Parole che Fanno la Differenza: linguaggio inclusivo e differenze di genere

Documento dal Comune di Bologna su Parole che Fanno la Differenza. Il Pdf esplora il linguaggio inclusivo e le differenze di genere, definendo termini chiave e analizzando l'accordo grammaticale in italiano per promuovere una comunicazione rispettosa. Questo materiale di livello universitario offre una guida chiara e ben strutturata.

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59 pagine

Scrivere e comunicare rispettando le dierenze di genere
che fanno
la
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Anteprima

Parole che fanno la differenza

Scrivere e comunicare rispettando le differenze di genere

LIBERT LIBERTAS Comune di Bologna comune.bologna.itLIBERTASIndice

Premessa

1

Guida alla consultazione

3

Genere grammaticale # genere (gender)

Norma linguistica, convenzioni, definizioni

4

Definizioni: genere, gender, genere grammaticale

6

L'accordo grammaticale

9

Il maschile universale

Quali formule e frasi fatte evitare

14

Quali strategie abbiamo a disposizione

Visibilità

18

Oscuramento

24

Le formule di saluto: quale prospettiva adottare?

29

Sull'uso di "a" e "*"

32

Attenzione nella scelta delle strategie

35

I titoli professionali e le cariche pubbliche

Le cariche dell'istituzione

37

I ruoli professionali: due pesi e due misure

40 41

L'asimmetria semantica

43 44

Cosa fare in caso di dubbio linguistico

46

L'attenzione verso tutte le differenze

Uso di immagini

47

Scrivi, revisiona, ottimizza

Scrivi

48

Rileggi, revisiona

49

Bibliografia e sitografia

50 18 5.3 L'asimmetria semanticaPremessa Questa guida nasce da un approfondito lavoro di riflessione sull'importanza della comunicazione, interna ed esterna, della Pubblica Amministrazione come veicolo per promuovere un linguaggio rispettoso delle differenze. Il rispetto delle differenze è premessa fondamentale di quel benessere che l'Amministrazione deve assicurare ai suoi cittadini e alle sue cittadine, così come a coloro che nell'Amministrazione lavorano, mettendo tutti e tutte nelle condizioni di sentirsi nominati e nominate e di avere a disposizione gli strumenti, anche linguistici, per non escludere nessuna persona. Le parole che usiamo per nominare e significare hanno naturalmente un peso in questo processo e possono, insieme a molti altri fattori, fare la differenza, a maggior ragione se queste parole sono le parole di un'Istituzione. Che questo fare con le parole sia un passo avanti verso la valorizzazione delle differenze o che, al contrario, sia un'immobile riproposizione di abitudini (attenzione: abitudini, non regole di corretto utilizzo della lingua) che escludono attraverso il linguaggio, è nostra precisa responsabilità, come amministratori e amministratrici, come dipendenti della Pubblica Amministrazione, come cittadine e cittadini. Nominare le differenze con lo scopo di rappresentarle tutte nel loro valore e nella loro importanza per la costruzione di una società plurale, significa realmente fare posto, dare peso e sostanza all'identità di tutte e tutti.Le parole per dire la pluralità sono, a tutti gli effetti, parte delle azioni per fare una società plurale. Come la presenza e la visibilità nei contesti pubblici e sui media sostanziano, attraverso l'immagine, l'esistenza stessa delle differenze comunicando che ogni differenza c'è, trova il suo spazio e la sua collocazione in qualsiasi campo, mestiere o consesso, così le parole hanno un potere evocativo ed immaginifico, capace di significare l'esistenza e di disegnare un orizzonte di possibilità. Vederci, sentirci e leggerci rappresentate e rappresentati ci comunica e comunica che anche noi possiamo essere pienamente. La lingua è materia viva, da trattare con rispetto, ma anche con curiosità e inventiva. È quello che fa questa guida, con chiarezza e semplicità, richiamandosi a fonti autorevoli. Un mattoncino nella costruzione di un'Amministrazione davvero al servizio di tutte e tutti. Un ringraziamento speciale va dunque alle colleghe e ai colleghi che hanno dato forma a questa guida nella convinzione che il nostro fare e il nostro dire possano, insieme, fare la differenza. Emily Marion Clancy Vicesindaca Comune di Bologna come

Guida alla consultazione delle linee guida

Queste linee guida sono pensate per supportarti nel trovare soluzioni linguistiche rispettose delle differenze di genere. Troverai anche degli approfondimenti teorici pensati per spiegare da dove nascano alcuni stereotipi e pregiudizi. Vogliamo illustrare il motivo di alcune scelte lessicali o sintattiche, ma se ti interessa più il come del perché, l'indice delle Linee guida può orientarti verso le sezioni più pratiche che trovi evidenziate su sfondo giallo : ne troverai nei capitoli 3, 4 e 5. Le tabelle in cui indichiamo parole o formule alternative all'utilizzo del maschile generalizzato sono facilmente individuabili nel testo. 1 A® 3

Genere grammaticale e genere (gender)

