Documento di glottologia incentrato sulla sintassi, la semantica e la classificazione delle lingue. Il Pdf, utile per lo studio universitario di Lingue, esplora strategie di analisi sintattica, struttura delle frasi e modularità del linguaggio, includendo diverse famiglie linguistiche mondiali.
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La parola è il punto di contatto tra la sintassi e la morfologia: in morfologia la parola è l'elemento massimo, mentre nella sintassi è l'elemento base.
Per studiare la sintassi bisogna utilizzare delle strategie:
Questo limite si può risolvere attraverso
Sono due strategie molto diverse tra loro perché una parte dai dati e costruisce la teoria, l'altra parte dal sapere innato che il parlante ha e costruisce una teoria (è la grammatica generativa di Chomsky).
Le combinazioni di parole possono essere o non essere ben formate indipendentemente dal senso delle parole stesse:
Tra le parole e le frasi c'è qualcosa nel mezzo che va sotto al nome di sintagma (che rappresenta un gruppo di parole più piccolo di una frase, ma più grande di una parola).
Abbiamo la parola (come unità minima) -> il sintagma -> la frase -> i testi
Il linguaggio è un sistema combinatorio discreto, perché si basa sulla combinatoria (=meccanismo che ci permette di formare parole, sintagmi e frasi, gli elementi di partenza sono in un numero finito-elementi di prima e di seconda articolazione- che combinati insieme ci permettono grandissime manovre), le conseguenze del meccanismo della combinatoria è che:
es. la ragazza di Pietro suona bene il pianoforte *il Pietro bene suona ragazza pianoforte il il quadrato suona bene il pianoforte -> se la sintassi è integra non possiamo mettere l'* La sintassi esiste, non è solo un'invenzione dei linguisti
Il linguaggio è un sistema modulare che lavora per componenti autonome, che interagiscono tra di loro. La componente sintattica ha la caratteristica di essere generativa e ricorsiva.
Generatività -> utilizzare le regole in grado di generare un numero potenzialmente infinito di frasi
Per i linguisti che lavorano nell'ambito della teoria generativa le parole esistono in quanto realtà mentali perché ciascun parlante, indipendentemente dal grado di 1scolarizzazione/alfabetizzazione/consapevolezza metalinguistica, è in grado di riconoscere le parole e di avere intuizione su cosa sia una frase.
Le parole non sono tutte uguali perché la sintassi limita le possibilità della loro combinazione e della loro posizione all'interno della catena -> la sintassi fa da filtro alla morfologia (la fonotassi fa da filtro alla fonologia)
Le classi del discorso nella classificazione delle grammatiche scolastiche tradizionali sono 9 (nome, articolo, aggettivo, preposizione, verbo, avverbio, congiunzione, interiezione e pronomi). Ma queste classificazioni non valgono per tutte le lingue (es. in Cinese l'articolo non esiste).
La sintassi per definire le parole utilizza (più che i criteri semantici) il criterio di distribuzione due parole appartengono alla stessa parte del discorso se soddisfano il seguente criterio: x e y appartengono alla stessa categoria se x e y hanno identica distribuzione
Attraverso i criteri distribuzionali possiamo tirare fuori delle categorie che non c'erano, come ad esempio i determinanti (ovvero quegli elementi che determinano il nome).
All'interno di questa classe ritroviamo (per la lingua italiana): l'articolo -> Il l'aggettivo -> Questo (agg.dimostrativi)
il libro questo libro questo mio libro il mio libro preferito *questo il mio libro *il questo mio libro se guardo alla loro distribuzione posso notare che Il e Questo non possono stare insieme -> infatti c'è una classe intermedia che riunisce sia l'articolo che l'aggettivo, che va sotto il nome di Determinante (il determinante del nome)
Le frasi non sono analizzabili come semplici sequenze di parole
Le frasi delle lingue naturali hanno non solo una struttura lineare (che segue l'asse del tempo) ma anche una struttura gerarchica (altrimenti non sarebbe possibile disambiguare frasi come "ho investito la ragazza con la bicicletta" l'ho investita con la bicicletta, oppure la ragazza andava in bicicletta?).
