Schemi sull'equilibrio alla guerra in Italia. Il Riassunti esamina l'evoluzione politica italiana tra il XIV e il XV secolo, dalla formazione delle Signorie alla Pace di Lodi, includendo le cause delle Guerre d'Italia e la politica di Cosimo de' Medici, utile per la Storia nella Scuola superiore.
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tra XIV e XV secolo sono caratterizzati da concentrazione del potere nelle mani di poche famiglie o di un Signore Nascita della Signoria Espansione territoriale Nascita degli Stati regionali tra cui i principali sono Stato della Chiesa
Pace di Lodi (1454) apre un periodo di pace tra gli Stati italiani (1454-1494) tuttavia
MAPS SVIZZERA IMPERO CONFINI DEL SACRO ROMANO IMPERO DUCATO DI MILANO Milano REPUBBLICA DI VENEZIA 2 Trieste DOMINI ARAGONESI ·Venezia S Croazia Torino . M. DI MONFERRATO 1 MARC DR MANTOVA · Ferrara Bosnia M. DI SALUZZO Genova Modena REP. DI GENOVA DUC. DI FERRARA IMPERO OTTOMANO · Rimini Nizza Massa . Firenze C. DI NIZZA PRINC. DI MASSA REP. DI FIRENZE 3 Spalato . Siena STATO REP. DI RAGUSA . DUCATO DI PIOMBINO DELLA CHIESA Ragusa Corsica 4 Roma · Pontecorvo (St. Chiesa) Benevento *19. Chiesa] Napoli MAR TIRRENO 5 REGNO NAPOU Sardegna dal 1326 all' Aragona) Esplora le carte interattive su Hub Maps Sicilia (dal 1282 all'Aragona) MAR IONIO
OSSERVA E RISPONDI
Nel corso del Trecento l'affermazione degli Stati regionali nella penisola italiana era avvenuta in seguito a continui conflitti tra le città per sottomettere i rivali più vicini ed estendere così i territori controllati. A partire dalla seconda metà del Quattrocento, invece, lo sce- nario geopolitico italiano si avviò verso un periodo di tranquillità e stabi- lità. Protagonista di questo nuovo indirizzo fu il signore di Firenze Cosimo de' Medici, che inaugurò una politica dell'equilibrio tra le potenze della penisola divenendo una figura centrale nello scacchiere italiano.
Nel 1454 infatti Firenze si impegnò per siglare gli accordi della pace di Lodi che definì i confini e i rapporti diplomatici reciproci tra gli Stati italiani, ponendo così fine alle continue guerre. La pace di Lodi consolidò il sistema degli Stati regionali, che risultò imperniato su cinque Stati: il ducato di Milano, la repubblica di Venezia, la repubblica di Firenze, lo Stato della Chiesa e il regno di Napoli. Gli accordi assicurarono all'Italia quarant'anni di tranquillità (dal 1454 al 1494), durante i quali le città conobbero una notevole fioritura artistica e culturale: la luminosa stagione del Rinascimento [» Lezione 15]. Morto Cosimo de' Medici nel 1464, la politica dell'equilibrio trovò un grande pa- ladino nel nipote Lorenzo che meritò l'appellativo di "ago della bilancia politica d'Italia". L'equilibrio garantito dalla pace di Lodi era tuttavia precario, frutto di un compromesso accettato a malincuore poiché nessuno Stato regionale, malgrado le ambizioni, aveva la forza sufficiente per prevalere sugli altri. Inoltre, la penisola italiana restava molto frammentata, mentre ai suoi confini cominciavano a premere le grandi monarchie nazionali.
> Date IMPORTANTI 1454 Con la pace di Lodi inizia un periodo di pace in Italia2
La situazione di equilibrio che carat- terizzò l'Italia nella seconda metà del Quattrocento venne meno alla fine del secolo, a causa di due eventi:
L'occasione per intervenire in Italia si presentò al re francese quando il nuovo signore di Milano, il duca Ludovico Sfor- za (1452-1508), per interessi personali, lo sollecitò a scendere nella penisola con il proprio esercito. Nel settembre 1494 Carlo VIII giunse in Italia deciso a sconfiggere gli Aragonesi di Napoli. L'esercito francese attraversò la penisola senza che nessuno si opponesse: oltre che su Milano, poté contare sul fa- vore del papa Alessandro VI Borgia (1492-1503) e della repubblica di Venezia, che speravano di ottenere vantaggi territoriali dall'eventuale vittoria del re francese. Anche Firenze fece una buona accoglienza ai fran- cesi. Ma la rapida vittoria di Carlo VIII sugli Aragonesi preoccupò tutti gli Stati italiani, che temettero di finire soggiogati dalla Francia. I principi ita- liani si strinsero perciò in una Lega antifrancese, alla quale parteciparono anche l'imperatore Massimiliano d'Asburgo (1493-1519) e il re di Spagna Ferdinando il Cattolico (1479-1516), entrambi decisi a impedire che l'Italia si trasformasse in un possedimento francese e ben lieti di intervenire negli affari della penisola. Carlo VIII fu costretto a ritirarsi e a tornare in Francia. FLOREN PALAC NST Ritratto di Gerolamo Savonarola Le infuocate prediche di questo frate domenicano furono decisive per la cacciata dei Medici da Firenze.
> Date IMPORTANTI 1494 Il re di Francia Carlo VIII scende in Italia con l'esercito
L'incursione di Carlo VIII pro- vocò un terremoto nei fragili equilibri italiani. Il primo principe a farne le spese fu il successore di Lorenzo de' Medici, Piero (1492-1503), che fu cacciato da Firenze dalla popolazione, disgustata dal suo atteggiamento troppo arrendevole verso il re di Francia. Le famiglie rivali dei Medici, in accordo con i ceti popolari, instaurarono quindi una repubblica. Le nuove istituzioni furono fortemente influenza- te da un carismatico frate domenicano, Girolamo Savonarola (1452-1498), noto per la sua predicazione contro la corruzione della Chiesa e della so- cietà in generale. Sotto la sua spinta, furono approvate delle leggi favorevoli al popolo. Il governo repubblicano prese una direzione considerata da molti troppo democratica. Per questo motivo, oltre che per il suo atteggiamen to intransigente verso la corruzione dei costumi, Savonarola si attirò molti nemici, e non solo a Firenze. Uno dei principali bersagli delle sue infuoca- te predicazioni era infatti il papa Alessandro VI, che, stanco dei continui attacchi del frate, gli lanciò la scomunica. Dopo alcuni mesi di tumulti, il governo fiorentino decise di processare Savonarola e lo condannò a morte come eretico (1498), mentre la repubblica si trasformò in senso oligarchico.
La discesa di Carlo VIII aveva dimostrato quanto fosse facile impadronirsi del- la penisola italiana a causa delle rivalità tra i diversi Stati. Infatti l'impre- sa francese fu replicata dal successore di Carlo VIII (morto senza eredi), Luigi XII di Orléans (1498-1515). Nel 1500 egli si impossessò del ducato di Milano, su cui poteva vantare anche lontani diritti dinastici (per un'antica parentela con i Visconti poteva combattere gli Sforza in quanto usurpatori). Prima di intraprendere la discesa verso Sud, si accordò segretamente con il IL NOSTRO IMMAGINARIO GRAPHIC NOVEL MAZZONI - 3 . SARI SAVONAROLA L'eretico che infiammò Firenze Nelle sue prediche il frate Savonarola infervora le folle tuonando contro la corruzione dei costumi fiorentini e l'immoralità del papato. Predice un flagello divino purificatore, ma sarà lui a finire sul rogo. Le sue vicende sono raccontate nella graphic novel Savonarola (Kleiner Flug, 2017) di Olga Mazzolini e Giulio Bilisari.158 UNITÀ 4 » L'Italia nell'età moderna
^ Cesare Borgia Ritratto cinquecentesco di Cesare Borgia, detto anche il Valentino perché aveva ottenuto dal re di Francia luigi Xil il Ducato di Valentinais. re di Spagna Ferdinando d'Aragona, che aspirava a impadronirsi del regno di Napoli. Luigi XII, quindi, con l'aiuto delle truppe spagnole occupò l'Italia meridionale. Quando però si trattò di dividere il territorio conquistato sulla base degli accordi, l'alleanza saltò e i due sovrani vennero alle armi dando inizio a un nuovo conflitto franco-spagnolo sul suolo italiano. Nel 1504 gli spagnoli si impadronirono dell'italia meridionale, mentre i francesi, sconfit- ti, dovettero accontentarsi del ducato di Milano. Così, con gli spagnoli nel Sud e i francesi in Lombardia, due dei maggiori Stati italiani perdevano l'indipendenza.
In questi stessi anni la situazione italiana fu ulteriormente complicata dal tentativo del pontefice Alessandro VI Borgia di creare uno Stato forte nell'Italia centrale tramite il proprio figlio natu- rale Cesare (1475-1507). Costui riuscì a eliminare con la violenza, l'astuzia e l'inganno i vari signori locali e a creare, fra il 1499 e il 1503, uno Stato compatto. I suoi piani tuttavia vennero stroncati dalla morte del potente padre e dall'elezione al soglio pontificio di Giulio II (1503-1513), membro della famiglia Della Rovere e grande avversario dei Borgia. Costretto a fug- gire e fatto prigioniero, Cesare Borgia si rifugiò in Spagna, dove poco dopo morì in battaglia.
Giulio II proseguì il progetto di rinsaldare i ter- ritori dello Stato della Chiesa dando inizio a un nuovo periodo di guerre, al termine del quale il papa ottenne tre risultati: