Slide di Metodi e Tecniche di Istologia e Anatomia I anno 2023/24. Il Pdf esplora l'anatomia patologica, i limiti degli esami e le procedure dell'esame estemporaneo, inclusi l'approccio citopatologico e le fasi post-intervento, per lo studio universitario di Biologia.
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Anello di congiunzione tra le scienze biologiche di base e la medicina pratica Studia le alterazioni strutturali e funzionali prodotte dagli eventi patologici o dagli errori congeniti, ovvero la malattia
Prodotto in ingresso: campioni biologico da esaminare Attività compiute rispettando determinati standard Prodotto in uscita: il referto diagnostico (descrizione macroscopica e microscopica lesioni osservate ed il giudizio sintetico e conclusivo-diagnosi dell'esaminatore)
Pezzi chirurgici Biopsie (frammento di un organo) Organi e tessuti autoptici
7 C Materiale citologico DIAGNOSI CITOLOGICA Si osservano solo cellule e non i componenti extra-cellulari del tessuto
Esame Citologico/Citopatologico
Esame di Immunoistochimica
Ibridazione in Situ Citogenetica tissutale
Richiesta Accettazione Personale amministrativo e tecnici di laboratorio (TLB) Esame macroscopico e campionamento Patologi e TLB Processazione e allestimento dei preparati istologici TLB Taglio delle sezioni al microtomo } TLB Colorazioni standard, istochimiche, immunoistochimiche TLB Diagnosi istopatologica Patologi O Invio delle diagnosi al richiedente amministrativi
In barattoli con formalina (volume 10 volte quello del campione) A fresco, sottovuoto - esame intraoperatorio - biopsie renali - campioni destinati alla biologia molecolare - biopsie per immunofluorescenza - i linfonodi per sospetta patologia linfoproliferativa
O Corrispondenza tra quanto scritto in richiesta (materiali, anagrafica, sede) e quanto scritto nell'etichetta sui barattoli Materiale a fresco o con liquidi fissativi Ad ogni esame viene assegnato un numero progressivo (es. 20IST0100)
Rappresenta la certificazione dell'attività del chirurgo, puntualizzando cosa è stato asportato al paziente e come l'intervento è stato eseguito Descrizione visiva del campione ricevuto: Tipo di campione (biopsia, resezione chirurgica) Dimensioni Peso ] Eventuali lesioni e loro descrizione (dimensioni, colore, forma, consistenza, distanza dai margini resezione ... )
O prelievo di porzioni dell'organo rappresentative (lesione, margini di resezione ... ) da cui verranno tagliate successivamente le sezioni istologiche che osserverò al microscopio Varia in base al quesito clinico e a quanto riscontrato macroscopicamente Nel campionamento la dissezione del pezzo va eseguita seguendo il piano di taglio che voglio osservare al microscopio I prelievi, delle dimensioni massime di 2 x1 cm e dello spessore massimo di 0.5 cm, vengono posti in cestelli (biocassette) nei quali subiranno la processazione ed inclusione O Dal campione dobbiamo ottenere sezioni dello spessore di 4-5 um , che possano essere attraversate dalla luce per l'osservazione al microscopio ottico
Quando un organo viene prelevato, il tessuto va incontro ad un processo di autolisi All'interno del citoplasma della cellula, nei lisosomi, sono presenti degli enzimi litici che vengono rilasciati e «digeriscono» il tessuto Se questo processo non viene arrestato, al microscopio non vedremmo più la sua morfologia La fissazione tissutale consiste nella interruzione dei processi degradativi che compaiono dopo la morte cellulare (autolisi e putrefazione) ed ha lo scopo di preservare l'architettura e la composizione cellulare Dal campione dobbiamo ottenere sezioni dello spessore di 4-5 um , che possano essere attraversate dalla luce per l'osservazione al microscopio ottico
Rapidità Preservazione degli acidi nucleici e delle proteine Si evita la processazione DIAGNOSTICA ESTEMPORANEA (INTRA-OPERATORIA) CRIOCONSERVAZIONE O CRIOPERSERVAZIONE
Perdita dei dettagli morfologici (artefatti da congelamento)
La bassa temperatura blocca l'azione enzimatica campioni di piccole dimensioni (max 4 mm di spessore) deve avvenire in modo rapido per diminuire lo shock termico e prevenire la formazione di cristalli di ghiaccio I tessuti contengono molta acqua, intra- ed extra-cellulare. Quando l'acqua congela aumenta di volume formando cristalli. La dimensione dei cristalli è maggiore in tessuti con molta acqua e se la velocità del congelamento è bassa
Congelamento e taglio
. Obiettivo: fornire al chirurgo una diagnosi istologica che possa orientare la prosecuzione della procedura chirurgica
Alla fine dell'intervento ecco la sua diagnosi!
La bassa temperatura blocca l'azione enzimatica campioni di piccole dimensioni (max 4 mm di spessore) deve avvenire in modo rapido per diminuire lo shock termico e prevenire la formazione di cristalli di ghiaccio
O artefatti da congelamento - I tessuti contengono molta acqua, intra- ed extra-cellulare. - Quando l'acqua congela aumenta di volume formando cristalli. - La dimensione dei cristalli è maggiore in tessuti con molta acqua e se la velocità del congelamento è bassa Approccio citopatologico alternativo/aggiuntivo alla sezione criostatica per una diagnosi estemporanea Per limitare artefatti, si può fare una breve fissazione in formalina salata (10%) a 60℃ per 10 min Impossibilità di eseguire immunoistochimica
STRISCIO
> Consiste nel sottoporre il tessuto ad agenti chimici e ad agenti fisici (più raramente) che denaturano rapidamente le proteine, legandosi ai numerosissimi gruppi funzionali e che rendono insolubili gli altri costituenti per le successive fasi di disidratazione, inclusione e colorazione. I migliori fissativi sono quelli che precipitano le proteine nella forma più fine, possibilmente in allegati ultra microscopici, così che la morfologia non sia modificata. > I fissativi bloccano l'attività di enzimi senza alterare le proprietà del tessuto (minimizza la degradazione del campione), interrompendo l'autolisi (rottura della membrana lisosomiale), la putrefazione (batteri saprofiti ed ambientali) e il rigonfiamento a carico dei mitocondri definito torbido o degenerazione albuminoidea. Inoltre, la fissazione consente la protezione dall'azione di microrganismi che possono invadere il tessuto durante il processo di asportazione. > Fissativo deve penetrare dall'esterno verso l'interno e ad alcuni parametri sono determinanti: (i) spessore (non superiore a 1/2 cm); (ii) temperatura (ideale 4 ℃); (iii) pH e pressione osmotica (pH 7.4 e soluzioni isotoniche); (iv) natura del tessuto (tanto più compatto tanto più difficile la penetrazione)
Formano legami stretti tra i gruppi idrofilici delle proteine (coagulazione delle proteine), impedendo che questi interagiscano con le molecole d'acqua. In questa maniera, si blocca l'azione degli enzimi (che sono proteine) perché questi agiscono sul substrato solo in presenza di acqua. · Etanolo (95°) · Metanolo · Acetone
Agiscono stabilizzando le proteine mediante la formazione di ponti proteici (gelificazione), senza allontanare l'acqua dalle cellule. Si rendono £ così inaccessibili i siti di clivaggio agli enzimi. «Gelificando» il tessuto, (lo induriscono). · Acido Picrico · Aldeide Formica (Formaldeide) · Aldeide Glutarica (Glutaraldeide) · Formaldeide · Glutaraldeide