Documento dall'Università su Re-inventare la famiglia. Il Pdf esplora la pedagogia sistemica applicata alla famiglia e ai servizi socio-educativi, trattando concetti come l'epistemologia sistemica, l'osservazione e le narrazioni familiari, utile per studenti universitari di Psicologia.
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Re-inventare la famiglia
Questo capitolo introduce il concetto di epistemologia sistemica, ovvero la consapevolezza che la famiglia è un sistema complesso, governato da pattern comunicativi specifici e da una rete di interazioni circolari. Come una rock band, ogni membro ha un ruolo (funzione) e contribuisce alla creazione di un sound unico (senso del noi). L'educatore, in questa metafora, assume il ruolo di un "ascoltatore attivo", che deve "farsi l'orecchio" per comprendere la sinfonia familiare, cogliendo le armonie, le dissonanze e le strategie messe in atto per affrontare le crisi. Superare lo sguardo ingenuo significa abbandonare pregiudizi e interpretazioni lineari, per adottare uno sguardo scientifico che si interroga sui processi comunicativi e sulle dinamiche relazionali.
L'osservazione è centrale nel lavoro educativo con le famiglie, ma deve essere un'osservazione partecipante e riflessiva. Per sviluppare uno sguardo competente, l'educatore deve mettere in atto una serie di pratiche che gli permettano di decostruire i propri pregiudizi e di cogliere la complessità del sistema familiare.
La genitorialità non è un concetto statico, ma un processo in continua evoluzione, influenzato dalla storia personale, dal contesto sociale e culturale e dalle interazioni familiari. Attraverso l'approccio autobiografico e la narrazione dei frammenti di vita, si possono cogliere le tracce dei modelli genitoriali trasmessi di generazione in generazione. Contestualizzare e storicizzare la genitorialità significa riconoscerne la complessità e la molteplicità, superando visioni idealizzate o stereotipi. Ogni famiglia costruisce la propria teoria locale della genitorialità, un insieme di credenze, valori e pratiche che guidano l'azione educativa.
Osservare la famiglia "in azione" significa andare oltre i resoconti verbali e cogliere le dinamiche relazionali che si manifestano nelle interazioni quotidiane. La videocamera diventa uno strumento per fissare le immagini e le sequenzecomunicative, permettendo di analizzare i comportamenti, le emozioni e le strategie messe in atto da ciascun membro della famiglia. L'osservazione congiunta delle riprese con la famiglia crea un contesto riflessivo e di co costruzione di nuovi significati. L'educatore assume il ruolo di facilitatore di questo processo, aiutando la famiglia a riconoscere e a valorizzare le proprie competenze.
Capitolo 5: L'ABC dell'osservare
Le narrazioni familiari sono molto più che semplici racconti: sono costruzioni di senso che organizzano l'esperienza, definiscono i ruoli e le relazioni e contribuiscono a costruire l'identità di ogni membro. Osservare le narrazioni familiari significa cogliere i temi ricorrenti, i miti, i segreti e le metafore che sottendono la vita della famiglia. L'educatore deve saper ascoltare con empatia le storie e aiutare la famiglia a costruire narrazioni più aperte e generative, che facilitino la comunicazione e la risoluzione dei conflitti.
La famiglia non è un sistema isolato, ma è inserita in un contesto sociale e culturale che la influenza e la determina. L'approccio biografico permette di cogliere le connessioni tra la microstoria familiare e la macrostoria sociale, evidenziando come i cambiamenti sociali abbiano un impatto sulle dinamiche familiari. L'analisi delle biografie familiari, soprattutto in una prospettiva plurigenerazionale, permette di comprendere l'evoluzione dei modelli familiari, dei ruoli di genere e delle pratiche educative.
L'intervento educativo con le famiglie si svolge sempre in un contesto, che ne determina i vincoli e le possibilità. L'analisi del contesto è il primo passo per la costruzione di un intervento efficace, che tenga conto delle risorse e dei bisogni della famiglia, delle caratteristiche del servizio e delle cornici politiche e semantiche che lo definiscono. L'educatore sistemico è un professionista riflessivo, che sa leggere e interpretare i segnali del contesto e che è in grado di adattare il proprio intervento in modo flessibile e creativo.
