Documento di Macroeconomia sul prodotto aggregato, il flusso circolare dell'attività economica, la politica monetaria e la politica fiscale. Il Pdf, adatto a studenti universitari di Economia, analizza i meccanismi di trasmissione delle politiche economiche e la loro efficacia, includendo formule, grafici e spiegazioni dettagliate dei concetti chiave.
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APPUNTI di MANNA FRANCESCA (2019 - 2020) NB: il materiale è stato redatto a scopo PERSONALE (comprende APPUNTI, MATERIALE DIDATTICO)
La MICROECONOMIA si occupa del comportamento dei singoli mercati e dei singoli operatori o soggetti economici. ≠ La MACROECONOMIA è il RAMO DELL'ECONOMIA POLITICA CHE STUDIA IL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA ECONOMICO NEL SUO INSIEME.
Z= Q1,0 P1,0 + Q2,0 P2,0 + Q3,0 P3,0 + .... Qn,0 Pn,0 [In cui: Z: valore del prodotto aggregato; Q: quantità del bene finale; P: prezzo del bene. Il primo suffisso delle singole variabili (1, 2, 3, n) indica il tipo di bene; Il secondo suffisso (0) indica il periodo di riferimento, che in questo caso è il periodo 0, ossia il PERIODO BASE.] Nel calcolo di Z dobbiamo escludere i beni intermedi (utilizzati per produrre i beni finali) in quanto sono incorporati nel valore dei beni finali. In una economia chiusa agli scambi con l'estero i BENI FINALI (es. pane, scarpe, automobili, servizi di trasporto) sono rappresentati da: a. beni di CONSUMO, che soddisfano direttamente i bisogni dei membri della collettività; b. beni di INVESTIMENTO, che sono destinati ad aumentare lo stock di capitale e quindi la produzione futura di beni di consumo. Dunque, i beni finali hanno il compito di contribuire, in modo immediato differito, al benessere materiale della collettività. La classificazione di un bene come finale o intermedio deriva non dalla sua natura ma dal tipo di soggetto economico che lo utilizza (Lo stesso bene può essere finale se acquistato da una famiglia per il proprio consumo o intermedio se utilizzato da un operaio per produrre un altro bene). Passato un anno, lo studioso di macroeconomia si occupa di: 1. studiare la VARIAZIONE DEL PRODOTTO AGGREGATO (verifica se aumenta, diminuisce o rimane costante). 2. stimare quale parte dell'eventuale variazione sia dovuta al MOVIMENTO DELLE QUANTITÀ e quale al MOVIMENTO DEI PREZZI. [L'aumento della quantità prodotta comporta un maggior benessere per la popolazione, mentre un aumento dei prezzi produce soltanto un gonfiamento nominale del prodotto aggregato, senza alcun effetto sul benessere.]
Studiamo un MODELLO SEMPLIFICATO, Immaginando di essere in un sistema economico chiuso, senza Stato, dove sono presenti solo due agenti economici: le FAMIGLIE e le IMPRESE. L'interazione dei due agenti economici nel MERCATO DEI BENI E DEI SERVIZI e nel MERCATO DEI FATTORI PRODUTTIVI costituisce il FLUSSO CIRCOLARE DELL'ATTIVITÀ' ECONOMICA:
Redditi dei fattori isso marciaa) Servizi dei fattori produttivi flusso Famiglie Imprese Beni e servizi finali Spesa delle famiglie (plusse marier) FIGURA 2.1 IL FLUSSO CIRCOLARE DELL'ATTIVITÀ' ECONOMICA in una economia chiusa e in assenza dello Stato
0 META' SUPERIORE: il flusso delle risorse dalle famiglie alle imprese e quello opposto dei redditi monetari alle famiglie rappresenta il MERCATO DEI FATTORI PRODUTTIVI, in cui le famiglie cedono alle imprese un FLUSSO REALE, ottenendo in cambio un FLUSSO MONETARIO. Il valore dei due flussi si equivale. NB: Questa rappresentazione semplificata del flusso circolare del reddito contiene IPOTESI TROPPO RESTRITTIVE per rappresentare il funzionamento di una economia di mercato moderna. Infatti: a. Nelle economie moderne lo Stato gioca un ruolo rilevante nella produzione di beni e servizi e nella redistribuzione del reddito b. Le economie moderne sono aperte: scambiano flussi finanziari di fattori produttivi e di beni e servizi con altre economie. C. Accanto al mercato dei beni e dei servizi finali e al mercato dei servizi e dei fattori produttivi è presente il mercato finanziario, in cui le famiglie fanno affluire i loro risparmi per ottenere un reddito e le imprese lo Stato li richiedono per finanziare le loro attività. · In economia sono presenti due tipologie di componenti: a. COMPONENTI DI FLUSSO: flussi ciclici e naturali di costi e ricavi. b. COMPONENTI DI STOCK: formano parte del patrimonio (proprietà, cose, azioni, .. ).
