Re-inventare la famiglia: pedagogia sistemica e servizi socio-educativi

Documento dall'Università su Re-inventare la famiglia. Il Pdf esplora la pedagogia sistemica applicata alla famiglia e ai servizi socio-educativi, trattando concetti come l'epistemologia sistemica, l'osservazione e le narrazioni familiari, utile per studenti universitari di Psicologia.

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9 pagine

Re-inventare la famiglia
PARTE PRIMA: FARSI L'ORECCHIO: ASCOLTARE LA FAMIGLIA
Capitolo 1: Farsi l'orecchio: le invisibili parture della famiglia
Questo capitolo introduce il conceo di epistemologia sistemica, ovvero la consapevolezza che la famiglia è un sistema
complesso, governato da paern comunicavi specici e da una rete di interazioni circolari. Come una rock band, ogni
membro ha un ruolo (funzione) e contribuisce alla creazione di un sound unico (senso del noi). L'educatore, in questa
metafora, assume il ruolo di un "ascoltatore avo", che deve "farsi l'orecchio" per comprendere la sinfonia familiare,
cogliendo le armonie, le dissonanze e le strategie messe in ao per arontare le crisi. Superare lo sguardo ingenuo
signica abbandonare pregiudizi e interpretazioni lineari, per adoare uno sguardo scienco che si interroga sui
processi comunicavi e sulle dinamiche relazionali.
Capitolo 2: Formare lo sguardo araverso le prache
L'osservazione è centrale nel lavoro educavo con le famiglie, ma deve essere un'osservazione partecipante e riessiva.
Per sviluppare uno sguardo competente, l'educatore deve meere in ao una serie di prache che gli permeano di
decostruire i propri pregiudizi e di cogliere la complessità del sistema familiare.
Domandare per accogliere e ricercare: Le domande non sono solo strumen per raccogliere informazioni, ma
a comunicavi che inuenzano il sistema. L'educatore sistemico ulizza domande circolari, aperte e
riessive, che smolano la famiglia a rieere sui propri modelli relazionali e a considerare nuove prospeve.
Sperimentare conce: La teoria deve essere sempre messa alla prova dell'esperienza, evitando di "riverire" i
conce astra. L'educatore sistemico è un ricercatore che costruisce la propria conoscenza araverso
l'osservazione e la sperimentazione nel contesto reale.
Pensare ad alta voce: Verbalizzare i propri pensieri e le proprie emozioni permee di renderli oggeo di
riessione e di condivisione con gli altri. Questa praca favorisce la presa di coscienza dei propri pregiudizi e la
costruzione di un pensiero più complesso.
Fare ricerca sulla propria famiglia: Analizzare la propria famiglia di origine può essere un'esperienza formava
per l'educatore, ma richiede una grande consapevolezza e una presa di distanza per evitare di proieare i propri
coni e le proprie dinamiche sul sistema familiare che si sta osservando.
Pietre parole: Questa praca ulizza ogge e narrazioni autobiograche per smolare la riessione e la
condivisione delle esperienze. Il contao con l'oggeo e il racconto della propria storia permeono di accedere
a un livello di comunicazione più profondo e di esplorare i signica che ogni membro della famiglia aribuisce
agli even.
Capitolo 3: Alla ricerca delle tracce. I sensi della genitorialità tra frammen autobiograci e teorie evoluve
La genitorialità non è un conceo staco, ma un processo in connua evoluzione, inuenzato dalla storia personale, dal
contesto sociale e culturale e dalle interazioni familiari. Araverso l'approccio autobiograco e la narrazione dei
frammen di vita, si possono cogliere le tracce dei modelli genitoriali trasmessi di generazione in generazione.
Contestualizzare e storicizzare la genitorialità signica riconoscerne la complessità e la molteplicità, superando visioni
idealizzate o stereopi. Ogni famiglia costruisce la propria teoria locale della genitorialità, un insieme di credenze, valori
e prache che guidano l'azione educava.
Capitolo 4: Interazioni: osservare la famiglia in azione
Osservare la famiglia "in azione" signica andare oltre i resocon verbali e cogliere le dinamiche relazionali che si
manifestano nelle interazioni quodiane. La videocamera diventa uno strumento per ssare le immagini e le sequenze
comunicave, permeendo di analizzare i comportamen, le emozioni e le strategie messe in ao da ciascun membro
della famiglia. L'osservazione congiunta delle riprese con la famiglia crea un contesto riessivo e di co costruzione di
nuovi signica. L'educatore assume il ruolo di facilitatore di questo processo, aiutando la famiglia a riconoscere e a
valorizzare le proprie competenze.
Capitolo 5: L'ABC dell'osservare
Il mezzo audiovisivo, in parcolare il lm, ore un'occasione unica per addestrare lo sguardo dell'educatore. Araverso
l'analisi delle interazioni tra i personaggi, si possono cogliere i livelli comunicavi (verbale, non verbale, paraverbale),
gli sli relazionali e le dinamiche di potere che si manifestano nella storia. Il lm diventa un laboratorio di osservazione,
dove si possono sperimentare diverse len e meere a fuoco aspe specici della comunicazione. L'osservazione
riessiva deilm permee di sviluppare competenze trasversali, uli per la comprensione delle dinamiche familiari e
per la costruzione di relazioni ecaci.
Capitolo 6: Narrazioni: che storie si raccontano in famiglia?
Le narrazioni familiari sono molto più che semplici raccon: sono costruzioni di senso che organizzano l'esperienza,
deniscono i ruoli e le relazioni e contribuiscono a costruire l'identà di ogni membro. Osservare le narrazioni familiari
signica cogliere i temi ricorren, i mi, i segre e le metafore che soendono la vita della famiglia. L'educatore deve
saper ascoltare con empaa le storie e aiutare la famiglia a costruire narrazioni più aperte e generave, che facilino la
comunicazione e la risoluzione dei coni.
Capitolo 7: Tra micro e macrostoria: lo sguardo biograco per comprendere la vita familiare
La famiglia non è un sistema isolato, ma è inserita in un contesto sociale e culturale che la inuenza e la determina.
L'approccio biograco permee di cogliere le connessioni tra la microstoria familiare e la macrostoria sociale,
evidenziando come i cambiamen sociali abbiano un impao sulle dinamiche familiari. L'analisi delle biograe
familiari, soprauo in una prospeva plurigenerazionale, permee di comprendere l'evoluzione dei modelli
familiari, dei ruoli di genere e delle prache educave.
PARTE SECONDA: AZIONI CRUCIALI NEI SERVIZI: VERSO UN SAPERE INCARNATO, DINAMICO, RIFLESSIVO
Capitolo 1: Movimen: il lavoro educavo con la famiglia
L'intervento educavo con le famiglie si svolge sempre in un contesto, che ne determina i vincoli e le possibilità. L'analisi
del contesto è il primo passo per la costruzione di un intervento ecace, che tenga conto delle risorse e dei bisogni
della famiglia, delle caraerische del servizio e delle cornici poliche e semanche che lo deniscono. L'educatore
sistemico è un professionista riessivo, che sa leggere e interpretare i segnali del contesto e che è in grado di adaare il
proprio intervento in modo essibile e creavo.
Capitolo 2: Un imprevisto: quando la storia prende una piega inaspeata
Gli imprevis sono parte integrante della vita familiare e possono meere a dura prova la stabilità del sistema.
L'educatore deve essere in grado di arontare l'imprevisto con essibilità e creavità, ridenendo il proprio intervento
alla luce dei nuovi scenari che si presentano. L'imprevisto può essere visto come un'occasione di apprendimento per la
famiglia e per l'educatore, che sono chiama a costruire nuove strategie e a raorzare i legami.
Capitolo 3: Tracciare le connessioni: l'ADM come quesone di famiglia
L'assistenza domiciliare (ADM) è un intervento che si svolge nel contesto di vita della famiglia e che richiede la
costruzione di un rapporto di ducia tra l'educatore e i membri della famiglia. L'educatore deve saper entrare in punta
di piedi nella casa, rispeando i conni e le dinamiche familiari. L'obievo dell'ADM è quello di potenziare le risorse
della famiglia e di aiutarla a trovare strategie per arontare le dicoltà, in un'oca di empowerment e di promozione
del benessere.
Capitolo 4: Comporre i legami messi alla prova dal carcere

