Documento sulle operazioni bancarie, liquidazione IVA e costo del personale. Il Pdf, adatto per l'Università in Economia, esplora la smobilizzazione del credito e l'accensione di mutui, con esempi pratici di registrazioni contabili.
Mostra di più35 pagine
Visualizza gratis il Pdf completo
Registrati per accedere all’intero documento e trasformarlo con l’AI.
La banca ha una funzione creditizia fondamentale: l'istituto bancario raccoglie denaro tramite depositi e lo utilizza per concedere finanziamenti di vario genere. È essenzialmente uno strumento di concessione del credito. Il suo modello di business si basa sul costo della raccolta e sull'utilizzo di essa: l'istituto paga interessi sui depositi dei conti correnti e genera proventi dall'impiego di quel denaro. È un modello di business relativamente semplice.
OPERAZIONI BANCARIE, LIQUIDAZIONE IVA E COSTO DEL PERSONALE :
1Quando una cambiale attiva ha una scadenza, l'impresa può avere necessità di liquidità immediata e può quindi "smobilizzare" tale cambiale. In pratica, si rivolge a un istituto di credito presentando la cambiale attiva - che rappresenta un diritto di credito, ad esempio verso Fiat SpA - e richiede la riscossione anticipata. Naturalmente, la banca ottiene da questa operazione un provento, che per l'azienda costituisce un costo. Gli anticipi su cambiali, fatture e altri strumenti sono forme di finanza ordinaria che permettono di smobilizzare i crediti. Questi si distinguono dall'affidamento secco, dove l'istituto bancario concede un fido - per esempio di 100.000 € - che permette di utilizzare un debito bancario senza necessità di anticipare cambiali attive, crediti o fatture. È un puro credito bancario che comporta un costo.
Non avendo disponibilità liquide e dovendo far fronte a dei pagamenti, l'azienda ha l'esigenza di anticipare la riscossione. Si rivolge quindi alla banca per effettuare un'operazione che tecnicamente si chiama "sconto di cambiale". L'azienda consegna la cambiale attiva alla banca, chiedendo l'anticipo del denaro. In questo modo, l' azienda riscuote immediatamente il pagamento, mentre la banca incasserà la cambiale alla scadenza. Questa operazione è tecnicamente chiamata "sconto di cambiale" e se approvata dalla banca, comporta dei costi per l'azienda e dei proventi per la banca.
Le banche valutano l'impresa e decidono come affidare il credito basandosi sul merito creditizio, oggi espresso attraverso il rating. L'istituto analizza i conti dell'azienda cliente e, in base alle sue condizioni operative, determina le modalità di affidamento. Per questo è fondamentale mantenere performance positive: un calo del merito creditizio può comportare una riduzione o un rifiuto del credito bancario, oppure costi più elevati dovuti a un maggior rischio, che si riflette in tassi d'interesse più alti.
OPERAZIONI BANCARIE, LIQUIDAZIONE IVA E COSTO DEL PERSONALE
2La moneta ha sempre un costo o un ricavo:
Un'altra tipica operazione bancaria è l'ottenimento di un prestito, tecnicamente chiamato mutuo, ovvero la concessione di un debito. Attenzione: questo è diverso dal fido!
Il fido è un affidamento che si può scegliere di non utilizzare. Serve per garantire un'elasticità di cassa: pur avendo delle disponibilità, si vuole una garanzia in caso di tensioni nelle vendite, mancate riscossioni dei crediti o diminuzione del volume d'affari. Con la banca si concorda la possibilità di utilizzare una determinata somma a un costo prestabilito. L'affidamento non obbliga però all'utilizzo della somma - potremmo anche non usarla mai.
Nella pianificazione finanziaria, il CFO (direttore finanziario) ritiene opportuno mantenere questa riserva di garanzia. È preferibile non doverla utilizzare, poiché questo significa non sostenere interessi e quindi garantire maggiori profitti all'imprenditore. L'utilizzo del fido comporterebbe invece un costo, destinando parte dei profitti al sistema bancario.
Diversa è la concessione pura di un prestito, dove la banca eroga effettivamente del denaro che entra nelle disponibilità aziendali e deve essere registrato nei conti. Questo prestito viene chiamato anche mutuo:
OPERAZIONI BANCARIE, LIQUIDAZIONE IVA E COSTO DEL PERSONALE
3· MUTUO ATTIVO -> Quando lo si concede. Le aziende normalmente non concedono mutui, non essendo autorizzate all'attività bancaria. L'unica eccezione riguarda le operazioni infragruppo, dove il denaro viene gestito tra società dello stesso gruppo per economia di costo, ma questo è un caso particolare. · MUTUO PASSIVO > Quando lo si richiede.
Il mutuo ha specifiche "modalità di restituzione" - la restituzione non può essere casuale o improvvisata. La gestione del rimborso segue un " piano di ammortamento". Attenzione: questo è diverso dall'ammortamento dei fattori produttivi. Anche se il termine è lo stesso, qui il piano di ammortamento del debito è un documento che stabilisce come e quando restituire il denaro. Le scadenze possono essere mensili, bimestrali, semestrali, annuali, prevedere un'unica soluzione, ecc ... Il periodo è di solito esteso su più anni. La scelta della modalità non è casuale: il CFO deve pianificare la restituzione del debito considerando le esigenze aziendali e l'andamento dei flussi finanziari. Non è possibile, per esempio, programmare un'uscita di 20 quando si prevede un'entrata di soli 10 - questo creerebbe uno squilibrio finanziario. La modalità di rimborso deve quindi essere allineata al "Net Cash Flow", ovvero ai flussi netti generati dalla gestione aziendale. In sintesi, un piano di ammortamento è un programma strutturato per la restituzione dei debiti. Esistono diverse tecniche di ammortamento, ma quella più comune è: il piano a tasso fisso con rate costanti. In questo caso, il tasso rimane invariato per l'intera durata del contratto di finanziamento. In alternativa, potrebbe essere applicato un tasso variabile. In questo caso, il costo complessivo non è noto all'inizio poiché dipende dalle variazioni del tasso, che è legato a parametri come i tassi di mercato europei. Il tasso applicato alla singola azienda aumenta o diminuisce in base a questi parametri.
OPERAZIONI BANCARIE, LIQUIDAZIONE IVA E COSTO DEL PERSONALE
4Si considera un tasso fisso del 2%. Con questa scelta, l'azienda preferisce conoscere il costo del debito fin dall'inizio anziché rischiare di pagare tassi che potrebbero essere sia più bassi sia più alti, come per esempio l'1,9% o il 2,2%, in base alle decisioni della BCE (Banca Centrale Europea). Scegliendo il tasso fisso, l'azienda può conoscere con certezza il costo del debito dall'origine. Si può quindi predisporre il piano di ammortamento dall'inizio: rate costanti al 2% per 4 anni su un debito di 40.000€. Il debito di 40.000€ deve diminuire progressivamente. Con questo piano di ammortamento a rate costanti, si prende come esempio una rata di 1.000€, che si compone di due parti: una C (QUOTA CAPITALE) e una I (QUOTA INTERESSE). In ogni rata di 1.000€, una parte va a ridurre il capitale, mentre l'altra copre gli interessi. La somma di queste due quote determina la rata costante. All'inizio del piano, gli interessi sono più elevati. Perché? Più il periodo di rimborso è lungo, maggiori sono gli interessi da pagare. Man mano che ci si avvicina alla scadenza, il tempo residuo diminuisce e con esso gli interessi.
Se si prende in prestito una somma per quattro anni, si pagano interessi per quattro anni. Se invece si prende la stessa somma per quattro giorni, si pagano interessi per soli quattro giorni. Naturalmente, il costo totale nel primo caso sarà maggiore. Passiamo ora all'aspetto più complesso: la ripartizione della rata.
OPERAZIONI BANCARIE, LIQUIDAZIONE IVA E COSTO DEL PERSONALE
5Prendiamo come esempio una rata di 1000€: PIANO AMMORTAMENTO DEL MUTUO
Come si può notare, più si procede con i pagamenti, più diminuisce la quota di interessi. In sostanza, ogni rata si divide sempre in due componenti:
Nell'esercizio dell'attività economica aziendale, l'IVA non rappresenta né un costo né un ricavo, ma costituisce una partita di giro: l'IVA deve essere corrisposta allo Stato. Quando l'azienda effettua una vendita, riscuote l'IVA e nasce un debito verso lo Stato. Quando l'azienda effettua un acquisto, paga l'IVA e nasce un credito verso lo Stato. Per ogni vendita effettuata si genera un importo di IVA a debito. Analogamente, per ogni acquisto si genera un importo di IVA a credito. Quindi, per esempio: con 1.000 vendite si avranno 1.000 importi di IVA a debito, e con 1.000 acquisti si avranno 1.000 importi di IVA a credito.
OPERAZIONI BANCARIE, LIQUIDAZIONE IVA E COSTO DEL PERSONALE
6Si ipotizzi che l'azienda abbia effettuato sia acquisti che vendite e che l'IVA a debito sulle vendite sia pari a 5.000€, mentre l'IVA a credito sugli acquisti sia pari a 4.000€. L'azienda ha quindi un credito verso lo Stato per l'IVA corrisposta ai fornitori e un debito verso lo Stato per l'IVA riscossa dai clienti, perché l'IVA non appartiene all'azienda. In questo esempio il debito è maggiore del credito, perciò l'azienda dovrà effettuare un versamento allo Stato. La direzione amministrazione, finanza e controllo avvia la procedura, che produce un tabulato finale indicante l'importo dell'IVA da versare allo Stato: 1.000€. Il versamento avviene su base periodica, solitamente mensile, entro il 15/16 del mese successivo: se si ipotizza che questa situazione rappresenti l'IVA di gennaio, allora l'azienda dovrà versare l'IVA allo Stato entro metà febbraio. Il termine tecnico "LIQUIDARE", vuol dire calcolare il netto tra l'iva a debito e l'iva a credito. Liquidare l'IVA significa quindi determinare se esiste un debito o un credito netto ed eventualmente procedere al versamento del debito. In questo caso, essendoci un debito netto, va versato allo Stato. Se invece risultasse un credito netto, non ci sarebbe alcun versamento all'erario. In quel caso, teoricamente si potrebbe richiedere il rimborso, ma nella pratica non viene quasi mai fatto, preferendo compensare il credito con i futuri debiti IVA derivanti dalle vendite (il fatto di dover pagare IVA indica che i ricavi superano i costi). In un'azienda ben gestita, tendenzialmente si ha sempre un'IVA da versare, proprio perché le vendite superano i costi. La liquidazione IVA consiste quindi nell'azzerare il saldo trasferendo le somme (riferite a "Iva ns/debito" e "Iva ns/credito") in un conto unico finanziario che opera in modo bilaterale (dare e avere), denominato "Erario conto IVA". È necessario trasferire questi importi nell'Erario conto IVA: