVAIATURA RIPOSO INVERNALE N (%) 1,77-2,32 1,61-2,26 1,78-2,48 1,77-2,09 P (%) 0,12-0,21 0,11-0,17 0,1 1-0,18 0,10-0,17 K (%) 0,76-1,61 0,88-1,76 0,75-1,37 0,53-1,03 Ca (%) 0,71-2,33 0,92-2,64 1,44-2,72 1,42-2,57 Mg (%) 0,1 1-0,18 0,13-0,22 0,13-0,24 0,12-0,2l 3.43 Olivo: valori standard di riferimento per l'interpretazione delle analisi fogliari delle cultivar Frantoio e Leccino.

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