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Re-inventare la famiglia

Re-inventare la famiglia

PARTE PRIMA: FARSI L'ORECCHIO: ASCOLTARE LA FAMIGLIA

  • Capitolo 1: Farsi l'orecchio: le invisibili partiture della famiglia

Questo capitolo introduce il concetto di epistemologia sistemica, ovvero la consapevolezza che la famiglia è un sistema complesso, governato da pattern comunicativi specifici e da una rete di interazioni circolari. Come una rock band, ogni membro ha un ruolo (funzione) e contribuisce alla creazione di un sound unico (senso del noi). L'educatore, in questa metafora, assume il ruolo di un "ascoltatore attivo", che deve "farsi l'orecchio" per comprendere la sinfonia familiare, cogliendo le armonie, le dissonanze e le strategie messe in atto per affrontare le crisi. Superare lo sguardo ingenuo significa abbandonare pregiudizi e interpretazioni lineari, per adottare uno sguardo scientifico che si interroga sui processi comunicativi e sulle dinamiche relazionali.

  • Capitolo 2: Formare lo sguardo attraverso le pratiche

L'osservazione è centrale nel lavoro educativo con le famiglie, ma deve essere un'osservazione partecipante e riflessiva. Per sviluppare uno sguardo competente, l'educatore deve mettere in atto una serie di pratiche che gli permettano di decostruire i propri pregiudizi e di cogliere la complessità del sistema familiare.

  • Domandare per accogliere e ricercare: Le domande non sono solo strumenti per raccogliere informazioni, ma atti comunicativi che influenzano il sistema. L'educatore sistemico utilizza domande circolari, aperte e riflessive, che stimolano la famiglia a riflettere sui propri modelli relazionali e a considerare nuove prospettive.
  • Sperimentare concetti: La teoria deve essere sempre messa alla prova dell'esperienza, evitando di "riverire" i concetti astratti. L'educatore sistemico è un ricercatore che costruisce la propria conoscenza attraverso l'osservazione e la sperimentazione nel contesto reale.
  • Pensare ad alta voce: Verbalizzare i propri pensieri e le proprie emozioni permette di renderli oggetto di riflessione e di condivisione con gli altri. Questa pratica favorisce la presa di coscienza dei propri pregiudizi e la costruzione di un pensiero più complesso.
  • Fare ricerca sulla propria famiglia: Analizzare la propria famiglia di origine può essere un'esperienza formativa per l'educatore, ma richiede una grande consapevolezza e una presa di distanza per evitare di proiettare i propri conflitti e le proprie dinamiche sul sistema familiare che si sta osservando.
  • Pietre parole: Questa pratica utilizza oggetti e narrazioni autobiografiche per stimolare la riflessione e la condivisione delle esperienze. Il contatto con l'oggetto e il racconto della propria storia permettono di accedere a un livello di comunicazione più profondo e di esplorare i significati che ogni membro della famiglia attribuisce agli eventi.
  • Capitolo 3: Alla ricerca delle tracce. I sensi della genitorialità tra frammenti autobiografici e teorie evolutive

La genitorialità non è un concetto statico, ma un processo in continua evoluzione, influenzato dalla storia personale, dal contesto sociale e culturale e dalle interazioni familiari. Attraverso l'approccio autobiografico e la narrazione dei frammenti di vita, si possono cogliere le tracce dei modelli genitoriali trasmessi di generazione in generazione. Contestualizzare e storicizzare la genitorialità significa riconoscerne la complessità e la molteplicità, superando visioni idealizzate o stereotipi. Ogni famiglia costruisce la propria teoria locale della genitorialità, un insieme di credenze, valori e pratiche che guidano l'azione educativa.

  • Capitolo 4: Interazioni: osservare la famiglia in azione

Osservare la famiglia "in azione" significa andare oltre i resoconti verbali e cogliere le dinamiche relazionali che si manifestano nelle interazioni quotidiane. La videocamera diventa uno strumento per fissare le immagini e le sequenzecomunicative, permettendo di analizzare i comportamenti, le emozioni e le strategie messe in atto da ciascun membro della famiglia. L'osservazione congiunta delle riprese con la famiglia crea un contesto riflessivo e di co costruzione di nuovi significati. L'educatore assume il ruolo di facilitatore di questo processo, aiutando la famiglia a riconoscere e a valorizzare le proprie competenze.

L'ABC dell'osservare

Capitolo 5: L'ABC dell'osservare

  • Il mezzo audiovisivo, in particolare il film, offre un'occasione unica per addestrare lo sguardo dell'educatore. Attraverso l'analisi delle interazioni tra i personaggi, si possono cogliere i livelli comunicativi (verbale, non verbale, paraverbale), gli stili relazionali e le dinamiche di potere che si manifestano nella storia. Il film diventa un laboratorio di osservazione, dove si possono sperimentare diverse lenti e mettere a fuoco aspetti specifici della comunicazione. L'osservazione riflessiva dei film permette di sviluppare competenze trasversali, utili per la comprensione delle dinamiche familiari e per la costruzione di relazioni efficaci.
  • Capitolo 6: Narrazioni: che storie si raccontano in famiglia?

Le narrazioni familiari sono molto più che semplici racconti: sono costruzioni di senso che organizzano l'esperienza, definiscono i ruoli e le relazioni e contribuiscono a costruire l'identità di ogni membro. Osservare le narrazioni familiari significa cogliere i temi ricorrenti, i miti, i segreti e le metafore che sottendono la vita della famiglia. L'educatore deve saper ascoltare con empatia le storie e aiutare la famiglia a costruire narrazioni più aperte e generative, che facilitino la comunicazione e la risoluzione dei conflitti.

  • Capitolo 7: Tra micro e macrostoria: lo sguardo biografico per comprendere la vita familiare

La famiglia non è un sistema isolato, ma è inserita in un contesto sociale e culturale che la influenza e la determina. L'approccio biografico permette di cogliere le connessioni tra la microstoria familiare e la macrostoria sociale, evidenziando come i cambiamenti sociali abbiano un impatto sulle dinamiche familiari. L'analisi delle biografie familiari, soprattutto in una prospettiva plurigenerazionale, permette di comprendere l'evoluzione dei modelli familiari, dei ruoli di genere e delle pratiche educative.

PARTE SECONDA: AZIONI CRUCIALI NEI SERVIZI: VERSO UN SAPERE INCARNATO, DINAMICO, RIFLESSIVO

  • Capitolo 1: Movimenti: il lavoro educativo con la famiglia

L'intervento educativo con le famiglie si svolge sempre in un contesto, che ne determina i vincoli e le possibilità. L'analisi del contesto è il primo passo per la costruzione di un intervento efficace, che tenga conto delle risorse e dei bisogni della famiglia, delle caratteristiche del servizio e delle cornici politiche e semantiche che lo definiscono. L'educatore sistemico è un professionista riflessivo, che sa leggere e interpretare i segnali del contesto e che è in grado di adattare il proprio intervento in modo flessibile e creativo.

  • Capitolo 2: Un imprevisto: quando la storia prende una piega inaspettata

Gli imprevisti sono parte integrante della vita familiare e possono mettere a dura prova la stabilità del sistema. L'educatore deve essere in grado di affrontare l'imprevisto con flessibilità e creatività, ridefinendo il proprio intervento alla luce dei nuovi scenari che si presentano. L'imprevisto può essere visto come un'occasione di apprendimento per la famiglia e per l'educatore, che sono chiamati a costruire nuove strategie e a rafforzare i legami.

  • Capitolo 3: Tracciare le connessioni: l'ADM come questione di famiglia

L'assistenza domiciliare (ADM) è un intervento che si svolge nel contesto di vita della famiglia e che richiede la costruzione di un rapporto di fiducia tra l'educatore e i membri della famiglia. L'educatore deve saper entrare in punta di piedi nella casa, rispettando i confini e le dinamiche familiari. L'obiettivo dell'ADM è quello di potenziare le risorse della famiglia e di aiutarla a trovare strategie per affrontare le difficoltà, in un'ottica di empowerment e di promozione del benessere.

