Glottologia Modulo B: Sintassi, Semantica e Classificazione delle Lingue

Documento di glottologia incentrato sulla sintassi, la semantica e la classificazione delle lingue. Il Pdf, utile per lo studio universitario di Lingue, esplora strategie di analisi sintattica, struttura delle frasi e modularità del linguaggio, includendo diverse famiglie linguistiche mondiali.

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48 pagine

GLOTTOLOGIA MODULO B
Sintassi, Semantica (con cenni di pragmatica), Ordinare le lingue del mondo, Variazione linguistica
SINTASSI
La parola è il punto di contatto tra la sintassi e la morfologia: in morfologia la parola è l'elemento
massimo, mentre nella sintassi è l'elemento base.
Per studiare la sintassi bisogna utilizzare delle strategie:
a. costruire un corpuses studiare la sintassi dei messaggi whatsapp da gennaio 2029 ad oggi
il suo vantaggio è l'analisi si fonda su una base concreta e oggettiva. Il limite dell'analisi
sintattica attraverso il corpus è che è un insieme chiuso per definizione: non posso avere un
corpus infinito perché non lo potrei studiare, si deve per forza restringere e quindi non può
rappresentare tutte le possibili combinazioni (che sono infinite) ammesse in una lingua (la
caratteristica principale della sintassi che non viene rappresentata è la generatività, ovvero
la capacità di generare insiemi aperti e di essere creativa)
Questo limite si può risolvere attraverso
b. lo studio della competenza → l'insieme delle nozioni che un parlante sa di una lingua.
Sono due strategie molto diverse tra loro perché una parte dai dati e costruisce la teoria, l'altra parte
dal sapere innato che il parlante ha e costruisce una teoria (è la grammatica generativa di
Chomsky).
Le combinazioni di parole possono essere o non essere ben formate indipendentemente dal senso
delle parole stesse:
la sintassi si mette a ragionare ai motivi per cui certe combinazioni sono ben formate,
mentre altre combinazioni non sono ben formate.
La sintassi studia le frasi e anche oltre le frasi (altre combinazioni di parole)
Tra le parole e le frasi c'è qualcosa nel mezzo che va sotto al nome di sintagma (che rappresenta un
gruppo di parole più piccolo di una frase, ma più grande di una parola).
Abbiamo la parola (come unità minima) → il sintagma → la frase → i testi
Il linguaggio è un sistema combinatorio discreto, perché si basa sulla combinatoria (=meccanismo
che ci permette di formare parole, sintagmi e frasi, gli elementi di partenza sono in un numero
finito-elementi di prima e di seconda articolazione- che combinati insieme ci permettono
grandissime manovre), le conseguenze del meccanismo della combinatoria è che:
▪ il numero delle frasi di ogni lingua è potenzialmente infinito e la lunghezza di ogni frase è
potenzialmente illimitata.
▪ la grammatica è un codice indipendente dagli altri sistemi cognitivi → io posso fare frasi
grammaticali e frasi agrammaticali indipendentemente dal senso
es. la ragazza di Pietro suona bene il pianoforte
*il Pietro bene suona ragazza pianoforte il
il quadrato suona bene il pianoforte
→ se la sintassi è integra non possiamo mettere l'*
La sintassi esiste, non è solo un'invenzione dei linguisti
Il linguaggio è un sistema modulare che lavora per componenti autonome, che interagiscono tra di
loro. La componente sintattica ha la caratteristica di essere generativa e ricorsiva.
Generatività → utilizzare le regole in grado di generare un numero potenzialmente infinito di frasi
Per i linguisti che lavorano nell'ambito della teoria generativa le parole esistono in quanto realtà
mentali perché ciascun parlante, indipendentemente dal grado di
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scolarizzazione/alfabetizzazione/consapevolezza metalinguistica, è in grado di riconoscere le parole
e di avere intuizione su cosa sia una frase.
Le parole non sono tutte uguali perché la sintassi limita le possibilità della loro combinazione e
della loro posizione all'interno della catena → la sintassi fa da filtro alla morfologia (la fonotassi fa da filtro alla fonologia)
Le classi del discorso nella classificazione delle grammatiche scolastiche tradizionali sono 9 (nome,
articolo, aggettivo, preposizione, verbo, avverbio, congiunzione, interiezione e pronomi). Ma queste
classificazioni non valgono per tutte le lingue (es. in Cinese l'articolo non esiste).
La sintassi per definire le parole utilizza (più che i criteri semantici) il criterio di distribuzione
due parole appartengono alla stessa parte del discorso se soddisfano il seguente criterio:
x e y appartengono alla stessa categoria se x e y hanno identica distribuzione
CLASSE DEI DETERMINANTI
Attraverso i criteri distribuzionali possiamo tirare fuori delle categorie che non c'erano, come ad
esempio i determinanti (ovvero quegli elementi che determinano il nome).
All'interno di questa classe ritroviamo (per la lingua italiana):
l'articolo → Il
l'aggettivo → Questo (agg.dimostrativi)
ANALISI DISTRIBUZIONALE:
il libro
questo libro
questo mio libro
il mio libro preferito
*questo il mio libro
*il questo mio libro
se guardo alla loro distribuzione posso notare che Il e Questo non possono stare insieme → infatti
c'è una classe intermedia che riunisce sia l'articolo che l'aggettivo, che va sotto il nome di
Determinante (il determinante del nome)
ANALISI SINTATTICA
Le frasi non sono analizzabili come semplici sequenze di parole
Le frasi delle lingue naturali hanno non solo una struttura lineare (che segue l'asse del tempo) ma
anche una struttura gerarchica (altrimenti non sarebbe possibile disambiguare frasi come “ho investito la
ragazza con la bicicletta” l'ho investita con la bicicletta, oppure la ragazza andava in bicicletta?).
Per rappresentare la struttura delle frasi e dei sintagmi → sono utilizzati dei sistemi grafici → i
cosiddetti indicatori sintagmatici della frase
→ diagrammi ad albero
→ parentesi etichettate
Per fare l'analisi sintattica bisogna procedere attraverso la scomposizione (o segmentazione) per
individuare i Sintagmi → che sono il livello intermedio tra la frase e la parola (costituente ultimo
della sintassi)
TERMINOLOGIA DEI DIAGRAMMI AD ALBERO
la radice (di ogni diagramma) è il simbolo del sintagma maggiore
il diagramma ha un nodo da cui vi partono i rami, che possono essere ramificanti (che si
suddividono in altri rami) o non ramificanti.
Un nodo domina un altro nodo se è più in alto nell'albero e se è collegato ad esso attraverso nodi
discendenti.
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Anteprima

Sintassi

La parola è il punto di contatto tra la sintassi e la morfologia: in morfologia la parola è l'elemento massimo, mentre nella sintassi è l'elemento base.

Per studiare la sintassi bisogna utilizzare delle strategie:

  1. costruire un corpus -> es studiare la sintassi dei messaggi whatsapp da gennaio 2029 ad oggi il suo vantaggio è l'analisi si fonda su una base concreta e oggettiva. Il limite dell'analisi sintattica attraverso il corpus è che è un insieme chiuso per definizione: non posso avere un corpus infinito perché non lo potrei studiare, si deve per forza restringere e quindi non può rappresentare tutte le possibili combinazioni (che sono infinite) ammesse in una lingua (la caratteristica principale della sintassi che non viene rappresentata è la generatività, ovvero la capacità di generare insiemi aperti e di essere creativa)

Questo limite si può risolvere attraverso

  1. lo studio della competenza -> l'insieme delle nozioni che un parlante sa di una lingua.

Sono due strategie molto diverse tra loro perché una parte dai dati e costruisce la teoria, l'altra parte dal sapere innato che il parlante ha e costruisce una teoria (è la grammatica generativa di Chomsky).

Le combinazioni di parole possono essere o non essere ben formate indipendentemente dal senso delle parole stesse:

  • la sintassi si mette a ragionare ai motivi per cui certe combinazioni sono ben formate, mentre altre combinazioni non sono ben formate.
  • La sintassi studia le frasi e anche oltre le frasi (altre combinazioni di parole)

Tra le parole e le frasi c'è qualcosa nel mezzo che va sotto al nome di sintagma (che rappresenta un gruppo di parole più piccolo di una frase, ma più grande di una parola).

Abbiamo la parola (come unità minima) -> il sintagma -> la frase -> i testi

Il linguaggio è un sistema combinatorio discreto, perché si basa sulla combinatoria (=meccanismo che ci permette di formare parole, sintagmi e frasi, gli elementi di partenza sono in un numero finito-elementi di prima e di seconda articolazione- che combinati insieme ci permettono grandissime manovre), le conseguenze del meccanismo della combinatoria è che:

  • il numero delle frasi di ogni lingua è potenzialmente infinito e la lunghezza di ogni frase è potenzialmente illimitata.
  • la grammatica è un codice indipendente dagli altri sistemi cognitivi -> io posso fare frasi grammaticali e frasi agrammaticali indipendentemente dal senso

es. la ragazza di Pietro suona bene il pianoforte *il Pietro bene suona ragazza pianoforte il il quadrato suona bene il pianoforte -> se la sintassi è integra non possiamo mettere l'* La sintassi esiste, non è solo un'invenzione dei linguisti

Il linguaggio è un sistema modulare che lavora per componenti autonome, che interagiscono tra di loro. La componente sintattica ha la caratteristica di essere generativa e ricorsiva.

Generatività -> utilizzare le regole in grado di generare un numero potenzialmente infinito di frasi

Per i linguisti che lavorano nell'ambito della teoria generativa le parole esistono in quanto realtà mentali perché ciascun parlante, indipendentemente dal grado di 1scolarizzazione/alfabetizzazione/consapevolezza metalinguistica, è in grado di riconoscere le parole e di avere intuizione su cosa sia una frase.

Le parole non sono tutte uguali perché la sintassi limita le possibilità della loro combinazione e della loro posizione all'interno della catena -> la sintassi fa da filtro alla morfologia (la fonotassi fa da filtro alla fonologia)

Le classi del discorso nella classificazione delle grammatiche scolastiche tradizionali sono 9 (nome, articolo, aggettivo, preposizione, verbo, avverbio, congiunzione, interiezione e pronomi). Ma queste classificazioni non valgono per tutte le lingue (es. in Cinese l'articolo non esiste).

La sintassi per definire le parole utilizza (più che i criteri semantici) il criterio di distribuzione due parole appartengono alla stessa parte del discorso se soddisfano il seguente criterio: x e y appartengono alla stessa categoria se x e y hanno identica distribuzione

Classe dei Determinanti

Attraverso i criteri distribuzionali possiamo tirare fuori delle categorie che non c'erano, come ad esempio i determinanti (ovvero quegli elementi che determinano il nome).

All'interno di questa classe ritroviamo (per la lingua italiana): l'articolo -> Il l'aggettivo -> Questo (agg.dimostrativi)

Analisi Distribuzionale

il libro questo libro questo mio libro il mio libro preferito *questo il mio libro *il questo mio libro se guardo alla loro distribuzione posso notare che Il e Questo non possono stare insieme -> infatti c'è una classe intermedia che riunisce sia l'articolo che l'aggettivo, che va sotto il nome di Determinante (il determinante del nome)

Analisi Sintattica

Le frasi non sono analizzabili come semplici sequenze di parole

Le frasi delle lingue naturali hanno non solo una struttura lineare (che segue l'asse del tempo) ma anche una struttura gerarchica (altrimenti non sarebbe possibile disambiguare frasi come "ho investito la ragazza con la bicicletta" l'ho investita con la bicicletta, oppure la ragazza andava in bicicletta?).

Per rappresentare la struttura delle frasi e dei sintagmi -> sono utilizzati dei sistemi grafici -> i cosiddetti indicatori sintagmatici della frase -> diagrammi ad albero -> parentesi etichettate

Per fare l'analisi sintattica bisogna procedere attraverso la scomposizione (o segmentazione) per individuare i Sintagmi -> che sono il livello intermedio tra la frase e la parola (costituente ultimo della sintassi)

Terminologia dei Diagrammi ad Albero

la radice (di ogni diagramma) è il simbolo del sintagma maggiore il diagramma ha un nodo da cui vi partono i rami, che possono essere ramificanti (che si suddividono in altri rami) o non ramificanti. Un nodo domina un altro nodo se è più in alto nell'albero e se è collegato ad esso attraverso nodi discendenti.

2F = nodo frase SN = sintagma nominale SV = sintagma verbale V = verbo N = nome Art = articolo Agg = aggettivo Poss = possessivo

Regole della Formazione della Frase in Italiano

F -> SN + SV SN1 -> (Art) + N SV -> V + SN2 SN2 -> Prep + (Art) + N (SN2 in posizione di oggetto) F SN SV Poss N V SN Aus PP Art (Det) SN N Agg mio cugino ha comprato una macchina nuova l'SN "mio cugino" è più in alto dell'SN "una macchina nuova" perché è il soggetto e l'altro l'oggetto

E' importante capire come sono organizzate le frasi da un punto di vista della loro struttura e saper leggere un indicatore sintagmatico perché ci permette di avere informazioni sui rapporti sintattici che esistono tra i costituenti (rispettare la loro successione lineare e inserirli al rango gerarchico a cui appartengono per contribuire al valore generale della frase)

vai a pag. 148 es. 6-7-8 di Berruto

Valenza Verbale

Il punto di partenza è il verbo e intorno al verbo la frase prende forma.