Il PIL (PRODOTTO INTERNO LORDO) è il VALORE DELLA PRODUZIONE ALL'INTERNO DI UN PAESE IN UN DETERMINATO PERIODO DI TEMPO (1 anno). Il PIL è un indice di ricchezza de paese (ricchezza: quantità di beni e servizi che possiede) [Lo si paragona a quello degli anni precedenti o di altri paesi] Y = PIL; REDDITO NAZIONALE; PRODUZIONE; SPESA · Si può calcolare in due modi: a. PREZZI TOTALI - COSTI TOTALI; b. SOMMANDO I VALORI AGGIUNTI (somma del valore aggiunto (P - C) di tutti i prodotti).
COSTI | PREZZI | VALORE AGGIUNTO | |
---|---|---|---|
CONTADINO | 0 | 10 | 10 |
MULINO | 10 | 50 | 40 |
PANETTIERA | 50 | 150 | 100 |
MARKET | 150 | 250 | 100 |
210 | 460 | 460 - 210 = 250 | |
250 |
· Dal PIL va distinto il PNN: valore della produzione di un determinato paese all'interno e all'esterno del paese stesso. · Distinguiamo il PIL in: ▪ PIL NOMINALE (o a prezzi correnti): INDICA IL VALORE DELLA PRODUZIONE (BENI E SERVIZI FINALI PRODOTTI) DI UN DETERMINATO ANNO VALUTATI A PREZZI DI QUELL'ANNO, CIOÈ IN VALORE CORRENTE. Il PIL nominale varia da un anno all'altro, sia perché varia la quantità dei beni e servizi prodotti, sia perché cambiano i prezzi di mercato. Le variazioni derivanti da variazioni dei prezzi non ci dicono nulla riguardo ai risultati conseguiti dal sistema economico nella produzione di beni e servizi, motivo per cui per confrontare la produzione in anni diversi si fa riferimento al PIL reale. PILNOM = Y1P1+ Y2P2 + ... ΥπΡή = ΣΥ+Ρt [in cui Y: produzione; P: prezzo; Suffissi: bene 1, 2, n] ▪ PIL REALE (o a prezzi costanti): INDICA IL VALORE ASSUNTO NEL CORSO DEL TEMPO DALLA PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI FINALI, VALUTATI IN ANNI DIVERSI AGLI STESSI PREZZI, CIOÈ IN VALORE COSTANTE. (aumento PIL reale = aumento benessere) PILREALE = Y1,tP1,0 + 12,tP2,0 + ... Υπ, tPn,0 = ΣΥ,Po PIL nominale = DEFLATORE DEL PIL O INDICE DI PAASCH: misura la variazione dei prezzi tra l'anno corrente e l'anno base. PIL reale · il reddito nazionale è dato da due componenti: 1. Reddito di lavoro (impiegato per consumo e risparmio); 2. Reddito di impresa (impiegato per consumo e investimento).
Lo STATO ha due funzioni: SPENDERE (spesa pubblica G) e INCASSARE (tassazione T) - Se G = T -> PAREGGIO DEL BILANCIO; - Se G > T -> DEFICIT DEL BILANCIO; - Se G < T -> SURPLUS DEL BILANCIO; Deve seguire due parametri: 1. DEFICIT ≤ 3% PIL DEBITO PIL 2. ≤ 60% [L'Italia è il terzo paese con il debito pubblico più elevato al mondo (dopo USA e Giappone), quasi del 130%]
Una delle questioni centrali della macroeconomia riguarda i motivi delle fluttuazioni del prodotto interno al livello potenziale. Infatti, la crescita economica è estremamente irregolare: nelle fasi di espansione e di recessione del ciclo economico, la produzione rispettivamente aumenta e diminuisce in rapporto all'andamento del prodotto potenziale. Una prima teoria volta a spiegare le fluttuazioni del PIL è il MODELLO REDDITO - SPESA, che si basa sulla reciproca interazione tra prodotto e spesa: quest'ultima determina la produzione e il reddito; ma prodotto e reddito, a loro volta, influiscono sulla spesa.