Gli imprevisti sono parte integrante della vita familiare e possono mettere a dura prova la stabilità del sistema. L'educatore deve essere in grado di affrontare l'imprevisto con flessibilità e creatività, ridefinendo il proprio intervento alla luce dei nuovi scenari che si presentano. L'imprevisto può essere visto come un'occasione di apprendimento per la famiglia e per l'educatore, che sono chiamati a costruire nuove strategie e a rafforzare i legami.
L'assistenza domiciliare (ADM) è un intervento che si svolge nel contesto di vita della famiglia e che richiede la costruzione di un rapporto di fiducia tra l'educatore e i membri della famiglia. L'educatore deve saper entrare in punta di piedi nella casa, rispettando i confini e le dinamiche familiari. L'obiettivo dell'ADM è quello di potenziare le risorse della famiglia e di aiutarla a trovare strategie per affrontare le difficoltà, in un'ottica di empowerment e di promozione del benessere.
La carcerazione di un genitore ha un impatto devastante sulla famiglia, interrompendo i legami e creando disagio e sofferenza. L'intervento educativo in questo contesto deve mirare a ricomporre i legami e a sostenere la famiglia nel processo di elaborazione del trauma. Il progetto Bambinisenzasbarre è un esempio di pratica compositiva che mette al centro il diritto del bambino al mantenimento della relazione con il genitore detenuto e che lavora per la creazione di contesti di incontro e di comunicazione tra il dentro e il fuori del carcere.
Lo Spazio Neutro è un luogo protetto dove i genitori separati possono incontrare i figli in un clima di serenità, sotto la supervisione di operatori qualificati. L'obiettivo è quello di tutelare il diritto del bambino alla bigenitorialità e di favorire la costruzione di nuovi equilibri familiari. Lo Spazio Neutro non è solo un luogo di incontro, ma anche un contesto di osservazione e di intervento, dove gli operatori possono cogliere le dinamiche relazionali e aiutare i genitori a sviluppare competenze comunicative e relazionali.
L'educatore sistemico è un professionista riflessivo che si interroga continuamente sul proprio ruolo, sui propri pregiudizi e sulle proprie emozioni. La cura di se è un prerequisito fondamentale per la cura degli altri, perché permette di agire con maggiore consapevolezza e congruenza. La Pedagogia del Teatro del Movimento (PTM) offre strumenti e tecniche per lo sviluppo dell'autoconsapevolezza, della gestione delle emozioni e della comunicazione efficace.
I familiari dei pazienti psichiatrici spesso si sentono soli, incompresi e carichi di responsabilità. Il servizio psichiatrico territoriale deve saper accogliere i familiari e offrire loro uno spazio di ascolto e di sostegno. L'obiettivo è quello di aiutare i familiari a comprendere la malattia, a gestire il disagio e a trovare nuove risorse per affrontare la quotidianità.
I laboratori sono un'occasione preziosa per creare contesti di apprendimento significativi per le famiglie. Attraverso il fare insieme, la condivisione di esperienze e la riflessione guidata, i partecipanti possono sviluppare nuove competenze, rafforzare i legami e costruire nuovi modelli relazionali.
La ricerca con le famiglie richiede un approccio partecipativo, che coinvolga i soggetti nella costruzione del processo di ricerca. La ricerca-formazione è un modello che permette di coniugare la produzione di conoscenza con la trasformazione delle pratiche. Attraverso la co-costruzione del percorso di ricerca e la condivisione dei risultati, si può favorire un cambiamento significativo nelle rappresentazioni reciproche tra operatori e famiglie.
Il modello di formazione presentato in queste pagine si basa sulla complessità e sull'idea che la vita sia un'infinita composizione in continua trasformazione. L'autrice usa la metafora dell'opera, intesa come composizione di esperienze, parole e riflessioni, per alludere all'architettura del testo e alla sua tesi principale: la formazione è un processo di invenzione e di divenire. Il metodo proposto è transdisciplinare perché interroga i fenomeni e i processi al di là delle appartenenze a priori e usa un linguaggio non specialistico.
Il modello si articola in diversi livelli di composizione: