Letteratura italiana: XV e XVI secolo, il Rinascimento e Ludovico Ariosto

Slide dall'Università sulla Letteratura Italiana: XV e XVI Secolo. Il Pdf esplora la letteratura italiana del XV e XVI secolo, con un focus sul Rinascimento e i suoi protagonisti, come Ludovico Ariosto e la sua opera "L'Orlando Furioso", per il corso di Letteratura.

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14 pagine

Letteratura Italiana: XV e
XVI Secolo
Benvenuti a questo viaggio attraverso uno dei periodi più affascinanti della
letteratura italiana: il XV e XVI secolo, l'epoca del Rinascimento. Esploreremo
insieme le opere e le vite di quattro grandi protagonisti: Lorenzo de' Medici,
Niccolò Machiavelli, Ludovico Ariosto e Torquato Tasso.
In questo periodo di straordinario splendore culturale, l'Italia divenne il centro
propulsore di un movimento che avrebbe cambiato per sempre il volto
dell'Europa, combinando la riscoperta dei classici con nuove e audaci visioni
del mondo.
Preparatevi a conoscere capolavori che ancora oggi ci affascinano e ci fanno
riflettere sulla natura umana, sull'amore, sul potere e sulla società.
Il Contesto Storico
1
Fine XV Secolo (1480-1499)
L'Italia è divisa tra varie potenze: Milano,
Venezia, Stato Pontificio, Napoli e Firenze. Sotto
Lorenzo il Magnifico, Firenze diventa epicentro
culturale con l'Accademia Neoplatonica. Le
ricchezze delle famiglie mercantili finanziano le
arti, alimentando la rinascita culturale
attraverso il mecenatismo.
2
Inizio XVI Secolo (1500-1530)
Le "guerre d'Italia" iniziano con Carlo VIII di
Francia (1494), seguite dal conflitto franco-
spagnolo. Il Sacco di Roma (1527) segna la fine
dell'indipendenza politica italiana, con la Spagna
che controlla Milano e Napoli.
Paradossalmente, l'arte fiorisce nell'instabilità
con capolavori di Michelangelo, Raffaello e
Leonardo.
3
Rivoluzione Culturale (1470-1540)
La stampa diffonde i classici. Ficino traduce
Platone; Alberti teorizza nuove prospettive; Pico
della Mirandola celebra la dignità umana.
L'umanesimo civile fiorentino esalta valori
repubblicani, mentre quello filologico riscopre le
fonti classiche, liberandole dalle stratificazioni
medievali.
4
Consolidamento e Crisi (1540-
1600)
La seconda metà del secolo vede il dominio
spagnolo e l'irrigidimento sociale. Il Concilio di
Trento (1545-1563) inaugura la Controriforma.
Parallelamente, lo spostamento delle rotte
commerciali verso l'Atlantico indebolisce le città
italiane, mentre l'Inquisizione e l'Indice limitano
la libertà intellettuale.
Il Rinascimento fiorisce in un'Italia politicamente frammentata. Le corti di Firenze, Milano, Ferrara e Roma diventano centri di
mecenatismo dove arti e lettere prosperano sotto signori illuminati, competendo per attirare i migliori intellettuali.
La riscoperta dei classici, accelerata dalla caduta di Costantinopoli (1453), rivoluziona il pensiero europeo. L'ideale dell'uomo universale
si incarna in figure come Leonardo e Alberti. Gli intellettuali non si limitano a riprodurre il pensiero antico, ma lo reinterpretano creando
una sintesi tra tradizione classica e sensibilità moderna.
Questo fermento culturale trasforma anche l'architettura, ridefinendo lo spazio urbano secondo principi di armonia. Le città
rinascimentali, con piazze regolari e palazzi simmetrici, riflettono l'aspirazione a un ordine razionale, espressione visibile di un ordine
cosmico che l'uomo rinascimentale cerca di comprendere.