  • Capitolo 4: Comporre i legami messi alla prova dal carcere

La carcerazione di un genitore ha un impatto devastante sulla famiglia, interrompendo i legami e creando disagio e sofferenza. L'intervento educativo in questo contesto deve mirare a ricomporre i legami e a sostenere la famiglia nel processo di elaborazione del trauma. Il progetto Bambinisenzasbarre è un esempio di pratica compositiva che mette al centro il diritto del bambino al mantenimento della relazione con il genitore detenuto e che lavora per la creazione di contesti di incontro e di comunicazione tra il dentro e il fuori del carcere.

  • Capitolo 5: Oltre il controllo: lo Spazio Neutro come luogo di cura delle relazioni

Lo Spazio Neutro è un luogo protetto dove i genitori separati possono incontrare i figli in un clima di serenità, sotto la supervisione di operatori qualificati. L'obiettivo è quello di tutelare il diritto del bambino alla bigenitorialità e di favorire la costruzione di nuovi equilibri familiari. Lo Spazio Neutro non è solo un luogo di incontro, ma anche un contesto di osservazione e di intervento, dove gli operatori possono cogliere le dinamiche relazionali e aiutare i genitori a sviluppare competenze comunicative e relazionali.

  • Capitolo 6: Nella mente dell'educatore: riflessioni e pratiche per la cura di sé

L'educatore sistemico è un professionista riflessivo che si interroga continuamente sul proprio ruolo, sui propri pregiudizi e sulle proprie emozioni. La cura di se è un prerequisito fondamentale per la cura degli altri, perché permette di agire con maggiore consapevolezza e congruenza. La Pedagogia del Teatro del Movimento (PTM) offre strumenti e tecniche per lo sviluppo dell'autoconsapevolezza, della gestione delle emozioni e della comunicazione efficace.

  • Capitolo 7: Fare spazio e dare voce: l'incontro con i familiari in un Servizio Psichiatrico territoriale

I familiari dei pazienti psichiatrici spesso si sentono soli, incompresi e carichi di responsabilità. Il servizio psichiatrico territoriale deve saper accogliere i familiari e offrire loro uno spazio di ascolto e di sostegno. L'obiettivo è quello di aiutare i familiari a comprendere la malattia, a gestire il disagio e a trovare nuove risorse per affrontare la quotidianità.

  • Capitolo 8: Apparecchiare contesti di apprendimento per promuovere competenze

I laboratori sono un'occasione preziosa per creare contesti di apprendimento significativi per le famiglie. Attraverso il fare insieme, la condivisione di esperienze e la riflessione guidata, i partecipanti possono sviluppare nuove competenze, rafforzare i legami e costruire nuovi modelli relazionali.

  • Capitolo 9: Interrogare le rappresentazioni reciproche, tra la ricerca e formazione

La ricerca con le famiglie richiede un approccio partecipativo, che coinvolga i soggetti nella costruzione del processo di ricerca. La ricerca-formazione è un modello che permette di coniugare la produzione di conoscenza con la trasformazione delle pratiche. Attraverso la co-costruzione del percorso di ricerca e la condivisione dei risultati, si può favorire un cambiamento significativo nelle rappresentazioni reciproche tra operatori e famiglie.

Formazione e trasformazione

Introduzione: Un modello complesso

Il modello di formazione presentato in queste pagine si basa sulla complessità e sull'idea che la vita sia un'infinita composizione in continua trasformazione. L'autrice usa la metafora dell'opera, intesa come composizione di esperienze, parole e riflessioni, per alludere all'architettura del testo e alla sua tesi principale: la formazione è un processo di invenzione e di divenire. Il metodo proposto è transdisciplinare perché interroga i fenomeni e i processi al di là delle appartenenze a priori e usa un linguaggio non specialistico.

Il modello si articola in diversi livelli di composizione:

  • Micro: livello intra-soggettivo, che rappresenta la dimensione individuale della conoscenza, comprendendo gli aspetti cognitivi, emozionali ed etici.

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