Il livello dell'attività economica è governato dalle forze dell'offerta aggregata e della domanda aggregata. ▪ L'OFFERTA AGGREGATA è la QUANTITÀ DI BENI E SERVIZI CHE È UN SISTEMA ECONOMICO È IN GRADO DI PRODURRE. Essa dipende dai fattori produttivi disponibili e dallo stato della tecnologia. Supponiamo per semplicità che tutti fattori produttivi siano riconducibili a due: lavoro (N) e capitale (K). Il prodotto interno lordo (Y) dipende dalle quantità disponibili di questi due fattori e dallo stato della tecnologia: NB: Y = PIL = SPESA = REDDITO NAZIONALE = LIVELLO DI PRODUZIONE Y = F (K, N, T) [in cui Y: PIL; K: capitale; N: lavoro; T: stato della tecnologia] (F: simbolo di funzione) Indichiamo con Y* Il prodotto potenziale (o prodotto di pieno impiego dei fattori produttivi), ovvero il livello massimo di prodotto che è possibile ottenere quando tutti i fattori sono pienamente impiegati. Nel breve periodo: capitale, forza lavoro (FL) e tecnologia sono dati e dunque anche Y* assume un valore determinato. Il prodotto effettivo (Y) potrà quindi variare tra 0 e Y*, mentre l'occupazione (N) potrà oscillare tra 0 e FL. Nel lungo periodo: Y* potrà crescere, a condizione che la forza lavoro aumenti, si sviluppi il progresso tecnologico e il capitale sia incrementato dall'investimento. Infatti, I (investimento lordo) ha due componenti ammortamento (quota volta a rimpiazzare i beni capitali che hanno subito natura fisica o tecnologica) e Investimento netto (quota destinata ad aumentare lo stock di capitale e dunque la capacità produttiva). ▪ La DOMANDA AGGREGATA (AD) è la QUANTITÀ TOTALE DI BENI RICHIESTA DAL SISTEMA ECONOMICO. Questa si ottiene sommando la spesa per i consumi a quella per gli investimenti, alla spesa pubblica e alle importazioni nette: AD = C + I + G + NX [in cui AD: domanda aggregata; C: spesa per i consumi; I: spesa per gli investimenti; G: spesa pubblica; NX: esportazioni nette] Il prodotto (Y) si trova al LIVELLO DI EQUILIBRIO QUANDO LA QUANTITÀ DI BENI OFFERTA È UGUALE A QUELLA DOMANDATA. Dunque, l'economia è in equilibrio di breve periodo quando: Y = AD NB: Quando la domanda aggregata non è uguale al prodotto offerto dall'impresa, si ha una variazione non programmata delle scorte: IU = Y - AD [In cui IU: variazione non programmata; Y: prodotto; AD: domanda aggregata] . Se la produzione è superiore alla domanda aggregata, si hanno investimenti in scorte non programmati: IU > 0; a mano a mano che si accumulano scorte in eccesso, le imprese riducono la produzione finché la quantità prodotta e la domanda aggregata non sono di nuovo in equilibrio (IU = 0). · Se la produzione è inferiore alla domanda, le scorte diminuiscono IU < 0; quando le scorte diminuiscono, la produzione viene aumentata fino al ripristino dell'equilibrio (IU = 0). CONSIDERAZIONI SIGNIFICATIVE: a. Se Y < Y* (ovvero se il prodotto effettivo di equilibrio è inferiore al prodotto potenziale), si avrà anche N < FL e quindi una parte della forza lavoro rimarrà disoccupata. Se questa situazione dovesse durare allungo, è possibile che i lavoratori accettino decurtazioni del salario e che le imprese siano indotte a diminuire i prezzi dei loro prodotti. b. Nel caso contrario, se AD > Y* (ovvero se la domanda aggregata eccede la produzione di pieno impiego), i salari e i prezzi tenderanno ad aumentare, in quanto l'occupazione non può andare oltre la forza lavoro disponibile (piena occupazione).