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Letteratura Italiana: XV e XVI Secolo

Benvenuti a questo viaggio attraverso uno dei periodi più affascinanti della letteratura italiana: il XV e XVI secolo, l'epoca del Rinascimento. Esploreremo insieme le opere e le vite di quattro grandi protagonisti: Lorenzo de' Medici, Niccolò Machiavelli, Ludovico Ariosto e Torquato Tasso.

In questo periodo di straordinario splendore culturale, l'Italia divenne il centro propulsore di un movimento che avrebbe cambiato per sempre il volto dell'Europa, combinando la riscoperta dei classici con nuove e audaci visioni del mondo.

Preparatevi a conoscere capolavori che ancora oggi ci affascinano e ci fanno riflettere sulla natura umana, sull'amore, sul potere e sulla società.

Il Contesto Storico

Fine XV Secolo (1480-1499)

L'Italia è divisa tra varie potenze: Milano, Venezia, Stato Pontificio, Napoli e Firenze. Sotto Lorenzo il Magnifico, Firenze diventa epicentro culturale con l'Accademia Neoplatonica. Le ricchezze delle famiglie mercantili finanziano le arti, alimentando la rinascita culturale attraverso il mecenatismo.

Rivoluzione Culturale (1470-1540)

La stampa diffonde i classici. Ficino traduce Platone; Alberti teorizza nuove prospettive; Pico della Mirandola celebra la dignità umana. L'umanesimo civile fiorentino esalta valori repubblicani, mentre quello filologico riscopre le fonti classiche, liberandole dalle stratificazioni medievali.

Inizio XVI Secolo (1500-1530)

Le "guerre d'Italia" iniziano con Carlo VIII di Francia (1494), seguite dal conflitto franco- spagnolo. Il Sacco di Roma (1527) segna la fine dell'indipendenza politica italiana, con la Spagna che controlla Milano e Napoli.

Paradossalmente, l'arte fiorisce nell'instabilità con capolavori di Michelangelo, Raffaello e Leonardo.

Consolidamento e Crisi (1540-1600)

La seconda metà del secolo vede il dominio spagnolo e l'irrigidimento sociale. Il Concilio di Trento (1545-1563) inaugura la Controriforma. Parallelamente, lo spostamento delle rotte commerciali verso l'Atlantico indebolisce le città italiane, mentre l'Inquisizione e l'Indice limitano la libertà intellettuale.

Il Rinascimento fiorisce in un'Italia politicamente frammentata. Le corti di Firenze, Milano, Ferrara e Roma diventano centri di mecenatismo dove arti e lettere prosperano sotto signori illuminati, competendo per attirare i migliori intellettuali.

La riscoperta dei classici, accelerata dalla caduta di Costantinopoli (1453), rivoluziona il pensiero europeo. L'ideale dell'uomo universale si incarna in figure come Leonardo e Alberti. Gli intellettuali non si limitano a riprodurre il pensiero antico, ma lo reinterpretano creando una sintesi tra tradizione classica e sensibilità moderna.

Questo fermento culturale trasforma anche l'architettura, ridefinendo lo spazio urbano secondo principi di armonia. Le città rinascimentali, con piazze regolari e palazzi simmetrici, riflettono l'aspirazione a un ordine razionale, espressione visibile di un ordine cosmico che l'uomo rinascimentale cerca di comprendere.Lorenzo de' Medici (1449-1492)

Il Magnifico

Lorenzo governò Firenze dal 1469 al 1492, trasformando la città in uno dei principali centri culturali d'Europa grazie al suo mecenatismo illuminato.

La Corte Medicea

Palazzo Medici divenne il fulcro della vita intellettuale fiorentina, ospitando artisti, poeti e filosofi che godevano della protezione di Lorenzo.

Mecenate delle Arti

Sotto la sua protezione fiorirono artisti come Botticelli, Michelangelo e Verrocchio, insieme a poeti e filosofi dell'Accademia neoplatonica.

