Appunti universitari sulla comunicazione: teorie e modelli principali

Documento dall'Università sulla comunicazione, esplorando concetti chiave e teorie. Il Pdf approfondisce la distinzione tra comunicazione e informazione, la comunicazione interpersonale e di massa, e le teorie di Saussure, Pierce, Jakobson, Goffman e Blumer, utile per lo studio universitario.

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27 pagine

Capitolo 1 !
Elementi caratterizzanti che distinguono comunicazione e informazione
Il termine di comunicazione deriva da un verbo greco con il significato di rendo comune, unisco e
molto legato all’idea di comunità e anche ad un verbo latino con una definizione molto simile:
condiviso, metto in condivisione, rendo partecipe. !
Con queste premesse è chiaro che la definizione più chiara di comunicazione sia: mettere in
condivisione qualcosa con qualcuno, mi relazione con qualcuno e lo rendo partecipe, condiviso
con lui qualcosa. !
La comunicazione è l’atto, informazione è l’insieme di contenuto e elementi anche molto
diversificati, sono una serie di indicazioni.!
Comunicazione orizzontale e comunicazione verticale !
Con comunicazione orizzontale s’intende il processo in cui viene preso in considerazione,
sottostimando molto, solamente la comunicazione che avvengono nell’attualità e nel presente. La
comunicazione verticale è invece quel processo in cui si comprendono i meccanismi che portano
il genere umano ( diversamente dagli animali ) a portare avanti i processi comunicativi anche tra
generazioni. !
Gli umani infatti non solo possono comunicare tra contemporanei (orizzontale) ma possono anche
creare una memoria collettiva come comunicazione collettiva (verticale), basata su comuni regole
e vincoli, tradizioni e su un passato condiviso e convissuto. !
Cos’è una struttura connettiva !
Ogni cultura sviluppa una struttura connettiva, questa agisce istituendo legami e connessioni che
superano lo spazio ed il tempo, da un lato sul vincolo di comuni regole e valori, dall’altro sul
ricordo di un passato condiviso. Sia l’aspetto normativo e quello narrativo, ovvero quello relativo
ai criteri direttivi e quello relativo al racconto, servono a costituire le indispensabili fondamenta
dell’appartenenza o dell’identità, consentendo ai singoli individui di poter dire noi.!
Corpo umano come tecnologia della comunicazione
Possiamo definire il corpo umano come tecnologia della comunicazione poiché siamo provvisti
dei sensi, essi infatti fungono da canali comunicativi, chi di più come il tatto per un cieco o l’udito,
alcuni sensi di meno ma sempre molto presenti anche nelle nostre conversazioni (“avere gusto”
ad esempio è un modo di dire che interpella un senso). !
Inoltre l’atto di comunicare, principalmente quello della comunicazione interpersonale non si basa
solo sulla lingua e sul messaggio trasmesso ma anche sulla comunicazione non verbale: toni,
pause, espressioni, intonazione ecc… sono tutti elementi fondamentali in cui utilizziamo il nostro
corpo in un processo comunicativo.!
Determinismo tecnologico !
Con l’evoluzione tecnologica si pongono le prime critiche e problematiche dello studio e si
oppongono due opposti modelli di ricerca: determinismo socio-culturale (Flichy) per cui
l’evoluzione tecnologica è una conseguenza dell’evoluzione della società, le innovazioni sono una
manifestazione della spinta sociale; determinismo tecnologico (McLuhan) secondo cui le
innovazioni sono il motore trainante e determinate della società. !
Capitolo 2
Quale modalità predomina nella comunicazione interpersonale
La modalità predominante nella comunicazione interpersonale (base di tutti i livelli di
comunicazione umana) è la comunicazione verbale che si basa sulla lingua. La lingua è un
istituzione sociale di cui ce ne serviamo in ogni momento della nostra vita. Importante nella
comunicazione è che avvenga tra elementi che abbiano la possibilità di formare, emettere e
ricevere il messaggio. !
La comunicazione interpersonale è il primo livello di comunicazione per il modello di Braga. !
Quali sono le particolarità del primo livello di comunicazione
Es: un dialogo vis a vis. !
La comunicazione interpersonale, definita 1° livello nel modello a 3 livelli di Braga, è il livello base
e prevalente nella nostra società, di comunicazione. !
Il primo comunicante (agency) forma ed e mette un messaggio, indirizzato al 2° comunicante
tramite un canale. Il secondo comunicante risponde in maniera quasi immediata con un
messaggio sempre trasmetto tramite un canale. !
Il sistema comunicativo è prevalentemente verbale ma comprende anche la comunicazione non
verbale, i gesti, l’ intonazione, le espressioni ecc.. !
Attivazione dal basso e “spazio dei flussi” - “spazio dei luoghi”
Con l’avvento di internet anche la comunicazione interpersonale ha subito numerosi e profondi
cambiamenti, di seguito alcuni esempi:!
Il sistema comunicativo diventa “misto sociale” cioè che per la comunicazione si utilizzano
scritte, video, vocali, foto ecc… e inoltre si crea uno spazio comunicativo ibrido dove si fonde
la vita pubblica e quella privata!
Si creano anche spazi ibridi con ambienti locale e realtà disancorate dalla realtà dove sorgono
comunità che si muovo in uno spazio ibrido che fonde spazio fisico e digitale. !
Con i vecchi media esisteva un’ attivazione top-down (dall’alto verso il basso) con interne e i
social media questa tendenza viene scardinata quasi del tutto. In rete le persone sono libere di
intervenire, creando confronti e discussioni con appunto un attivazione dal basso. Questo crea
un evoluzione del pensiero della cultura e della società in senso democratico, viene così
assegnato un ruolo o una competenza all’individuo. !
Le discussioni e i contenuti persistono nel tempo, può essere quindi ripresa e ribattuta più
volte. !
Coesistenza di due spazi complementari che insieme creano uno spazio ibrido tra lo spazio
reale e lo spazio creato elettronicamente: spazio di flusso (stabilisce un collegamento
elettronico tra due luoghi fisicamente separati) e spazio dei luoghi (lo spazio eettivamente
come è nella realtà). !
La rete plasma anche i contenuti dell’agire sociale e sviluppa la capacità di creare
orizzonti di senso, come?
Rete e social rendono visibili le pratiche e i legami sociali, nella dimensione della rete si costruisce
un ambiente che amplia le interazioni. La rete plasma i contenuti comunicativi e l’agire sociale.
Grazie alla rete è possibile creare nuovi orizzonti di senso (si generano forme di
autorappresentazione identitaria attraverso la generazione di contenuti capaci di aggregare ma
tramite linguaggi che che sia visibili sul territorio es: hashtag). !
Inoltre, grazie alla rete è possibile sentirsi partecipe di piccoli mondi (network, cioè una sorta di
rete di relazioni con a capo una persona che gestisce questa comunità di persone), creando
anche legami molto profondi e permanenti. Esistono però diversi livelli di “immediatezza” nei
network (persone che hai conosciuto appena, persone molto amiche, persone che non hai mai
visto ecc…) e le diverse cerchie di appartenenza creano la struttura della visibilità. Molto
interessante in questo caso pensare che in rete sono i legami deboli quelli più apprezzati e che
soddisfano di più il bisogno di sicurezza, associazione e autostima. I legami forti vanno bene per
la vita reale ma in rete più l’interazione è debole e distaccata più ci sarà collaborazione. !
Capitolo 3
Sociologia formale
Sociologia formale di Simmel che pone alla base della società lo studio delle interazioni sociali: la
società in questo quadro non è più concepita come un entità che s’impone sugli individui
(Durkheim) ma come prodotto delle interazioni fra soggetti per fini e bisogno comuni. !
Un ruolo importante in questo studio è la socievolezza, impulso fine a sè stesso che trascende da
ogni contenuto (è lo stare insieme perchè si ha voglia e piacere di stare insieme). !
Nei contesti della vita quotidiana gli individui interagiscono con gli altri condividendo una parte di
loro stessi, rimane però una parte intima e inviolabile definita da Simmel come sfera ideale. La
sfera ideale ha un aura quasi sacra, circonda e protegge l’individuo e gli altri ne portano rispetto.
Dalla trasgressione o dal rispetto di questa intimità ne derivano fuori le emozioni come pudore o
imbarazzo. Il pudore ad esempio è un emozione che sorge a protezione e difesa della sfera ideale
nelle interazioni con, in particolare, i semi-estranei (essi infatti potrebbero farsi un idea sbagliata
della nostra persona, rovinandoci la reputazione)!
Simmel è uno dei primi sociologi a intuire l’importanza dello sguardo nella comunicazione,
relazione reciproca più immediata e pura, è il modo più immediato di per trasmettere riceve
informazioni sulla nostra personalità e stato d’animo. !
Con una metafora sul mondo dell’arte, Simmel introduce il concetto di cornice nelle interazioni. La
cornice infatti, come per il quadro, racchiude, esclude e separa. Così i partecipanti ad un
interazione si focalizzano su un oggetto di attenzione comune, sperando la situazione stessa dal
mondo sociale. !
Le 3 premesse di Blumer per l’interazionismo simbolico
Blumer, considerato il padre della teoria dell’interazionismo, basata sull’analisi centrale delle
interazioni sociali e l’interpretazione che di queste si può dare. !

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Anteprima

Elementi Distintivi di Comunicazione e Informazione

Capitolo 1 Elementi caratterizzanti che distinguono comunicazione e informazione Il termine di comunicazione deriva da un verbo greco con il significato di rendo comune, unisco e molto legato all'idea di comunità e anche ad un verbo latino con una definizione molto simile: condiviso, metto in condivisione, rendo partecipe. Con queste premesse è chiaro che la definizione più chiara di comunicazione sia: mettere in condivisione qualcosa con qualcuno, mi relazione con qualcuno e lo rendo partecipe, condiviso con lui qualcosa. La comunicazione è l'atto, informazione è l'insieme di contenuto e elementi anche molto diversificati, sono una serie di indicazioni.

Comunicazione Orizzontale e Verticale

Comunicazione orizzontale e comunicazione verticale Con comunicazione orizzontale s'intende il processo in cui viene preso in considerazione, sottostimando molto, solamente la comunicazione che avvengono nell'attualità e nel presente. La comunicazione verticale è invece quel processo in cui si comprendono i meccanismi che portano il genere umano ( diversamente dagli animali ) a portare avanti i processi comunicativi anche tra generazioni. Gli umani infatti non solo possono comunicare tra contemporanei (orizzontale) ma possono anche creare una memoria collettiva come comunicazione collettiva (verticale), basata su comuni regole e vincoli, tradizioni e su un passato condiviso e convissuto.

Struttura Connettiva nella Cultura

Cos'è una struttura connettiva Ogni cultura sviluppa una struttura connettiva, questa agisce istituendo legami e connessioni che superano lo spazio ed il tempo, da un lato sul vincolo di comuni regole e valori, dall'altro sul ricordo di un passato condiviso. Sia l'aspetto normativo e quello narrativo, ovvero quello relativo ai criteri direttivi e quello relativo al racconto, servono a costituire le indispensabili fondamenta dell'appartenenza o dell'identità, consentendo ai singoli individui di poter dire noi.

Corpo Umano come Tecnologia Comunicativa

Corpo umano come tecnologia della comunicazione Possiamo definire il corpo umano come tecnologia della comunicazione poiché siamo provvisti dei sensi, essi infatti fungono da canali comunicativi, chi di più come il tatto per un cieco o l'udito, alcuni sensi di meno ma sempre molto presenti anche nelle nostre conversazioni ("avere gusto" ad esempio è un modo di dire che interpella un senso). Inoltre l'atto di comunicare, principalmente quello della comunicazione interpersonale non si basa solo sulla lingua e sul messaggio trasmesso ma anche sulla comunicazione non verbale: toni, pause, espressioni, intonazione ecc ... sono tutti elementi fondamentali in cui utilizziamo il nostro corpo in un processo comunicativo.

Determinismo Tecnologico e Socio-Culturale

Determinismo tecnologico Con l'evoluzione tecnologica si pongono le prime critiche e problematiche dello studio e si oppongono due opposti modelli di ricerca: determinismo socio-culturale (Flichy) per cui l'evoluzione tecnologica è una conseguenza dell'evoluzione della società, le innovazioni sono una manifestazione della spinta sociale; determinismo tecnologico (McLuhan) secondo cui le innovazioni sono il motore trainante e determinate della società.

Modalità Predominante nella Comunicazione Interpersonale

Capitolo 2 Quale modalità predomina nella comunicazione interpersonale La modalità predominante nella comunicazione interpersonale (base di tutti i livelli di comunicazione umana) è la comunicazione verbale che si basa sulla lingua. La lingua è un istituzione sociale di cui ce ne serviamo in ogni momento della nostra vita. Importante nella comunicazione è che avvenga tra elementi che abbiano la possibilità di formare, emettere e ricevere il messaggio. La comunicazione interpersonale è il primo livello di comunicazione per il modello di Braga.

Particolarità del Primo Livello di Comunicazione

Quali sono le particolarità del primo livello di comunicazione Es: un dialogo vis a vis. La comunicazione interpersonale, definita 1º livello nel modello a 3 livelli di Braga, è il livello base e prevalente nella nostra società, di comunicazione. Il primo comunicante (agency) forma ed e mette un messaggio, indirizzato al 2° comunicante tramite un canale. Il secondo comunicante risponde in maniera quasi immediata con un messaggio sempre trasmetto tramite un canale. Il sistema comunicativo è prevalentemente verbale ma comprende anche la comunicazione non verbale, i gesti, l' intonazione, le espressioni ecc ..

Attivazione dal Basso e Spazio dei Flussi

Attivazione dal basso e "spazio dei flussi" - "spazio dei luoghi" Con l'avvento di internet anche la comunicazione interpersonale ha subito numerosi e profondi cambiamenti, di seguito alcuni esempi:

  • Il sistema comunicativo diventa "misto sociale" cioè che per la comunicazione si utilizzano scritte, video, vocali, foto ecc ... e inoltre si crea uno spazio comunicativo ibrido dove si fonde la vita pubblica e quella privata
  • Si creano anche spazi ibridi con ambienti locale e realtà disancorate dalla realtà dove sorgono comunità che si muovo in uno spazio ibrido che fonde spazio fisico e digitale.
  • Con i vecchi media esisteva un' attivazione top-down (dall'alto verso il basso) con interne e i social media questa tendenza viene scardinata quasi del tutto. In rete le persone sono libere di intervenire, creando confronti e discussioni con appunto un attivazione dal basso. Questo crea un evoluzione del pensiero della cultura e della società in senso democratico, viene così assegnato un ruolo o una competenza all'individuo.
  • Le discussioni e i contenuti persistono nel tempo, può essere quindi ripresa e ribattuta più volte.
  • Coesistenza di due spazi complementari che insieme creano uno spazio ibrido tra lo spazio reale e lo spazio creato elettronicamente: spazio di flusso (stabilisce un collegamento elettronico tra due luoghi fisicamente separati) e spazio dei luoghi (lo spazio effettivamente come è nella realtà).

Rete e Orizzonti di Senso

La rete plasma anche i contenuti dell'agire sociale e sviluppa la capacità di creare orizzonti di senso, come? Rete e social rendono visibili le pratiche e i legami sociali, nella dimensione della rete si costruisce un ambiente che amplia le interazioni. La rete plasma i contenuti comunicativi e l'agire sociale. Grazie alla rete è possibile creare nuovi orizzonti di senso (si generano forme di autorappresentazione identitaria attraverso la generazione di contenuti capaci di aggregare ma tramite linguaggi che che sia visibili sul territorio es: hashtag). Inoltre, grazie alla rete è possibile sentirsi partecipe di piccoli mondi (network, cioè una sorta di rete di relazioni con a capo una persona che gestisce questa comunità di persone), creando anche legami molto profondi e permanenti. Esistono però diversi livelli di "immediatezza" nei network (persone che hai conosciuto appena, persone molto amiche, persone che non hai mai visto ecc ... ) e le diverse cerchie di appartenenza creano la struttura della visibilità. Molto interessante in questo caso pensare che in rete sono i legami deboli quelli più apprezzati e che soddisfano di più il bisogno di sicurezza, associazione e autostima. I legami forti vanno bene per la vita reale ma in rete più l'interazione è debole e distaccata più ci sarà collaborazione.

Sociologia Formale di Simmel

Capitolo 3 Sociologia formale Sociologia formale di Simmel che pone alla base della società lo studio delle interazioni sociali: la società in questo quadro non è più concepita come un entità che s'impone sugli individui (Durkheim) ma come prodotto delle interazioni fra soggetti per fini e bisogno comuni. Un ruolo importante in questo studio è la socievolezza, impulso fine a sè stesso che trascende da ogni contenuto (è lo stare insieme perchè si ha voglia e piacere di stare insieme). Nei contesti della vita quotidiana gli individui interagiscono con gli altri condividendo una parte di loro stessi, rimane però una parte intima e inviolabile definita da Simmel come sfera ideale. La sfera ideale ha un aura quasi sacra, circonda e protegge l'individuo e gli altri ne portano rispetto. Dalla trasgressione o dal rispetto di questa intimità ne derivano fuori le emozioni come pudore o imbarazzo. Il pudore ad esempio è un emozione che sorge a protezione e difesa della sfera ideale nelle interazioni con, in particolare, i semi-estranei (essi infatti potrebbero farsi un idea sbagliata della nostra persona, rovinandoci la reputazione) Simmel è uno dei primi sociologi a intuire l'importanza dello sguardo nella comunicazione, relazione reciproca più immediata e pura, è il modo più immediato di per trasmettere riceve informazioni sulla nostra personalità e stato d'animo. Con una metafora sul mondo dell'arte, Simmel introduce il concetto di cornice nelle interazioni. La cornice infatti, come per il quadro, racchiude, esclude e separa. Così i partecipanti ad un interazione si focalizzano su un oggetto di attenzione comune, sperando la situazione stessa dal mondo sociale.

