Slide sulla Museologia. La Pdf, un documento di livello universitario per la materia Arte, esplora i concetti di museologia e museografia, presentando casi studio significativi come la Pietà Rondanini di Michelangelo e lo studiolo di Isabella d'Este.
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Pietà Rondanini, Michelangelo Buonarroti, Castello Sforzesco Milano 1552 -1564 slide Vergine che accoglie sul proprio corpo il cadavere esamine di suo figlio Gesù. E' un'opera incompleta. Henry Moore, scultore britannico contemporaneo, dice che la cosa più importante è che si sente la più profonda comprensione dell'umanità, non è importante né l'eccellenza della tecnica (anche se qui non si vedono in quanto è incompleta) né l'abilità. L'umanità è la qualità del pensiero e Michelangelo la riesce trasferire nell'opera d'arte, e questo pensiero è in grado di parlare alle future generazioni per diversi secoli. E' l'opera più iconica del castello Sforzesco perché è stata al centro di queste sperimentazioni museografiche che avevano riguardato anche il palazzo. Ora si trova in un ambiente del castello dedicato solo a quest'opera per vederlo da tutti i punti di vista, venne ubicato nel 2015. Fino alla metà del 900, un gruppo BBPR (Banfi, Belgiojoso, Peressutti, Rogers) avevano pensato ad un allestimento particolare: il visitatore arrivava alla visione di quest'opera dalle scale e non si trovava subito al cospetto del capolavoro, ma davanti a una nicchia esagonale in pietra serena e per poi fare il giro e osservare l'opera. Era un modo per mediare la sorpresa emotiva attraverso questo espediente che suscitava sorpresa ed emotività. Questo allestimento è stato smantellato di recente, per molte ragioni tra cui di carattere pratico e logistico.
Museologia = discorso sul museo di carattere critico e speculativo che ha a che fare con la ricerca, con lo studio, con la conoscenza, con la riflessione di carattere storico. Ha a che fare con il logos, cioè con il pensiero, quindi privilegia gli aspetti teorici relativi al museo e alla sua storia. Si pone come riflessione sul museo, sulle sue finalità, sul ruolo che esso ha assunto all'interno della società, sui rapporti con un pubblico sempre più interessato ed esigente. È nell'ambito della museologia che si collocano lo studio delle collezioni e la loro interpretazione, la ricerca scientifica e la funzione conservativa, la didattica e la scelta dei contenuti da comunicare. Cristina De Benedictis, titolare della prima cattedra di Museologia in Italia presso l'Università di Firenze, disse che per museologia si intende proprio uno strumento di conoscenza, permette di rendere accessibili le testimonianze visive della città e insieme svolge le funzioni essenziali per conservare, documentare e trasmettere le conoscenze registrate. Senza ricerca i musei sarebbero dei depositi di cose vecchie, per questo sono anche dei modelli di ricerca in quanto ospitano delle comunità di ricercatori diventando così vivo, un laboratorio dove progettare un futuro. Per trasmettere delle conoscenze serve la conoscenza, in modo da trasmettere il valore delle opere. La museografia = descrizione, si dovrebbe occupare del disegno e della struttura visiva dei musei e si occupa della progettazione architettonica, dell'allestimento e posizionamento dei reperti secondo parametri critici e scientifici. La scienza dei musei comprende sia museologia e museografia L'interpretazione della collezione, che si traduce nella scelta del percorso di visita, nella selezione delle opere e nel loro accostamento, la produzione scientifica legata alle raccolta, i contenuti da comunicare, rientrano nei compiti del museologo, che si affiderà al museografo per la realizzazione dei suoi progetti
A inizio 700, museografia voleva significare una descrizione delle grandi raccolte dei collezionisti. Caspar Friedrich Neickel scrisse una guida intitolata "Museografia" (1727) il cui frontespizio si intitola "Guida per una giusta idea ed un utile allestimento dei Musei" dove descriveva in tutta Europa le raccolte dei maggiori collezionisti, a descrivere gli oggetti e prestare attenzione al modo in cui gli oggetti erano allestiti e disposti all'interno delle residenze e raccolte (Ixintento era quello di dare un'immagine d'insieme delle principali collezioni europee, distinguendo le varie tipologie di raccolte). Si parla di NATURALIA e ARTIFICIALIA: gli oggetti che venivano collezionati dai raccoglitori del 700 erano oggetti frutto del prodotto umano, artificiali ma anche naturali composti da pietre preziose o che veniva attribuito un determinato valore. Lui aveva già compreso che un museo per essere definito come tale doveva avere caratteristiche fondamentali come la presenza di un catalogo delle raccolte, una biblioteca, la comunicazione e il ruolo didattico in modo da attribuire un valore. "Museo" è un termine che richiama le Muse, citato dal geografo Strabone nel I sec. d.C .: "Mouseion" è la prima definizione di museo in riferimento a un ambiente porticato all'interno della Biblioteca d'Alessandria d'Egitto, creata da Tolomeo I nel IV secolo a.C., in cui si riuniva una comunità di dotti e di filosofi per dedicarsi alla riflessione e alla discussione su problemi spirituali e di cultura. Un esempio è lo Studiolo Belfiore a Ferrara (ora inesistente), dove vi erano raffigurate le immagini di 6 Muse, ora disperse in altri musei del mondo. L'attività intellettuale era protetta dalle Muse stesse e quindi anche il collezionare, raccogliere e fare ricerca sulle opere d'arte. Bisogna avere presente che per museo si intende un luogo deputato alla riflessione e produzione culturale ma non necessariamente un luogo dove si raccolgono oggetti di valore. A Urbino, nel palazzo Ducale, c'è lo studiolo di Federico da Montefeltro ed è decorato da una galleria dove vengono rappresentati uomini illustri.