Per ragionare sulla costruzione di una frase si deve partire da un concetto (che prendiamo in prestito dalla chimica) ovvero: la valenza.

Dalla Chimica

H2O -> per formare una molecola d'acqua sono necessari 2 atomi di idrogeno e uno di ossigeno -> per avere una frase ben formata con un verbo è necessario che questo sia accompagnato da due gruppi nominali es. Gianni teme la guerra *Gianni teme -> gli argomenti sono gli elementi obbligatori che devono saturare/riempire la valenza di un verbo perché questo verbo sia ben fatto es. Nico corre *Emma * Anna piove (verbi intransitivi, impersonali) allora posso suddividere l'universo dei verbi secondo il numero di argomenti richiesti e quindi secondo il numero di valenze coinvolte:

  • avalenti -> non hanno né soggetto, né oggetto: sono senza argomento piove, grandinare, nevicare ... es. piove
  • monovalenti -> richiedono la presenza di un argomento che ci indichi chi compie l'azione (il sogg) camminare, miagolare, correre ... es. io cammino
  • bivalenti -> sono verbi di due tipi
    • transitivi: oltre al soggetto richiedono un secondo argomento connesso direttamente con il verbo, detto appunto 'oggetto diretto' o 'argomento diretto' baciare, toccare, osservare ... es. Nico bacia la mamma

    3- intransitivi: oltre al soggetto richiedono un argomento collegato al verbo per mezzo di una preposizione e pertanto definito 'argomento indiretto' o 'preposizionale' contare, andare o abitare ... es. vado a casa; Maria conta su di te; Luigi abita in collina

    • ci sono verbi bivalenti che stanno bene anche se hanno una sola valenza espressa mangiare, bere .. es. io mangio una mela; io mangio (non è da * perché si dà per scontato che se bevi tu stai bevendo qualcosa)
  • trivalenti -> sono di due tipi
    • transitivi: richiedono, oltre al soggetto, un secondo argomento diretto e un terzo argomento indiretto o preposizionale dare, dire, mandare, mettere ... es. Virginia manda un bacio alla sua mamma, mette il libro in cartella
    • intransitivi: oltre al soggetto prevedono due argomenti indiretti o preposizionali cadere, passare, rallegrarsi ... es. Fabrizio si è rallegrato del risultato con Sonia; La frana è caduta dalla collina sulla statale; Giorgio è passato dall'officina alla scuola

Questi argomenti sono obbligatori (cioè devono essere espressi perché un verbo funzioni).

Non ci sono solo elementi obbligatori, ci sono anche elementi facoltativi che sono chiamati circostanziali -> sono elementi che posso o meno essere presenti, che non sono profondamente legati al verbo e che ha una maggior mobilità posizionale (lo posso spostare in parti diverse della frase senza che questo spostamento abbia grandi effetti) es. io osservo la scena tutti i giorni tutti i giorni osservo la scena =/ Mario picchia Giulia Giulia picchia Mario ! Gli argomenti indicano le entità direttamente coinvolte nel processo descritto dal verbo, i circostanziali forniscono solo il contesto in cui tale processo si svolge.

  • Gianni ha incontrato Maria la settimana scorsa
  • Gianni ha incontrato Maria
  • * Gianni ha incontrato la settimana scorsa (non è ben saturata la valenza del v. incontrare che è bivalente)

-> Bisogna immaginarsi la frase come un insieme di cerchi concentrici in cui il cuore è dato dal verbo, attorno al verbo ci sono gli argomenti (che sono obbligatori) e via via, in posizioni sempre più periferiche, ci sono i circostanziali (che non sono obbligatori).

-> Gli argomenti sono così legati al verbo che il verbo può richiedere un certo tipo di argomento: con un determinato V. gli argomenti devono essere caratterizzati da determinati tratti di selezione

  • Gianni teme la guerra ? la guerra teme Gianni (il V. temere seleziona un S. animato)
  • Il giudice ha interrogato il testimone " il giudice ha interrogato il canarino ? il giudice ha domandato al gatto chi era entrato in casa (i V. interrogare e domandare condividono le restrizioni di selezione)

-> La scelta degli elementi circostanziali appare molto più libera:

  • non devono possedere determinati tratti di selezione
  • non devono appartenere di necessità a determinate categorie
  • sono molto mobili
  • sono ininfluenti sul significato della frase

esempio Ieri sera / la settimana scorsa / nel suo studio privato / al palazzo di giustizia ... il giudice ha interrogato il testimone 4

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