Per rappresentare la struttura delle frasi e dei sintagmi -> sono utilizzati dei sistemi grafici -> i cosiddetti indicatori sintagmatici della frase -> diagrammi ad albero -> parentesi etichettate
Per fare l'analisi sintattica bisogna procedere attraverso la scomposizione (o segmentazione) per individuare i Sintagmi -> che sono il livello intermedio tra la frase e la parola (costituente ultimo della sintassi)
la radice (di ogni diagramma) è il simbolo del sintagma maggiore il diagramma ha un nodo da cui vi partono i rami, che possono essere ramificanti (che si suddividono in altri rami) o non ramificanti. Un nodo domina un altro nodo se è più in alto nell'albero e se è collegato ad esso attraverso nodi discendenti.
2F = nodo frase SN = sintagma nominale SV = sintagma verbale V = verbo N = nome Art = articolo Agg = aggettivo Poss = possessivo
F -> SN + SV SN1 -> (Art) + N SV -> V + SN2 SN2 -> Prep + (Art) + N (SN2 in posizione di oggetto) F SN SV Poss N V SN Aus PP Art (Det) SN N Agg mio cugino ha comprato una macchina nuova l'SN "mio cugino" è più in alto dell'SN "una macchina nuova" perché è il soggetto e l'altro l'oggetto
E' importante capire come sono organizzate le frasi da un punto di vista della loro struttura e saper leggere un indicatore sintagmatico perché ci permette di avere informazioni sui rapporti sintattici che esistono tra i costituenti (rispettare la loro successione lineare e inserirli al rango gerarchico a cui appartengono per contribuire al valore generale della frase)
vai a pag. 148 es. 6-7-8 di Berruto
Il punto di partenza è il verbo e intorno al verbo la frase prende forma.
Per ragionare sulla costruzione di una frase si deve partire da un concetto (che prendiamo in prestito dalla chimica) ovvero: la valenza.
H2O -> per formare una molecola d'acqua sono necessari 2 atomi di idrogeno e uno di ossigeno -> per avere una frase ben formata con un verbo è necessario che questo sia accompagnato da due gruppi nominali es. Gianni teme la guerra *Gianni teme -> gli argomenti sono gli elementi obbligatori che devono saturare/riempire la valenza di un verbo perché questo verbo sia ben fatto es. Nico corre *Emma * Anna piove (verbi intransitivi, impersonali) allora posso suddividere l'universo dei verbi secondo il numero di argomenti richiesti e quindi secondo il numero di valenze coinvolte:
3- intransitivi: oltre al soggetto richiedono un argomento collegato al verbo per mezzo di una preposizione e pertanto definito 'argomento indiretto' o 'preposizionale' contare, andare o abitare ... es. vado a casa; Maria conta su di te; Luigi abita in collina
Questi argomenti sono obbligatori (cioè devono essere espressi perché un verbo funzioni).
Non ci sono solo elementi obbligatori, ci sono anche elementi facoltativi che sono chiamati circostanziali -> sono elementi che posso o meno essere presenti, che non sono profondamente legati al verbo e che ha una maggior mobilità posizionale (lo posso spostare in parti diverse della frase senza che questo spostamento abbia grandi effetti) es. io osservo la scena tutti i giorni tutti i giorni osservo la scena =/ Mario picchia Giulia Giulia picchia Mario ! Gli argomenti indicano le entità direttamente coinvolte nel processo descritto dal verbo, i circostanziali forniscono solo il contesto in cui tale processo si svolge.
-> Bisogna immaginarsi la frase come un insieme di cerchi concentrici in cui il cuore è dato dal verbo, attorno al verbo ci sono gli argomenti (che sono obbligatori) e via via, in posizioni sempre più periferiche, ci sono i circostanziali (che non sono obbligatori).
-> Gli argomenti sono così legati al verbo che il verbo può richiedere un certo tipo di argomento: con un determinato V. gli argomenti devono essere caratterizzati da determinati tratti di selezione
-> La scelta degli elementi circostanziali appare molto più libera:
esempio Ieri sera / la settimana scorsa / nel suo studio privato / al palazzo di giustizia ... il giudice ha interrogato il testimone 4