Politica Economica: Fondamenti, Mercati e Teoria Keynesiana

Documento di Università sulla Politica Economica. Il Pdf esplora i fondamenti della politica economica, analizzando preferenze individuali e sociali, economia del benessere e dinamiche dei mercati, inclusi fallimenti e teorie macroeconomiche, con un focus sulla teoria keynesiana e il debito pubblico, per il corso di Economia.

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51 pagine

POLITICA ECONOMICA
2022
1
Sommario
PREFERENZE'INDIVIDUALI'E'PREFERENZE'SOCIALI .......................................................................................... 2
ECONOMIA
DEL
BENESSERE ............................................................................................................................... 12
MERCATI
NON
CONCORRENZIALI ...................................................................................................................... 14
LE'ESTERNALITÀ .................................................................................................................................................. 15
ASIMMETRIE'INFORMATIVE ............................................................................................................................... 18
BENI'PUBBLICI ..................................................................................................................................................... 19
FALLIMENTI
MACROECONOMICI ....................................................................................................................... 20
TEORIE'MACROECONOMICHE ............................................................................................................................. 23
LA'TEORIA'KEYNESIANA:'IL'SETTORE'REALE ................................................................................................... 25
LA
TEORIA
KEYNESIANA:
IL
SETTORE
MONETARIO ...................................................................................... 28
CURVA'DI'PHILLIPS,'ASPETTATIVA'E'CRITICA'DI'LUCAS ................................................................................. 31
MERCATO'DEL'LAVORO'E'TEORIE'DELLA'DISPCCUPAZIONE .......................................................................... 36
LA'POLITICA'MICROECONOMICA ....................................................................................................................... 38
DEBITO'PUBBLICO ............................................................................................................................................... 40
LA'POLITICA'MONETARIA ................................................................................................................................... 43
LE
POLITICHE
PER
LA
BILANCIA
DEI
PAGAMENTI ......................................................................................... 47

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2022 Politica Economica Sommario

Preferenze Individuali e Sociali

Due sono gli approcci possibili per individuare le preferenze e gli obbiettivi di una collettività:

  • approccio positivo, con il quale si vuole conoscere le preferenze e gli obbiettivi che una determinata società effettivamente manifesta, in un determinato periodo di tempo. Questo approccio si pone il problema di rilevare, ed eventualmente sintetizzare, preferenze molteplici e forse contrastanti e risulta interessante nel momento in cui si vuole delineare l'intervento pubblico
  • approccio normativo, che mira a individuare le preferenze e gli obbiettivi che la società dovrebbe avere, in base a qualche postulato di natura etica o politica su ciò che debba intendersi per interesse collettivo.

L'approccio normativo coincide con l'economia del benessere, che è venuta a costituirsi come nucleo centrale e relativamente astratto della politica economica quando gli economisti si sono preoccupati di definire la nozione di interesse pubblico.

Per capire se il sistema economico si comporta in maniera corretta, c'è necessità di conoscere il punto di vista della società presa in considerazione, e quindi, le preferenze degli individui all'interno della società. Le preferenze in questione sono rappresentate da un policy maker eletto dagli individui stessi. Parlando di preferenze, facciamo riferimento a decisioni che alcuni soggetti penderebbero davanti a una determinata scelta. Per poter arrivare a una decisione, c'è necessità di costruire un ordinamento sociale, ovvero una graduatoria nella quale vengono ordinate le varie possibilità di scelta, dalla migliore alla peggiore. Quindi un ordinamento sociale è una graduatoria delle situazioni alternative nelle quali può trovarsi una collettività. Normalmente un ordinamento deve soddisfare alcune proprietà, tra le quali è inclusa quella di transitività: se la scelta a è migliore della scelta b, e la scelta b è migliore della scelta c, allora la scelta a è migliore della scelta c.

Perché non è sufficiente considerare soltanto l'opzione migliore? Spesso, nella realtà, la soluzione migliore non è raggiungibile o realizzabile.

L'ordinamento sociale può esprimersi attraverso una funzione che è detta funzione del benessere sociale (FBS), e che associa alle varie opzioni un risultato in termini sociali. Mentre l'ordinamento delle preferenze individuali è sempre effettuato direttamente data l'assenza di un policy maker rappresentativo; l'ordinamento delle preferenze sociali può essere:

  • diretto; secondo cui le situazioni alternative vengono ordinate in base ad un principio esterno (es. indice di Gini, una misura statistica della diseguaglianza)
  • indiretto; secondo cui le situazioni alternative vengono ordinate in base alle preferenze degli individui.

Se si sceglie di costruire un ordinamento sociale indiretto, sorge il problema del modo in cui è possibile aggregare le preferenze individuali quando queste siano divergenti. Il problema dell'aggregazione delle preferenze affronta tre tipi di problemi:

  • la misurabilità delle preferenze
  • la confrontabilità delle preferenze
  • la regola di aggregazione

Riguardo ciò possiamo dire che ci sono due approcci diversi che concepiscono in maniera diversa l'aggregazione: l'approccio ordinale e l'approccio cardinale.

Problematica della Misurabilità

Secondo l'approccio ordinale è possibile ordinare le preferenze e modificare il segno della variazione dell'utilità (poter dire, quindi, se una situazione è migliorata o peggiorata) ma non è possibile dire di quanto una situazione sia migliore di un'altra. Secondo l'approccio cardinalista, invece, è possibile anche misurare il tasso di variazione.

Problematica della Confrontabilità

L'approccio ordinale nega tutti i confronti interpersonali, mentre il metodo cardinale ammette la confrontabilità. La posizione che ammette la comparabilità si ritrova nella corrente filosofica dell'utilitarismo, ed è stata fatta propria dall'economista inglese Pigou (1920). A questo orientamento della disciplina si sono opposti autori successivi, a partire da Robbins (1932), i quali ribadirono che la scienza economica pura, era incapace di pronunciarsi sulla confrontabilità interpersonale delle soddisfazioni.

Problematica della Regola di Aggregazione

Per quanto riguarda l'approccio ordinale facciamo riferimento al "criterio di Pareto", mentre per quanto riguarda l'approccio cardinale prendiamo in considerazione la somma delle utilità individuali.

Ci sono diverse regole di aggregazione:

  • approccio cardinalista: somma delle utilità
  • approccio procedurale: teoria delle votazioni
  • approccio logico-assiomatico: Criterio di Pareto e Teorema di Arrow

Ordinamento preferenze sociale individuale diretto indiretto diretto Problema aggregazione Problema aggregazione misurazione confrontabilità Regola aggregazione Approccio ordinale: NO Approccio ordinale: NO PIANO LOGICO: CRITERIO PARETO Approccio cardinale: SI' Approccio cardinale: SI PIANO ANALITICO: SOMMATORIA UTILITA' PIANO PROCEDURALE: TEORIA DELLE VOTAZIONI

Approccio Cardinalista

I padri fondatori risalgono al '700 e da citare è assolutamente il filosofo inglese Bentham, il quale espresse, per la prima volta, il concetto del "creare la scelta migliore che massimizzi la soddisfazione di tutti". Ricollegandoci a queste parole possiamo esporre la funzione del benessere sociale semplice: W(x) = ZUi(x) secondo cui ciascun individuo trae utilità dal consumo di x. Possiamo, inoltre, parlare della funzione del benessere sociale generalizzata che invece di sommare le utilità degli individui, esegue una somma ponderata attribuendo, all'utilità di ciascun individuo, un peso diverso: W(x)= ZaiUi(x).

Approccio Procedurale e la Teoria delle Votazioni

La teoria delle votazioni cerca di individuare una procedura stabilendo criteri riguardo:

  • chi deve partecipare alle votazioni e il numero di voti per ciascun individuo
  • procedure di voto, e quindi ordine di voto, voto binario (due scelte) o multiplo (più di due scelte)
  • modo di valutare i risultati, quindi tramite unanimità oppure tramite maggioranza.

L'unanimità:

  • implica l'impossibilità di confronti interpersonali
  • tende sempre a preservare lo status quo a causa del "diritto di veto", in seguito ad una mancata adesione
  • il risultato può dipendere dall'ordine di voto (path dependent)
  • possono essere emessi voti non sinceri per fini strategici

La maggioranza:

  • permette confronti interpersonali
  • permette modifiche più frequenti
  • può portare a risultati insoddisfacenti

I difetti del sistema di maggioranza possono essere superati tramite due sistemi:

  • tramite la "regola di Borda (1781)" o "rank order voting"; votazione ordinata con un ranking in cui alle alternative viene attribuito un punteggio in base alla loro posizione nella classifica. Sommando i punti realizzati da ogni alternativa presso tutti gli elettori, si seleziona quella che abbia totalizzato il maggior punteggio
  • tramite la "soluzione di Condorcet (1785)" o "votazione binaria", consistente nello scegliere tra due alternative. Questo tipo di votazione, pur consentendo di ordinare per coppie, non sempre esprime un ordine di preferenza transitivo. Una tale situazione porta a maggioranze cicliche, che non esprimono un'alternativa chiaramente superiore. Il problema aumenta all'aumentare delle alternative o del numero dei votanti.

Teorema dell'Elettore Mediano

Il "Teorema dell'elettore mediano (Black, 1848)" esprime il concetto secondo cui l'alternativa scelta della maggioranza coincide con quella scelta dall'elettore mediano. Questo teorema si basa su due ipotesi che non sempre sono soddisfatte:

  • preferenze unidimensionali, quindi una scelta che deve essere effettuata nei confronti di un solo soggetto
  • preferenze single-peaked, secondo cui ogni agente abbia una sola alternativa maggiormente preferita

Lezione 2, 02 marzo 2022

Approccio Logico-Assiomatico e il Criterio di Pareto

Pareto era un economista italiano che lavorava a Losanna agli inizi del '900, e che ha cercato di creare un ordinamento delle opzioni e su questo costruire un concetto di efficienza. Andiamo a definire i criteri di superiorità paretiana, la quale può essere intesa in senso debole o in senso forte.

L'allocazione A è Pareto superiore in senso debole ad un'allocazione B, se tutti gli agenti stanno meglio in A che in B. Possiamo esprimere questo concetto tramite una formula matematica: Ui(x¡A) > Ui(XiB) i = 1, 2, ... n

L'allocazione A è Pareto superiore in senso forte ad un'allocazione B, se tutti gli agenti non stanno peggio in A che in B e se almeno uno sta meglio in A che in B. Quando parliamo di superiorità in senso forte, parliamo di una superiorità più restrittiva. Anche in questo caso facciamo riferimento a una formula matematica. Ui(XiA) ≥ Ui(XiB) i ±h Un (X)A) > Un (XhB)

Possiamo dare una rappresentazione grafica di questi due criteri

Economia del Benessere

Mercati Non Concorrenziali

Le Esternalità

Asimmetrie Informative

Beni Pubblici

Fallimenti Macroeconomici

Teorie Macroeconomiche

La Teoria Keynesiana: Il Settore Reale

La Teoria Keynesiana: Il Settore Monetario

Curva di Phillips, Aspettativa e Critica di Lucas

Mercato del Lavoro e Teorie della Disoccupazione

La Politica Microeconomica

Debito Pubblico

La Politica Monetaria

Le Politiche per la Bilancia dei Pagamenti

1Lezione 1, 01 marzo 2022. È anzitutto importante analizzare la differenza tra Economia Politica e Politica Economica. Le due discipline forniscono punti di vista diversi e complementari. La prima studia la situazione attuale dell'economia e rappresenta l'approccio normativo, mentre la seconda spiega come l'economia "dovrebbe essere" e rappresenta l'approccio positivo. Possiamo definire la Politica Economica come la disciplina che studia l'azione economica pubblica, in quanto indaga su tre livelli: le scelte correnti dell'ente pubblico (ovvero il processo attraverso cui l'ente pubblico prende le proprie scelte); la scelta delle istituzioni di livello superiore (ovvero la definizione della costituzione economica della società); l'individuazione delle preferenze stesse della società. Quindi, ci sono tre livelli di scelta, oggetto di questa disciplina, che sono stati presentanti in un ordine che non rispecchia quello logico:

  • -> scelte correnti
  • -> scelte istituzionali
  • -> scelte sociali

Sul piano logico, l'ordine delle questioni è esattamente inverso. Nessuna scelta istituzionale o corrente può avere luogo può aver luogo senza che siano definite le preferenze sociali. Date queste, si potranno compiere le scelte istituzionali a vari livelli; infine, si adotteranno le scelte correnti.

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