Conflitto e Violenza Politica: Teorie e Integrazione Sociale

Slide di Università sul Conflitto e Violenza Politica. Il Pdf esplora le teorie del conflitto e la violenza politica, con un focus sul rapporto tra conflitto e integrazione sociale, legami e interazioni, utile per la materia di Psicologia.

Mostra di più

29 pagine

CONFLITTO e
VIOLENZA POLITICA
Coordinate teoriche
Sociologia Politica Sandro Busso a.a. 2024/24
Le teorie del conflitto
Tra integrazione e disintegrazione

Visualizza gratis il Pdf completo

Registrati per accedere all’intero documento e trasformarlo con l’AI.

Anteprima

CONFLITTO e VIOLENZA POLITICA

Coordinate teoriche

Sociologia Politica - Sandro Busso - a.a. 2024/24Le teorie del conflitto Tra integrazione e disintegrazioneIl conflitto oltre l'individualizzazione Lo sguardo del sociologo e della sociologa Oltre le tendenze alla psicologizzazione e all'individualizzazione del conflitto: interrogarsi su

  • Funzioni sistemiche
  • Determinanti sociali
  • Processi di «demonizzazione» o «patologizzazione»

Sponsorizzato : Didier Noyé IMPARARE A GESTIRE I CONFLITTI Gestire i conflitti interpersonali LA GESTIONE SISTEMICA DEI CONFLITTINELLE ORGANIZZAZIONI La gestione sistemica dei ... 25,00 € ShopWKI Feltrinelli DANIELE NOVANA GRAMMATICA CONFLITTI La grammatica dei conflitti ... 18,05 € Amazon.it Feltrinelli L'ULTIMO Th SS ELLO CONFLITTI CON IL METODO THOMAS-KILMANN Conflitti. Come leggere e gesti ... 15,20 € Gestire i conflitti con il metodo. 14,87 € Gestire i conflitti. Diritto, cultura 19,00 € So-stare nel conflitto. Com ... 18,52 € Gestire i Interpers 13,20 € > Amazon.it Feltrinelli Didier Noyé Gestire iconflitti interpersonali Laura Pirotta MariaClaudia Perego So-stare nel conflitto Gestire i conflitti interpersonali. 13,20 € Imparare a gestire i conflit ... 18,52 € Feltrinelli Come gestire i conflitti Tecniche di gestione del ... 11,40 € Come gestire i conflitti .. 7,43 € Usato Libraccio.it L'ultimo tassello. Com ... 25,65 € Feltrinelli GESTIRE I CONFLITTI Feltrinelli IBS.it Macrolibrarsi.itThomas Hobbes (1588-1679) Il conflitto come stato di natura, condizione di guerra di tutti contr o tutti (bellum omnium contra om nes). Per uscire da questa condizione di guerra permanente, gli individui devono stringere un patto sociale. Accettano di rinunciare a parte della loro libertà in cambio di sicurezza e ordine SUPERARE il conflitto attraverso lo stato Carl Schmitt (1888-1985) Il conflitto è ineliminabile e costituisce l'essenza stessa della politica. Ogni comunità politica si definisce attraverso una distinzione fondamentale: il Concetto di "Amico-Nemico" (Freund-Feind). Contrapposizione esistenziale: ogni ordine politico si regge sulla possibilità del conflitto, che non può mai essere del tutto eliminato. GESTIRE il conflitto attraverso lo stato

Superare o gestire il conflitto?

Una riflessione preliminare CONFLICTLe teorie del conflitto Origini e obiettivi Origini nella tradizione marxiana Nel suo sviluppo l'orientamento di fondo è verso la comprensione della società intesa come un sistema di interessi in conflitto, piuttosto che schierarsi con una particolare classe economica o promuovere un particolare tipo di rivoluzione economica. CHAN GE Studiare i conflitti per elaborare una teoria del cambiamento sociale. Il cambiamento può fare a meno del conflitto?Le teorie del conflitto Origini e obiettivi Al contempo, possono spiegare la stabilità dei sistemi sociali: l'ordine sociale è il prodotto di interessi tra loro in contesa Analizza le risorse di cui dispongono i gruppi al fine di dominare gli altri e negoziare alleanze e coalizioni. Conflitto come FORMA DI ORGANIZZAZIONE SOCIALE Attenzione alla differenza tra conflitto APERTO e manifesto e conflitto LATENTEConflitto e integrazione sociale Georg Simmel (1908) e Lewis Coser (1956) L'idea fondamentale di Simmel e che il conflitto non è l'opposto dell'ordine sociale. L'opposto dell'ordine sociale sarebbe invece l'indifferenza o l'isolamento; non vi sarebbe affatto alcuna società soltanto nel caso in cui le persone fossero nella condizione di non aver nulla a che fare le une con le altre. Vi sono due alternative, «lotta o fuga», e la società cessa di esistere solo se viene scelta la secondaa a alamy a a

Conflitto, legami e interazioni

Una questione di intensità Il conflitto, in realtà, è una forma di interazione piuttosto intensa. Anche in termini puramente fisici è probabile che il conflitto unisca le persone più strettamente di quanto riesca a fare l'ordine sociale normale, non conflittuale.Conflitto e integrazione sociale La dimensione sociale della valutazione del conflitto «È solo perché tendiamo a dare un giudizio di valore all'interazione pacifica che le permettiamo di monopolizzare il termine «ordine sociale». In realtà il conflitto è in se stesso una forma molto forte di ordine in senso sia strutturale che comportamentale» (Collins 1988, p. 157) Ordine, caos, pace, conflitto Quali significati e giudizi di valore?

Conflitto e struttura sociale

L'organizzazione dello spazio HIGH BRAHMINS Priests KSHATRIYAS Warriors ACCESS/OWNERSHIP TO RESOURCES & OPPORTUNITIES VAISHYAS Merchants 1 Il conflitto latente è spesso alla base dell'organizzazione dello spazio fisico e di quello socialeConflitti vecchi e nuovi, conflitti aperti e latenti Tra visioni ristrette ed estese a cura di Luca Alteri Sandro Busso Gianni Piazza Luca Raffini L'altra politica La partecipazione tra movimenti sociali e attivismo civico nei vecchi e nuovi conflitti Quali cleavages e quali conflitti sono in questo momento più rilevanti nello strutturare le nostre società? Quali sono i più vecchi e quali quelli emergenti? Quale grado di latenza o di apertura li contraddistingue?Conflitto e integrazione sociale Tre principi fondamentali

  • Il conflitto acuisce il senso dei confini di gruppo e contribuisce alla nascita di un sentimento di identità di gruppo
  • Il conflitto porta a una centralizzazione della struttura interna del gruppo.
  • Il conflitto porta a una ricerca di alleati. Attenzione alle differenze tra conflitto interno e esterno nelle FORME e negli ESITI

L'autolimitazione del conflitto

Georg Simmel (1908) e Lewis Coser (1956) Il conflitto non è intrinsecamente autodistruttivo. Se entrambe le parti mirano allo stesso oggetto (il controllo dello stato, dell'economia, di qualsiasi risorsa) esse hanno nondimeno l'interesse comune a che questo non venga distrutto Le parti si danno delle regole (in guerra, in economia, in politica) ... ma queste non sempre sono sufficientiIl concetto di escalation Quando il conflitto non si limita Sanzioni, uso della forza e rappresaglia aumentano la posta in gioco (questione originale + effetti delle sanzioni) Escalate! L'esito può essere duplice e di senso opposto a seconda di

  • Quanto le sanzioni sono estreme
  • Quante risorse sono disponibili per rispondere Movimenti sociali e REPRESSIONE ... uno spunto per la riflessione

I conflitti trasversali

E la teoria pluralista di Coser «Se c'è più di un conflitto in atto nel medesimo tempo, e i gruppi coinvolti hanno legami trasversali, che si sovrappongono, allora il conflitto su una dimensione ridurrà il conflitto sulle altre dimensioni» Le multiple identità e membership (religiose, di classe, identitarie) finiscono per limitare l'intensità di ciascun conflitto Gli USA e il conflitto di classeLa violenza politica Per una lettura analitica (e non normativa)

La violenza politica come oggetto di studio

Oltre i giudizi di valore La violenza politica è un oggetto di ricerca poco frequentato dalle scienze sociali La ricerca non può poggiare su definizioni consolidate, se non su un generico riferimento alla dimensione materiale e fisica della violenza (piuttosto che su quella simbolica) POLITICAL VIOLENCE Come approcciarsi a un oggetto così controverso (anche in aula)?

La violenza politica come oggetto di studio: In cerca di una definizione

A fronte di una più o meno condivisa rappresentazione «preverbale», alcuni nodi devono essere sciolti:

  • La dimensione intenzionale e quella non intenzionale POLITICAL VIOLENCE
  • L'insensatezza o la non appropriatezza di alcune manifestazioni di forza
  • La dimensione dell'illegalità
  • La percezione storicizzata e localizzata dei comportamenti violenti“ In questo contesto, ho visto la violenza politica come un particolare repertorio di azioni collettive che comportano l'uso della forza fisica, considerata in quel periodo come illegittima nella cultura dominante. Operativamente, ho incluso forme di azione come attacchi alla proprietà, quando il danno o il furto della proprietà sono l'obiettivo principale; tumulti, quando il disordine non organizzato porta a danni alla proprietà; confronti violenti, quando membri di gruppi politici opposti si scontrano tra loro; scontri con la polizia, quando i manifestanti interagiscono violentemente con la polizia; attacchi violenti diretti contro persone, quando un gruppo politico attacca un altro gruppo, o membri dell'élite o del pubblico, causando ferite o morti; attacchi violenti casuali, quando la violenza organizzata è diretta contro persone, indipendentemente dalle loro identità politiche o sociali; sequestro armato di luoghi o persone, comprese le incursioni armate, le rapine e gli dirottamenti. Vale la pena notare che, in tutte queste forme di azione, l'obiettivo principale è una dimostrazione de facto di forza fisica “ Della Porta, D. A. (1995). Social movements, political violence and the state.

La violenza politica: Una possibile tipologia

Una tipologia costruita a partire da due dimensioni: spontaneità e intensità

  • violenza non specializzata - o violenza a basso livello, non organizzata;
  • violenza semimilitare - ancora a basso livello, ma più organizzata;
  • violenza autonoma - utilizzata da gruppi poco organizzati che enfatizzavano il ricorso "spontaneo" alla violenza ad alto livello;
  • violenza clandestina - cioè, la violenza estrema di gruppi che si sono organizzati sotto copertura con l'esplicito scopo di intraprendere le forme più radicali di azione collettiva. POLITICAL VIOLENCE

Le cause della violenza: Una prospettiva strutturale e «macro»

Table 1.1. Some explanations of the origins of violence Variables Structural explanations Conjunctural explanations Economic Economic inequalities Intermediate steps in the economic growth Social Social cleavages Rapid modernization Political Authoritarian regimes Crisis of repressive apparatuses Cultural Tradition of violent conflict Rapid changes in the value system

Le cause della violenza: Una prospettiva individuale e «micro»

Le personalità radicali sono definite - secondo la descrizione di LeBon della "psicologia delle folle" (1896) e la nozione di Hoffer del "vero credente" (1951) - come individui frustrati, ciechi obbedienti a un leader o che seguono la massa, contenti di perdere il loro "sé indesiderato» Il concetto di radicalizzazione tra accademia e politica P O I LITIC OLENCE A L V

Non hai trovato quello che cercavi?

Esplora altri argomenti nella Algor library o crea direttamente i tuoi materiali con l’AI.