Il museo è un'istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che effettua ricerche, collezione, conserva, interpreta ed espone il patrimonio materiale e immateriale. Aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità. operano e comunicano eticamente e professionalmente e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l'educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze. Si parla di istituzione, cioè di un organismo cui si riconosce carattere di ufficialità. Tale organismo è permanente, quindi inserito nel contesto sociale e non persegue profitto, ponendosi come servizio pubblico. Il suo scopo è quello di contribuire alla crescita culturale della collettività e dunque la sua fruizione deve essere garantita a tutti. Deve garantire la conservazione delle raccolte, esporle, promuoverne la conoscenza, comunicare i propri contenuti. Il patrimonio del museo, cioè le sue collezioni, sono dette "testimonianze materiali dell'umanità e dell'ambiente": una definizione che va oltre il semplice riconoscimento del valore degli oggetti collezionati perchè ne sancisce l'importanza in quanto espressioni delle più diverse tradizioni culturali
Gli studioli rinascimentali erano dei luoghi destinati allo studio, riflessione e contemplazione, erano i luoghi più intimi di una residenza aristocratica dove un signore della classe diligente del tempo che aveva la possibilità di mettere in piedi una grande residenza nobiliare dove esistevano vari spazi, uno di questi riservato alla contemplazione. Questo studiolo era spesso decorato da oggetti preziosi, da opere d'arte di vario genere che avevano un significato particolare. Le immagini che circondavano il signore nello studiolo erano quelle delle Muse, in quanto sotto la protezione di esse avveniva, sin dalla tradizione classica, l'attività intellettuale di qualsiasi genere. Quindi il termine "museo" sotto l'egida delle Muse, non indica all'inizio un luogo deputato alla raccolta di opere d'arte, ma un luogo deputato all'attività intellettuale, poi questi ambienti raccoglievano comunque opere d'arte. All'interno di questi studioli cominciò a diffondersi la consuetudine di collezionare oggetti preziosi come manufatti (artificialia = frutto dell'opera dell'uomo o naturalia = pietre preziose, che poteva suscitare una curiosità intellettuale come dei materiali rari, bizzarri) tutto questo comincia a popolare gli studioli dei signori del Rinascimento e si faceva per una ragione di carattere estetico, in quanto erano belli per la loro rarità e forma ma era associato a una forma di ricerca e di conoscenza per operare intellettualente. C'era un rapporto diretto con lo studio. Il Signore, spesso colui che aveva l'istruzione più elevata di tutti e che se la poteva permettere economicamente, era anche una figura che si doveva assumere delle responsabilità politiche, gestionale e coltivava interessi di carattere umanistici ma si interessava anche alle scienze naturali, all'alchimia, quindi circondarsi di tutti questi oggetti (Wunderkammern = camera delle meraviglie) gli permetteva di raccogliere tutta la meraviglia e la curiosità per poi essere visti dagli ospiti che venivano ammessi al luogo più segreto della sua residenza. Alcuni di questi luoghi sono stati smantellati, non si riesce a rintracciarne la forma materiale in alcuni luoghi del nostro patrimonio. Per ritrovare l'atmosfera di questi ambienti ci si rivolge alle opere d'arte del Rinascimento (tra 400 e 500). Il tema dell'artista non doveva essere quello di raffigurare il Signore nel suo studiolo ma doveva essere codificato sul piano della tradizione, doveva essere un'immagine sacra. Nella tradizione, anche se si vuole rappresentare un santo della tradizione cristiana, se era anche un intellettuale come San Girolamo o sant'Agostino, allora i pittori a cui era stato l'incarico di raffigurare degli episodi relativi alla vita o semplicemente il santo all'interno del proprio studio. San Girolamo è stato il grande traduttore della Bibbia dal greco al latino e quindi si poteva raffigurarlo in vari modi come per esempio penitente, nudo che si percuote con una pietra. Oppure un'altra iconografia era preferita ed era quella di San Girolamo intellettuale. Studioli rinascimentali: forma di collezionismo e di museo; raccolta che ubbidisce ad alcuni criteri specifici e che avrebbe portato alla forma odierna di raccolta museale. Lo studiolo può essere anche chiamato scrittoio.