Lorenzo de' Medici non fu solo un abile politico e banchiere, ma anche un raffinato poeta e un appassionato cultore delle arti. La sua figura rappresenta l'ideale dell'uomo rinascimentale, capace di eccellere in diversi campi del sapere e di apprezzare la bellezza in tutte le sue forme.Le Opere di Lorenzo de' Medici

Canti Carnascialeschi

Composizioni poetiche per le celebrazioni del carnevale fiorentino, caratterizzate da toni festosi e allegri, spesso con doppi sensi e riferimenti vivaci alla vita quotidiana.

Canzoniere

Raccolta di poesie d'amore che seguono la tradizione petrarchesca, ma con uno stile personale che mescola raffinatezza e semplicità espressiva.

Simposio

Opera filosofica ispirata a Platone, in cui Lorenzo esprime la sua visione del mondo influenzata dal neoplatonismo dell'Accademia fiorentina.

Le opere di Lorenzo mostrano una straordinaria versatilità: dalla poesia carnevalesca, vivace e popolare, alle composizioni amorose raffinate, fino alla riflessione filosofica. Il suo stile elegante rivela la sua profonda cultura classica unita a una sensibilità moderna.L'Atmosfera Culturale Fiorentina

Palazzo Medici

Centro della vita culturale fiorentina dove si riunivano artisti, letterati e filosofi per discutere di arte, letteratura e filosofia.

Accademia Neoplatonica

Fondata da Cosimo de' Medici e guidata da Marsilio Ficino, diffuse la filosofia platonica reinterpretata in chiave cristiana.

Sintesi Culturale

Equilibrio tra tradizione classica pagana e valori cristiani, creando una nuova visione dell'uomo e del suo posto nel mondo.

Riscoperta dei Classici

Intensa attività di traduzione e studio dei testi greci e latini, con un nuovo approccio filologico ai testi antichi.

Firenze sotto i Medici divenne una straordinaria fucina culturale. L'Accademia neoplatonica, con figure come Marsilio Ficino e Pico della Mirandola, propugnava una visione dell'uomo come essere divino, capace di autodeterminarsi e di elevarsi attraverso la conoscenza. Questo fermento intellettuale era alimentato dal mecenatismo mediceo e dalla concentrazione di talenti artistici e letterari senza precedenti, che rendevano la città un vero e proprio laboratorio di idee innovative.Niccolò Machiavelli (1469-1527)

Innovatore del pensiero politico

Fondatore della scienza politica moderna

Diplomatico e funzionario

Segretario della Repubblica Fiorentina (1498-1512)

Esilio e riflessione

Periodo di intensa produzione letteraria dopo l'esilio del 1512

Niccolò Machiavelli nacque a Firenze nel 1469 in una famiglia di tradizioni notarili. La sua carriera politica iniziò nel 1498 quando fu nominato segretario della Seconda Cancelleria della Repubblica Fiorentina, incarico che gli permise di svolgere importanti missioni diplomatiche presso le corti italiane ed europee.

La sua vita cambiò drasticamente nel 1512 quando, con il ritorno dei Medici a Firenze, fu destituito, imprigionato e torturato con l'accusa di cospirazione. Costretto a ritirarsi nella sua tenuta di Sant'Andrea in Percussina, trasformò questa disgrazia in un'opportunità per elaborare le sue riflessioni politiche basate sull'esperienza diretta.Il Principe

Genesi dell'Opera

Scritto nel 1513 durante l'esilio, inizialmente concepito come dono per ottenere il favore di Lorenzo de' Medici il Giovane e ritornare alla vita politica attiva.

Contenuto Innovativo

Analisi realistica della politica, separata dalla morale tradizionale. Il principe deve sapere agire secondo necessità, anche contro i precetti morali comuni se necessario per mantenere lo stato.

Concetti Fondamentali

Distinzione tra "virtù" (capacità di agire efficacemente) e "fortuna" (circostanze imprevedibili). Il principe virtuoso sa adattarsi alle circostanze mutevoli della fortuna.