Premesse di Blumer per l'Interazionismo Simbolico

Le 3 premesse di Blumer per l'interazionismo simbolico Blumer, considerato il padre della teoria dell'interazionismo, basata sull'analisi centrale delle interazioni sociali e l'interpretazione che di queste si può dare.La prima premessa elaborata da Blumer è che gli esseri umani agiscono verso le cose sulla base del significato che esse hanno per loro ( la ricerca e lo studio dei significati che le cose hanno per gli esseri umani è centrale nell' interazionismo, ignorarlo o aggirarlo è considerato una grave mancanza ). La seconda premessa è che il significato deriva dalle interazioni sociali ( riferendosi al significato, gli interazionisti procedono con analisi per scoprirne l'origine ) La terza premessa è che i significati vengono modificati dalla persona lungo un processo di interazioni ( è sbagliato pensare l'uso di un determinato significato costituisca un'applicazione pura del significato. La persona e l'utilizzo di determinati significati comprende un processo interpretativo ).

L'Epochè e gli Stili Cognitivi di Schütz

Cosa si intende per epochè Per Schütz l'esperienza umana è plurima e caratterizzata da tanti stili cognitivi. Dedica una ampia parte della sua prima opera proprio alla fenomenologia (disciplina che attribuisce importanza primaria alla struttura intenzionale della coscienza umana) dichiarando che i tanti stili cognitivi, chiamati province di significato più importanti sono:

  • La vita quotidiana
  • Il mondo delle scienze
  • Il pensiero religioso
  • Il sogno
  • La finzione
  • Il gioco

Ognuna di queste è caratterizzata da 5 elementi, prendendo d'esempio la vita quotidiana:

  • Uno specifico stato di tensione di coscienza (ciò a cui prestiamo attenzione; lo stato di tensione tipico nella vita quotidiana è lo stato di veglia. Attenzione cosciente e vigile verso tutti gli elementi reali che circondano l'individuo, i sensi svolgono un ruolo fondamentale).
  • Una specifica forma di spontaneità (il modo in cui ci relazioniamo al mondo esterno; nella vita quotidiana viene definito lavorare, come attività dell'uomo che implica l'utilizzo del corpo come toccare, muoversi, percepire.
  • Una specifica epoché (una data forma di sospensione del dubbio; assunto fenomenologico che indica la sospensione del dubbio. Gli individui costruiscono una cornice che ferma alcuni assunti che danno per scontato, una conoscenza implicita è un sapere diffuso che si presume condividano tutti i partecipanti. Nella vita quotidiana sono le apparenze normali del mondo stesso e tutti gli oggetti che ne fanno parte). L'atteggiamento con cui vengono dati per scontato certe conoscenze è detto da Schütz Atteggiamento naturale.
  • Una specifica forma di socialità (condivisione di prospettive, modo approssimativo di vedere le cose).
  • Una specifica prospettiva temporale e spaziale

Ribalta e Retroscena in Goffman

In cosa differiscono ribalta e retroscena in Goffman Con Goffman viene introdotto il modello drammaturgico. Esso infatti riprende l'idea di Mead ( io, me e sè plurale ) inserendolo però in una sorta di contesto teatrale, indagando su come la società porti tutti gli individui a indossare una maschera e le motivazioni per cui viene indossata. Goffman parla di due diversi ambienti: scena e retroscena. La prima è l'ambiente dove si "esibisce" il se socializzato, congruente ad un ruolo e secondo le buone maniere. Il retroscena invece è quell'ambiente dove le interazioni vengano preparate, il luogo dove possiamo comportarci anche contrariamente alla reputazione e alle buone maniere che esibiamo in scena. Goffman punta il focus anche sulla sfera dell' intimità ( "sfera ideale" di Simmel) identificando due norme di interazione per la salvaguardia della sfera intima: contegno ( forme di rispetto autodiretta e autoimposta) e deferenza (modalità di esprimere l'apprezzamento con rituali di discrezione- esprimo le mie osservanze ma con il rispetto della sfera ideale e rituali di presentazioni- espressione che anticipa il trattamento con cui si verrà trattato nell'interazione (regali, complimenti) ).

Interazioni Mediate Online e Comunicazione Personale di Massa

In che senso le interazioni mediate online possono definirsi comunicazione personale di massa Thompson ricrea una schematizzazione delle forme di interazione:

  1. Interazioni faccia-a-faccia (compresenza e condivisione di spazio e tempo + grande patrimonio di informazioni date che oltre dalla voce anche dal tono, espressioni ecc ... +

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