Norma linguistica, convenzioni e definizioni

La grammatica descrive il complesso delle norme che governano le strutture di una lingua e ne regolano il funzionamento. L'italiano che utilizziamo oggi, nato come lingua scritta, è frutto delle sedimentazioni culturali che si sono stratificate nel corso della storia. Durante il passaggio dal latino sono scomparsi i casi e il genere neutro. Infatti, l'italiano moderno distingue due generi grammaticali: maschile e femminile, generi associati, appunto in maniera convenzionale, a cose/concetti (la sedia, il muro, la felicità, il calore). Quando il linguaggio fatica a svolgere la propria funzione di rappresentazione dell'esistente, diventa evidente che la norma linguistica non va considerata come scolpita nella pietra: evolve lentamente, ma di continuo. Le nuove esigenze comunicative sono la dimostrazione del carattere sociale del linguaggio. Un esempio a tale proposito è l'utilizzo del genere femminile applicato alle professioni. A questo argomento dedichiamo 4un intero capitolo, ma qui desideriamo già evidenziare che è corretto usare il femminile quando ci si riferisce al lavoro che svolge una donna. A chi oppone resistenza all'uso delle forme femminili nella comunicazione rispondiamo evidenziando che la declinazione di genere corrisponde all'uso corretto della lingua; la lingua italiana prevede di poter esprimere e rappresentare il dato di realtà e, dal momento che in italiano la declinazione del genere è linguisticamente corretta, possiamo utilizzare la doppia declinazione tutte le volte che è prevista dalle regole della grammatica italiana, facendo attenzione a salvaguardare la leggibilità del testo. Tutte le volte che è possibile, dobbiamo dare spazio sia alla forma femminile che a quella maschile. Allo stesso tempo l'uso della sola forma maschile non deve sempre essere ritenuto discriminatorio: torna utile per motivi di brevità e comprensibilità dei testi, ma ricordiamo che la lingua italiana possiede tutti gli elementi per evitare forme di discriminazione basate sul sesso delle persone. I suggerimenti di queste linee guida ti servono per comunicare in modo non stereotipato e rispettoso dell'identità di genere e delle persone. Iniziamo con qualche definizione. 5

Definizioni: genere, gender e genere grammaticale

Per il vocabolario Treccani, nel suo significato più ampio, genere è "nozione che comprende in sé più specie o rappresenta ciò che è comune a più specie". Gender è "la distinzione di genere, in termini di appartenenza all'uno o all'altro sesso, non in quanto basata sulle differenze di natura biologica o fisica ma su componenti di natura sociale, culturale, comportamentale". Gender è concetto culturale, sociale e simbolico, non biologico. Semplificando molto, il genere (gender) è l'insieme delle caratteristiche culturalmente e storicamente specifiche, variabili nello spazio e nel tempo, associate a mascolinità e femminilità. Sono modelli preesistenti, culturalmente e socialmente accettati e condivisi dalla società in cui nasci come maschio o femmina. 6

Storia del colore rosa dal 1700 a oggi

1700 1930 - 1940 1950 - oggi Uomini Donne Tendenze nella visualizzazione dati per differenziare uomini e donne 2021 - oggi Uomini Donne Il rosa è diventato un colore alla moda in Europa nella metà del Settecento e veniva indossato indifferentemente sia da uomini che da donne. Successivamente e fino agli anni Quaranta del Novecento si è radicata la convinzione che il rosa fosse più adatto agli uomini. Per quale motivo? Il rosa era considerato un colore forte e deciso mentre il blu era ritenuto più appropriato per le donne perché delicato e grazioso. Negli anni Cinquanta l'assegnazione dei colori blu per gli uomini e rosa per le donne diventa un preciso codice cromatico, che prosegue per un lunghissimo periodo e si impone definitivamente negli anni Ottanta. L'attribuzione del significato al colore rosa è il risultato di un processo culturale influenzato dal contesto sociale. Nel 2023 si usano sempre meno il rosa e il blu nei grafici per descrivere i dati che riguardano donne e uomini. L'Istituto Nazionale di Statistica da qualche anno rapprenta il sesso delle bambine e dei bambini con colori diversi da quelli tradizionali: i maschi in verde e le femmine in arancione. Una svolta che è sostenuta dalla ricerca di nuovi modelli per differenziare il genere femminile in rapporto a quello maschile. 7

Identità di genere e orientamento sessuale

L'identità di genere corrisponde al genere con cui una persona si identifica primariamente - un'identità soggettiva indipendente dal sesso biologico - che le persone esprimono con un atto di autodeterminazione. Le persone transgender provano un'identificazione di genere diversa dal sesso biologico attribuito alla nascita. Le persone cisgender hanno un'identità di genere che corrisponde al sesso biologico attribuito alla nascita. Intersessuale è un termine generico utilizzato per riferirsi alle persone i cui caratteri sessuali primari o secondari non possono essere definiti esclusivamente come maschili o femminili. Esiste anche un'identità definita come "fluida". La persona genderfluid si identifica con più generi, la sua identità e espressione di genere possono cambiare nel corso del tempo. L'identità di genere è distinta e indipendente dall'orientamento sessuale, che ha invece a che fare con il modo di relazionarsi agli altri e provare attrazione emotivo- romantica o sessuale per un'altra persona. In italiano le desinenze grammaticali rivelano se il riferimento del testo riguarda una persona di apparente sesso maschile o femminile ma non indicano il genere socio-culturale. Da diverso tempo il linguaggio sta cercando la strada per comunicare in modo rispettoso e non stereotipato con le 8

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