Pubblicato postumo nel 1532, "Il Principe" rappresenta una svolta rivoluzionaria nel pensiero politico occidentale. Machiavelli abbandona l'approccio idealistico della trattatistica medievale per analizzare la politica come essa è realmente praticata, non come dovrebbe essere secondo principi morali astratti.

La sua famosa affermazione che "il fine giustifica i mezzi" (anche se non appare letteralmente nel testo) è spesso fraintesa: Machiavelli non esorta alla crudeltà gratuita, ma invita il governante a essere pragmatico per garantire la stabilità dello stato e il bene comune.Ludovico Ariosto (1474-1533)

Nascita di Ludovico Ariosto

Nasce a Reggio Emilia da famiglia nobile

Servizio Estense

Entra al servizio del cardinale Ippolito d'Este a Ferrara

Prima Edizione dell'Orlando Furioso

Pubblica la prima edizione dell'Orlando Furioso

Morte di Ludovico Ariosto

Muore a Ferrara dopo aver completato l'edizione definitiva del poema

Ludovico Ariosto rappresenta una delle figure più affascinanti del Rinascimento italiano. Dopo gli studi giuridici imposti dal padre, seguì la sua vera vocazione letteraria. La sua vita si svolse principalmente a Ferrara, alla corte degli Este, dove ricoprì vari incarichi amministrativi e diplomatici.

Particolarmente difficile fu il periodo in cui servì come governatore della Garfagnana (1522-1525), regione montuosa difficile da amministrare per la presenza di briganti. Nonostante gli impegni pratici, Ariosto dedicò la sua vita al perfezionamento del suo capolavoro, l'Orlando Furioso, di cui pubblicò tre edizioni sempre più raffinate (1516, 1521, 1532).L'Orlando Furioso

Amore

Avventura

Guerra

Magia

Follia

L'Orlando Furioso è un poema epico-cavalleresco di 46 canti in ottave, pubblicato nella sua versione definitiva nel 1532. L'opera continua la narrazione dell'Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo, interrotta per la morte dell'autore, raccontando le avventure dei paladini di Carlo Magno durante la guerra contro i Saraceni.

Il poema intreccia molteplici filoni narrativi: la follia d'amore di Orlando per Angelica, l'amore di Ruggiero e Bradamante (progenitori mitici della casa d'Este), le imprese di altri cavalieri e le guerre tra cristiani e musulmani. Ariosto mescola con maestria elementi classici, medievali e contemporanei, creando un mondo fantastico ricco di avventure, magie e colpi di scena.Temi dell'Orlando Furioso

L'Amore non Corrisposto

Orlando, il più valoroso paladino di Carlo Magno, impazzisce per amore della principessa Angelica, che invece s'innamora del semplice soldato saraceno Medoro. La follia amorosa trasforma l'eroe in una bestia selvaggia.

La Follia

La pazzia di Orlando ("furioso" significa proprio "pazzo") rappresenta il tema centrale del poema: la ragione sconfitta dalla passione, l'uomo che perde la sua umanità quando è dominato da sentimenti incontrollati.

Il Viaggio sulla Luna

Per guarire Orlando, Astolfo compie un viaggio sulla Luna, dove si trova tutto ciò che si perde sulla Terra, compreso il senno dei pazzi. Questo episodio rappresenta uno dei momenti più originali e fantasiosi del poema.

La follia d'amore di Orlando rappresenta il capovolgimento dei valori cavallereschi: il paladino dimentica i doveri verso il suo re e la fede cristiana per inseguire un amore impossibile. Quando scopre che Angelica si è innamorata di Medoro, la sua pazzia esplode in modo violento: si spoglia delle armi, distrugge alberi, uccide innocenti.

La follia può essere guarita solo con un intervento soprannaturale: il viaggio di Astolfo sulla Luna, dove recupera il senno di Orlando conservato in un'ampolla. Questa allegoria suggerisce che la ragione umana è fragile e può essere facilmente perduta, ma anche recuperata attraverso l'aiuto della provvidenza.

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